I FORI DEL MALE
l'occidente favoreggiatore di Ajmadinejad
Che siano orbite dagli occhi cavati, gole aperte da nodi scorsoi e coltelli, aperture al cranio, buchi dritti al cuore, narici dopo i gas letali, squarci nei muscoli oltre la pelle, sono sempre la stessa identica cosa.
Umano contro umano.
E' più l'essere col potere si sente libero di fare quel che vuole, maggiormente si fregia d'orrori.
Si tratta di dolore profondo, sicuramente incomunicabile. Preciso nella sua forma sentita dentro.
Quello cha più stranisce, rendendo stordito chi deve raccontare, è che fratelli uccidano fratelli, pochi macellino i tanti.
Tutto succede nella solita schifosa abitudine tutta nostra di tacere a fare finta di nulla.
Le notizie rimbalzate come principali solo all'inizio, quando devono fare share o vendere più copie.
Poi, neppure lentamente, passiamo ad altro.
Non se ne parla più di Iran. Neppure menzionato tra gli ultimi titoli.
Che fine hanno fatto gli interessi di quei giornalisti RAI aggrediti e poi cacciati da Teheran?
E tutti gli altri che in fretta sono dovuti andare via per ordine dei nazi Ayatollah?
Hanno altro da fare adesso.
Lo stupratore seriale, l'estetista uccisa a bari, Grillo al PD, le ondate di caldo, i bocciati a scuola, le belle spiagge italiane e i campeggi, il papa che parte domani per la Val d'Aosta...
Poi ci sono i libri scritti dagli amici da pubblicizzare, ancora Harry Potter...
Che bruttissimo giornalismo quello italiano.
Giornalismo?
Che squallido pennivendolume.
Iran, Cina, Tibet, Sud America... stragi di popoli, truppe contro civili, centinaia di morti al giorno, feriti a migliaia, desaparecidos... e gli unici che informano veramente sono quelli che sfidando la censura delle dittature, rischiando la vita, stanno tutto il giorno a mandare aggiornamenti su twitter/twubs.
In Iran i telefonini sono intercettati, le connessioni internet tracciate e spiate grazie a tecnologie vendute da Nokia e Siemens al regime.
Nonostante i pericoli, chi le cerca veramente le notizie le ottiene.
Si pubblicano sui blogs e social network a disposizione di tutti. Ma quelle che dovrebbero diventare battaglie civili soprattutto nostre, ne abbiamo i mezzi!, non sono prese neppure in considerazione.
Boicottare a livello globale Nokia e Siemens sembra un rebus incomprensibile ai nostri compilatori di news e palinsesti.
Eppure la marea di internet sta mandando mails, fax, sms, telefonate ai due produttori di tecnologia cellulare per protestare.
Un'altra campagna, lanciata dalla Rivolta Verde è quella di chiedere ai TG dei propri Paesi di non smettere di aggiornare sulla situazione iraniana - anche la CNN sta "riducendo" i coverages.
E poi i drappi verdi esposti nei palazzi comunali, le veglie pubbliche, le proteste da inviare alle ambasciate iraniane nel mondo...
E' tutto disponibile, già pronto e on line in tutto il mondo.
Ma i giornalisti famosi da noi non riescono neppure a rifare i copia/incolla di giugno.
Vergognatevi!
In Iran in queste ultime ore le notizie di morti e arrestati/spariti si susseguono innumerevoli.
Sorhab aveva 19 anni. Arrestato a giugno e rinchiuso nel carcere di Evin è stato ucciso con un colpo al cuore, la madre era fuori che pregava come tutti i giorni per la sua liberazione.
Nessuno ha informato la famiglia. Il corpo è stato restituito senza tanti complimenti e oggi si sono tenuti i funerali.
Durante l'incursione della milizia nel dormitorio del Politecnico di Tehran cinque studenti sono stati uccisi di botte e colpi di bastone elettrico in testa:Fatemeh Barati, Kasra Sharafi, Mobina Ehterami, Kambiz Shoaee e Mohsen Imani. Altri 87 feriti.
Giornalisti e fotografi arrestati, le loro case devastate, i computers portati via.
E' il caso di Kian Tajbakhsh, iraniano con cittadinanza canadese, arrestato e sparito.
Stessa sorte per Majid Saeedi, di cui non si sa più nulla.
Uccisi in detenzione Heyrari e Emami, giornalisti d'opposizione.
Domani sono previste pubbliche esecuzioni in diverse città iraniane: si parla di almeno 14 ragazzi dichiarati "nemici di dio" che saranno impiccati, nel silenzio totale dell'occidente sordo, cieco e muto.
Venerdì previste altre 20 impiccagioni, sempre pubbliche.
Il solito turbantato Ali Khameney ha minacciato di morte chi continuerà ancora a pregare e a protestare di notte dai tetti. Per tutta risposta gli iraniani la notte scorsa lo hanno fatto usando per la prima volta i megafoni.
E poi c'è la Fatwa contro Ahmadinejad emanata da un Ayatollah riformista Qom.
Sicuramente un atto di coraggio importante.
Ma in tutto questo silenzio a cosa servirà se non ad alimentare odio e vendette?
Aver spento l'attenzione su un simile delirio di onnipotente morte ci rende colpevoli, come minimo, di favoreggiamento del tiranno di turno.
Io non so se Ahmadinejad e la sua banda possiedano o meno l'arma atomica; ma, se la possedessero e cominciassero a minacciarci, ci stringerebbe il retto per la paura?
E i nostri cari giornalisti, allora, riaccenderebbero l'attenzione?






Nessun commento:
Posta un commento