Sembrava non si potesse aggiornare nulla oggi.
E' stato così per gran parte della giornata. Twitter e Twubs praticamente bloccati, con migliaia
di post che non apparivano, in attesa. Niente video, nessun link, solo pochi e sparuti stranieri che si chiedevano cosa stesse succedendo.
L'unica notizia certa che circolava era la condanna all'unanimità del G8 a l'Aquila di Ahmadinejad, la richiesta dei capi di Stato a trattare con l'opposizione di Moussavi e la presa di posizione forte e ufficiale del ministro degli esteri italiano Frattini contro un'ayatollah fra i tanti che affermava le solite idiozie fanatiche.
La sensazione del passaggio alla "seconda fase" della protesta in Iran diventa sempre più certezza.
Oggi in Iran era il decimo anniversario dei fatti del 1999.
Si erano letti ieri alcuni appelli su twitter, invitavano a portare rose bianche per oggi, armarsi solo di quelle.
E all'improvviso, prima di sera, i canali della rivolta verde si sono ripopolati.
La gente era di nuovo per strada e nelle piazze, in otto città iraniane compresa Tehran.
A migliaia, ancora a gridare "Allah è grande", "Marg bar dictator".
Strade bloccate. Piazze piene, punti di riferimento specifici per ritrovarsi. Uno è il Politecnico di Tehran, è lì che la milizia irrompe nei dormitori, come al solito, perché probabilmente è da lì che si usano gli strumenti informatici per abbattere la censura della dittatura.
Si sa che la milizia sta usando lacrimogeni, gas, manganelli, bastoni.
La gente fa barricate, anche di fuoco.
Ed è un fulmine velocissimo la notizia che la polizia di regime si rifiuta di eseguire gli ordini, non carica e non spara sui dimostranti.
Non accetta di massacrare ancora i propri fratelli.
Questa importantissima azione avviene sia a Teheran che nelle altre città.
Ed è la prima volta che capita.
E' vero che si hanno notizie di due morti e dodici feriti. Di un miliziano preso in ostaggio dai dimostranti.
E' pure vero che le notizie dei media in questi momenti così concitati non possono essere controllate. Resta l'ordine tassativo di Moussavi di "non usare la violenza", ed è questa la cosa basilare.
La non violenza darà i suoi frutti.
Più delle parole oggi sono importanti i links, ottenuti con difficoltà, più di ogni altra volta.
Brave Iranians!



I links di oggi:
Iran: Protests and clashes in Jomhouri Street and Square in central Tehran - National Council of Resistance of Iran - Foreign Affairs Committee
Mrs. Rajavi hails Iranian people, says nation's resolve crushed regime's suppressive mobilization - National Council of Resistance of Iran - Foreign Affairs Committee
Needed: Better Tools and Data for Understanding Social Media's Role in #IranElection | techPresident
Lucio Galluzzi
su Blogger
su Twitter su twubs #italy4iran #iranelection
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