venerdì 3 luglio 2009

IRAN: 03 LUGLIO 2009, AGGIORNAMENTI DALLA DISSIDENZA VERDE

OCCIDENTE ITALIANO SILENZIOSO
- COME DIRE POI: "NON SAPEVAMO" -
INTERROMPETE IL BLACK OUT!






Neda in farsi vuol dire "voce". Neda studiava canto e stava andando ad una lezione quando è stata assassinata. Ahmadinejad non avrebbe mai potuto credere che quel nome, Neda, sarebbe diventato, come è diventato, simbolo internazionale di libertà, lotta alla sua dittatura, pace e amore.
Il volto di Neda, il suo nome sono adesso qui a livello internazionale a richiamare il mondo contro gli orrori e le menzogne del tiranno di Tehran.
E' talmente dirompente Neda, che il nuovo Fuhrer ha dovuto far finta di istituire una commissione di inchiesta per chiarirne le cause della morte, contemporaneamente però la famiglia della ragazza e il medico che l'ha soccorsa per strada vengono "attenzionati", per usare un eufemismo, dalla milizia e dalla polizia segreta.
La nazionale di calcio iraniana contro la Corea. I ragazzi di Tehran entrano in campo con un bracciale verde, il verde: colore simbolo della opposizione di Moussavi. Giocano mentre nel loro Paese i connazionali sono martoriati e macellati per le strade, nelle manifestazioni anti regime. Loro, quei ragazzi che tirano calci ad un pallone, sanno benissimo che sono sotto l'occhio delle TV internazionali. Sanno che cosa rischiano. Sono a conoscenza delle vendette estreme del tiranno quando ritorneranno in patria.
Nel secondo tempo infatti arriva 'ordine di togliere il braccialetto verde. Nove lo fanno. Due no. Continueranno così fino alla fine. Con il coraggio di chi deve lottare fino alla fine per farci sapere. Ma proprio fino alla fine.
Al rientro a Teheran i due calciatori, stranamente!, spariscono, non si sa più nulla di loro. Di certo li hanno portati nelle loro carceri segrete, sottoposti a torture. Nella migliore delle ipotesi.
Un comunicato ufficiale informa dopo giorni che: "i due giocatori si sono spontaneamente dimessi dalla nazionale iraniana di calcio".
Spontaneamente!
Sì ma dove sono?
Una dittatura deve nutrirsi di bugie. Non può farne a meno.
Se le verità cominciano ad emergere allora il regime diventa ancora più spietato: caccia i giornalisti, arresta e picchia fotoreporter, perseguita diplomatici, chiude l'informazione libera, controlla il web, spegne le reti cellulari.
E più le verità si amplificano, peggio reagisce il mostro.
Non è una prova della sua forza invincibile.
E' l'inizio della sua fine.
Sarà lenta come fine, chiederà sangue, non avverrà domani, ma i processi Storici lo insegnano: la libertà la fa il popolo e se un popolo intero chiede di essere libero non lo so può fermare in eterno.
Così scricchiolano le certezze della scimmia di Tehran.
Con la non violenza lo stanno isolando.
Non è venuto al G8 dei ministri degli esteri in Italia.
E' stato dichiarato non desiderabile dal summit africano in Libia.
Le ambasciate straniere in Iran, per protesta, stanno per richiamare i diplomatici.
27 Stati UE dichiarano chiusi i loro confini ai rappresentanti del governo iraniano e li marchiano "indesiderati".
Ahmadinejad è isolato.
Anche se le nostre TV, italiane!, non informano più... e parrebbe così che la situazione in Iran sia tornata "normale"...
Continuano le proteste, gli arresti, le esecuzioni, le catene umane, le torture, le sparizioni... e la marea verde non è diventata rigagnolo.
Grazie NEDA, RIP.
E Grazie ai due calciatori "dimessi" dei quali non facciamo il nome, è meglio nel caso fossero ancora vivi.
N.B.: Gli oppositori che scendono nelle strade e nelle piazze dell'Iran sanno perfettamente di essere ripresi e fotografati uno per uno dalla milizia.
Quanti calciatori!

Marg bar diktator.



Lucio Galluzzi
su twitter/twubs #italy4iran #iranelection

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