sabato 1 maggio 2010

MAL3D3TTI

Mal3d3tti



Questi coglioni, nessuno da salvare,
falliti d'affetti, niente che li faccia felici,
abbandonati alla solitudine, ai fallimenti,
questi sarcofagi illusi d'essere vivi, pieni di sostanze,
follie, malattie, deliri, pietre tombali al posto del cuore,
che destino avranno,
se non disperazione?
Ma li vedo, roba da Visitors, lingue nere bifide,
sopra sono intonacati sempre di fresco,
sepolcri imbiancati, puzzano di fine e acidi gastrici,
nelle loro case regna l'aria post mensa militari:
una sorta d'appestata atmosfera, un misto di avariato,
tonno in olio rancido, sudore di piedi.
Tossici.
Questi fantasmi persi nel senzasenso,
non hanno mete, i medium che li chiamano lo fanno invano
tutte energie sprecate.
Neppure pregare li aiuta
lontani come sono da dai Cristi in Terra loro
quei Gesù che non ridono più
che vogliono farla finita
si sfracassano sugli asfalti dai balconi
s'annegano coi figli
si danno fuoco davanti al sindaco
a martellate cancellano la famiglia
vanno in overdose desiderata
si chiudono in macchina e soffocano.
Proprio quei Messìa lì,
che salgono sul treno al mattino
dopo il buio della notte in strada,
incensati di fumo copertone acceso,
insieme al cambio turno mirafiori
stampato in faccia il titolo d'inchiostro indelebile
dell'unico quotidiano vero:
"sono in croce e non mi tirano ancora giù".
E quest coglioni pregano i figli di dio?
Invocano aiuto alla carne da macello
convinti d'essere ascoltati;
loro carnefici coscienti si battono il petto,
perché l'immensamente ricco è certo dell'indulgenza pagata
a quell'altro che dice d'essere il padreterno.
E' il loro inferno questo, e i Cristi non possono più ascoltare,
non vogliono,
non devono,
li maledicono momento dopo attimo.

Questi coglioni,
incarnati nel crimine continuo
pensato la notte
attuato di giorno,
me li vedo, eccome se li vedo,
concrezioni d'odio
in forma d'umani, informi per lo più,
deformi, no forma alcuna,
cafoni e bassi fino al fango che li attira
rotolano in orgasmo
mucche pazze
porci manco mangiabili
senza occhi,
cuore,
solo merda.
Merda dentro, fuori, sotto, intorno, in alto, di fianco, dietro.
Idioti su predelle che insegnano Satana
lo adorano/odorano di lui,
pestilenze d'Ebola/Evola, talmente sfacciate, già han perso tutto,
si mostrano mostri,
esibiscono presenza,
impongono.
Impartiscono.
Impugnano.
Imprigionano.
Torturano.
Ti negano pane ed acqua.
Ti lasciano morto.
Poi come in una brechtiana,
passate le ore,
rianimano il cadavere,
vogliono che cammini,
che balli con loro.
I soldati ai lati sorreggono il corpo,
lo ostentano,
lo truccano,
cantano il miracolo,
hanno la sindone.

Davvero li vedo,
questi coglioni,
ai quali ho dato troppo peso,
per tanto tempo,
ma c'entrano con me?
Indegni d'attenzione minima,
immeritano condivisione,
sono falliti.
Fuori dalla Storia/storie,
esterni,
frattaglie,
li lascio morire.

Tanto tutte queste cose loro non le sanno.

Lucio Galluzzi
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