mercoledì 26 maggio 2010

TREMONTI SI SACRIFICA SI TAGLIA E DIVENTA DUEMONTI

MANOVRA SCHIFA: LA POVERTA' DILAGA TRA I PARLAMENTARI
VINCEREMO I MONDIALI DI CALCIO E FAREMO LA RIVOLUZIONE





Oltre 1.000 sono i rappresentanti/cima dell'iceberg della casta. Deputati, onorevoli, senatori di destra, sinistra, centro, mediamente, non schierati, transitati, riciclati, rieletti, inamovibili, zavorrati. Oligarchia di privilegi, protezioni, intoccabilità. La classe dirigente, che non si digerisce proprio più, è la più numerosa e costosa al mondo. Ad ogni parlamentare viene versato un trattamento economico di base di 12.000 euro, più altri 10.000 euro sotto la voce "varie indennità mensili". Molti di loro, quasi tutti?, hanno un secondo o triplo lavoro: avvocati, medici, liberi professionisti, docenti universitari, consulenti per questa o l'altra amministrazione, dirigenti d'azienda…

Lavorano talmente tanto per noi, e sono così sottopagati che dobbiamo assolutamente pensare a rendergli la vita ancora più facile. Così gli forniamo servizi a prezzi stracciati: il barbiere, il medico, il parrucchiere, il caffè, la colazione, le telefonate, i quotidiani, le riviste… la mensa, che non è come quella dove siamo abituati noi odorante di rancidi, cavoli ribolliti, fureria e sudori. Loro sono l'intellighenzia e meritano il lusso, i saloni, gli specchi d'epoca, gli stucchi e i prezzi di favore: nel 2007 una cernia costava 3.53 euro, una porzione di lasagne 1.59 euro. I comuni mortali al mercato del pesce di Napoli pagano la cernia 20 euro al chilo. Ed è Napoli non Roma. E' mercato del pesce non dettagliante accreditato.

Ad aiutare "gli eletti dal popolo" e per farli faticare il meno possibile lo Stato italiano assicura 3.000 dipendenti al servizio dei parlamentari, ognuno di loro percepisce minimo 110.000 euro l'anno. Un deputato o senatore costa quindi all'incirca, al contribuente, quindi a noi, più di 1.5 milioni di euro l'anno. Non pagano i trasporti su tutto il territorio nazionale. Se usano l'aereo sono rimborsati semplicemente con una autocertificazione. Acquisiscono il diritto alla pensione a 60 anni se hanno ricoperto una carica per 10 anni, a 55 se sono stati eletti per 15 anni e via discorrendo. Ma non è sempre così dura. Capita che un deputato, per esempio, rimasto in carica solo 64 giorni, al compimento del 60° anno di età, percepisce un assegno mensile di 300 euro.
Che dire poi dell'impegno e delle presenza al lavoro di questi signori?

Quando discutono qualcosa che interessa i cittadini le dirette televisive mostrano lo squallore di aule vuote. I pochi e sparuti presenti si fanno gli affari loro. C'è chi legge il giornale, chi manda sms, chi sonnecchia. Tutti si ricorderanno delle pessime figure fatte da quella che si fa chiamare opposizione. D'abitudine hanno un sacco di impegni. Non si intendono si strategie politiche. Sono buonisti per natura e si assentano in massa quando c'è da votare la fiducia al Governo su un provvedimento scottante. L'hanno fatto nell'era di D'Alema, Veltroni, Fassino, Bersani. In diverse occasioni e per un pugno di voti, ci sono anche "franchi tiratori" nella maggioranza che votano contro l'esecutivo, il Governo non fu sfiduciato. I buonisti era infatti assenti. La maggior parte in missione. Altri agli incontri per organizzarsi le poltroncine elettorali, qualcuno all'estero, o a letto con la febbre. Peccato però che intervistati sull'argomento i Veltroni, D'Alemi, Bersani confermano che non sapevano della votazione, erano stati avvisati in ritardo, verificheranno caso per caso gli assenti. Cioè: chi ha disertato votazioni con fiducia al Governo va a sincerassi della bontà dell'assenza di altri come lui. Bravi! Poi chiedono anche scusa, cercheranno di non fare più accadere spiacevolezze simili. Traducendo dal politichese riformista: saremo presenti in aula, ma quando si voterà usciremo, così non facciamo torto ad alcuno.
1.5 milioni di euro l'anno per sentire certe risposte? Il contribuente paga questi signori per il lavoro che dovrebbero svolgere in Parlamento, ma in realtà finanzia le loro campagne elettorali, gli incontri di sezione, i direttivi, le assemblee regionali…
Ma il finanziamento ai partiti non l'avevano tolto?
Questi qui sono bravi, fanno la legge e trovano l'inganno.

Sarà demagogico dirlo, ma chissà perché quando si tratta di votare provvedimenti che riguardano direttamente le loro tasche, i privilegi dei quali godono, i portaborse personali, che non si chiamano più così tanto è lo stesso, le auto blu… sono tutti presenti! Nessuno in missione, malati zero, non escono dall'aula.
Avanti marsh a ranghi ben serrati!
I questori del Senato in questi momenti di "orrore di crisi" e richieste di donazioni sangue al lavoratore della pubblica amministrazione, si sono sacrificati pure loro: tutti in pensione a 53 anni! Prima ci andavano a 50. Prendono il 90% dell'ultima busta paga e si vedono rivalutato del 101%, in dieci anni, il "compenso" versato. Per tutti, sia quelli a tempo determinato che stabili, l'assegno è di circa 160.000 euro. L'aumento reale, tolta l'inflazione, è più del 66%. Questo vale per tutti i dipendenti di Palazzo Madama.
Gli addetti al Senato, circa 1.100, dal semplice magazziniere al segretario generale si sono visti "crescere" la retribuzione mensile del 46.8 % negli ultimi dieci anni, monetario, del 22%, reale, senza l'inflazione. E' esattamente il doppio di quanto hanno ottenuto i mortali pubblici dipendenti nello stesso periodo. Quattro volte di più dei lavoratori privati.
Anche se si prova a denunciare lo "scandalo", nulla cambia. Anzi!

Il Corriere della Sera "rivelò", nel 2006, che un dipendente medio del Senato guadagnava 118.000 euro. Indignazione generale, proteste, urla e strepiti. Dopo un anno ne guadagnava oltre 131.000. Sono 13.000 euro in più. E' l'11% in più in un anno, quasi sette volte l'inflazione.
L'Espresso poi ci fece sapere che il segretario generale Antonio Malaschini guadagnava 485.000 euro l'anno, più del doppio del presidente della Repubblica, uno stenografo 254.000, un barbiere 133.000 [cioè 36 mila euro in più del Lord Chamberlain della monarchia inglese].
Sono passati esattamente 25 anni dal referendum che tolse la scala mobile a tutti gli italiani. I dipendenti del Senato di questa Repubblica possono contare su una scala mobile [d'oro] tutta per loro. Per intenderci: il loro stipendio si adegua ogni anno dello 0.75% oltre al recupero dell'inflazione programmata.
Non possono essere chiamati solo privilegi: sono indecenze!

Quando Calderoli anticipava che si sarebbero decurtati lo stipendio del 5%, sapeva perfettamente la porcata che stava dicendo. Ma lui è felice, pacioccone, chi glielo avrebbe detto che con quella faccia e cervello un giorno sarebbe stato ministro?
Ancora non si sapeva molto della manovra di TreMorti. Ma dire che si sarebbe colpita la casta per ben 850 euro mensili in meno, caspita.. al popolino fa effetto. Che bravi che sono i nostri governanti si sacrificano per noi!
Adesso che tutto è chiaro e sappiamo che, ancora!, a pagare il loro malgoverno, i privilegi, le ruberie, gli schifi… siamo sempre e solo noi, ci informano che Berlussonini ha pure litigato con TreMorti perché la manovra è impopolare e troppo dura.
Che onesta persona che è il nostro premier. Quanto amore ha per noi.
Quanto è sempre più bravo a recitare e a sparare palle.
Noi sicuramente ci crediamo che lo scontro tra lui e il vero premier Giulietto sia avvenuto.
Ma in fondo che ce ne frega?
Vedrai che l'Inter sarà tutta convocata per la Nazionale di Calcio.
Vinceremo i mondiali.
E a centinaia di migliaia scenderemo tutti nelle piazze a fare la rivoluzione.




Lucio Galluzzi©2010 Common Creative Licence

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