domenica 7 giugno 2009

NEONAZISMO, REVISIONISMO E ALTRE FECI









Il neofascismo italiano ha fatto il suo salto di colore, e non solo di colore, protetto dalla destra governativa che manda i blindati a sgomberare i centri sociali di sinistra..., ma nulla fa e dice per i covi, i concerti, iproclami neonazisti... tutto tace su quel fronte.

Brunetta e La Russa mandano la polizia a manganellare gli studenti dell'Onda alla Sapienza e l'anti fannulloni li definisce delinquenti.

Ma niente fanno muovere contro il pullulare di raduni pubblici neri vietati di fatto dalle Leggi dello Stato Italiano e dalla Costituzione.

Quelli sono solo dei ragazzotti di buona famiglia, lasciamoli divertire no?

Intanto per decreto e a colpi di fiducia abbiamo le ronde, le leggi speciali contro lo straniero, i respingimenti, la sicurezza solo per gli italiani puri. Poco importa se l'Italia viene condannata dall'Onu, ACNUR, Amnesty international, CEI, Caritas, Europa Intera.

L'Italia considerata razzista e spietata a livello internazionale non frega niente ai machisti della libertà nei poli e popoli loro. Anzi insultano l'ONU, litigano con l'ACNUR, si scontrano diplomaticamente e se ne fottono.

Hanno sempre fatto così.

Questo gravissimo stato di cose è la punta di un iceberg.

E' il risultato istituzionale di anni di "tolleranza tutta", quella che parte da non molto lontano da ciò che oggi vediamo "legalizzato", sdoganato, e accettato anche come forze politiche "normali", come le altre, che si sono presentate pure a queste ultime elezioni 2009.


NASCITE


Infatti i neofascisti italiani non fanno più riferimento al ventennio e a Mussolini, si rivolgono direttamente al nazismo.

Anche in passato sono successi piccoli tentativi di saltare il fosso [movimento occidentale], ma appunto perché erano minuti, risultavano "poco" interessanti ai più.

Hanno sempre lasciato correre i nostri policanti.

Il Movimento Sociale Italiano, che era il più grande scatolone contenente il neofascismo del dopoguerra, era orgoglioso della discendenza nera, ma si guardava bene dal citare e ammiccare pubblicamente al collaborazionismo con i nazisti.

Alla luce del sole, rivendicavano i 600 giorni della repubblica di Salò, usando enfasi e populismo. Giorgio Pisanò nella sua Storia della guerra civile in Italia, chiama fuori il neofascismo dal nazismo, tenta anche di benedire i repubblichini e cancellare ogni loro complicità nello sterminio degli ebrei.

Salò è descritta come "scelta autonoma" contigua al regime precedente. Anzi la si giustifica pure, definendola un argine per "limitare le conseguenze derivanti dall'occupazione nazista".


Il Movimento Sociale Italiano ottenne fin dai primi risultati elettorali consensi significativi che non ebbero le altre organizzazioni neofasciste europee.

Nelle elezioni amministrative romane del 1947 fece 25 mila voti ed elesse tre consiglieri comunali.

18 aprile 1948: 500 mila voti, entra in Parlamento con sei deputati e un senatore.

1972, elezioni politiche anticipate: raggiunge l'8%. E' il quarto partito italiano.

La destra extraparlamentare riuscì solo ad averne qualche migliaio dai propri militanti.


La destra a destra della destra era corrente interna al Movimento Sociale (MSI), lo abbandonò dopo il quinto congresso nazionale del '56.

Guidata da Pino Rauti e Clemente Graziani fonda il Centro Studi Ordine Nuovo.

Ordine Nuovo unito ad Avanguardia Nazionale, altra corrente scissionista, diventano punto di riferimento dell'estremismo neonazista italiano.

Si riferivano come dottrina all'antisemita Julius Evola, ma servirono solo come gruppo di pressione per l'MSI, nel quale rientrarono nel 1969.

Ordine nuovo seguì progetti golpisti, "strategia della tensione", con ruoli squadristici e stragisti, legandosi ad apparati di polizia e di sicurezza statunitensi ed italiani.

Culturalmente Ordine Nuovo non ebbe molto da dire.

Diffondeva tesi negazioniste sull'Olocausto in Italia, ma queste non furono prese praticamente in considerazione per decenni.

Le tesi negazioniste si svilupparono alla fine degli anni settanta, in ritardo rispetto al resto dell'Europa.

Già prima, però, AR di Franco Freda e Ordine Nuovo, tra il 63 e il 65, pubblicarono i primi opuscoli con riproduzioni solo di testi negazionisti stranieri.

Le prime pubblicazioni neonaziste italiane sono del 1985/86, prodotte da Carlo Mattogno, casa editrice Sentinella d'Italia.

Anni 2000: il confine viene superato. L'origine del salto del fosso risale al 1995, il neofascismo italiano si ristruttura con la trasformazione dell'MSI in Alleanza Nazionale.

Pino Rauti e il suo Movimento Sociale-Fiamma Tricolore, facendosi scudo dell'atisemita Julius Evola e di Ordine Nuovo, in contrasto con Alleanza Nazionale, diventò "casa" della quasi totalità della forze neofasciste italiane extraparlamentari che si erano disperse con la fine della "strategia della tensione" e il, guarda caso, tardivo intervento delle istituzioni.

1973-1976, il Ministero degli Interni scioglie Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale.

L'esperienza della Fiamma Tricolore dura poco, Rauti è un despota, e il movimento interno si perde in pezzi.

Restano frammentati: il gruppo guidato da Giorgio Pisanò, Alternativa Nazional Popolare di Adriano Tilgher e Tomaso Staiti di Cuddia, e la formazione di Roberto Fiore [Terza Posizione] e Massimo Morsello [Nuclei Armati Rivoluzionari - NAR] rappresentati da Foglio di Lotta.

Il frantumamento dei gruppo porta, nel 1997, alla fondazione del Fronte Nazionale e di Forza Nuova.


Il neofascismo italiano comincia a riconoscersi in sigle, idee e persone della precedente esperienza extraparlamentare, offre accoglienza al movimento Naziskin, presente in Italia fin dai primi anni 90.

Adriano Tilgher e Stefano Delle chiaie chiudono Alternativa Nazional Popolare e con il Fronte Nazionale si propongono come continuatori di Avanguardia Nazionale e Forza nuova con Terza Posizione [difatto dissolta nel 1980 dopo 40 mandati di cattura per associazione sovversiva e banda armata nei confronti dei suoi dirigenti].

Fiamma Tricolore passa al comando di Luca Romagnoli nel febbraio 2002 e espelle Pino Rauti alla fine del 2003. Nel 2004 comincia a reclutare il Fronte Veneto Skinheads e Base Autonoma [bande naziskin che erano state poste fuorilegge dal decreto Mancino] i loro leaders Piro Puschiavo e Maurizio Boccacchi sono nominati ai vertici dell'organizzazione.

Le forze neofasciste andavano oltre questi.

All'interno di Alleanza nazionale c'erano personalità nostalgiche come Alessandra Mussolini, Francesco Storace, Teodoro Buontempo.

Non è un caso che i tre promuovono nel 2003 Alternativa Sociale e nel 2007 La Destra.

Da questo momento il neofascismo italiano esce allo scoperto e comincia appunto a riconoscersi in simboli, figure, modelli storici nazisti e fascisti europei con i quali collaborano.


NEGAZIONISMO


Alcune ambigue e pericolose figure sorte dal secondo conflitto mondiale diventano per i neofasciti dei miti.

E' il caso di Léon Degrelle, ex generale delle Waffen-SS, comandante della divisione Wallonien, composta da volontari belgi che si batterono sul fronte orientale: "Se avessi un figlio vorrei fosse come lei", gli disse nel '43 Hitler. Degrelle fonda il Parti Populaire de Rex, movimento fascista belga ultracattolico. Condannato a morte in contumacia, non fu mai arrestato. Fugge nel maggio '45 da Kiel in Norvegia e si rifugia dal generalissimo Franco in Spagna, scappa con l'aereo di Albert Speer, plenipotenziario nominato nel 42 nel Terzo Reich per l'assegnazione di manodopera coatta alle industre belliche.

Léon Degrelle diventa così uno dei principali leader del neonazismo europeo.

Ottiene la cittadinanza spagnola nel 1954 con il nome di Léon José de Ramirez Reina. Muore all'età di 87 anni nel 1994.

E' suo uno dei testi negazionisti più letti degli anni 70: Lettera aperta al papa sulla truffa di Auschwitz.

Oggi in Italia a lui sono dedicati dai neofascisti spazi sul web e convegni sul tema negazionista.

Massimo Morsello, che con Roberto Fiore fonda Forza Nuova, gli dedica anche una canzone "Generale la tua spada è nel vento e ha la lama che brucia nel sole".

Non vengono quindi presi come riferimenti ideologici solo personaggi provenienti dal fascismo italiano come Junio Valerio Borghese, comandante della Decima Mas, ma anche collaborazionisti europei.

La destra radicale italiana si muove inversamente all'MSI, torna a nazificare la Repubblica di Salò e va oltre la RSI.

E così anche le tesi negazioniste diventano sempre più presenti.

Nel 2006 Luca Romagnoli, segretario nazionale della Fiamma Tricolore, in una intervista a SKY TG24, in piena campagna elettorale per le elezioni del 9 aprile dichiara: "Francamente non ho nessun mezzo per poter affermare l'esistenza delle camere a gas".

In quella circostanza in troppi si scordarono che la Fiamma Tricolore era appena entrata nella colazione di centrodestra che a Milano sostenne Letizia Moratti come sindaco.

La realtà neonazista italiana è ora in continuo sviluppo senza alcun freno.


Violenza bruna


Nel settembre 2007 a Varese, Milano, Lecco, Roma, Rieti e Vercelli, 47 esponenti del Movimento Nazionalsocialista dei Lavoratori vengono indagati per istigazione all'odio razziale, etnico e religioso.

Il movimento aveva lo stesso programma di Adolf Hitler, si era presentato con proprie liste elettorali in una decina di comuni del varesotto del comasco e del novarese, naturalmente accettato come se fosse qualsiasi altra lista. Elegge quattro consiglieri.

Nel corso delle indagini viene anche appurato che il movimento svolgeva cerimonie sul lago di Varese per ricordare il compleanno di Hitler.

Il fenomeno neonazista italiano comincia a rendersi responsabile di atti violenti in Italia.

Tra gennaio 2005 e dicembre 2008 [http://isole.ecn.org/antifa] si sono registrati in Italia 329 aggressioni contro militanti di sinistra, appartenenti a centri sociali, immigrati, omosessuali e rom.

Sono bande sparse quelle che colpiscono e fuoriescono in gran parte dagli ultras degli stadi.

E' un errore però considerare questi fatti come marginali e scollegati dalle sigle del neofascismo pubblico.

Riscontri giudiziari infatti provano il contrario.

Forza Nuova e Fiamma Tricolore hanno sdoganato, e continuano a farlo, formazioni neofasciste e con accordi elettorali sempre più fitti le legittimano e le rendono, nell'area, punti di forza inducendo ad un giudizio generale di "impunità".


Maschere


La destra radicale ora cavalca istanze sociali [anche Fini però dall'alto del suo ruolo Istituzionale è diventato paladino dei non garantiti, ha ricevuto anche le Associazioni omosessuali!], campagne sul diritto alla casa - ma solo e rigorosamente per gli italiani - o tentando l'inserimento tra le nuove generazioni - blocco studentesco nelle scuole medie superiori, con tentativo di inglobarsi nell'autunno 2008 nel grande movimento di opposizione ai provvedimenti di riforma di Maria Stella Gelmini e anche del circuito dei centro sociali di destra - ma soprattutto proclama una identità anticapitalista, antimperialista, antiamericana e antisraeliana.


Il rifiuto del mondialismo si rifà alla Nouvelle Droite di Alain de Bernoist, anni '70, padre del "differenzialismo etnico".

In uno scritto di Carlo Terraciano, uno dei massimi teorici della destra radicale italiana, morto da poco, si descrive il mondialismo come "la strategia mondiale su uomini e beni, tendente ad imporre un totalitarismo omologante, definitivo, su continenti, nazioni, popoli e uomini singoli" (...) "Quintessenza della visione del mondo cosmopolita e apolide del Grande Capitale... nemico giurato di ogni specificità etno-culturale" [Cos'è il Mondialismo in La Spina nel Fianco, N.2, 1995].

Allora il pericolo diventa la distruzione delle economie tradizionali, ma anche la specificità etnica e la differenza fra gli individui per mano del ladro capitalismo che per mezzo dell'arma della finanza produce sempre di meno ed è sempre più "usuraio".


Il passo verso stereotipi antisemiti e antigiudaici è quindi indicato quasi completamente.


Nei fenomeni finanziari dell'economia e nella omogeneizzazione culturale sono ancora un volta individuati "circoli sionisti", "lobbies ebraiche infiltratesi all'interno della Grande Finanza internazionale e della Massoneria anglosassone, ispiratrici occulte della globalizzazione e del mondialismo" [Testi ufficiali del Fronte Sociale Nazionale].

Dalla stessa fonte denunciano un misterioso "vertice della piramide, rappresentato dal B'nai B'rith (in ebraico: Figli dell'Alleanza), che sorge a New York nel 1843: la più grande e influente massoneria internazionale composta da soli ebrei influenti; segretissima, essa è presente in circa 50 nazioni, con 2000 logge e mezzo milione di discepoli" (Le Tre Liberazioni, documento programmatico ufficiale del Fronte Sociale Nazionale).

Ancora una volta l'ebreo è un cospiratore, vuole conquistare il mondo. La lotta al mondialismo è quindi lotta all'ebraismo.

Nell'estrema destra italiana neofascimo e neonazismo non sono più distinguibili.

Recuperano antiche e sinistre suggestioni, rifrequentano interpetazioni oscure della Storia che alimentarono il razzismo e l'antisemitismo nazista.

Le camicie loro non sono più nere, adesso sono brune come quelle delle squadre del movimento nazista del Fuhrer.


Lucio Galluzzi


il blog su chiarelettere


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