mercoledì 12 maggio 2010

GLI ARTIGLI MIGLIORI

GLI ARTIGLI MIGLIORI



Che cosa posso fare per te adesso
che cosa posso dire
al di là del solito solido secreto
così tanto dimenticato dietro le spalle
da darmi l'altissima illusione
d'abitudine mai smessa.
Sai mi ritrovo armato
più di quanto m'aspettassi
dal tempo dei miei artigli migliori,
più mi sveglio
tanto è il certo
sicuro
assolutamente
senza equivoco
si camminava un tempo
di temporale
su sentieri ritenuti amici
a dirci verbi messi lì per caso
senza costrutto
unti e scivolosi si era
adoranti strutto umano.
E forse questo non lo saprai mai.

Hai fede in me?
No, Federico non è dentro me.
Nuziale e feroce,
una scolopendra gialla come un Van Gogh
eri
con le zampette fastidio unico
uguali a cimici verdi
io sentivo il pericolo,
ma come troppi, tanti,
smisurati, innumerevoli,
incontabili, multipli, timbri,
si cade.
E forse questo non lo saprai mai.

E adesso,
Che cosa posso fare per te ora,
Che cosa posso dire,
armato che hai questo amato
cingolato
reso Vento di Dio
E forse questo non lo saprai mai.
Ho ricominciato a portare cintura
ben celata sotto il mio pudore di sempre
sono a Mosca
in un cinema
un teatro
non so
non avvicinarti più.

Lucio Galluzzi
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