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sabato 2 settembre 2017

LETTERA APERTA A FILIPPO FACCI: AIUTATE POVIA, MA A CASA VOSTRA!

Gentile [?] signor Facci,
poco tempo fa lei è stato sospeso, pure dallo stipendio, per un certo periodo dall'Ordine dei Giornalisti per un suo duro articolo contro l'Islam, il Corano e la mentalità religiosa musulmana. Lo fece sapere lei stesso attraverso i social, interviste rilasciate a Radio Radicale, Radio24 e diverse altre testate.
In quelle dichiarazioni le precisò la sua posizione contro ogni religione e tutti gli integralismi che ne conseguono.
In molti, veramente tanti, protestarono pubblicamente con scritti, dichiarazioni, post, tweet a difesa della Libertà di Espressione del Pensiero, esprimendole non solo solidarietà, ma criticando la decisione ridicola, nel suo caso, dell'Ordine.
Lo feci pure io e con rammarico notai che lei, non solo lei manco se ne accorse delle persone che la stavano sostenendo nella sua "battaglia", ma non ebbe neppure la gentilezza di ringraziare quanti, e pure ben lontani dalle sue idee e da quelle del quotidiano nel quale pubblica, la stavano sostenendo.
E questo la dice lunga se non sull'educazione delle persone, almeno sulla forma che quelli come lei dimostrano di non possedere.
Per me è palese che se le dovessero applicare ancora censure e bavagli, io sarò sempre a protestare e solidarizzare con lei, al di là della sua personalissima creanza.
Di contro, mi sto chiedendo, quante volte lei sia stato solidale a sua volta contro sanzioni, condanne, censure, licenziamenti in tronco, cancellazione di programmi da palinsesti televisivi e radiofonici, subiti da suoi colleghi giornalisti o autori di satira [Sabina Guzzanti, per esempio], blogger... e quante volte lo sarà.
Personalmente non ricordo sue prese di posizione contro la limitazione della Libertà di Espressione del Pensiero riferite ad altri che non siano lei.
Ed è proprio ciò che fa la differenza tra persona e persone.
Ma questo è un altro paio di maniche.
Ora lei, in queste ore, si sta facendo paladino difensore della libertà di espressione del pensiero razzista, fascista, xenofobo, seminatore d'odio, camuffando questa sua nuova uscita con la giustificazione che non è democratico cancellare il concerto di un "cantante" per le idee che comunica.



Se lei fosse più attento [sicuramente lo è attento, fa solo finta di non esserlo], si sarebbe accorto che durante le esibizioni di Giuseppe Povia capita che fascisti di Forza Nuova esibiscano da balconi non solo il saluto di gruppo al duce, ma striscioni a dir poco inquietanti, nei quali, per esempio, si chiede che il delegato alle Politiche d'Accoglienza per i Migranti della Regione Calabria, Manoccio, già sindaco di Acquaformosa, sia cacciato dalla sua terra.
Manoccio aveva precedentemente e pubblicamente criticato le idee espresse da Povia nel suo ultimo singolo "immigrazia" come razziste; e chissà chi lo sa come mai, proprio ad un "concerto" di Povia a San Lorenzo del Vallo [Cosenza], i fascisti si esibiscono con quella richiesta vergognosa, degna solo delle fogne dalle quali esce la feccia.




Lei ha presente Nina Moric?
Sta riottenendo un minimo di visibilità e pubblicità perché è diventata un simbolo di Casa Pound. aderendovi, e quotidianamente spara puttanate fasciste dai social che vengono puntualmente amplificate dall'esercito dei deficienti decorticati dei quali il web è zeppo, e non solo il web.
Povia ha fatto la stessa mediocre squallida operazione di marketing: da integralista cattolico omofobo qual era, ha iniziato da poco a pappagallare gli slogan e i loop xenofobi dell'estrema destra, arrivando nel suo delirio, a definire anche i Partigiani come assassini.
Scusi, signor Filippo Facci, ma lei non è contro ogni religione e integralismi che ne derivano?
E come mai ha deciso di diventare paladino della fede integralista cattolica populista?
Siete davvero delle strane persone, sa?
C'è qualcosa che non quadra: o avete seri problemi di logica o siete semplicemente degli ipocriti.
Non è stato cancellato un concerto: sono stati vietati l'apologia di fascismo e l'incitamento all'odio razziale che sono reati in Italia; se non sta bene a lei e ad altri come lei, potete sempre organizzarvi tutti insieme, raccogliere le 500 mila firme che servono per un Referendum e chiedere che queste norme che vi infastidiscono così tanto siano cassate.
Forse ve lo boccerebbero perché mi pare che per modificare la Costituzione della Repubblica Italiana, l'iter non sia così facile.
Se ne faccia una ragione.
Ma poi: davvero lei pagherebbe un biglietto per andare a sentire cantare Povia?
Perché se è sì, allora si capisce tutto, ma proprio tutto.
Faccia/fate una cosa saggia, aiutate Povia, ma a casa vostra.
Proprio nel vostro salotto buono, nel garage, in cantina, in mansarda, insomma: aiutatelo a casa vostra.
P.S.: Se chiedete anche a Nina Moric verrà pure lei correndo a far la presentatrice/valletta.

Lucio Galluzzi
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martedì 10 novembre 2015

SALVINI: IL PISTOLA

IL "POLITICO" CHE NELLA SUA VITA NON HA MAI FATTO UNA BEATA TEGA

La sua prima volta nello spettacolo fu a 12 anni, ce l'ha nel sangue, partecipò ad un quiz su Canale 5, pettinato da tempio induista, rispondeva alle domande di Corrado Tedeschi in Doppio Slalom.
Ci ritorna nel 1993, a vent'anni, con Il Pranzo è Servito, su Rete 4 con Davide Mengacci.
Renzi inaugura il suo palcoscenico l'anno dopo, 1994, alla Ruota della Fortuna, con Mike Buongiorno.

Per uno scarto minimo di tempo i due Matteo non si sono incontrati prima, altrimenti già da allora avrebbero governato in duetto i corridoi della Fininvest.
Di nuovo Salvini ha solo le felpe che cambia di continuo: è il leader più vecchio di questa Seconda Repubblica Bananara, da poco ha compiuto 40 anni, 22 tutti a carico del contribuente.
Per i precedenti 18 era a carico di mamma e papà.
Scende in campo nel 1990, quattro anni prima di Berlusconi,, non ha mai lavorato in vita sua, escluso qualche mese da Burgy, il fast food.
A quei tempi era iscritto al primo anno di Storia alla Statale di Milano.
Il lavoro da Burgy è stata solo una breve malattia, guarisce subito perché lo eleggono Consigliere Comunale.
Smette di lavorare, ma studierà tantissimo: finisce i 4 anni a Storia più 16 fuori corso e poi desiste.
Nella sua biografia ufficiale ci fa sapere che aveva ancora cinque esami da dare.
Dal 1993, senza una solo minima pausa, ha posato le chiappe tu qualsiasi poltrona gli si presentasse: Segretario Giovanile della Lega, Segretario Cittadino, Segretario Provinciale, Segretario Federale, Direttore di Radio Padania Libera, Consigliere Comunale, Deputato, Europarlamentare.
A Bruxelles ci arriva nel 2004, Bossi era stato colpito da ictus e così Salvini che è un 'ragazzo' altruista e pieno d'amore per la 'famiglia' porta con sé il fratello di Umberto, Franco Bossi, nominandolo Assistente Parlamentare a 12.750 euro al mese.
Un Assistente Parlamentare sa parlare con proprietà diverse lingue, conosce l'Economia e il Diritto, i meccanismi delle Istituzioni; difatti Franco Bossi dopo la terza media ha fatto le commerciali, conosce tutto di motori e ha un negozio di auto ricambi a Fagnano Olona ed è allenatore della squadra di ciclismo della padania.
Ma Salvini non è solo affezionato alla 'famiglia' del Senatùr, anche alla sua: l'ex moglie, Fabrizia Ieluzzi, l'ha sistemata per un decennio al Comune di Milano con i Contratti a Chiamata durante le Giunte Albertini e Moratti.


Dopo il divorzio si mette con Giulia Martinelli che mette alla Regione, assunta pure lei a chiamata dalla Giunta Maroni: 70 mila euro all'anno.
La nuova fidanzata, la Isoardi, lavorava di già prima di conoscerlo, conduce "A Conti Fatti" su Rai 2, un programma di economia domestica.
Quando scoppiò lo scandalo dei fondi pubblici alla Lega usati da Belsito per acquistare diamantie mantenere anche i figli di Bossi, Salvini si vestì da moralista temporaneo e scrisse su twitter: "Ai miei tempi la mia paghetta era solo di 500 lire!"
Peccato che pochi mesi prima, Salvini era in vacanza con il Trota e oggi al processo contro Belsito, ha ritirato la costituzione in Parte Civile della Lega, impedendo così che fosse recuperato, almeno in parte il malloppo che si era rubato l'ex tesoriere.
A decine i giornalisti della Padania sono finiti in cassa integrazione proprio a causa delle casse vuote della Lega: difatti la Padania ha chiuso.
Gli scandali della Lega Nord continuano anche sotto l'ala di Salvini: presunti illeciti finanziamenti in Piemonte, nomine pilotate nelle ASL della Lombardia [vedi: l'Espresso], altre  ruberie da verificare in Emilia Romagna.
Ladroni a casa loro insomma.

Ma Salvini non è solo un sentimentalole delle 'famiglie', è soprattutto la coerenza in persona:
1997, elezioni per il Parlamento del Nord, Salvini era a capo della lista "Comunisti Padani";
2008, "io non ho smesso di essere di sinistra, non ho cambiato le mie idee, c'è ancora bisogno di una sinistra seria in Italia: faremo campagna elettorale su temi di sinistra...", diceva il Salvini. infatti oggi è il teddy bear della Le Pen e fa le marce con i fascisti di Casa Pound;
2009, Salvini con i suoi 'amiconi' canta: "Napoli merda, Napoli colera, sei la vergogna dell'Italia intera", per poi proporre anche, qualche settimana dopo, dei posti riservati ai veri milanesi sugli autobus della città;
2014, si mette con le destre nazionaliste d'Europa e chiede voti al Sud, lanciando la lista "Noi con Salvini": ma la "terronia" per fortuna gli risponde solo con sonori pernacchi;
2012, Salvini si scaglia contro le macchinette mangiasoldi e chiede più tasse sui videogiochi;
2012, la GdF lo becca con un lobbista della Sisal che non amava i controlli della Polizia Municipale di Milano in una precisa sala giochi aperta accanto al Duomo.  I capi della Sisal consideravano Salvini un alleato contro la polizia e per questo gli mandarono un regalo a Natale. Intervistato dal Fatto Quotidiano, Salvini ammette l'incontro con il lobbista, "non ricorda" il pacco natalizio e nega di essere intervenuto sui controlli dei Vigili meneghini;
2013, Salvini promette "calci in culo ai giornalisti infami", poi gli infami hanno cominciato ad invitarlo 24/24 in tutti i salotti TV e lui non li ha più presi a calci nel culo;
2013/2014, "L'Unione Europea è un gulag sovietico", continua a ripetere il Matteo, ma va con il prestigiosissimo Razzi in Corea del Nord, trovandola "molto bella e ordinata". Va anche nella Russia  dell'ex capo del KGB Putin, trovandola "carina e democratica" e facendo di Putin il suo modello di efficienza statale pratica;
Salvini detesta l'Europa e l'Euro, ma da 11 anni è accampato proprio nell'Europa Unita, a 15 mila euro netti al mese. L'euro non lo fa vomitare solo una volta al mese, quando passa a ritirare lo stipendio;

combattente contro i campi rom senza spiegare dove metterebbe gli stessi rom una volta spianati i campi, dimenticando che i rom sono cittadini comunitari e non possono essere espulsi [chiederà a Franco Bossi un progetto ad hoc?];
risolutore del problema immigrazione: usare piattaforme galleggianti, in alto mare, dove far approdare i migranti e lì controllarli per non fargli toccare minimamente terra, rispedendoli indietro. Dice che ci sono strutture d'estrazione di petrolio marino non più utilizzare, quindo sono quelle che dovrebbero essere usate per far sostare i migranti, identificarli, stabilire chi è veramente profugo e chi no; è probabile che Salvini abbia anche pensato ad astronavi sospese sopra le stesse piattaforme, che con il teletrasporto forniranno strutture telematiche, pasti e acqua potabile, dormitori, personale d'assistenza e sanitario adeguato... per poi come d'incanto, dopo aver compiuto la magia, fare sparire tutta l'infrastruttura per materializzarla su altra piattaforma.
Lui è proprio così: ha la soluzione per ogni tipo di problema.
Quando lo intervistano, risponde senza neppure pensarci un solo secondo, va avanti, senza prendere fiato. le sa tutte, a memoria.
Salvini e la Lega: toccasana e rimedi universali.
Ma in 20 anni tondi di governi in Italia questa cura miracolosa non l'hanno mai usata.
Hanno governato l'Italia 10 anni su 20.
10 anni la Lombardia.
15 anni il Veneto.
20 anni Milano.
In tutti questi anni, per esempio i campi rom sono rimasti in Lombardia e in Veneto esattamente come erano e nessun esodo di "migranti" si è visto uscire dalle due Regioni.
Salvini è anche un fine islamologo: dopo la strage a Charlie Hebdo, un un programma a Sky disse: "L'estremismo islamico deriva da una errata interpretazione della Torah", che infatti è il Libro Sacro degli Ebrei.

Ma Salvini scambia il Corano con la Torah perché è roba di casa sua; la Torah di certo gli rammenta il dio Thor, figlio di Odino, quello con la mazza, sotto il suo culto ha celebrato le nozze il suo amico Calderoli con il druido Formentini che suggellava la celtica cerimonia.
Salvini è anche uno sportivo eccezionale e non avendo più a sua disposizione la Kyenge da insultare, pochi giorni fa ha preso di mira il ghanese Sulley Muntari, ex calciatore del Milan, scrivendo: "è uno che non lavora, se ne torni a casa!"; è intervenuto Balotelli: "ma davvero questo è un politico? Beh allora votate me!"
E se Balotelli riesce a a capire chi è in realtà Salvini, la destra italiana in mano a lui, alla Meloni e al cadavere è veramente in buone mani.

fonte: Marco Travaglio

Lucio Galluzzi

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sabato 10 ottobre 2015

"IL POPOLO VIENE PRESO A CALCI DAL POPOLO SU MANDATO DEL POPOLO"

MARINO SI DIMETTE: I NAZIFASCISTI LIBERANO ROMA?

Ogni tanto mi viene la voglia forte di scrivere ancora qualcosa "di politico".
Spero che anche questi rari impeti se ne vadano del tutto.
Tanto gli italiani non leggono, non studiano, hanno altro da fare, cioè il nulla da praticare giorno e notte ed io non ho più molto tempo da perdere.
Seghe continue che tra poco saranno anche handsfree.
E poi, quando si imbattono in una storia, loro malgrado, o si girano da un'altra parte, o si coprono occhi orecchie e bocca, oppure per bene che gli vada guardano solo le figure.
Anche sul loro guardare le figure c'è da dire qualcosa: le immagini devono essere belle eh! I loro occhi già serrati dalle cataratte della incultura di massa, hanno bisogno di iconografie accomodanti.
Basta dare uno sguardo ai social network [Facebook è il primo per idiozia seminata e coltivata con continua e indefessa dedizione, dai fessi in esercito], e ci si rende subito conto dello squallore assoluto, senza speranza, che regna: un'invasione di video 'molto comici', che fanno ridere solo i disperati [guardi quanti mettono "mi piace" e/o condividono le puttanate e vedi che sono migliaia e migliaia], le immancabili, interminabili sequele di gattini, cagnolini, cuccioletti batuffolosi e dudu dadadà, le foto delle procacissime ragazze/donne che cambiano gli scatti alla loro foto del profilo... e hanno tutte delle tette enormi, bene in vista... e se hanno paura che non si vedano le  vere misure, evidenziano con scollature, camicetta sbottonatissina o t-shit elasticizzata con obbligo di rigoni orizzontali... a anche qui le condivisioni e i mi piace-quanto sei bona-che begli occhi che hai-complimenti per gli occhiali... sono a centinaia.


Tutta questa desolazione è sorretta da quella che ormai e diventata la dittatura dei "cittadini grillini" che inondano di spam continuo ed irrefrenabile: noi siamo i migliori, tutti in prigione, se pensi che noi dobbiamo governarti condividi subito [altrimenti sei un coglione, NdA], tutto Di Battista minuto per minuto, eccoci siamo i più buoni, noi i più puliti, noi gli unici che meritiamo.
Poi capita che dalle maglie della compulsione per promuovere il loro mito di personalità, scappa qualche errore, come quello della Lombardi che tesse le lodi delle buone cose che si sono nel fascismo e in Casa Pound o dell'altro cialtrone che è "come Mandela e Pertini" e amoreggia con Salvini e Salvini amoreggia con lui e tutti e due strizzano l'occhiolino ai Manganelli d'Italia e a quella Alemanna che è la Meloni.
In ultimo, ci sono le ricorrenze: in questi giorni quella della morte del "Che": evvai con il "Che" in tutte le salse, magliette, poster, foto dal cadavere, aforismi e rivoluzione ora e subito, Hasta la Vista, El Pueblo Unido...
I fatti veri, quelli che accadono realmente, la Storia di questa Italia ridotta a feudo di pochi indegni, la conclamata dismissione di ogni lotta di classe per Decreto Governativo, la Costituzione della Repubblica stuprata da un manipolo di indegni che cambiano casacca tra un processo per bancarotta fraudolenta. truffa continuata e aggravata, corruzione, inciuci fascio/piddini... i fatti veri, per l'appunto, finiscono soffocati, nascosti, quelli non sono da condividere, tantomeno da leggere; mica c'è una bella fotarella del Che per contorno, neppure Vittorio Arrigoni, pensa te!, manco un cagnetto abbandonato da far adottare, ma a una compagna eh!
Ed è esattamente così, nella disinformazione sciacalla, insegnata dal Regime, imposta dai TG, quotidiani, talk show, imitata in tutto e per tutto dai fruitori della merda, peggiorata pure!, rimandata in loop dalle greggi di pecore in attesa non cosciente di macello proprio, che avviene il crimine massimo e nessuno se ne deve accorgere, nessuno deve sapere.
Sciacalli e avvoltoi, senza un minimo di vergogna che riconsegnano, per esempio, Roma ai fascisti, e festeggiano pure.


Bandiere dei grillini accanto a quelle di Casa Pound e Forza Nuova davanti al Campidoglio perché "finalmente Marino si è dimesso" e magari Alemanno non era poi così tanto male, direbbe la Lombardi.
Quella che tanto piace a Salvini, la Meloni, eletta ad Atreju come la "vera successora di Almirante", perché Fini era un "senzacoglioni", pompata e già sponsorizzata dai poveri diavoli a futuro sindaco della Capitale... anche da quel deficiente di Giovanni Lindo Ferretti [ex CCCP, CSI, PGR, NdA], premiato sul palco, sempre di Atreju, dalla Manganella d'Italia in persona, come icona del nuovo fascismo giovanile.
Nel bel mezzo delirante della disinformazia, cioè di quel nulla di cui la maggior parte degli italioti che usano la Rete, si occupa, Salvini sta preparando, insieme a Maroni e altri consociati suoi la sua candidatura a sindaco di Milano e anche a Presidente del Consiglio, perché il pagliaccio che abbiamo adesso non basta, ce ne vuole uno ancora più squallido.
Le pecore senza più un solo neurone non hanno memoria, quindi sono già morte, non ricordano del Lusi, Trota, Bossi, Fiorito, Cota mutande verdi, Gentilini, Galan, il Mose, la Polverini, Formigoni, Don Verzé, Carminati, Buzzi, Odevaine, Banda della Magliana, Nar...


Non ricordano più quelli che oggi applaudono a Marino dimesso.
Sono contenti e come in ogni Asilo Mariuccia che si rispetti: batti-batti-le-manine...
Per una poltrona e qualche sgabello al Campidoglio stanno alzandosi dal catafalco tutti i peggiori, Gasparri compreso.
I fascisti irrompono in squadra nottetempo in Piazza Campidoglio e va tutto bene?
"Compagni" che si stanno spellando pure loro le mani, insieme ai nazifasci, però... pubblicano le foto del "Che", mettono commenti e "mi piace" ai vomiti di Salvini lo retwittano... "Marino se ne è andato=Roma liberata!"?
L'ANPI richiama alla gravità del momento al Comune di Roma, però l'appello è "mangiato vivo" dalle poppe dell'amica di turno, dalla torta di castagne, ridi che ti passa, tze tze e grande cocomero, c'è un gattino da salvare, nuove tecniche vegane per pulirsi il colon e conquistare un po' di Buddha...
"Queste masse hanno fatto dei conti un po' maldestri. Siamo retti e governati da una massa di ignoranti, di imbecilli, di persone anti estetiche, di non persone estetiche, non hanno nemmeno un etica da rivendere... Cos'hanno scoperto [le masse, NdA]? Dicono... ma a questo punto votiamo, votiamo, votiamo... A furia del voto, voto, ho votato, sono votato, facciamoci votare, facciamoci eleggere, sono passati a candidarsi. Appena alfabetizzati non gli rimane che candidarsi pur di non far niente. E' questa la fine dell'italietta, dello stivale, dell'europina, del mondicino, quello dell'essere passato da elettore a candidato, a eletto. Tanto siamo pari [vedi i 'cittadini' grillini per esempio, NdA]. E così le masse vengono anche qui da Costanzo a lasciarsi distruggere, non da Costanzo perché io a volte lo vedo allibito, a lui non resta che prenderne atto, tutto sommato... Di queste masse che si credono protagoniste e invece sono davvero consumate, sono in balia di quel tritatutto che è il linguaggio, nemmeno del simbolico!, hanno smarrito ogni senso patologico del crimine... non abbiamo dei criminali rispettabili più... a livello da interesse da atlante di medicina legale, no, no! Abbiamo dei falliti come criminali, ora che poi hanno sistemato tutta Cosa Vostra... lì... o quasi tutta: addio rispettabilità! 
Davvero le masse se la passano giustamente malaccio. Qualcuno, ed era anche lui un genio, ha detto che la democrazia a differenza di altri sistemi reggitori, è quella situazione politica e social politica, dove il popolo viene preso a calci dal popolo su mandato del popolo." [Carmelo Bene, 1995]

Lucio Galluzzi

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sabato 18 luglio 2015

NERI VISCERI

KU KLUX KLAN DE NOANTRI

Si sono organizzati, coordinati, affidata ai fascisti di Casa Pound e altra feccia la recita di una squallida e vomitevole "tragedia" scritta da mesi, giorno dopo giorno, da quel innominabile figuro, il cavalcante ogni vento di becero oscurantismo.
Hanno urlato, pianto (?), esibito disperazione, bestemmiato, con i neonati in braccio, tirando banane e pietre a ragazzi neri, con lo sconforto negli occhi,  chiamati "scimmie", ai quali veniva ordinato di andarsene via, perché lì non li volevano.
Sono entrati negli alloggi assegnati al gruppo di rifugiati, hanno preso suppellettili, lenzuola, vettovaglie, indumenti, materassi... li hanno portati in cortile e incendiati.
Hanno attaccato il pullman che portava stranieri, 19 in tutto!, tirando bottiglie, zolle di terra, "salutando" con il braccio destro teso, braccio nudo che scopriva tatuaggi d'inequivocabile appartenenza ai neonazisti nostrani.

Una delle ville a Casale San Nicola

Si sono messi nel giardino davanti alle palazzine con tende, tutte dello stesso modello, quelle della Decathlon, il dubbio che siano state fornite dagli "organizzatori" e non le avessero in casa è forte.
Avrebbero dormito lì, all'aperto, fino a quando gli stranieri "pericolosi", che "possono stuprare le nostre figlie e mogli", "entrare nelle nostre abitazioni e rubare", "voglio essere libera di passeggiare la sera, questa è casa mia!, e non lo posso fare perché mi sento minacciata...", "io ho la mia casa, da una parte e dall'altra mi hanno messo stranieri, così non va proprio, se ne devono andare subito" [N.B.: la signora parla con accento dell'Est].
Così i 19 "pericolosissimi barbari" sono stati cacciati, lo stesso è successo, quasi contemporaneamente, in altre città.
In un caso, il vescovo aveva concesso un locale della chiesa per dare ospitalità temporanea a profughi.
Ma quel posto era "vicino alla scuola materna dei nostri figli", "non è possibile che i nostri bambini vedano queste cose...", così il vescovo, con profonda carità cristiana, mossa dall'identico "ama il prossimo tuo come te stesso" dei genitori che lo hanno allarmato, ha revocato la disponibilità dei locali e cacciato "la vergogna".
La polizia che è intervenuta per fare rispettare la legge dello Stato, è stata presa a mattonate in testa, si sono picchiati agenti e "difensori dell'Italia Bianca e Ariana", feriti e arresti.
"E' na' quesione d'igiene", "questi possono entrare e fare Arancia Meccanica"...
Nei tafferugli, tra i manganelli e i bastoni agitati, si vedevano t-shirt nere con teschi, "Estate Nera Romana", "brands" fascistissimi e le immancabili tricolore.
Quelli che si definivano "cittadini residenti proprio qui, queste sono le nostre case", avevano caschi integrali, foulards per coprirsi il volto, gli striscioni messi bene in vista scritti con i caratteri grafici tipici di Casa Pound & soci.
Però: "non siamo razzisti"!
La stessa frase che da mesi, noiosamente a morte, ripete a pappagallo il coso felpato barbuto.
E a pappagallo i poveretti imparano la lezione e la recitano.
Il tizio delle ruspe non solo "non sono razzista", ma "se qualcuno associa il mio nome o quello del mio partito al nazismo si becca una bella querela!"

l'ippodromo di Casale San Nicola

E giù a incitare al rogo dei campi Rom, ai blocchi navali per fermare chi scappa dalle persecuzioni, insulto dopo insulto, banane offerte e tirate all'ex ministro Kienge, fotomontaggi dove la rappresentavano come un gorilla, sui muri scritte odiose da KKK ogni volta che "il ministro negro" visitava qualche realtà cittadina, "tornatene in Congo! Scimmia!".
Ma loro non sono razzisti, neppure omofobi, fanno le Sentinelle in Piedi perché "i culattoni sono liberi di fare tutte le schifezze che vogliono, ma non nel mio comune... prostitute e culattoni devo andare via da qui, ho dato ordine alla mia polizia municipale di attivarsi per identificare e allontanare questi maiali...", "nel mio comune?  ma si qualche gay c'è... sto pensando di istituire un registro dove iscrivere gli omosessuali..."
"Stanno africanizzanto il Veneto", "E' un esodo biblico, aiutiamoli pure, non a spese nostre e a casa loro, prima gli italiani!", "è giusto ospitarli, ma a casa tua", 
"Stanno frocizzando l'Italia", "i culattoni distruggeranno la sacra famiglia naturale", "i gay sono malati, vanno curati mentalmente", "chi è pederasta è anche pedofilo".
Ma loro non sono razzisti.
Sono poi rientrati ieri, nelle loro villette a schiera per lo più abusive, con piscina, climatizzate, video sorvegliate, cancelli automatici, immerse nel verde e nella tranquillità a godersi i "loro" cavalli nel "loro" ippodromo, all'ombra dei "loro" pini marittimi, oggi saranno andati a messa, quella delle dieci, ben vestiti a festa, a battersi il petto mea culpa.
Ma Cristo è morto e non può più cacciarli fuori dal Tempio a calci nel sedere, neppure fargli rovinare addosso chiese e proprietà private, neanche tirargli travi negli occhi o farli passare attraverso il culo di una cammello...
Torneranno nelle "loro" dimore, a trascinarsi nella "loro" vitamorta, ignari che se domani mattina spariscono tutti i "negri" e gli "stranieri" dall'Italia, i cateteri ai nonni, mamme anziane, disabili in casa  se li devono gestire loro che "non siamo razzisti", così come il pannolone sporco di merda e piscia, la raccolta dei pomodoro con 45° che ti spaccano il cuore, il facchinaggio dalle tre del mattino al mercato generale, la cura dei frutti di bosco nelle serre-sauna presi a bastonate se ti fermi a bere o asciugarti il sudore [uno c'è morto l'altro giorno], badare alle vacche in stalla ... e tutti quei lavoro "schifosi" che i "non siamo razzisti" non vogliono più fare da qualche decennio.
Quanti posti di lavoro andrebbero cancellati? A cominciare dalle cattedre nelle scuola pubblica... fino a tutto "l'indotto" del sociale, amministrativo, personale negli Uffici Stranieri, CAF, manovalanza nell'edilizia...
Pensa un po': fallirebbe pure Mafia Capitale!
A proposito di Mafia Capitale: come mai nessuno di questi "cittadini indignati minacciati dallo straniero", compresi i loro governatori di Regione e leader pappagalli, non hanno mai fatto quando tutti mangiavano e si arricchivano sulla pelle dei "migranti", "clandestini", "rifugiati"?
"Noi non siamo razzisti";  ma sciacalli, ipocriti, neri visceri inutili... sì.
I prossimi che saranno da "cacciare" dall'ariana Italia li avete già identificati?
Probabile gli Ebrei.




Lucio Galluzzi

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domenica 17 maggio 2015

IMENI D'ITALIA: I DUE MATTEI

Ci voleva proprio Salvini, che di nome fa Matteo come l'altro, due sfighe insomma [fanno a gara a chi fa la ruota di pavone più grande], ad insegnare a tutti noi quanto lui, il Salvini stesso, sia bello, giusto, democratico, non violento, dalla parte dei cittadini deboli, soprattutto di quelli del Sud, contro il potere dei partiti al Governo, per la pulizia della politica, combattente il malaffare e lo sperpero di denaro pubblico, paladino dell'ordine pubblico e della sicurezza sociale così tanto messa a rischio da Rom e clandestini.
Poveretto lui, è talmente nella parte, che adesso, proprio in queste ore, sta facendo lezione in ogni dove mediatico, a tutti noi, poveri scemi, affinché sia compreso e acclarato che lui non è persecutore, ma vittima sacrificale e sacrificata dai cattivi e brutti comunisti dei centri sociali, i quali lo mettono a rischio, nell'incolumità fisica anche, giorno dopo giorno, nella sua santa e crociata maratona elettorale.


Lui, che si è pure messo a nudo sui rotocalchi del gossip, con pelurie e quasi pudenda in vista, dimostrandoci che sulla pelle non ha alcuna macchia, attirando [e ci mancherebbe che non fosse successo!] l'attenzione sessuomane di quel grande giornalista della Libertà Libertina Porna che è Cruciani.
E quanto ne ha parlato della carne di Salvini alla Zanzara!  Ha pure lanciato un sondaggio tra gli ascoltatori su quanto fosse arrapante il maschio leghista nuovo, ottenendo l'unzione carismatica di Luxuria: "beh... che dire? A me l'uomo peloso piace... e pure con qualche chiletto in più, mi arrapa; complimenti a Salvini che si mostra 'nature',  maschio, giovane, sorridente e pure con i cespuglietti sotto le ascelle... finalmente, ci voleva!"
Vladimir: ma ci hai pensato che mentre tu dicevi queste minchiate ai microfoni della Zanzara, lui, il pelosetto bono ed arrapante, magari in coro con i suoi amichetti di Casa Pound e Forza Nuova, ti cantavano "frocio terrone di merda che l'Etna e il Vesuvio ti disperda!"?
Comunque ritornando a questi due professori, i Mattei, che hanno iniziato la propria carriera accademica uno a Doppio Slalom e Il Pranzo è Servito [Salvini], l'altro alla Ruota della Fortuna  all'Asilo De Mita [Renzi], ce la stanno mettendo tutta, e ancora un pezzo in più, per diventare Accademici Chiarissimi in Dottrina dell'Etica Politica e Morale del Neo Imene.
Matteo il Preside del Consiglio, da buon democristiano, ha pure usato lavagna e gessetto per farci capire bene quanto siamo tutti deficienti noi e l'unico furbo lui.
Il Salvini, che è più proletario e da piccolo faceva il comunista, per insegnare il Miracolo della Bontà Sua va nelle piazze e si sacrifica, novello messia, mettendo il proprio corpo sulla croce ed esponendolo ai crudeli centurioni pagani che tanto gli vogliono male.
Ma lui è un buono di natura e affronta il martirio con amore usando il bene assoluto di 8.465 agenti in assetto anti sommossa e scorta personale, il tutto pagato dal contribuente "versa" per l'incolumità del giovane peloso padano 120 mila euro al mese, a 30 persone che ruotano su 5 turni.
Dal 28 febbraio di quest'anno ad ora Salvini è costato più di "Mare Nostrum": magari lui, che è maschio con le contropalle [eccome se lo è!], vedrai che proporrà di dare questi soldi non più per lui, che è un razzista ricco, ma ai razzisti poveri, perché questo Matteo lotta proprio per loro.
Vedrai che lo farà.
Certo che lo farà.
Questo "bell'uomo" è talmente disperato per come lo trattano nelle piazze che è stato costretto a piangere e fare la spia ad Alfano: "Mi fischiano, mi dicono i nomi, mi sputano, vogliono darmi gli spintoni e mi fanno scappare, difendimi di più..."; così sia Angelino che la Madre Superiora Renzi, degni rappresentati di questo Asilo Mariuccia, sono subito intervenuti, solidarizzando con La Piccola Vendetta Lombarda e ieri a Massa, per dimostrare quanto si vogliono bene tra loro, la polizia ha manganellato, spaccato teste e fatto scorrere sangue.


Ed ecco che finalmente si svela l'arcano che non è arcano per nulla, Salvini c'è riuscito: sta facendo una campagna elettorale a costo zero, ma ad impatto mediatico quasi al massimo.
Viene in mente quella canzoncina di Morandi... sei contento papà, sei contento papà che si parla di me in questa città.
Tutti parlano di Matteo & Matteo, tutti li ospitano, 24/24 ore i nuovi santini elettorali confezionati e sparati da ogni TV,  quotidiano, radio, facebook, twitter, youtube...
Due ometti soli a difendere loro stessi e la Patria  dall'invasione degli ultracorpi e guarda caso tutti e due attaccati e messi in pericolo da alieni comunisti.
E' la Società dello Spettacolo che lo vuole, e quando non è lei lo è l'Europa.
Ed è così che i due Mattei diventano l'Immacolata Concezione e svelano in apparizioni ubique i Misteri Luminosi di Sindaci e Presidi Sceriffi [Gentilini e La Buona Scuola], della Parola Loro fatta Verbo ["io sono io, e voi siete merde e teste di cazzo e venite qui che vi faccio un culo così", Salvini Senigallia; "sono pronto al confronto e al dialogo con i professori, ma l'ascolto non è assecondare; io farò comunque quello che devo fare!", Renzi via twitter].
Ed è così che cercano di cancellare dalla memoria collettiva la verità: Salvini e la sua Lega hanno governato il Paese per anni, alleati con  Berlusconi, inciuciando con Alfano, votando la peggio merda in Parlamento, fottendosi milioni di soldi pubblici con Belsito, esibendo la più bassa immagine dello squallore politico con il Trota & Fratello, il Senatur e tutto il cucuzzaro di ladroni in casa nostra, chiedendo all'Etna e al Vesuvio di sterminare i terroni che puzzano e non si lavano, parassiti mantenuti dai padani, sputi e vaffanculo alla bandiera italiana e "si pulisca il culo con quella, signora!", terzo dito all'inno di Mameli, Ronde Padane, Borghezio, Buonanno, Calderoli e la pratica dell'odio fino ai sodalizi con i nazifascisti d'oltralpe...

In poche parole: questa è la bicicletta che si è scelta Salvini e se la pedali tutta, soprattutto ora che è senza sellino e spinta dai fascisti di Casa Pound e Forza Nuova.
Contestare e contrastare il fascismo nelle piazze della Repubblica è un dovere nostro, in memoria e per conto dei partigiani e dei Padri Costituenti; perché "il fascismo non è fede politica, è reato e va combattuto con ogni mezzo" [Sandro Pertini].
C'è l'altro Matteo, il Preside del Consiglio, che va in bicicletta, gliel'ha data Napolitano, che gliel'aveva presa a Letta [doveva stare sereno] e pedala non perché il popolo ce l'ha messo sul sellino: Governo e Premier non li ha votati e legittimati alcuna elezione; lo stesso fu per Monti e il nipote di Gianni Letta.
Biciclette che diventano scomode e lavagne dove il nero non è di certo quello dell'ardesia.
Non è cambiando sellino o usando il cancellino che la divisa da Balilla appaia di meno o sparisca del tutto.

Lucio Galluzzi

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martedì 18 novembre 2014

ROMA CITTA' APERTA ANTIFASCISTA E ANTINAZISTA

BORGHEZIO, CASA POUND & ALTRI SPACCIATORI DI POLVERE
Una destra al fallimento, rappresentata da poveri dementi ignoranti, impauriti solo dalla possibilità di perdere la poltrona, lo scranno o lo sgabello sgabello locale, ha solo un mezzo per raccattare merda elettorale, quello che ha usato da sempre: il razzismo nazista truccato da cadavere ed esibito come interventi per la sicurezza del cittadino ariano e contro la criminalità che minaccia le radici cristiane del popolo di Dio.
Così si inventano minchiate nuove, nuove solo per la scenografia, giacché le 'idee' sono le medesime schifezze che hanno in quella testa di cazzo avvitata sulle spalle, le identiche, da sempre.
Nascono le marionette "sentinelle in piedi" che per amore del prossimo loro, evangelicamente, con fraternità, fanno finta di leggere libri nelle piazze, ma sempre di fronte a chiese e duomi, per affermare il diritto loro di essere padreterni esecutori del Giudizio Universale, a difesa della sacra famiglia eterosessuale, del vero maschione e della vera donnissima, tutti psicologi dell'età evolutiva che loro lo sanno perfettamente qual è il bene per i bimbi: essere figli naturali di coppie fertili, unite nel vincolo indissolubile del Sacramento secondo il Rito di Santa Romana Chiesa.
Sono semplicemente tristi omofobi,  della peggior specie, la più pericolosa: gli integralisti religiosi.
Eccolo identificato il primo nemico da combattere: l'omosessuale; che se non è curabile, come loro vorrebbero, posso sempre invocare leggi speciali per concentrarli un'altra volta in campi di sterminio.
Naturalmente tutto in nome di Dio, con soffritto di Fede, brodo di Speranza e croci uncinate di Carità.
Magari si potrebbe provare a disturbare i raduni di questi buffoni, evitanto di lasciare Giampietro Bellotti da solo, ricordando ai loro capi [quelli di Forza Nuova, Casa Pound e porcilaie simili] di sostiuire le veglie contro l'omosessuale con quelle contro la pedofilia mondiale dei loro preti.
Ma gli italiani sono più poveretti di questi deficienti e tacciono, immobili, pronti a votare i soliti e sordidi La Russa, Gasparri, Alemanno, Binetti, Mussolini, Buonanno, Salvini, Alfano...
L'altra minchionata che hanno organizzato è quella di Roma a Tor Sapienza, ora estesa anche all'Infernetto.
Lì, fanno sapere i "cittadini" locali, non devono più esistere immigrati e "zingari", e non lo dicono perché sono razzisti, anzi si definiscono senza colore partitico; infatti l'insulto più tiepido che hanno urlato contro gli stranieri ospitati nel Centro di Accoglienza è stato "negri porci di merda".
Non sono per nulla di destra questi solerti "abitanti" della capitale, tant'è che per loro lo 'zingaro' delinque perché ce l'ha scritto nei geni che è un criminale e di giorno c'è la protesta visibile, di notte, si dice, che come d'incanto magico s'accendano roghi nei campi Rom...
Questo tizi che voglio la "sicurezza" nel "proprio" quartiere lo fanno per le proprie figlie, per le mogli... perché "questi stranieri sanno solo stuprare e violentare, non puoi scendere dall'autobus che ti prendono a martellate in testa e ti lasciano per terra morta, da quando ci sono loro ci rubano in casa, sporcano dappertuto, cacano e pisciano per strada e i nostri bambini vedono, spacciano, accoltellano, vedi quanta immondizia fanno? E' anche una questione di igiene pubblica, poi con Ebola, come facciamo ad essere tranquilli?...E la scabbia, la lebbra, i pidocchi..."
Eccolo il secondo nemico di sempre: lo straniero/zingaro; il male personificato che compie ogni sorta di crimine.
Però mi fa strano vedere che in realtà questi "cittadini" di Tor Sapienza ed Infernetto cacciano a grida e insulti feroci tutti i politici che vanno a parlare con loro, ma non Borghezio e neppure Salvini o i responsabili di Casa Pound e Forza Nuova che guarda caso, sarà un caso?, sono proprio quelli che organizzano i sit-in di protesta contro il "degrado" sociale.
A sentire questi "residenti" romani viene in mente quel tal Gentilini della Lega Nord, quello che aveva dichiarato tolleranza doppio zero ai Rom e ai culattoni e invitava i padani a bruciare tutti i campi "dei zingari" dando fuoco anche ai loro bambini.
Strano che a nessuno sia venuto neppure un embione di dubbio che tra quei cittadini "residenti" romani, di cittadini "residenti" romani magari non ce ne sia neppure uno e che la lezioncina che recitano sul crimine da ascrivere solo allo straniero sia in realtà appunto una lezioncina...
Quel povero sfigato di Borghezio ci comizia pure a Tor Sapienza, lo applaudono e gli fanno i cori, ma sono quelli di Casa Pound la claque che ha davanti; difatti il trombone con il megafono li ringrazia, li elogia, dice che loro sono i veri romani puliti e che lui non ha figli [e meno male!] ma se ne avesse uno lo vorrebbbe di Casa Pound.
E' un insulto a Roma Città Aperta, antifascista e antinazista.

Una destra al fallimento, per l'appunto, che terrorizzata per l'aver perso consensi, deve provarle di nuovo tutte le schifezze populiste nere, perché fanno presa sul popolino e qualche merda di voto in più lo porteranno.
A questi mentecatti non fotte nulla della sicurezza e dell'ordine pubblico: è la poltrona che non vogliono perdere il loro unico idolo.
Il vero nemico non è lo straniero o lo "zingaro".
Il vero nemico è semplicemente l'altro, perché è diverso da te e tu da lui e siccome la diversità fa paura, perché implica crescita di coscienza e conquista di Libertà, e questo Regime sopravvive per imposizioni di massificazione ed alienazione, allora per i deficienti tutti è più comodo rimescolare nel letame nazista e professar razzismo o appoggliarlo, piuttosto che studiare e colmare almeno un po' le voragini di ignoranza che si portano dentro.
Tra l'altro, mi chiedevo: ma la mamma di Mario Adinolfi, che tanto la vuole lui, non l'ha mai preso a pedate in faccia?

Lucio Galluzzi

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venerdì 24 gennaio 2014

ANIME NERE: NEONAZISMO IN ITALIA - PER NON PERDERE LA MEMORIA

INCHIESTA - PARTE PRIMA
GRUPPI FASCISTI E ASSOCIAZIONI NEONAZISTE, I NOMI E LE STORIE DEI LORO CAPI, SEDI E CITTA', POLITICA ED EVERSIONE NERA, I CONTATTI CON LA NDRANGHETA
CON LINKS RAGIONATI A DOCUMENTAZIONE ESTERNA E CRONACA GIUDIZIARIA
[OGNI ASTERISCO DIETRO PAROLE EVIDENZIATE IN GRASSETTO E' UN LINK A DOCUMENTI SPECIFICI]

E' da qualche anni che allarmi specifici sulla riorganizzazione delle estreme destre, neonaziste, si susseguono, ma l'informazione non è interessata a far sapere.
Gli sparuti e coraggiosi servizi, su carta stampata e TV, vengono relegati in pagine interne, senza alcun rilievo, in orari notturni o in rubriche, all'interno di qualche TG, neppure annunciato con anteprime.
Ricordo, qualche tempo fa, una lunga inchiesta di Sky TG 24, particolareggiata, precisa, con nomi e cognomi, sigle, affiliazioni politiche insospettabili ai più e allarmi preoccupanti; ma quel servizio, con ospiti in studio e in collegamento, fu trasmesso in fascia pomeridiana, non riproposto e dimenticato.
Gli ultimi decenni di questa sempre più Repubblica delle Banane, sono serviti a sdoganare il peggio del peggio: ladroni di Stato, grandi evasori fiscali, corruzione, prostituzione [anche minorile] offerta al signore di turno, falliti sconosciuti riesumati dalla polvere e messi a capo di Dicasteri nevralgici, nepotismi, leggi ad personam e familiam, mafia e soprattutto fascisti, squadristi, ex sprangatori del disciolto Ordine Nuovo* o Fronte della Gioventù* e amici degli amici dei loro amici.
Tutta una corte di miracolati ai quali è stata concessa la riverginazione.
Così il delfino di Alminante diventa alta carica dello Stato, l'Ordinuovista con la croce celtica al collo al Campidoglio, gli squadristi ministri affiancati da un esercito di maggiordomi, cameriere e comparse del peggior avanspettacolo.
Il tutto promozionato a ciclo continuo da reti TV in mano all'oligarca, quotidiani del padrone, tagli mortali alla Cultura, Arte e Scuola Pubblica.
Sono riusciti pure a chiedere di mettere all'indice i testi di Storia che si permettono di parlar male del loro capo.
La memoria è un'avversaria temibile per questi figuri, così come lo Studio e la Libera Informazione.
Anche la Costituzione.
Nel silenzio, dissattenzione, tra le nebbie d'oppio sparate dai televisori e dai videomessaggi/comizi, durante i barbiturici somministrati agli spettatori dai talk show [tutti], con la complicità di un giornalismo vergognoso,  il Nero più Nero si è creato spazi, aiutato ed incoraggiato da queli amici nei Palazzi.

 

Non è un caso incidentale che l'Italia sia diventata omofoba, razzista, xenofoba, forcaiola, seminante odio, che il disprezzo per il diverso, il povero, lo zingaro, il senzatetto, il comunista, l'ebreo abbia raggiunto limiti insopportabili e squallidi.
Era tutto previsto ed annunciato, nessuno ha mosso un dito per fermare la nuove camicie brune del neo nazismo nazionale.
Erano e sono tutti intenti ad occuparsi delle mirabolanti acrobazie sessuali di un vecchio, delle palle d'acciaio di un altro, lo scudetto rubato, il gratta e vinci, Amici, X Factor, Grillo, predellini e Dudù dadadà.
*
Intanto in Grecia trionfa il nazismo di Alba Dorata, in Francia i sondaggi danno sopra il 20 per cento il partito xenofobo del Front National di Marine Le Pen, interessata alla Lega di Matteo Salvini*, tanto che lui la contatta e la invita e si prendono a braccetto, a Budapest governa un fronte nazionalista. 
E in Norvegia le ultime elezioni hanno legittimato persino Progresso*, il movimento in cui militava il massacratore neonazista Andres Brevik. 
Dice Matteo Varchi, professore all'Università di Firenze, ex dirigente del MSI: "In politica il 'mai' non esiste, e gli spazi di competizione vuoti sono destinati a riempirsi. Quindi, se non ci fosse l’offerta alternativa dei grillini, una formazione populista più spostata a destra, come Alba Dorata si potrebbe affermare. Dubito che i gruppi oggi esistenti abbiano comunque questa chance: l’ascendenza neofascista è per loro una palla al piede". 
Alle ultime elezioni politiche la galassia a destra del Pdl ha racimolato poco più di 400 mila voti. 
I Forconi improvvisamente, seppur in poche migliaia, hanno offerto mediaticità agli estremismi più pericolosi, la gente disperata e disperante gli offre il proprio consenso.
E' una menzogna dire che nessuno se l'aspettava.
Com'era successo per Grillo.
Preoccupata l’analisi del politologo Marco Revelli, figlio dello scrittore partigiano Nuto: "Ci sono tutte le condizioni drammatiche per un’espansione sul modello Alba dorata o Front national. Per un semplice motivo: l’habitat della destra è rappresentato dalla crisi".


ROMA NERA
Il Nero dell'Italia si muove principalmente nella capitale.
Da falliento del Fronte della gioventù e del Movimento Sociale, ma anche nell’ombra lunga degli Anni di piombo, sono fiorite le primule del neofascismo del terzo millennio. 
Il cuore nero dell’Italia pulsa sempre nell’Urbe. Qui sulle macerie del Fronte della gioventù e del Movimento sociale, ma anche nell’ombra lunga degli Anni di piombo, sono fiorite le primule del neofascismo del terzo millennio. 
 Ultras, visione cameratesca e ideologia nazionalista, si fondono dando vita a realtà esplosive.  
LE FORMAZIONI
FORZA NUOVA
Il partito guidato da Roberto Fiore* fondato nel ’97, ha come quartier generale Piazza Vescovio. 
Facile identificarlo: una croce celtica marca il territorio. 
Su uno dei lati della piazza c’è l’unico pub, ritrovo informale dei militanti e dei tifosi laziali, i famigerati “Irriducibili” e della banda “De noantri”. 
Forza Nuova è dinamica nei contatti europei: gli ultranazionalisti ungheresi Hvim* erano con loro due anni fa alla “marcia per la vita” antiabortista e il leader capitolino ha partecipato al congresso di Stoccolma dal partito Svenskarnas Parti. 
Fiore padroneggia la piazza ma ha esperienza del Palazzo: nel 2008 è subentrato come europarlamentare ad Alessandra Mussolini.
Inoltre  Gianni Alemanno, nel suo periodo di sindaco,  ha dato alla sua ed altre formazioni l’opportunità di intensificare l’impegno sociale. 
CASA POUND
 E' di certo la formazione più organizzata.ù
 Dalla palazzina occupata a due passi dalla stazione Termini fa proselitismo tra i giovani e gli scontenti, conquistando consensi in periferia e nei quartieri bene. 
In pochi anni ha costruito una rete nazionale, unendo iniziative culturali e concerti, mobilitazioni di protesta e distribuzioni di cibo alle famiglie povere. 
E anche per loro i “Forconi” sono stati un momento di gloria, con 300 militanti schierati nei presidi.
MILITIA/MILIZIANI DEL DUCE
Militia, descritta dai carabinieri del Ros come un’associazione "dedita alla commissione di atti violenti, anche di matrice xenofoba"
Ne sa qualcosa il capo della comunità ebraica romana Riccardo Pacifici, minacciato con frasi tipo: "Io ‘sto sempre con na bomba a mano e nel momento che sta per esplodere, lui esplode insieme a me"
I miliziani hanno lanciato accuse anche ad Alemanno, "sionista", e a Gianfranco Fini, "traditore antifascista"
I leader Maurizio Boccacci*, un passato in Fiamma Tricolore, e Stefano Schiavulli* sono stati condannati nel 2012 in primo grado per ricostituzione del partito fascista. E sono sotto processo per violazione della legge Mancino insieme a Giuseppe Pieristè*, già in Ordine Nuovo. 
Il fascismo continua a essere la loro unica fede. 
Le sedi principali sono la palestra occupata Primo Carnera, in via delle Vigne nuove, e il centro sportivo Doria di Albano Laziale, dove risiede Boccacci e dove hanno difeso il feretro di Erick Priebke dalla rivolta degli abitanti. 
Militia ha creato diverse sezioni distaccate al Nord e al Sud. 
Lavorano nell’ombra e rifiutano il dialogo con i gruppi istituzionalizzati. 
Sono pochi, il nucleo romano può contare su 30 persone, ma pronti a tutto. 
Secondo gli atti dell’inchiesta, volevano avviare un percorso politico rivoluzionario: "Militia è un’organizzazione politica di stampo nazional rivoluzionario, che si rifà alla memoria storica e alla dottrina di quei movimenti che presero il potere in Europa a cavallo degli anni ‘30-’40", si legge in un documento sequestrato. 
E tra i contatti spuntano cattivi maestri dell’eversione,  dal “Pantera” Luigi Aronica*, ex Nar a Serafino Di Luia*, ex Avanguardia nazionale.


LOMBARDIA BRUNA
In Lombardia la rinascita nera è meno visibile, ma trova spesso contatti con le frange radicali della Lega: un’intesa nel segno dell’odio razziale e del tradizionalismo cattolico. 
Milano è però diventata negli ultimi anni un crocevia di incontri internazionali estremisti, quattro solo nel 2013, e concerti nazirock. 
Ad aprile alle porte di Varese quattrocento persone hanno festeggiato il compleanno di Hitler, celebrando il ventennale di “Varese Skinheads*”: li ha ospitati l’associazione culturale filoleghista “I nostar radis”. 
Il 21 aprile, eccoli tutti radunati con “Memento” al campo 10 del Cimitero Maggiore di Milano per onorare i caduti della X Mas: c’era persino una corona di fiori della giunta Maroni, posata accanto a un’insegna delle SS. 
Il 15 giugno in un capannone di Rogoredo sono arrivati in cinquecento: teste rasate di tutta Europa per una kermesse di musica e slogan sulla superiorità ariana. 
A settembre la replica a Cantù con il Festival boreale, organizzato da Forza nuova. Qui si sono trovati per tre giorni i principali movimenti nazionalisti europei. 
 LEONI CROCIATI
Nell'opulenta Brianza sono spuntati i LEONI CROCIATI* monzesi: creste punk, tute mimetiche, svastiche e croci celtiche tatuate. 
Appoggiati dai commercianti del centro storico per tenere lontano gli ambulanti stranieri, si sono dati da fare per raccogliere fondi a favore dei loro “camerati” carcerati o agli arresti domiciliari come il forzanovista Mirko Viola*, esponente di Stormfront, sito neonazista chiuso per antisemitismo. Raccolgono firme contro Equitalia e contro i diritti delle coppie gay in difesa della famiglia naturale: temi che trovano sponda nella piccola borghesia lombarda.
VERONA E TRIESTE
FRONTE DEL NORD* / ALBA DORATA
La centrale veneta è Verona, la città dei delitti neonazisti della banda “Ludwig”*
Trent’anni dopo, a contendersi lo spazio più a destra sono i forzanovisti e Casa Pound. 
Le due sigle qui si fanno una vera guerra con agguati e raid. 
Ma anche la politica al potere è contagiata: a capo dell’associazione culturale Hellas Verona (la squadra di calcio in serie A) c’è Alberto Lomastro*, il leader dei duri della curva nei primi anni ’90, coordinatore e candidato nelle liste della Fiamma Tricolore e poi accolto a braccia aperte nella Lega di Flavio Tosi. 
Un altro amico del sindaco è il presidente della municipalizzata Amia Andrea Miglioranzi, un passato nel “Veneto fronte skinhead”e a metà anni Novanta tra i primi a finire in cella per istigazione all’odio razziale. 
Gli snodi del network estremistico arrivano fino a Trieste, dove un anno fa è nata Alba Dorata made in Italy. 
La discesa in campo dei cugini filonazisti del partito greco è monitorata dai Ros che mettono sotto osservazione il fondatore Alessandro Gardossi*, ex di Forza Nuova e Lega Nord: "Alba Dorata Italia intende accreditarsi, anche in prospettiva elettorale, quale catalizzatore del disagio sociale determinato dalla congiuntura economica".


NEONAZISTI E MALAVITA
L’intreccio di estremismo e malavita si manifesta un po’ ovunque. 
 L’icona è Massimo Carminati*, il “Nero” di “Romanzo Criminale” passato dai Nar al rango di re degli affari illeciti di Roma. 
Ma a Milano ci sono forzanovisti condannati per ‘ndrangheta, come Giuseppe Amato*, scagnozzo del padrino Pepè Flachi* e due volte candidato nelle liste di Forza Nuova Milano. 
La palestra della violenza restano però soprattutto gli stadi, spesso cercando di indirizzare la forza verso una strategia politica. 
Nel 2007 Roma è scossa da due episodi drammatici. Il 30 ottobre muore Giovanna Reggiani, aggredita da due immigrati. Due settimane dopo un poliziotto uccide il tifoso laziale Gabriele Sandri. Il pretesto ideale per mobilitare squadracce di ultras e militanti di Forza nuova con l’obiettivo di "fare pulizia" e mettere in difficoltà il governo di centrosinistra di Romano Prodi. 
"Pulizia etnica, solo quella può salvarci", è una delle frasi captate dall’antiterrorismo del Ros: "Se no uscimo tutte le sere e famo come ieri sera… perché chi ti governa dall’alto inizia a strippare… pensano se questi hanno fatto una cosa del genere, fra due anni me se presentano sotto ar Parlamento e me danno la caccia".
BLOCCO STUDENTESCO/LEALTA' AZIONE
Nelle scuole di Roma e provincia le sezioni giovanili di Casa Pound-Blocco Studentesco* e i loro rivali in nero di Forza nuova-Lotta studentesca crescono. Il Blocco ha ottenuto oltre 40 rappresentanti negli organismi scolastici. «Un risultato figlio del sindacalismo studentesco che portiamo avanti da oltre sette anni», commenta deciso il giovanissimo camerata Fabio Di Martino*, responsabile romano del movimento: «La lotta al caro libri, il contributo volontario obbligatorio e per una maggiore rappresentanza sono istanze molto sentite dagli studenti». Nel 2011 per il Blocco, che quest’anno per protesta non ha presentato proprie liste, si è candidato Manfredi Alemanno*, figlio dell’allora sindaco. Ma pure nel Napoletano sono presenti e mirano ad altre città del Sud. Lo stesso fa Lotta studentesca, che si vanta: «Rappresentiamo il 15 per cento degli studenti di Roma e provincia». 
A Milano la presenza negli atenei sta diventando incisiva: alla Statale  Lealtà Azione* si è incontrata 17 gennaio scorso.Scontri con la polizia e il Rettore che "non sapevo fossero estremisti di destra, altrimenti non avrei concesso i locali"
Sono tutti germogli infetti di un’onda nera, che punta sui giovani delusi da tutti i partiti. 
Un'onda che forte dell'ignoranza, perdita di memoria storica e connivenze politiche sta crescendo e mette radici.

[l'Autore si è servito di materiali da L'Espresso]


Lucio Galluzzi
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