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giovedì 18 giugno 2015

GLI UOMINI PICCOLI

LETTERA APERTA A MATTEO SALVINI & Co.
Per nulla gentile, manco egregio, figurarsi poi caro, neppure signore Matteo Salvini,
lei è poco più che non ragazzo, verrebbe sponteneo darle del tu, come fa il suo amico Cruciani, ma diventa difficilissimo, direi vietato dall'etica politica, parlarle con vicinanza umana.
Poi sa, lei è Eurodepudato, Elettissimo, Segretario di un Partito che ce l'ha duro, praticante la più assoluta sicumera, pontifica parlando alle viscere del popolino ed è un gran lavoratore, presumo fin da piccino lei si occupasse, sudando sangue, di manocalanza edilizia, preparava la calce per il mutarore, prendeva sberle e calci nel di dietro, la mettevano sulle ruspe a spostare quello che in un cantiere sono i rifiuti di demolizioni a fine giornata.



La immagino la sera, sporco, sudato, stremato, tornare a casa e non avere neppure la forza di cenare, in preda a dolori da acido lattico.
Deve essere stata per forza così la sua adolescenza, altrimenti non potrei spiegarmi tutto questo suo amore per i diseredati italiani, gli esodati nazionali, i bimbi svantaggiati bianchi, i cassintegrati padani, gli anziani brianzoli con pensione da fame... visto che nelle sue apparizioni ubique, ad libitum, in ogni dove, lei ultimamente parla solo di questo: "i soldi che lo Stato italiano usa per i clandestini e gli immigrati devono essere adoperati per i cittadini italiani in situazione di bisogno... altrimenti siamo pronti ad occupare le prefetture, fare cordoni davanti alle strutture che intendono ospitare stranieri, anche hotel e impedire che l'Italia diventi bivacco di malviventi a scapito degli italiani onesti..."
Si capisce da qui che lei è stato ed è ancor oggi un grande lavoratore, che si è sempre guadagnato la pagnotta spaccandosi il cuore di fatica, non può essere in altro modo, perché i suoi inviti urlati "ma vai a lavorare!", dispensati a tutti quelli che non la pensano come lei, fanno capire benissimo quanto per lei sia importante che lavorino gli altri.
Non c'è molta differenza di pensiero/azione tra lei, i vari D'Alema, i Renzi, i Gaparri, le Meloni, le Mussolini, i Fassini... insomma tutti voi grandi lavoratori, che vi siete sempre guadagnati da vivere stringendo la cinghia per arrivare a fine mese e che ora, da grandicelli, giustamente!, volete che siano solo gli altri a lavorare e voi godervi la tranquilla, serena, garantita rendita del politicante, che non vi si dica che nella vita in realtà avete mai fatto una beata minchia però, altrimenti vi arrabbiate.
Belle persone siete.
Esempi di coerenza e giustezza sociale.
Talmente pavoni da offendervi pure, e tanto!, perché Papa Bergoglio, vi ha chiamati con i giusti sostantivi che meritate, invitanto tutti a pregare affinché possiate chiedere scusa a quanti disperati ricevono il male da voi.
Toccato nel vivo, lei è due giorni che risponde al Papa chiedendogli quanti profughi abbiano loro in Vaticano, se il Pontefice andrà a visitare un cassa integrato torinese nella sua prossima visita a Torino, lamentando che nella Santa Sede non ci sono tendopoli per immigrati...
Poco tempo fa lei doveva cavalcare le ruspe contro i campi Rom ed era in piena campagna elettorale.
Ha visto? Il popolino l'ha premiata, avete preso un sacco di voti da quei pochi che ancora si fanno prendere per i fondelli dalle finte elezioni.



Ora, da quello che si capisce, la Lega Nord è in un'altra campagna: quella del tesseramento.
Polemizzare con Papa Bergoglio le farà un gran bene, pure alle casse del suo partito.
Stia certo che lieviterete e sarete tantissimi.
Un dubbio però: ma tutto questo lei lo chiama amore per l'Italia e gli italiani?
Fino a poco tempo fa il termine giusto era "utilitarismo politante"; ma si sa, l'italiano è un'opinione, soprattutto per quelli che la nostra lingua la ammazzano giorno dopo giorno perché non la conoscono.
Amore?
Da qualche settimana, lei fa sapere a tutti, che chiunque oserà definirla "nazista" e/o associare tale termine al suo partito, sarà denunciato e portato in tribunale.
Quindi se le si dice che i suoi discorsi pubblici, soprattutto quelli che riguardano "gli zingari" e le sue proposte sono praticamente identici a quelli del pre Terzo Reich, lei si offende molto e procederà per vie legali e lesa maestà?
Dobbiamo tutti sostituire la parola "nazista" con "vero amante dell'amore universale?".
Una volta questo genere di "minaccia" si chiamava "fascismo", cioè: tu non sei d'accordo con le mie idee, io sono un politico di regime [e lei lo è!], quindi ti denuncio cosi te ne stai zitto la prossima volta.



Che belle persone che siete.
Suggerisco, a lei [e ad altri come lei] di fare mente locale alla Legge 13.10.1975 N.654:"
art. 3, commi A e B: ".. è punito:
- con la reclusione fino ad un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro chi propaganda
idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette
atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi
- con la reclusione da sei mesia quattro anni chi, in qualsiasi modo, istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi"
;
sempre dalla stessa legge: "È vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Chi partecipa a tali organizzazioni, associazioni, m
ovimenti o gruppi, o presta assistenza alla loro attività, è punito, per il solo fatto
della partecipazione o dell'assisteza, con la reclusione da sei mesi a quattro anni. Coloro che promuovono o dirigono tali organizzazioni, associazioni, movimento
gruppi sono puniti, per ciò solo, conla reclusione da uno a sei anni."
Non dimentichi di ripassare [lei e quelli come lei] la L. 205/93, che integra la precedente citata:
" Chiunque, in pubbliche riunioni, compia manifestazioni esteriori od ostenti emblemi o simboli propri o usuali delle organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi di cui all'articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654, è punito con la pena della reclusione fino a tre anni e con la multa da lire duecentomila a lire cinquecentomila".
Continui a scorrerli gli articoli delle due leggi, vedrà che ne farà tesoro, magari faccia anche una capatina sui libri di Storia e si informi sullo scioglimento di "Ordine Nuovo".
Infine: chi denuncia chi?
Quando parla, lei sa quello che dice o inserisce il random al suo player?
Davvero non servono molto leggi e querele, credo sia molto più sano e giusto, per il bene di questa Nazione, che avete fatto diventare lo zmbello internazionale, che vi prendano, vi accompagnino gentilmente al confine con un foglio di via "fine espulsione mai", così potrete, finalmente liberarci e andare in quei campi di concentramento in Libia, in quelli al confine con la Turchia,  nei lager tra Cina e Tibet, che tanto desiderate siano istituiti, che esistono già, e da decenni, solo che ignoranti come siete manco lo sapete, e rimaneteci a lavorare per davvero, per la prima volta nella vostra piccola e tristissima vita.
Ma poi, tra qualche anno, quando i suoi figli e quelli dei suoi "amorevoli" amici, si arrampicheranno sui muri costruiti a difendere la razza, perché vorranno vedere che cosa c'è al di là, nel mondo vero, quello non sterilizzato, scappare verso la vita autentica, lei e quelli come lei, riuscite ad immaginare il dolore che proverete?

P.S.: poco fa, su Rainews24, lei: "sono a miliardi gli immigrati che ci invadono..."
Miliardi?
 


Lucio Galluzzi

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domenica 14 dicembre 2014

VI RACCONTO GLI ALEMANNO - parte prima

Alemanno squadrista con il suo amico Amendola



Dopo una "giovinezza-giovinezza" fatta di tantissimo nero, Fronte della Gioventù, Ordine Nuovo, squadrismo che lo porteranno al gabbio a Rebibbia, nel 1982, nello stesso carcere insieme a Carminati e Buzzi [ma che coincidenze!], il poveretto per un po' di anni, circa una decina, rientra nelle fogne, come tutti i fascisti del periodo 1982/1992.
Non dimentichiamo che "er piccoletto" è genero del [per fortuna defunto] Pino Rauti, il fascistone storico italiano, che in una intervista del TG3 [allora era deputato], alla domanda su cosa andasse fiero della sua attivtà politica del periodo, rispose: "Essere riuscito a far assumere alla RAI mia figlia Alessandra".

il matrimonio Rauti Alemanno
il matrimonio alemanno - rauti

Comunque quella destra, l'Alemanno-Fini, uscita fallita dal congresso di Fiuggi, zeppa di impresentabili e pure innominabili, viene sdoganata da Berlusconi, che "sceso" in campo nel 1993/94, per essere sicuro di farcela, porta dentro a Forza Italia tutta la feccia possibile e anche peggio.
Alemanno così, riverginato direttamente da Arcore, viene nominato Ministro delle Politiche Agricole [il dicastero più inutile della storia di questa Repubblica delle Banane] nel Governo Berlusconi e poi diventa, purtroppo per la Capitale e l'Italia tutta, Sindaco di Roma.
Il 30 marzo 2006 muore in un incedente stradale Giuseppe “Peppe” Dimitri, ex Avanguardia nazionale, ex Terza posizione, ex Nar, soprannominato "er comandante". Al suo funerale, tra simboli e stendardi

fascisti e neonazisti, partecipano molti membri del Terzo Governo Berlusconi:
in testa c'è Alemanno [Ministro Politiche Argricole];
Vincenzo Piso, ex Terza posizione, coordinatore Pdl nel Lazio;
Marcello De Angelis, ex Terza posizione,  deputato Pdl e direttore de Il secolo d’Italia;
Fabio Rampelli,  deputato del Pdl;
Barbara Saltamarini, già provinciale di An, deputata del Pd;
Giorgia Meloni, Marco Marsilio, Luca Malcotti  e Pietro Di Paolo [assessore laziale con delega ai rifiuti]...
Quella destra radicale e Almirantiana aveva aderito in modo assoluto al progetto Berlusconiano, tant'è che ancora oggi i vari La Russa, Gasparri, Storace, la Mussolini, Fiore, l'Alemanno medesimo... e la papessa nera Donna Assunta, vuoi o non vuoi, sono sempre sulla cresta non dell'onda, ma dell'oca.
L'Alemanno "ripulito" da Berlusconi, tra i suoi collaboratori aveva Giorgio Magliocca, già arrestato con l’accusa di concorso esterno in associazione camorristica.
E' stato arrestato anche il consigliere regionale Pdl della Calabria Francesco Morelli, da Alemanno sponsorizzato in campagna elettorale: Franco Morelli, risulta tra i fondatori di Area, la rivista di destra sociale che fa capo proprio al sindaco di Roma. 
Alemanno è stato pure ascoltato dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano ed ha dovuto giustificare i suoi contatti con Giulio Lampada, il boss della 'ndrangheta arrestato il 1° dicembre nell'inchiesta sulle infiltrazioni nel mondo della politica, dell'economia e della magistratura del clan Valle.
Il costo della "struttura di supporto" [dal Capo di Gabinetto in avanti] del corso Alemanno al Comune di Roma costa 20 milioni l'anno, raddoppiato rispetto al suo predecessore Veltroni.
Diverse sono le operazioni poco chiare o con palesi conflitti d’interesse. 
Stefano Giovannini, il manager scelto da Alemanno per dirigere la compagnia assicurativa del Comune di Roma [AdiR], è anche alla guida della società [Italbrokers] che si è aggiudicata il servizio di consulenza e brokeraggio assicurativo del colosso Acea [controllato anch'esso dal Campidoglio].
La parentopoli che si è sviluppata sotto la sua gestione nelle aziende partecipate dal Comune di Roma è a dir poco vergognosa.
In due anni 854 assunzioni all'Atac, 100 all'Ama. 
Tra di loro c'è la moglie dell'assessore De Lillo, la compagna dell'ex deputato di An Marco Marsilio, il sindacalista Gioacchino Camponeschi, una cubista, molte persone di Guidonia [il paese dell'ex Amministratore Delegato di Atac Adalberto Bertucci], il fioraio, il nipote di Bertucci e la sua segretaria, la compagna, il cognato, la segreteria e due uomini di Sergio Marchi [assessore ai Trasporti], la compagna di Marco Visconti [delegato del sindaco all'Emergenza abitativa], due ex Nar.
Il Gianni Letta di Alemanno e campione capitolino del familismo allargato è  Franco Panzironi, l’onnipotente amministratore-padrone dell’AMA: la municipalizzata che si occupa dei servizi ambientali e della raccolta rifiuti. 
E’ lui al centro della parentopoli romana ed è Panzironi che aveva favorito la straordinaria ascesa di Stefano Andrini, ex picchiatore fascista, ai vertici dell’azienda. 
Andreini, una vita di turbolenze a sfondo fascista, era stato condannato a 4 anni e 8 mesi per tentato omicidio e lesioni aggravate. 
Nonostante privo di curriculum, ma con l’appoggio di Alemanno, si ritrova promosso Amministratore delegato di Ama.
Come responsabile delle Risorse Agricole, è invischiato nello scandalo Parmalat:
"Alla fine del 2001 la Parmalat sommerge l’Italia di spot su un latte presentato come fresco, ma in realtà imbottigliato a Gransee, in Germania, anche due settimane prima della vendita. Gli altri produttori insorgono. E il governo all’inizio si schiera con loro. Tant’è che l’ispettorato antifrode del ministero multa la Parmalat. Il 13 marzo 2002 il ministro diffida la Parmalat a distribuire il Frescoblu, ma al contempo istituisce con il collega della Salute, Girolamo Sirchia, una commissione per studiare il caso. Il 17 maggio la commissione approva la microfiltratura e un mese dopo Alemanno dà il via libera per decreto. Tanzi, arrestato nel dicembre 2003 e interrogato dai pm di Milano nel gennaio 2004, racconta che il primo voltafaccia di Alemanno pro-Frescoblu non fu proprio gratuito e disse: Sul ministro sono intervenuto personalmente e inoltre, tramite Bernardoni, ho erogato allo stesso delle somme di denaro. Gli inquirenti scoprono che effettivamente Alemanno ha ricevuto un finanziamento di 85mila euro dalla Parmalat, sotto forma di pubblicità sulla sua rivista «Area».Gli inquirenti scoprono che il ministro è pure andato in vacanza gratis a Zanzibar con moglie e figlio a Natale del 2002, per un costo (non pagato) di 14.253 euro. Per le Fiamme gialle «La data di partenza del 28 dicembre 2002 coincide con il termine dei lavori della seconda commissione interministeriale sul latte microfiltrato», quella che ha reso legale la vendita di Parmalat. Tuttavia sarà "assolto per non aver commesso il fatto".

pino rauti e la figlia isabella
Pino Rauti con la figlia Isabella


La sorella Alemanna, la Gabriella, assunta al Ministero dell'Economia, e prima Direttore delle Strategie dei Monopoli di Stato, poi Berlusconi la promuove Direttore dell'Agenzia del Territorio.
Con Lei alla guida le spese crescono e, secondo Il Fatto Quotidiano, sarebbero poco meno di un milione e mezzo di euro di spese per comunicazione istituzionale e rappresentanza. 
Spese in rinfreschi, pranzi, convegni e mostre [il doppio del costo delle bollette telefoniche delle sue cento sedi]. 
Nonostante guadagni 300 mila euro lodi all’anno, il direttore dell’Agenzia che dovrebbe occuparsi di catasto e conservatoria, Gabriella Alemanno, ha speso migliaia di euro in pranzi e cene di rappresentanza pagati con la sua carta di credito aziendale. A spese del contribuente. 
E’ riuscita a pagare con i nostri soldi persino una cena a Cortina a suo fratello a margine di un evento sponsorizzato dall’Agenzia diretta dalla sorella e dall’Acea, controllata dal fratello. 
Una vera abbuffata di conflitti di interessi. 
 Per non parlare delle fatture delle gioiellerie: non si comprende come mai l’’Agenzia compri 30 uova di struzzo decorate per 3 mila e 240 euro dalla gioielleria Peroso. «Sono state donate a rappresentanti di Stati esteri per esigenze di rappresentanza»
L’Agenzia ha comprato anche 12 bicchieri in vetro soffiato dalla signora Maria Bonaldo di Mestre: prezzo 1296 euro e destinazione ignota. L’Agenzia il 22 agosto del 2011 ha pagato 780 euro per ospitare a cena al Villa Oretta di Cortina ben undici persone. 
Oltre ai dirigenti di Ance, Confedilizia e Scenari Immobiliari, c’era anche «il sindaco di Roma Gianni Alemanno più ospite direttore Agenzia».
Quando si muove il direttore Gabriella Alemanno sembra un capo di Stato. Il 14 agosto del 2011 è a Cagliari e pranza con il Prefetto, due avvocati dello Stato e dirigenti delle agenzie del territorio e del demanio. La spesa per 13 pasti a base di pesce dal Corsaro Deidda è di 890 euro. Il 10 maggio del 2011 la Alemanno è volata in Veneto e mangia all’osteria da Fiore a Venezia . Il conto è di 810 euro. Oltre al presidente dell'ordine dei notai e al direttore dell’agenzia del Veneto, erano presenti tutti i controllori. C’era il responsabile audit dell’agenzia, il comandante regionale della Guardia di Finanza Walter Cretella Lombardo e il procuratore regionale della Corte dei Conti. Al momento del conto però nessuno ha messo mano al portafoglio. 
A “ Cortina Incontra” i convegni della famiglia Alemanno risultano gettonatissimi [gli invitati, infatti, non pagano il soggiorno]. 
 Il 12 agosto 2011 e c’era anche lui, Alemanno.
 Il 22 agosto sotto il tendone dell’Audi Palace lo ritroviamo in quanto alpinista. 
Il 19 agosto invece si parla dei risparmiatori: “Nel o sotto il mattone”. Interviene Gabriella Alemanno, già dirigente dei Monopoli di Stato e direttore dell’Agenzia del Territorio. 
Viene poi il 21 agosto. Si discute di “Politica, sostantivo al femminile”. Tra gli intervenuti Isabella Rauti, consigliera regionale del Lazio, figlia di Pino Rauti e moglie di Alemanno. 
Il caso dell'Alemanna Moglie, Isabella Rauti: emerge quando il coordinatore lombardo del Pdl, Mario Mantovani, in risposta al sindaco  Alemanno, che aveva invitato a non candidare «mai più Minetti nei Consigli regionali»,  ha replicato: «Alemanno non è titolato a fare quelle osservazioni. Nel listino della Regione Lazio ha messo sua moglie, Isabella Rauti. Per cui stia zitto». Controbatte il sindaco: "Paragonare Isabella Rauti a Nicole Minetti è un atto di demenza che si commenta da solo. Isabella fa politica da quando aveva 13 anni e ha un curriculum che parla da solo." 
 Appunto, e grazie alla politica [cui è stata avviata dal padre Pino Rauti, già segretario nazionale del Movimento Sociale Italiano e parlamentare per cinque legislature] è stata Capo dipartimento del Ministero delle Pari opportunità e consigliera nazionale delle commissione Pari Opportunità, nominata da Maroni e Prestigiacomo.

pino rauti con almirante
Pino Rauti con Almirante

La cognata Alemanna, Alessandra:
Con il ritorno di Berlusconi al governo arrivano 14 "promozioni" di giornalisti a gonfiare ancora l’organico di Saxa Rubra e altri redattori in arrivo per occupare lo spazio che fu di Emanuela Falcetti.
E’ quanto avvenuto al Giornale Radio Rai, dove il direttore-berlusconiano Antonio Preziosi, con un coolpo di mano agostano, ha premiato i suoi fedelissimi, in barba all’austerity professata dal direttore generale. 
Pesanti i riflessi sulle già sofferenti casse di Viale Mazzini, dove premi, stipendi e carriere di tutti gli altri dipendenti sono bloccati da due anni. 
Furioso anche il sindacato: il cdr parla di nomine non adeguate alle esigenze di funzionalità della redazione e spara ad alzo zero su quelle che definisce “carrriere fulminanti”, identikit nel quale in molti riconoscono il neo capo redattore centrale, la “berluschina” Angela Mariella, record di “promozioni” in meno di due anni e la cognata del sindaco di Roma Alessandra Rauti, nuovo capo del Gr3.
Quando usci la notizia in un sito internet comparve il seguente messaggio: “sono Alessandra Rauti vostra lettrice, nonche’ cognata del sindaco di Roma e neopromossa in RAI. Per dovere di cronaca vi informo che la mia non e’ una “carriera fulminante”: da circa venti anni lavoro in questa azienda. Da tempo sono al Gr3 ed e’ stata semplicemente ufficializzata una posizione che ricoprivo da anni,”
Era entrata in Rai appunto 20 anni prima,ce l'aveva sistemata suo padre per l'appunto: Pino Rauti


Lucio Galluzzi

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venerdì 24 gennaio 2014

ANIME NERE: NEONAZISMO IN ITALIA - PER NON PERDERE LA MEMORIA

INCHIESTA - PARTE PRIMA
GRUPPI FASCISTI E ASSOCIAZIONI NEONAZISTE, I NOMI E LE STORIE DEI LORO CAPI, SEDI E CITTA', POLITICA ED EVERSIONE NERA, I CONTATTI CON LA NDRANGHETA
CON LINKS RAGIONATI A DOCUMENTAZIONE ESTERNA E CRONACA GIUDIZIARIA
[OGNI ASTERISCO DIETRO PAROLE EVIDENZIATE IN GRASSETTO E' UN LINK A DOCUMENTI SPECIFICI]

E' da qualche anni che allarmi specifici sulla riorganizzazione delle estreme destre, neonaziste, si susseguono, ma l'informazione non è interessata a far sapere.
Gli sparuti e coraggiosi servizi, su carta stampata e TV, vengono relegati in pagine interne, senza alcun rilievo, in orari notturni o in rubriche, all'interno di qualche TG, neppure annunciato con anteprime.
Ricordo, qualche tempo fa, una lunga inchiesta di Sky TG 24, particolareggiata, precisa, con nomi e cognomi, sigle, affiliazioni politiche insospettabili ai più e allarmi preoccupanti; ma quel servizio, con ospiti in studio e in collegamento, fu trasmesso in fascia pomeridiana, non riproposto e dimenticato.
Gli ultimi decenni di questa sempre più Repubblica delle Banane, sono serviti a sdoganare il peggio del peggio: ladroni di Stato, grandi evasori fiscali, corruzione, prostituzione [anche minorile] offerta al signore di turno, falliti sconosciuti riesumati dalla polvere e messi a capo di Dicasteri nevralgici, nepotismi, leggi ad personam e familiam, mafia e soprattutto fascisti, squadristi, ex sprangatori del disciolto Ordine Nuovo* o Fronte della Gioventù* e amici degli amici dei loro amici.
Tutta una corte di miracolati ai quali è stata concessa la riverginazione.
Così il delfino di Alminante diventa alta carica dello Stato, l'Ordinuovista con la croce celtica al collo al Campidoglio, gli squadristi ministri affiancati da un esercito di maggiordomi, cameriere e comparse del peggior avanspettacolo.
Il tutto promozionato a ciclo continuo da reti TV in mano all'oligarca, quotidiani del padrone, tagli mortali alla Cultura, Arte e Scuola Pubblica.
Sono riusciti pure a chiedere di mettere all'indice i testi di Storia che si permettono di parlar male del loro capo.
La memoria è un'avversaria temibile per questi figuri, così come lo Studio e la Libera Informazione.
Anche la Costituzione.
Nel silenzio, dissattenzione, tra le nebbie d'oppio sparate dai televisori e dai videomessaggi/comizi, durante i barbiturici somministrati agli spettatori dai talk show [tutti], con la complicità di un giornalismo vergognoso,  il Nero più Nero si è creato spazi, aiutato ed incoraggiato da queli amici nei Palazzi.

 

Non è un caso incidentale che l'Italia sia diventata omofoba, razzista, xenofoba, forcaiola, seminante odio, che il disprezzo per il diverso, il povero, lo zingaro, il senzatetto, il comunista, l'ebreo abbia raggiunto limiti insopportabili e squallidi.
Era tutto previsto ed annunciato, nessuno ha mosso un dito per fermare la nuove camicie brune del neo nazismo nazionale.
Erano e sono tutti intenti ad occuparsi delle mirabolanti acrobazie sessuali di un vecchio, delle palle d'acciaio di un altro, lo scudetto rubato, il gratta e vinci, Amici, X Factor, Grillo, predellini e Dudù dadadà.
*
Intanto in Grecia trionfa il nazismo di Alba Dorata, in Francia i sondaggi danno sopra il 20 per cento il partito xenofobo del Front National di Marine Le Pen, interessata alla Lega di Matteo Salvini*, tanto che lui la contatta e la invita e si prendono a braccetto, a Budapest governa un fronte nazionalista. 
E in Norvegia le ultime elezioni hanno legittimato persino Progresso*, il movimento in cui militava il massacratore neonazista Andres Brevik. 
Dice Matteo Varchi, professore all'Università di Firenze, ex dirigente del MSI: "In politica il 'mai' non esiste, e gli spazi di competizione vuoti sono destinati a riempirsi. Quindi, se non ci fosse l’offerta alternativa dei grillini, una formazione populista più spostata a destra, come Alba Dorata si potrebbe affermare. Dubito che i gruppi oggi esistenti abbiano comunque questa chance: l’ascendenza neofascista è per loro una palla al piede". 
Alle ultime elezioni politiche la galassia a destra del Pdl ha racimolato poco più di 400 mila voti. 
I Forconi improvvisamente, seppur in poche migliaia, hanno offerto mediaticità agli estremismi più pericolosi, la gente disperata e disperante gli offre il proprio consenso.
E' una menzogna dire che nessuno se l'aspettava.
Com'era successo per Grillo.
Preoccupata l’analisi del politologo Marco Revelli, figlio dello scrittore partigiano Nuto: "Ci sono tutte le condizioni drammatiche per un’espansione sul modello Alba dorata o Front national. Per un semplice motivo: l’habitat della destra è rappresentato dalla crisi".


ROMA NERA
Il Nero dell'Italia si muove principalmente nella capitale.
Da falliento del Fronte della gioventù e del Movimento Sociale, ma anche nell’ombra lunga degli Anni di piombo, sono fiorite le primule del neofascismo del terzo millennio. 
Il cuore nero dell’Italia pulsa sempre nell’Urbe. Qui sulle macerie del Fronte della gioventù e del Movimento sociale, ma anche nell’ombra lunga degli Anni di piombo, sono fiorite le primule del neofascismo del terzo millennio. 
 Ultras, visione cameratesca e ideologia nazionalista, si fondono dando vita a realtà esplosive.  
LE FORMAZIONI
FORZA NUOVA
Il partito guidato da Roberto Fiore* fondato nel ’97, ha come quartier generale Piazza Vescovio. 
Facile identificarlo: una croce celtica marca il territorio. 
Su uno dei lati della piazza c’è l’unico pub, ritrovo informale dei militanti e dei tifosi laziali, i famigerati “Irriducibili” e della banda “De noantri”. 
Forza Nuova è dinamica nei contatti europei: gli ultranazionalisti ungheresi Hvim* erano con loro due anni fa alla “marcia per la vita” antiabortista e il leader capitolino ha partecipato al congresso di Stoccolma dal partito Svenskarnas Parti. 
Fiore padroneggia la piazza ma ha esperienza del Palazzo: nel 2008 è subentrato come europarlamentare ad Alessandra Mussolini.
Inoltre  Gianni Alemanno, nel suo periodo di sindaco,  ha dato alla sua ed altre formazioni l’opportunità di intensificare l’impegno sociale. 
CASA POUND
 E' di certo la formazione più organizzata.ù
 Dalla palazzina occupata a due passi dalla stazione Termini fa proselitismo tra i giovani e gli scontenti, conquistando consensi in periferia e nei quartieri bene. 
In pochi anni ha costruito una rete nazionale, unendo iniziative culturali e concerti, mobilitazioni di protesta e distribuzioni di cibo alle famiglie povere. 
E anche per loro i “Forconi” sono stati un momento di gloria, con 300 militanti schierati nei presidi.
MILITIA/MILIZIANI DEL DUCE
Militia, descritta dai carabinieri del Ros come un’associazione "dedita alla commissione di atti violenti, anche di matrice xenofoba"
Ne sa qualcosa il capo della comunità ebraica romana Riccardo Pacifici, minacciato con frasi tipo: "Io ‘sto sempre con na bomba a mano e nel momento che sta per esplodere, lui esplode insieme a me"
I miliziani hanno lanciato accuse anche ad Alemanno, "sionista", e a Gianfranco Fini, "traditore antifascista"
I leader Maurizio Boccacci*, un passato in Fiamma Tricolore, e Stefano Schiavulli* sono stati condannati nel 2012 in primo grado per ricostituzione del partito fascista. E sono sotto processo per violazione della legge Mancino insieme a Giuseppe Pieristè*, già in Ordine Nuovo. 
Il fascismo continua a essere la loro unica fede. 
Le sedi principali sono la palestra occupata Primo Carnera, in via delle Vigne nuove, e il centro sportivo Doria di Albano Laziale, dove risiede Boccacci e dove hanno difeso il feretro di Erick Priebke dalla rivolta degli abitanti. 
Militia ha creato diverse sezioni distaccate al Nord e al Sud. 
Lavorano nell’ombra e rifiutano il dialogo con i gruppi istituzionalizzati. 
Sono pochi, il nucleo romano può contare su 30 persone, ma pronti a tutto. 
Secondo gli atti dell’inchiesta, volevano avviare un percorso politico rivoluzionario: "Militia è un’organizzazione politica di stampo nazional rivoluzionario, che si rifà alla memoria storica e alla dottrina di quei movimenti che presero il potere in Europa a cavallo degli anni ‘30-’40", si legge in un documento sequestrato. 
E tra i contatti spuntano cattivi maestri dell’eversione,  dal “Pantera” Luigi Aronica*, ex Nar a Serafino Di Luia*, ex Avanguardia nazionale.


LOMBARDIA BRUNA
In Lombardia la rinascita nera è meno visibile, ma trova spesso contatti con le frange radicali della Lega: un’intesa nel segno dell’odio razziale e del tradizionalismo cattolico. 
Milano è però diventata negli ultimi anni un crocevia di incontri internazionali estremisti, quattro solo nel 2013, e concerti nazirock. 
Ad aprile alle porte di Varese quattrocento persone hanno festeggiato il compleanno di Hitler, celebrando il ventennale di “Varese Skinheads*”: li ha ospitati l’associazione culturale filoleghista “I nostar radis”. 
Il 21 aprile, eccoli tutti radunati con “Memento” al campo 10 del Cimitero Maggiore di Milano per onorare i caduti della X Mas: c’era persino una corona di fiori della giunta Maroni, posata accanto a un’insegna delle SS. 
Il 15 giugno in un capannone di Rogoredo sono arrivati in cinquecento: teste rasate di tutta Europa per una kermesse di musica e slogan sulla superiorità ariana. 
A settembre la replica a Cantù con il Festival boreale, organizzato da Forza nuova. Qui si sono trovati per tre giorni i principali movimenti nazionalisti europei. 
 LEONI CROCIATI
Nell'opulenta Brianza sono spuntati i LEONI CROCIATI* monzesi: creste punk, tute mimetiche, svastiche e croci celtiche tatuate. 
Appoggiati dai commercianti del centro storico per tenere lontano gli ambulanti stranieri, si sono dati da fare per raccogliere fondi a favore dei loro “camerati” carcerati o agli arresti domiciliari come il forzanovista Mirko Viola*, esponente di Stormfront, sito neonazista chiuso per antisemitismo. Raccolgono firme contro Equitalia e contro i diritti delle coppie gay in difesa della famiglia naturale: temi che trovano sponda nella piccola borghesia lombarda.
VERONA E TRIESTE
FRONTE DEL NORD* / ALBA DORATA
La centrale veneta è Verona, la città dei delitti neonazisti della banda “Ludwig”*
Trent’anni dopo, a contendersi lo spazio più a destra sono i forzanovisti e Casa Pound. 
Le due sigle qui si fanno una vera guerra con agguati e raid. 
Ma anche la politica al potere è contagiata: a capo dell’associazione culturale Hellas Verona (la squadra di calcio in serie A) c’è Alberto Lomastro*, il leader dei duri della curva nei primi anni ’90, coordinatore e candidato nelle liste della Fiamma Tricolore e poi accolto a braccia aperte nella Lega di Flavio Tosi. 
Un altro amico del sindaco è il presidente della municipalizzata Amia Andrea Miglioranzi, un passato nel “Veneto fronte skinhead”e a metà anni Novanta tra i primi a finire in cella per istigazione all’odio razziale. 
Gli snodi del network estremistico arrivano fino a Trieste, dove un anno fa è nata Alba Dorata made in Italy. 
La discesa in campo dei cugini filonazisti del partito greco è monitorata dai Ros che mettono sotto osservazione il fondatore Alessandro Gardossi*, ex di Forza Nuova e Lega Nord: "Alba Dorata Italia intende accreditarsi, anche in prospettiva elettorale, quale catalizzatore del disagio sociale determinato dalla congiuntura economica".


NEONAZISTI E MALAVITA
L’intreccio di estremismo e malavita si manifesta un po’ ovunque. 
 L’icona è Massimo Carminati*, il “Nero” di “Romanzo Criminale” passato dai Nar al rango di re degli affari illeciti di Roma. 
Ma a Milano ci sono forzanovisti condannati per ‘ndrangheta, come Giuseppe Amato*, scagnozzo del padrino Pepè Flachi* e due volte candidato nelle liste di Forza Nuova Milano. 
La palestra della violenza restano però soprattutto gli stadi, spesso cercando di indirizzare la forza verso una strategia politica. 
Nel 2007 Roma è scossa da due episodi drammatici. Il 30 ottobre muore Giovanna Reggiani, aggredita da due immigrati. Due settimane dopo un poliziotto uccide il tifoso laziale Gabriele Sandri. Il pretesto ideale per mobilitare squadracce di ultras e militanti di Forza nuova con l’obiettivo di "fare pulizia" e mettere in difficoltà il governo di centrosinistra di Romano Prodi. 
"Pulizia etnica, solo quella può salvarci", è una delle frasi captate dall’antiterrorismo del Ros: "Se no uscimo tutte le sere e famo come ieri sera… perché chi ti governa dall’alto inizia a strippare… pensano se questi hanno fatto una cosa del genere, fra due anni me se presentano sotto ar Parlamento e me danno la caccia".
BLOCCO STUDENTESCO/LEALTA' AZIONE
Nelle scuole di Roma e provincia le sezioni giovanili di Casa Pound-Blocco Studentesco* e i loro rivali in nero di Forza nuova-Lotta studentesca crescono. Il Blocco ha ottenuto oltre 40 rappresentanti negli organismi scolastici. «Un risultato figlio del sindacalismo studentesco che portiamo avanti da oltre sette anni», commenta deciso il giovanissimo camerata Fabio Di Martino*, responsabile romano del movimento: «La lotta al caro libri, il contributo volontario obbligatorio e per una maggiore rappresentanza sono istanze molto sentite dagli studenti». Nel 2011 per il Blocco, che quest’anno per protesta non ha presentato proprie liste, si è candidato Manfredi Alemanno*, figlio dell’allora sindaco. Ma pure nel Napoletano sono presenti e mirano ad altre città del Sud. Lo stesso fa Lotta studentesca, che si vanta: «Rappresentiamo il 15 per cento degli studenti di Roma e provincia». 
A Milano la presenza negli atenei sta diventando incisiva: alla Statale  Lealtà Azione* si è incontrata 17 gennaio scorso.Scontri con la polizia e il Rettore che "non sapevo fossero estremisti di destra, altrimenti non avrei concesso i locali"
Sono tutti germogli infetti di un’onda nera, che punta sui giovani delusi da tutti i partiti. 
Un'onda che forte dell'ignoranza, perdita di memoria storica e connivenze politiche sta crescendo e mette radici.

[l'Autore si è servito di materiali da L'Espresso]


Lucio Galluzzi
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giovedì 12 gennaio 2012

SCIOGLIERE LA LEGA NORD

NEONAZISMO BRUNO E VERDE
Per otto anni sono stati al governo dell'Italia, permettendosi, indisturbati, di fare qualsiasi cosa, soprattutto quelle illegali.
Hanno mangiato e bevuto, festeggiato e inciuciato, si sono spartiti poltrone e municipi,a braccetto, come amanti, con colui che definivano "mafioso", "colluso", "riciclatore di denari sporchi".
Pubblicavano sul loro giornale prime pagine a caratteri cubitali contro quel Cavaliere.
Lui, il puttaniere d'Arcore, lanciava fiammate d'odio e giurava di non sedersi più altavolo con i traditori infedeli, falsi e malfidati.
Poi è arrivata la torta da spartire e si sono seduti.
Eccome se si sono seduti insieme!
Impropvvisamente amici culo e camicia, i fidanzati nazionali; la mummia Umberta e il catafalco di cera stuccata si amavano alla follia, si salvavano l'uno i pezzi di potere "romano ladrone" e l'altro il deretano da ogni processo.
Questo squallore è stato il nostro Paese per otto anni interi.
Un'orda di ignoranti, deficienti, impresentabili, villani, incompetenti, brutti come la morte d'agonia, ha razziato tutto quello che si poteva.
I precedenti undici anni rappresentano il banco di prova generale del golpe.
In tutto 19 anni di Storia nerissima della Repubblica, nei quali l'unico lustro visibile è stato troie da sistemare qua e là, ex picchiatori fascisti e squadristi a capo di dicasteri e municipalità, Opus Dei/Comunione e Liberazione al comando di Regioni e potentati.
Il resto lo conosciamo tutti: tangenti, cricche, case regalate a loro insaputa, rustici che diventano ville del peggior cattivo gusto in pieno territorio protetto paesaggisticamente, nipoti puttane di Mubarak, prostitute da 100 e lode madrelingue, masters bocconiani spuntati come funghi nella notte sui curricula delle poverette ex fallite...
Niente leggi per il Paese, solo lodi e voti di fiducia ad personam, familiam, aziendam, Castam.
Compravendita di senatori e deputati, sdoganamento d'ogni sozzura fatta passare per diritto alla libertà personale del premier-che-lui-era-tutti-gli-italiani, nessuna riforma.
Ora "l'amicizia pericolosa" che ricorda tanto quella tra Mussolini e Hitler è terminata.
Pare.
Non si garantisce verità.
I razzisti villani fanno finta di stare all'opposizione.
I falliti delle libertà li rincorrono, come fanno gli ammalati gravi di satiriasi.
Fanno finta.
Difatti Cosentino l'hanno salvato.
Hanno la faccia come il culo e il deretano come la cipolla: più la sfogli e più ha gli stessi volti ripetuti.
Ani di Stato.
Lega Nord per l'appunto: un "partito" politico dichiaratamente eversivo.
Il suo Statuto afferma che la Lega Nord ha lo scopo dell'indipendenza della cosiddetta padania,come Stato sovrano riconosciuto a livello internazionale.
Sono xenofobi, razzisti, omofobi, zeppi di affaristi senza scrupoli e di cacciatori di poltrone; Clemente Mastella rispetto a loro è un dilettante minorenne ed illibato.
Il fine ultimo della Lega Nord è distruggere la Repubblica Italiana, fondando, nelle regioni settentrionali, al di sopra della Toscana, uno Stato totalitario e fascista.
Ma quello che più fa rabbrividire di questa gente, sono i contenuti usati in ogni loro comizio, congresso, assemblea, interviste, esternazioni: l'anima nazista con riferimento all'etnonazionalismo e Volkish.
In questi anni gli organi di informazione hanno sempre minimizzato e classificato come innocui e goliardici gesti i comportamenti e ideologie violenti, che ricordano da vicino gli incappucciati del Ku Klux Klan e le verdi vesti della destra radicale come le Croci Frecciate Ungheresi e la Guardia di Ferro Rumena.
In Italia per tutti gli altri partiti, associazioni, movimenti viene applicata la censura immediata, a MummiaBossi e alla sua congrega viene lasciata libertà totale di parola, cioè insulto, e impunità assicurata.
Se si fischia il potere o lo si contesta si diventa subito "terroristi, delinquenti, criminali che cercano il morto, merde rosse"; per il senatùr & complici la regola non vale.
Da sempre.
La Lega non sarebbe mai riuscita ad ottenere il 10% dei voti alle elezioni e diventare padrona del 90% delle decisioni del Governo se non fosse stata coccolata e corteggiata da destra e da sinistra.
Come è stato possibile che un Capo dello Stato abbia accettato lo spergiuro sulla Costituzione di ministri come Maroni, reclutatore della Guardia Padana nel 1996 e indagato insieme ad altri per banda armata?
Un Ministro degli Interni dovrebbe garantire la legalità e la sicurezza dello Stato.
I legaioli hanno infestato le Istituzioni, diffuso il razzismo da nord a sud del Paese, seminato e coltivato odio, invitato a reati gravissimi.
E' da brividi, forti, ascoltare i deliri ferali dei padani nei comizi: "sterminare tutti i bambini dei rom, mandare via a calci in culo i negri sui loro cammelli, bruciare i froci culattoni, i terroni se ne tornino da dove sono arrivati e non ci rompano i coglioni, snidare uno ad uno questi delinquenti zingari fino all'ultimo, sei un'handicappata chi vuoi che ti scopi, puliamoci il culo con la bandiera italiana, siamo milioni pronti ad imbracciare il moschetto e andare a roma per fargli un culo tanto, faremo scorrere sangue..."
Eppure questi loschissimi hanno avuto spazi enormi nei talk show, nessuno escluso, platee mediatiche senza precedenti, sotto i riflettori, alla ribalta, sparati a qualsiasi ora del giorno e della notte in tutti gli immaginabili televisori d'Italia a rappresentare l'orrore delle camicie brune redivive.
Questo errore dei giornalisti e di tutti coloro che hanno fatto "informazione" negli ultimi due decenni è imperdonabile e da colmare: hanno creato giorno dopo giorno il consenso all'orrore, Santoro compreso.
Sarebbe ora di dire chiaramente, su basi antropoliche, sociologiche e soprattutto storiche, quanto sia pericoloso e mortale per la democrazia e la libertà il "partito" Lega Nord.
Aprire gli studi televisivi in prima serata e spiegare come Hitler abbia ottenuto il potere, cosa fosse l'NSDAP, come hanno fatto attecchire il progetto di morte e sterminio, ricordare i lager, le persecuzioni, le lotte di liberazione, la Resistenza...
Gli insegnanti dovrebbero tutti rifiutarsi di "non trattare se non per sommi capi e cenni" la Storia moderna e contemporanea [Grazie Moratti/Gelmini], fare esattamente il contrario per formare coscienze attive e sveglie pronte a rifiutare ogni nazionalsocialimo/etnonazionalismo.
Perché ieri era l'Ebreo il nemico da abbattere e cancellare, oggi è lo straniero e il diverso.
Usare tutti i mezzi possibili per contrastare il neonazismo legaiolo, compresi quelli giudiziari in Italia e davanti alla Corte Suprema di Strasburgo, ma soprattutto la cultura, lo studio e la vera politica.
Si svegli anche Napolitano, che è il caso e tempo di sciogliere la Lega Nord come fu fatto per Ordine Nuovo.
Lucio Galluzzi
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venerdì 9 settembre 2011

APPLAUDITE: PARLA LA MORTE

I NUOVI BALILLA DEL DUCE IN AGONIA


C'è una scena in Morte a Venezia di Luchino Visconti, che chi ha visto il film, difficilmente riesce a dimenticare.

Gustav von Aschenbach [Dik Bogarte], innamorato del giovane e bellissimo Tadzio [Björn Andrésen], si lascia andare ai trucchi e belletti per negare la gioventù ormai andata via da troppo; lo si vede ad un certo punto, completamente disfatto in viso, colare l'inchiostro usato per tingersi i capelli. I rivoli scendono dall'interno della paglietta, mischiati al sudore e ai tremori della sua fine imminente.




Ieri, accanto al Colosseo, Ballusconi ha partecipato alle giornate degli ragazzi PdL della Giovane Italia, dietro a lui la parete del palco all'aperto con ripetizione modulare dello slogan "largo all'Italia che avanza"; la gran sapientona della ministra fascista Meloni faceva da moderatrice/presentatrice e anche padrona di casa, visto che il "movimento" degli under 21 "azzurrini" è il suo.

La platea era composta da un brivido: giovanissimi maschietti e femminucce, tutti ben curati, pettinati alla come si deve, telegenici e fighi, nessuno escluso, proprio come vuole nonna Maria de Filippi; facce da sono qui per farmi vedere e basta, con il sorriso tatuato per ed espressioni clonate d'estasi da Comunella & Liberatutti al Giubileo.

Sembrava uno dei casting per il Grande Fratello.

A soffermarsi solo sui visi era già una tristezza incredibile per quanta falsità televisiva comunicassero.

Ma c'era di più: tutti indossavano una t-shirt nera, il nastro tricolore reggi pass al collo, appesi allo scollo della maglietta gli immancabili ray ban classici con lenti a specchio, qualcuno li indossava pure.

Facevano impressione: i nuovi balilla; quelli che per convenienza politica ad personam non si dicono più del Fronte della Gioventù e neppure rampolli d'Ordine Nuovo. Ma facevano davvero così tanto Aledanno da piccolo, simil Gnazio la Muffa o Sputazzetta Gasparri appena post adolescenti ad adorare il boia Almirante.

Dolorosi e ancora di più schiaffo alla sana ed autentica gioventù italiana che niente ha da condividere con questi neri schiavetti sicuri che l'inno d'Italia sia "Giovinezza, giovinezza", perché la Meloni, nella sua immensa cultura, questo sa e lo trasmette ai rampolli nel recinto a brucare.

Un'offesa quei ragazzi, davvero un'esposizione di cattivo gusto, per nulla rassicurante e men che meno sana.

Piccoli fascisti in divisa e adunanza obbligata.

Ed ecco il duce che si presenta sul palco.

Completamente vestito di nero, camicia compresa, senza cravatta che fa più sbarazzino.

Si siede accanto alla sua ministra per caso e si mostra: mostro.

Non so se sia vero che il dimagrimento post estivo fosse dovuto a dieta ferrea come lui ebbe a dire; di fatto lo si vide per una settimana circa con il viso spolpato, non più gonfio a pallone come era a luglio, ma ieri era peggio dei suoi peggio trucchi e inganni.

Gonfio come un otre, gli occhi tirati a fessura, cinesi, la pelle del viso come quella tesa al massimo di un tamburo tutta indirizzata al retro orecchie. Era come se gli avessero messo della Loctite sulla nuca e lì dietro confluisse la pelle eccedente, quella che denuncia gli anni veri.

Nonostante il solito cerone arancione che gli spatolano in faccia, era pallidissimo; la camicia sbottonata mostrava, impietosa, il contrasto cromatico, impressionante, tra il restauro/stucchi del viso e la pelle del corpo.

Chiunque, con un minimo di classe e presenza scenica, avrebbe o chiuso di più la camicia, o disattenzionato lo sguardo degli spettatori con un discreto foulard.

Ma Ballusconi che è, come come dice lui, il più grande esperto d'immagine mediatica degli ultimi 150 anni, si è presentato senza badare alla repulsione che simili orrori esibiti possono provocare in chi guarda.

In poche parole era veramente brutto, come non si è visto mai.

Addirittura il bitume usato per fare finta che siano capelli ha cambiato colore, da nero come lo adoperava, ora è tra il mogano e il viola; le luci del giorno e i riflettori denunciavano le zone a macchia di leopardo dove gli inchiostri erano più presenti, i riflessi lucidi mostravano zone circolari opache che nulla hanno a che vedere con il verso lineare della pettinatura.

Non riusciva a stare seduto sulla poltroncina, si toccava la gamba destra e ogni tanto la massaggiava con smorfia di dolore, alla mano sinistra si sono notati, per la prima volta, l'indice e il medio deformati, terza falange incurvata per tutti e due, tremori e tic nervosi sempre più presenti.

Più volte ha sbagliato i soggetti, scambiato i termini, in una logorrea noiosa, interminabile: quella identica ormai da un decennio e più.

Persino la Meloni lo implorava a gesti per fargli capire di finirla e passare ad altro, ma nulla, lui no!

Si è persino arrabbiata la minestrina quando ha visto che il capo è un cocciuto esibizionista fatto perso di se stesso, lo ha attaccato, sperando in un blocco del flusso di delirio: niente da fare!

E' riuscito anche a dire che lui ha 27 anni, giocando con la sua vera età, ma nessuno ha capito il calcolo.




Quei fascistelli sotto ad applaudire ogni tre parole sceme, inquadrati di continuo, soddisfatti e sorridenti [ma di cosa? Perché?]. Le ragazze che addirittura venivano mostrate quando "commentavano" con goduria scenografica tipo: "madonnina che bravo! ma ti rendi conto cosa sta dicendo? Stupendo! Meraviglioso!"

Ma che spettacolo indecoroso e infame!

Che pessimo esempio educativo, distruttivo, vergognoso.

Non so chi siano i genitori di quei ragazzi, ma davvero che cattivi genitori!

E' probabile che quei giovani però fossero solo comparse fornite dalle solite agenzie interinali, come era successo per quelle femminili mandate a centinaia da Gheddafi, lo spero davvero, perché altrimenti stiamo peggio di quanto si immagini.

Certi cose dovrebbero essere vietate per legge, chi le organizza messo direttamente in galera per stupro della gioventù.

Alla fine avrei voluto che il pallone gonfiato avesse cominciato a perdere i rivoli di inchiostro dalla testa, misti al sudore e al rantolo della morte, come il Gustav di Visconti.

Ma la natura è matrigna e non lo vuole ancora, purtroppo per noi e soprattutto per lui.


Lucio Galluzzi

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venerdì 17 dicembre 2010

ANNOZERO: IGNOBILI ESIBIZIONI

SPRANGATORI E BOMBAROLI ORA MAESTRI DI ETICA

… FASCISTI ERANO, FASCISTI RESTANO



In qualsiasi Paese civile del mondo gli arrestasti imputati di reati come quelli degli studenti a Roma, vengono rimessi il libertà in attesa dell'eventuale processo.

L'Italia che è, sulla carta, la settima potenza al mondo, dovrebbe seguire lo stesso principio di Diritto che si è data nelle proprie Leggi che sono organicamente inserite nel corpus di quello Internazionale.

Invece questo governo che si vanta tanto, a parole, d'essere quello dell'amore e del dialogo, da ormai 16 anni usa metri e misure diverse.

I cittadini comuni mortali non sono uguali a lorsignori del regime.

Meglio sarebbe dire che c'è un solo insignificante omino, che è strapieno di appuntamenti con la Giustizia, e per evitarli si fa fare le leggi ad personam, ad familias e quelle per gli amici degli amici. Così lui e la sua casta/cricca un giorno di galera non se lo sono mai fatto e probabilmente mai se lo faranno.

Anzi, chiamati a presentarsi alle udienze, hanno sempre il legittimo cagamento improvviso, se ne fottono dei giudici, della legalità, ma soprattutto se ne battono dell'Italia.

I giovani arrestati per i disordini a Roma dell'altro giorno, ieri sono stati liberati.

Ed ecco, il popolo dell'amore, i rappresentanti della cristianità padana e brianzola, che insorgono.

Alemanno è indignato con la Magistratura perché quei ragazzi secondo lui dovevano restarsene in gattabuia.

Il tizio che impersona il ministro della difesa ad Annozero, poi, si esibisce, trattando il caso degli incidenti a Roma, in un ignobile spettacolo fascista; una cosa mai vista prima da un ministro della Repubblica, che dovrebbe solo dimettersi per indegnità etica e politica, oltre che umana.

Già lo avevamo visto fare il body guard, e che guardia del corpo!, al suo capo attuale durante l'aggressione verbale, che stava diventando fisica, al free lancer Carlomagno; perché i giornalisti non possono e non devono fare domande scomode e non addomesticate al premier e ai consorziati del nano pazzo, altrimenti vengono allontanati con atti di profondo rispetto amoroso e di dialogo: a calci in culo e schiaffi.



Ieri sera, ad Annozero, questo tizio ha esattamente fatto quello che il non governo, che rappresenta degnamente, fa da quando è al potere: non ascoltare ed insultare, odiare, non lasciare parlare, sfottere l'altro cercando di metterlo in ridicolo, sfoggiare sicumera ed autoritarismo misti a isteria e minaccia.

Insomma: la tecnica classica dei fascisti. Quella che l'Italia ha subito nel ventennio, se la deve ora ribeccare tutta per altri vent'anni, sedici sono già passati.

Come fanno la Gelmini, Sacconi, Brunetta, Bondi, Santanché, Calderoli e tutto il codazzo di personaggi che hanno portato questo Paese allo sfascio totale, non ascoltare mai i cittadini, imporre leggi porcata fatte a tavolino senza un confronto sociale, battersi le mani da soli ed auto congratularsi per riforme mai avvenute, che vedono solo loro visionari, affermando che sono "le migliori del mondo"… così La Russa ha portato alta la bandiera dello squallore nero.

Lo studente che ha cercato di parlare per spiegare le ragioni della protesta totale europea e soprattutto italiana contro la riforma truffa dell'Università, è stato fatto oggetto di insulti ministerial-statali urlati e ripetuti secondo il rituale Sgarbi-Ghedini: "Vigliacco, vigliacco, siete dei vigliacchi, sei un vigliacco disonesto, quello che dici è un reato perseguibile, vergognati di infangare così le forze dell'ordine, vigliacco…", poi il piccolo mostro luciferino ha pure fatto la finta di volersene andare perché offeso dalle dichiarazioni, per lui simil brigaste rosse, degli studenti presenti: infatti si è riseduto. Figurati se se ne vanno!

Questi dove arrivano sono peggio delle malattie genetiche, si radicano cancerogeni ed estirparli è impossibile, dalle poltrone e sgabelli, ma anche e soprattutto dai riflettori degli studi televisivi.

C'era anche Casini ieri sera da Santoro, truccato come una baldracca, ridicolo; talmente pieno di cerone, cipria, fard da fare senso: che fine ha fatto baby jane?

Il Pierferdy si è pure prodigato in un lungo sermone materno, volto alla "compassione cristiana" dei giovani derelitti sulla cattiva strada, da comprendere ed aiutare… e non la finiva più. Che noia. Che morte di morti.

E gli studenti continuavano a non poter parlare perché i "politici" meritavano lo spazio infinito dei "Promessi Sposi" letto al moviole.

Si è messo pure quel gran pensatore filosofo del giornalismo libertario a nome Porro, che non si è capito cosa dicesse, ma tanto nel bordello di assoluti incompetenti tuttologi, un pennivendolo che disquisisce di Aziende Universitarie Privatizzate e Gelminizzate ci sta bene.

Intanto gli studenti non potevano parlare e neppure rispondere alle domande imbecilli che i cialtroni ponevano.

Chissà perché Santoro ha invitato in studio i rappresentanti del Movimento per poi farli quasi tacere a vantaggio dei soliti e insalamoiati rappresentanti parcondicianti… poteva evitarselo.

Per fortuna c'era anche Di Pietro che non ce l'ha più fatta, e ha urlato quello che ogni testa ragionante e presente nel reale sociale quotidiano avrebbe detto: "La Russa è un fascista che adopera metodi fascisti, come il governo che rappresenta: minaccia, intimidisce, insulta, non ascolta, minaccia di andarsene e poi resta, ma te ne andassi una buona volta!"

E siccome il tizio che impersona il ministro della Difesa è un galantuomino, tutto in tanti pezzi littori, sempre con la solita uterina isteria e sguardo iniettante odio, commentava: "Sei un ignorante, sei solo un povero ignorante…"

Meno male che ci sono loro che hanno la scienza e la coscienza infuse, compresa l'effusione dello Spirito Santo, la benedizione papale, il sostegno di Scilipoti e soprattutto quello di Dell'Utri.

Beati loro che sono virginiani, martiri della sinistra [quale sinistra?], senza alcuna macchia penale e con un etica politica e umana da fare invidia a Rasputin e Goebbels.




Sant'Alemanno

Alemanno entra da giovanissimo in politica, nelle organizzazioni giovanili del MSI-DN diventando segretario provinciale romano del Fronte della Gioventù, il movimento giovanile missino.
È stato arrestato diverse volte: nel novembre 1981 per aver partecipato insieme ad altri quattro componenti del Fronte della Gioventù all’aggressione di uno studente di 23 anni. (Ansa, 20/11/1981)

Nel 1982 viene fermato per aver lanciato una molotov contro l’ambasciata dell’Unione Sovietica a Roma, scontando poi 8 mesi di carcere a Rebibbia. (Ansa, 15/05/1988)

Nel 1988 diventa Segretario Nazionale del Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile del MSI, succedendo a Gianfranco Fini che la gestiva dal 1977. Resterà in carica fino al 1991, caratterizzando il suo segretariato per una più spiccata linea movimentista e per la ripresa di tematiche antiamericane ed antioccidentali.

Il 29 maggio 1989 viene arrestato a Nettuno per resistenza aggravata a pubblico ufficiale, manifestazione non autorizzata, tentato blocco di corteo ufficiale, lesione ai danni di due poliziotti, in occasione della visita del Presidente degli Stati Uniti d’America, George H. W. Bush, al cimitero di guerra americano. Verrà poi prosciolto (Ansa 29 e 30/05/1989)
Il 13 giugno 1991 Umberto Bossi partecipa a una manifestazione della Lega Sud Sicilia a Catania e viene aspramente contestato dal Fronte della Gioventù guidato proprio da Alemanno (ANSA 13.6.1991)

Dal 1988 al 1991 è stato segretario nazionale del Fronte della Gioventù.

Ha fondato insieme a Francesco Storace l’associazione “Area” e attuale membro del comitato di direzione dell’omonimo mensile di attualità politica e culturale. Alemanno e Storace sono stati in AN i principali esponenti della corrente Destra Sociale.

È stato dal 2001 al 2006 Ministro delle Politiche Agricole e Forestali durante i Governi Berlusconi II e III.

Il 19 novembre 2004 è stato nominato vicepresidente di Alleanza Nazionale insieme ad Altero Matteoli e Ignazio La Russa. Carica che ha poi abbandonato nel 2005


Il Beatissimo e ancor Vergine Ignazio La Russa quando tirava le bombe, clicca il link

http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=9d11a358fa0be2b


Per avere altre notizie si potrebbe anche cercare in rete che tipo di fascista fosse il padre La Russa, anche il fratello di Ignazio è un gran personaggio, se volete approfondire di più allora provate a risalire a notizie di cronaca nerissima che contengano le parole Geronimo La Russa Roberto Vecchioni.


Da gente come questa io personalmente non accetto alcuna lezione.

Forse, ma è un pensiero mio, Santoro ed altri non dovrebbero più ospitare apologeti del fascismo e smetterla di offrire allo spettatore simili squallide e vomitevoli esibizioni, che non fanno neppure più ridere.

Davvero, non lo fanno più.



Lucio Galluzzi

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