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mercoledì 30 luglio 2014

LA TRAGEDIA PALESTINESE: VOLONTA' SIONISTA - PARTE TERZA

Capire la Storia prima dell'avvento del terrore
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"Fratelli ebrei, siete come i nazifascisti" [Albert Einstein, Anna Arendt, Aaron Czisny- 1948]






Quando gli Inglesi arrivano in Palestina, immediatamente tradiscono il popolo arabo e favoriscono in tutti i modi la colonizzazione ebraica della Terra Santa con il Governo del Mandato.
Gli ebrei istituiscono il Jewish National Fund finalizzato alla raccolta di denaro per l'acquisto delle terre in Palestina; la Jewish Agency che organizza e convoglia l'immigrazione; il proprio esercito con il training militare inglese.
Gli inglesi pretendevano dai contadini palestinesi la restituzione del debiti contratti durante la dominazione dell'Impero Turco i quali non potendo far fronte alla richiesta erano costretti a vendere i poderi agli ebrei che acquistavano.
Gli inglesi arrestavano e mettevano in prigione qualunque arabo possedesse un coltello, armavano e addestravano militarmente gli ebrei.
Gli inglesi dichiarano l'ebraico una delle due lingue ufficiali della Palestina a fronte di una popolazione costituita per l'80% da arabi e per il 20% da ebrei.
Il Demanio venne consegnato dai britannici tutto in mano ebraica, così come lo sfruttamento del sale del Mar Morto, la gestione dell'energia elettrica... talmente era palese quello che stava avvenendo alle popolazioni in Terra Santa che gli arabi iniziarono a ribellarsi.
Cominciano i primi scontri, i primi morti sia da parte palestinese che ebraica.
Per comprendere meglio che cosa stava succedendo: il Jewish National Fund, con soldi donati dalle grandi famiglie ebraiche europee, espropriava e comprava terre arabe da proprietari assenti, residenti in Turchia, Siria, Egitto, in Iraq, cacciavano via i palestinesi che le avevano coltivate per decenni, anche per secoli e i mezzadri non comprendevano quello che gli stava succedendo.
Una pratica odiosa questa, che crea astio e nonostante questo per tempo gli arabi mantengono la calma, i primi scontri ci saranno negli anni '20.
Nel 1928 gli inglesi propongono un accordo: nonostante la popolazione araba residente fosse ancora l'80% e quella ebrea il 20%, offrono la spartizione delle terre al 50%, rifiutata naturalmente dal popolo arabo.
Ma nel 1929, gli stessi arabi, comprendendo che le mire sioniste li avrebbero lasciati senza nulla, accettano quella spartizione al 50%, meglio di niente; e gli ebrei rifiutano forti del fatto di avere ormai, grazie sempre all'appoggio inglese, la priorità su tutto.

Nel giro di breve tempo gli inglesi cercano di mediare con il Rapporto Pyle, che ancora fa lo stesso errore del 1928: spartizione inaccettabile e sbilanciata a danno dei palestinesi.
Nel 1939 con il Libro Bianco, gli Inglesi si rendono conto di poter più gestire la situazione e per la prima volta dopo 40 anni, e dopo i 19 dal loro Mandato, decidono in qualche modo di andare incontro alle richieste degli arabi.
Gli arabi nel frattempo avevano chiesto il diritto a formare una propria Nazione, gli inglesi glielo rifiutano, così anche il Libro Bianco finisce in nulla.
Ma è gia tardi perché nel frattempo il piano di spoliazione e colonizzazione sionista era avanzatissimo: nel 1939 era gia stato fatto tutto.
Si pensi che nel 1930 un sionista di nome Yossi Weiss, aveva già compilato una lista, a favore dell'esercito della futura Nazione di Israele, di tutti i villaggi palestinesi, con tutti i dettagli su come attaccarli e come espellere la popolazione.
In Europa la Seconda Guerra Mondiale, la persecuzione nazista e l'Olocausto degli ebrei fanno capire agli inglesi che dopo i fallimenti di trattative degli ultimi anni in Palestina devono rinunciare Mandato: lo fanno nel 1947
Ma a quel punto era già avvenuto quello che segnerà per sempre la Storia della Terra Santa: 200 mila palestinesi erano stati cacciati dalle loro terre e diverse centinaia di villaggi erano stati bruciati, resati al suolo e ricostruiti come proprietà ebraiche.
L'esercito ufficiale di Israele era l'Haganah affiancato da gruppi definiti, dagli Alti Commissari inglesi del tempo, terroristi: l'Irgun e la Banda Stern avevano già "provveduto", fino al 1947, a rastrellare e cacciare 250 mila arabi dai propri villaggi.
Albert Einstein e Anna Arendt pubblicarono una lettera sul New York Times [dicembre 1948] dove definirono la Nascita del Partito delle Libertà di Menachem Begin, che poi sarà Primo Ministro [era un terrorista, membro dell'Irgun, che compì vere e prorie stragi]: "...Un'organizzazione, nei metodi, nella filofia politica e nell'azione sociale, con apparentamenti stretti ai partiti nazista e fascista".
Sempre nel 1948, il ministro dell'Agricoltura del neonato Stato d'Israele, Aaron Czisny, scrive in un documento riservato di Riunione di Gabinetto: "Anche gli ebrei oggi si sono comportati come i nazisti, e tutta la mia anima ne è scossa."
Due dichiarazioni pesantissime, a due anni dalla Shoah, scritte da ebrei per gli ebrei, paragonati ai nazisti.
Era successo che Ben-Gurion dal 1920 aveva creato una "cupola" di uomini [che in futuro diventeranno molto famosi in Israele Yitzhak Rabin, Yitzhak Pundak, Moshe Dayan, Moshe Carmel, Yossi Weiss, Yigal Allon, Igad Yellen...] che pianificò a tavolino, in un posto a Tel Aviv chiamato dagli storici "La Casa Rossa", la pulizia etnica della Palestina, con citazioni e dettagli orribili: "c'è bisogno di una reazione brutale e forte, dobbiamo essere accurati sui tempi, sui costi e su coloro che dobbiamo colpire. Se accusiamo una famiglia, dobbiamo fargli del male senza pietà, donne e bambini inclusi, altrimenti non è una reazione effettiva. Durante le operazioni non c'è bisogno di distinguere tra innocenti e colpevoli... " [Ben-Gurion]




Furono compiute cose orribili: Ephraim Katzir [diventerà Presidente d'Israele!] arrivo persino a lavorare in laboratorio per cercare in veleno che potesse accecare i palestinesi e nel 1948 raccomandò alle truppe dell'Haganah, durante la prima guerra israelo-palestinese, di effettuare stragi di stampo nazista; e sono queste le terribili ragioni che spinsero ebrei come Eintein, Anna Arendt e Czisny ad accusare di nazifascismo i sionisti della pulizia etnica in Palestina.

La prima guerra israelo-palestinese scoppia nel 1948.

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Lucio Galluzzi
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domenica 27 luglio 2014

LA TRAGEDIA PALESTINESE: VOLONTA' SIONISTA - PARTE PRIMA

Capire la Storia prima dell'avvento del terrore
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L'INIZIO: La Conferenza di Berlino del 1884 e i pensatori/filosofi sionisti
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Quello che l'Occidente sa della questione palestinese e del martirio in atto nella Striscia di Gaza è esattamente ciò che gli organi di disi/informazione, nazionali ed internazionali,  da sempre impongono: balle Storiche miste ad ideologia/schieramenti
imposti dall'ignoranza e e dal pressapochismo di chi s'illude di far giornalismo scrivendo senza cognizione e studio della materia che tratta.
E' così che tutti noi sappiamo che un popolo, perseguitato da sempre, fino a subire l'Olocausto nazista, in fuga per trovare una Patria, finalmente la trova ci va e vuole vivere in pace, ma guarda caso non può, perché ci sono dei barbari [stranieri], cattivi e sanguinari che li appena vedono arrivare cominciano pure loro a odiarli senza motivo, sono terroristi palestinesi, anzi sono tutti i palestinesi, che li vogliono cacciare con la violenza e il sangue, le bombe e i kamikaze... e allora gli israeliani che possono fare poveretti? Devono difendersi!
Che Israele di difenda da sempre dai cattivi arabi assassini confinanti, che li attaccano e li vogliono sterminare,  è "verità universale".
Ma non è così.
Israele ammazza i civili a Gaza?
E' vero, ma lo deve fare per difendersi dall'ennesimo tentativo di annientamento.
Fino a quando la narrazione sarà questa, noi, Occidente, che siamo quelli i posto del Potere, non riusciremo mai a fermare il conflitto israelo/paletinese.
Per capire occorre studiare, non sui giornali, neppure facendosi riempire il cervello dai TG o ancor peggio da canali tematici che raccontano la Storia che a confronto Vulvia su Rieduchescional Ciannel è tutta la dinastia Villari in persona.
Ci hanno raccontato l'orrore del conflitto tra Israele e Palestina partendo non dall'inizio, ma dalle stragi agli aeroporti dell'OLP, dai guerriglieri di Abbas che rapiscono ed uccidono un ostaggio USA, Hamas che si fa esplodere... ed è così che l'opinione pubblica pensa, ed è convinta che sia così, che ci sia un gruppo di fanatici criminali, delinquenti, assassini che colpiscono Israele per la presa del potere e per annientare gli ebrei.
Per comprendere come stanno realmente le cose e capire quello che sta succedendo, si deve tornare indietro, alla Conferenza di Berlino del 1884/1885, lì si sedettero ad un tavolo le maggiori potenze europee e stabilirono un principio, fondamentale per rendersi veramente conto di cosa sta succedendo oggi in Palestina, il principio era quello della "Terra Nullius".
Si era in pieno colonialismo e gli Stati padroni espansionisti dovevano in qualche modo giustificare il loro andare in casa altrui, conquistare ammazzando, cancellando etnie, prendendosi risorse e e quanto più a loro facesse comodo; dissero allora: "esistono terre che sono Terra Nullius, terre di nessuno, popolate da barbari e tribù, poco distanti dalle scimmie... Su quelle terre noi abbiamo diritto di andare, colonizzare e dominare, portando la civiltà".
La Palestina entrò a far parte dell'elenco delle Terra Nullius, considerata dal piu grande sionista mai esistito, Theodor Herzl [morto nel 1904] "una terra senza popolo da destinarsi ad un popolo senza terra [gli ebrei]".
Partendo da questa affermazione, si può capire quello che è successo da un secolo e mezzo fa fino ai tragici momenti attuali: lo spirito e la natura della nazione israeliana è animato dalla convinzione che il proprio popolo sia elevato, colonizzatore di una terra di barbari, che sono ancora barbari e che quindi, Israele ha diritto di colinizzare completamente per portare la democrazia, la libertà... contro un popolo [palestinese] che non c'era, non esisteva e di conseguenza non può e non deve reclamare niente.
Golda Meir, quarto premier isrealiano negli anni '70, contemporanea alla strage ai giochi olimpici di Monaco, disse della Palestina: "Ma a chi noi dovremmo restituire la terra che non c'è nessuno a cui restituirla?".
La Meir, che era di Milwaquee-USA, ignorante in Storia, era "figlia" della Conferenza di Berlino, era piu' che convinta che il popolo palestinese non esistesse, semmai poteva esserci delle tribù sparse qua e là, tipo zingari.
Ma il popolo palestinese c'era ed era numerosissimo e prima che arrivassero in zona i sionisti europei viveva in perfetta armonia con gli ebrei in quei territori.
Grandi rabbini del XX secolo testimoniarono all'atto della creazione dello Stato di Israele che "la condizione degli ebrei in Palestina, prima del sionismo era una condizione del tutto pacifica, quasi ideale" .
Il 16 luglio 1947 il rabbino Joseph Swidsinski, testimoniò di fronte allo Speciale Comitato Onu sulla Palestina, queste le sue parole: "non vi fu mai un momento nell'immigrazione degli ebrei ortodossi europei in Palestina [si riferisce a periodi antencedenti il sionismo, NdA], nel quale gli arabi abbiano opposto resistenza alcuna, al contrario, gli ebrei erano i benvenuti per via del progresso economico che ricadeva sugli abitanti locali [...]"
Barn Kappahl, rabbino molto noto perché lavorava negli USA, alla scuola Bnos Yakov Girl di Brooklyn, testimoniò anni dopo pure lui all'ONU: "gli arabi furono sempre assai amichevoli e noi ebrei condividemmo la vita con loro, a Hebron, secondo le regole di buona amicizia. Sono a conoscenza di una lettera del Gran Rabbino di allora del Gerald (H)Assidim, il polacco Avraham Mordechai Alter, che riguardava un suo viaggio in Terra Santa, risalente ai tempi [fine dell' 800, NdA] in cui si parlava di emigrare laggiù. Lo scopo del suo viaggio era di capire che tipo di persone eranoi Palestinesi, così da poter dire, poi, alla sua gente se andarci o no. Nella lettera egli scrisse che erano persone amichevoli e assai apprezzabili [...]"
Gli ebrei allora vivevano in pace e amicizia in con gli arabi ed emigravano con tranquillità in Palestina, venendo accolti con tutti i favori possibili; che è successo dopo?
Perché da una emigrazione e convivenza assolutamente positive, gli ebrei cominciato prima ad avere problemi ad andare in Palestina, iniziano gli attriti, partono le diatribe violente, iniziano le guerre che per 60 anni hanno portato ad una vera e propria pulizia etnica della popolazione palestinese... fino agli orrori di queste ore?
Gli ebrei furono sempre perseguitati, ancor prima della follia nazista, fine '800 inizi '900; erano perseguitati in europa da tempo e tempo e giustamente carcavano una propria "Casa", una "Patria" dove rifugiarsi e sentirsi sicuri.
Alcuni grandi pensatori, tra i più importanti, del nazionalismo ebraico, Moses Hess [comunista, hegeliano, collaboratore di Karl Marx, NdA], pensavano al Canale di Suez come Patria per gli ebrei; ma lì non si poteva colonizzare lo avevano già fatto, ed erano presenti gli inglesi, bisognava interpellarli e con loro pure gli arabi si quei posti.
Leon Pinsker [pioniere e attivista sionista, fondatore e leader del movimento Hovevei Zion, NdA], ipotizzava gli Stati Uniti oppure la Turchia per l'insediamento del popolo ebreo, sognava uno stato d'Israele ai confini con il Canada.
Theodor Herzl [fondatore del movimento politico del sionismo, NdA], ipotizza come prima opzione l'Argentina e dopo pensa alla Palestina.
Per cui i prima grandi pensatori ebrei non avevano alcun legame biblico con la Palestina, Pinsker addirittura consigliava di starsene lontani dalla Palestina perché "non dobbiamo essere invischiati in questa melassa storica del ricordo biblico".
Ma tutti i tentativi diplomatici per trovare una "Casa/Patria" d'Israele, nelle ipotesi fatte dai pensatori sionisti, fallirono, e purtroppo, oggi possiamo dire purtroppo, la scelta fu obbligatoria: Palestina.

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Lucio Galluzzi
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venerdì 24 gennaio 2014

ANIME NERE: NEONAZISMO IN ITALIA - PER NON PERDERE LA MEMORIA

INCHIESTA - PARTE PRIMA
GRUPPI FASCISTI E ASSOCIAZIONI NEONAZISTE, I NOMI E LE STORIE DEI LORO CAPI, SEDI E CITTA', POLITICA ED EVERSIONE NERA, I CONTATTI CON LA NDRANGHETA
CON LINKS RAGIONATI A DOCUMENTAZIONE ESTERNA E CRONACA GIUDIZIARIA
[OGNI ASTERISCO DIETRO PAROLE EVIDENZIATE IN GRASSETTO E' UN LINK A DOCUMENTI SPECIFICI]

E' da qualche anni che allarmi specifici sulla riorganizzazione delle estreme destre, neonaziste, si susseguono, ma l'informazione non è interessata a far sapere.
Gli sparuti e coraggiosi servizi, su carta stampata e TV, vengono relegati in pagine interne, senza alcun rilievo, in orari notturni o in rubriche, all'interno di qualche TG, neppure annunciato con anteprime.
Ricordo, qualche tempo fa, una lunga inchiesta di Sky TG 24, particolareggiata, precisa, con nomi e cognomi, sigle, affiliazioni politiche insospettabili ai più e allarmi preoccupanti; ma quel servizio, con ospiti in studio e in collegamento, fu trasmesso in fascia pomeridiana, non riproposto e dimenticato.
Gli ultimi decenni di questa sempre più Repubblica delle Banane, sono serviti a sdoganare il peggio del peggio: ladroni di Stato, grandi evasori fiscali, corruzione, prostituzione [anche minorile] offerta al signore di turno, falliti sconosciuti riesumati dalla polvere e messi a capo di Dicasteri nevralgici, nepotismi, leggi ad personam e familiam, mafia e soprattutto fascisti, squadristi, ex sprangatori del disciolto Ordine Nuovo* o Fronte della Gioventù* e amici degli amici dei loro amici.
Tutta una corte di miracolati ai quali è stata concessa la riverginazione.
Così il delfino di Alminante diventa alta carica dello Stato, l'Ordinuovista con la croce celtica al collo al Campidoglio, gli squadristi ministri affiancati da un esercito di maggiordomi, cameriere e comparse del peggior avanspettacolo.
Il tutto promozionato a ciclo continuo da reti TV in mano all'oligarca, quotidiani del padrone, tagli mortali alla Cultura, Arte e Scuola Pubblica.
Sono riusciti pure a chiedere di mettere all'indice i testi di Storia che si permettono di parlar male del loro capo.
La memoria è un'avversaria temibile per questi figuri, così come lo Studio e la Libera Informazione.
Anche la Costituzione.
Nel silenzio, dissattenzione, tra le nebbie d'oppio sparate dai televisori e dai videomessaggi/comizi, durante i barbiturici somministrati agli spettatori dai talk show [tutti], con la complicità di un giornalismo vergognoso,  il Nero più Nero si è creato spazi, aiutato ed incoraggiato da queli amici nei Palazzi.

 

Non è un caso incidentale che l'Italia sia diventata omofoba, razzista, xenofoba, forcaiola, seminante odio, che il disprezzo per il diverso, il povero, lo zingaro, il senzatetto, il comunista, l'ebreo abbia raggiunto limiti insopportabili e squallidi.
Era tutto previsto ed annunciato, nessuno ha mosso un dito per fermare la nuove camicie brune del neo nazismo nazionale.
Erano e sono tutti intenti ad occuparsi delle mirabolanti acrobazie sessuali di un vecchio, delle palle d'acciaio di un altro, lo scudetto rubato, il gratta e vinci, Amici, X Factor, Grillo, predellini e Dudù dadadà.
*
Intanto in Grecia trionfa il nazismo di Alba Dorata, in Francia i sondaggi danno sopra il 20 per cento il partito xenofobo del Front National di Marine Le Pen, interessata alla Lega di Matteo Salvini*, tanto che lui la contatta e la invita e si prendono a braccetto, a Budapest governa un fronte nazionalista. 
E in Norvegia le ultime elezioni hanno legittimato persino Progresso*, il movimento in cui militava il massacratore neonazista Andres Brevik. 
Dice Matteo Varchi, professore all'Università di Firenze, ex dirigente del MSI: "In politica il 'mai' non esiste, e gli spazi di competizione vuoti sono destinati a riempirsi. Quindi, se non ci fosse l’offerta alternativa dei grillini, una formazione populista più spostata a destra, come Alba Dorata si potrebbe affermare. Dubito che i gruppi oggi esistenti abbiano comunque questa chance: l’ascendenza neofascista è per loro una palla al piede". 
Alle ultime elezioni politiche la galassia a destra del Pdl ha racimolato poco più di 400 mila voti. 
I Forconi improvvisamente, seppur in poche migliaia, hanno offerto mediaticità agli estremismi più pericolosi, la gente disperata e disperante gli offre il proprio consenso.
E' una menzogna dire che nessuno se l'aspettava.
Com'era successo per Grillo.
Preoccupata l’analisi del politologo Marco Revelli, figlio dello scrittore partigiano Nuto: "Ci sono tutte le condizioni drammatiche per un’espansione sul modello Alba dorata o Front national. Per un semplice motivo: l’habitat della destra è rappresentato dalla crisi".


ROMA NERA
Il Nero dell'Italia si muove principalmente nella capitale.
Da falliento del Fronte della gioventù e del Movimento Sociale, ma anche nell’ombra lunga degli Anni di piombo, sono fiorite le primule del neofascismo del terzo millennio. 
Il cuore nero dell’Italia pulsa sempre nell’Urbe. Qui sulle macerie del Fronte della gioventù e del Movimento sociale, ma anche nell’ombra lunga degli Anni di piombo, sono fiorite le primule del neofascismo del terzo millennio. 
 Ultras, visione cameratesca e ideologia nazionalista, si fondono dando vita a realtà esplosive.  
LE FORMAZIONI
FORZA NUOVA
Il partito guidato da Roberto Fiore* fondato nel ’97, ha come quartier generale Piazza Vescovio. 
Facile identificarlo: una croce celtica marca il territorio. 
Su uno dei lati della piazza c’è l’unico pub, ritrovo informale dei militanti e dei tifosi laziali, i famigerati “Irriducibili” e della banda “De noantri”. 
Forza Nuova è dinamica nei contatti europei: gli ultranazionalisti ungheresi Hvim* erano con loro due anni fa alla “marcia per la vita” antiabortista e il leader capitolino ha partecipato al congresso di Stoccolma dal partito Svenskarnas Parti. 
Fiore padroneggia la piazza ma ha esperienza del Palazzo: nel 2008 è subentrato come europarlamentare ad Alessandra Mussolini.
Inoltre  Gianni Alemanno, nel suo periodo di sindaco,  ha dato alla sua ed altre formazioni l’opportunità di intensificare l’impegno sociale. 
CASA POUND
 E' di certo la formazione più organizzata.ù
 Dalla palazzina occupata a due passi dalla stazione Termini fa proselitismo tra i giovani e gli scontenti, conquistando consensi in periferia e nei quartieri bene. 
In pochi anni ha costruito una rete nazionale, unendo iniziative culturali e concerti, mobilitazioni di protesta e distribuzioni di cibo alle famiglie povere. 
E anche per loro i “Forconi” sono stati un momento di gloria, con 300 militanti schierati nei presidi.
MILITIA/MILIZIANI DEL DUCE
Militia, descritta dai carabinieri del Ros come un’associazione "dedita alla commissione di atti violenti, anche di matrice xenofoba"
Ne sa qualcosa il capo della comunità ebraica romana Riccardo Pacifici, minacciato con frasi tipo: "Io ‘sto sempre con na bomba a mano e nel momento che sta per esplodere, lui esplode insieme a me"
I miliziani hanno lanciato accuse anche ad Alemanno, "sionista", e a Gianfranco Fini, "traditore antifascista"
I leader Maurizio Boccacci*, un passato in Fiamma Tricolore, e Stefano Schiavulli* sono stati condannati nel 2012 in primo grado per ricostituzione del partito fascista. E sono sotto processo per violazione della legge Mancino insieme a Giuseppe Pieristè*, già in Ordine Nuovo. 
Il fascismo continua a essere la loro unica fede. 
Le sedi principali sono la palestra occupata Primo Carnera, in via delle Vigne nuove, e il centro sportivo Doria di Albano Laziale, dove risiede Boccacci e dove hanno difeso il feretro di Erick Priebke dalla rivolta degli abitanti. 
Militia ha creato diverse sezioni distaccate al Nord e al Sud. 
Lavorano nell’ombra e rifiutano il dialogo con i gruppi istituzionalizzati. 
Sono pochi, il nucleo romano può contare su 30 persone, ma pronti a tutto. 
Secondo gli atti dell’inchiesta, volevano avviare un percorso politico rivoluzionario: "Militia è un’organizzazione politica di stampo nazional rivoluzionario, che si rifà alla memoria storica e alla dottrina di quei movimenti che presero il potere in Europa a cavallo degli anni ‘30-’40", si legge in un documento sequestrato. 
E tra i contatti spuntano cattivi maestri dell’eversione,  dal “Pantera” Luigi Aronica*, ex Nar a Serafino Di Luia*, ex Avanguardia nazionale.


LOMBARDIA BRUNA
In Lombardia la rinascita nera è meno visibile, ma trova spesso contatti con le frange radicali della Lega: un’intesa nel segno dell’odio razziale e del tradizionalismo cattolico. 
Milano è però diventata negli ultimi anni un crocevia di incontri internazionali estremisti, quattro solo nel 2013, e concerti nazirock. 
Ad aprile alle porte di Varese quattrocento persone hanno festeggiato il compleanno di Hitler, celebrando il ventennale di “Varese Skinheads*”: li ha ospitati l’associazione culturale filoleghista “I nostar radis”. 
Il 21 aprile, eccoli tutti radunati con “Memento” al campo 10 del Cimitero Maggiore di Milano per onorare i caduti della X Mas: c’era persino una corona di fiori della giunta Maroni, posata accanto a un’insegna delle SS. 
Il 15 giugno in un capannone di Rogoredo sono arrivati in cinquecento: teste rasate di tutta Europa per una kermesse di musica e slogan sulla superiorità ariana. 
A settembre la replica a Cantù con il Festival boreale, organizzato da Forza nuova. Qui si sono trovati per tre giorni i principali movimenti nazionalisti europei. 
 LEONI CROCIATI
Nell'opulenta Brianza sono spuntati i LEONI CROCIATI* monzesi: creste punk, tute mimetiche, svastiche e croci celtiche tatuate. 
Appoggiati dai commercianti del centro storico per tenere lontano gli ambulanti stranieri, si sono dati da fare per raccogliere fondi a favore dei loro “camerati” carcerati o agli arresti domiciliari come il forzanovista Mirko Viola*, esponente di Stormfront, sito neonazista chiuso per antisemitismo. Raccolgono firme contro Equitalia e contro i diritti delle coppie gay in difesa della famiglia naturale: temi che trovano sponda nella piccola borghesia lombarda.
VERONA E TRIESTE
FRONTE DEL NORD* / ALBA DORATA
La centrale veneta è Verona, la città dei delitti neonazisti della banda “Ludwig”*
Trent’anni dopo, a contendersi lo spazio più a destra sono i forzanovisti e Casa Pound. 
Le due sigle qui si fanno una vera guerra con agguati e raid. 
Ma anche la politica al potere è contagiata: a capo dell’associazione culturale Hellas Verona (la squadra di calcio in serie A) c’è Alberto Lomastro*, il leader dei duri della curva nei primi anni ’90, coordinatore e candidato nelle liste della Fiamma Tricolore e poi accolto a braccia aperte nella Lega di Flavio Tosi. 
Un altro amico del sindaco è il presidente della municipalizzata Amia Andrea Miglioranzi, un passato nel “Veneto fronte skinhead”e a metà anni Novanta tra i primi a finire in cella per istigazione all’odio razziale. 
Gli snodi del network estremistico arrivano fino a Trieste, dove un anno fa è nata Alba Dorata made in Italy. 
La discesa in campo dei cugini filonazisti del partito greco è monitorata dai Ros che mettono sotto osservazione il fondatore Alessandro Gardossi*, ex di Forza Nuova e Lega Nord: "Alba Dorata Italia intende accreditarsi, anche in prospettiva elettorale, quale catalizzatore del disagio sociale determinato dalla congiuntura economica".


NEONAZISTI E MALAVITA
L’intreccio di estremismo e malavita si manifesta un po’ ovunque. 
 L’icona è Massimo Carminati*, il “Nero” di “Romanzo Criminale” passato dai Nar al rango di re degli affari illeciti di Roma. 
Ma a Milano ci sono forzanovisti condannati per ‘ndrangheta, come Giuseppe Amato*, scagnozzo del padrino Pepè Flachi* e due volte candidato nelle liste di Forza Nuova Milano. 
La palestra della violenza restano però soprattutto gli stadi, spesso cercando di indirizzare la forza verso una strategia politica. 
Nel 2007 Roma è scossa da due episodi drammatici. Il 30 ottobre muore Giovanna Reggiani, aggredita da due immigrati. Due settimane dopo un poliziotto uccide il tifoso laziale Gabriele Sandri. Il pretesto ideale per mobilitare squadracce di ultras e militanti di Forza nuova con l’obiettivo di "fare pulizia" e mettere in difficoltà il governo di centrosinistra di Romano Prodi. 
"Pulizia etnica, solo quella può salvarci", è una delle frasi captate dall’antiterrorismo del Ros: "Se no uscimo tutte le sere e famo come ieri sera… perché chi ti governa dall’alto inizia a strippare… pensano se questi hanno fatto una cosa del genere, fra due anni me se presentano sotto ar Parlamento e me danno la caccia".
BLOCCO STUDENTESCO/LEALTA' AZIONE
Nelle scuole di Roma e provincia le sezioni giovanili di Casa Pound-Blocco Studentesco* e i loro rivali in nero di Forza nuova-Lotta studentesca crescono. Il Blocco ha ottenuto oltre 40 rappresentanti negli organismi scolastici. «Un risultato figlio del sindacalismo studentesco che portiamo avanti da oltre sette anni», commenta deciso il giovanissimo camerata Fabio Di Martino*, responsabile romano del movimento: «La lotta al caro libri, il contributo volontario obbligatorio e per una maggiore rappresentanza sono istanze molto sentite dagli studenti». Nel 2011 per il Blocco, che quest’anno per protesta non ha presentato proprie liste, si è candidato Manfredi Alemanno*, figlio dell’allora sindaco. Ma pure nel Napoletano sono presenti e mirano ad altre città del Sud. Lo stesso fa Lotta studentesca, che si vanta: «Rappresentiamo il 15 per cento degli studenti di Roma e provincia». 
A Milano la presenza negli atenei sta diventando incisiva: alla Statale  Lealtà Azione* si è incontrata 17 gennaio scorso.Scontri con la polizia e il Rettore che "non sapevo fossero estremisti di destra, altrimenti non avrei concesso i locali"
Sono tutti germogli infetti di un’onda nera, che punta sui giovani delusi da tutti i partiti. 
Un'onda che forte dell'ignoranza, perdita di memoria storica e connivenze politiche sta crescendo e mette radici.

[l'Autore si è servito di materiali da L'Espresso]


Lucio Galluzzi
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martedì 5 ottobre 2010

BALLA COI PORCI

L'ITALIA E' UNA REPUBBLICA PREMIERALE FONDATA SULLE SCUSE
... E LE TESTE DEI FIGLI





E' importante che l'approssimativo capo di una formazione più o meno politica si produca in comizi pubblici urlando che con la bandiera italiana si pulisce il culo? E alzando il dito medio dritto all'inno di Mameli?
No!
Tanto se nella remota ipotesi qualcuno protesta e il fatto viene stigmatizzato da più parti, basta semplicemente chiedere scusa.
Ci sono frasi già fatte, che i nostri politicanti da tre denari pinocchieschi, usano ad hoc, tutti nello stesso modo e sortiscono uguali risultati… "rammaricarsi" per finta, riaffermare quello che si è voluto intendere con altra parole, ed il gioco è fatto.
Facciamo un esempio didattico di questi ultimi tempi: "Sono Porci Questi Romani" pronunciata dal senatùr in un contesto ben strutturato di accuse ed insulti al potere centrale, ottiene una standing ovation di delirio unanime dei presenti. Partono le condanne e le iniziative contro il ministro dalla bocca storta e sporca. Persino una mozione di sfiducia personale del PD che ne chiede le dimissioni.
Poi, come da tempo ci ha abituati, passano i giorni e il "semovente a stento" fa sapere che quella frase era diretta "ai sepolcri imbiancati che lo avevano attaccato" e non ai romani. Al mattino però, Radio Padania aveva aperto la sua programmazione difendendo lo sproloquio del demente e mandando poi in onda "A voi romani" di Alberto Fortis [talmente imbecilli da non sapere manco che la canzone è dedicata ai produttori discografici della capitale che avevano avuto a che fare, in modo scorretto, con il cantautore].
Ma è bastato che il trotone dicesse di essere dispiaciuto se qualcuno si fosse offeso per quella frase porcale che il tutto rientra.
Soprattutto la mozione di sfiducia del PD.
Non importa se da anni questo figuro insulta, bestemmia, sputa, istiga all'odio razziale, minaccia secessione armata, usa il vessillo della Nazione come carta igienica…
Appunto: bastano le scuse e immediatamente vengono serviti i cantuccini con vin santo.



Finita l'epoca della negazione di prove certe coi giuramenti sulle teste dei propri figli, mogli e famiglie [Berlussonini, Scagliolone, Bancher, Lunardi, Di Girolamo, Don Cosentino, Totonno Cuffaro, Macello dell'Utri…], ora sono passati alla tecnica del "dichiaro qualsiasi puttanata mi venga in mente, colpisco nel segno dei miei elettori che sono contenti dei toni che adopero, ottengo il risultato che mi ero prefissato, poi al limite faccio un minimo di commedia battendomi il petto… ed il gioco è fatto".
Tanto c'è il premier che si permette qualsiasi squallido numero pubblico e manco si duole e si pente.
Al limite nega di avere detto quello che ha realmente detto. E se i filmati, le registrazioni audio, intercettazioni telefoniche lo smentiscono alla grande, lui se ne fotte, alza la voce, copre chi gli contesta lo specifico e se il malcapitato non la smette, lo fa sbattere fuori da Gnazio La Muffa, insultandolo e ridicolizzandolo.
Se il capo si permette comportamenti simili e li reitera all'infinito, è logico che i suoi lacché, alleati, maggiordomi, servi vari e creature non meglio identificabili, sono autorizzati per contiguità ad imitarlo.
Ciqui Cappuccetto Azzurro indica come terroristi far tacere Travaglio, Di Pietro, Santoro. Lo fa con una violenza di linguaggio inaccettabile, in sede Parlamentare, e allora?
Benito Ciarrapico, amico fidato del Berly, al Senato insulta la memoria della Shoah, definisce Fini traditore ebreo. Che c'è di strano?
Tanto, poche ore dopo, il premier, che era stato "buono e dolce" per tutto il giorno a Palazzo Madama, dormendoci pure, scende da Palazzo Grazioli [luogo istituzionale e non residenza privata] per fare "due battute" con i suoi giovani fans che gli urlavano da sotto gli auguri di compleanno.
Lui e il gruppetto sono in strada pubblica ed è tutto un ridere tra una barzelletta sugli ebrei, anatemi alla Magistratura, vanti sessuali sulla potenza giornaliera del Capo del Governo [mi faccio una ragazza al giorno io!].
Viene fuori anche il video di un'altra infelicità, tra le moltissime, del soggetto in questione: in un aeroporto, tra ufficiali dell'esercito e rappresentanti della Protezione Civile, racconta una cosa che voleva essere, per lui, la solita barzelletta: come bersaglio ha Rosi Bindi e si conclude con una bestemmia a dio, la solita bestemmia che i porci indirizzano al padreterno.
C'è qualcosa di male?
Ma no!
E' subito pronta la sottosegretaria alla Salute, tal Roccella, che non si capisce bene che ci azzecchi con la teologia, la morale cattolica e l'Ineffabile, ma la mandano a parlare: ci fa sapere che la bestemmia deve essere contestualizzata [e qui copia Mons. Fisichella che contro le prese di posizione della Santa Sede, CEI, Famiglia Cristiana e Gesuiti, assolve il fedele Silvio perché bestemmiare è bello!], che è una questione solo del cattolico che la pronuncia, lei capisce il fatto di altri credenti che si sentano offesi da tali comportamenti, ma ci tiene a precisare che il Governo sta mandando in cantiere il provvedimento per l'attuazione della prima parte della legge 194 [Interruzione di gravidanza] e promozione della famiglia, danno i soldi alla donna che vorrebbe abortire per farla desistere [la Roccella non ha detto dove prenderà i 15 miliardi che servono per tale operazione].
Che bello e che fedeli! Bestemmiano, nominano il nome di dio invano e poi per mettere a tacere il Vaticano, vero ed unico alleato loro, confezionano la caramellino e gliela regalano al Pastore Tedesco.
Dopo la compravendita o l'affitto dei senatori e deputati per garantirsi i voti di fiducia, sono passati direttamente a svendere il Creatore.
Allora, la prossima volta che, per esempio, Badessa Bondi sbroccherà insultando la Vergine Maria o Goering Borghezio produrrà qualche altra merdata celtica pagana e padana, ci sarà subito pronto un DDL che vieterà la vendita del preservativo su tutto il territorio nazionale e l'aumento del contingente delle insegnanti di religione cattolica nella Scuola Pubblica.
E così si abbracceranno tutti e saranno tanto felici e contenti.
Ma perché mai a Mentone Belpietro è successo l'insuccedibile?
Colpa di Di Pietro che ha martirizzato il Berly al Senato.
Lo dice sempre il solito amorevole Ciqui Cappuccetto Azzurro.
Loro, ma solo loro!, d'altronde sono la via, la verità e la luce.
Noi tutti, nessuno escluso, i nemici da abbattere.
Se solo proviamo a dirgliela noi la verità, ma quella autentica, allora diventiamo terroristi, indegni, squadristi, aggregazione persecutoria, coglioni, falsi e comunisti.
E' così che passa il loro amore.
Un amore grande così.
Talmente voragine che li inghiottirà nel loro inferno terrestre, così come è stato per Craxi.
Ma non ci saranno monetine lanciate questa volta, altrimenti si fotterebbero pure quelle.
Però vuoi mettere la soddisfazione di dire a queste grandissime teste di minchia che ci scusiamo per avergli detto che sono teste di minchia?




Lucio Galluzzi
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venerdì 16 aprile 2010

KAMIKAZE CARDINAL

- Il segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone è una contraerea -



Stavo cercando di informarmi sugli psicologi, psichiatri e scienziati che il segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone ha citato durante l'esposizione in Cile del suo democristico e garrotico pensiero sulla pedofilia/omosessualità.

In effetti di materiale se ne trova parecchio; il politico di sua santità mi sa che aveva ragione marcia, talmente marcia, la sua ragione, da somigliare alla frutta andata a male, acida e ribollente, tossica.

Per esempio: nel "Manuale delle Giovani Mignotte" c'è un intero capitolo dedicato alla questione sollevata dalla cariatide velenosa di turno; è proprio firmato da Walt Disney, eminente/trasparente psicologo dell'infanzia che tanto si è battuto contro gli abusi sui bimbi. La parte più interessante del pensiero del papà di Topolino è la bibliografia, studiata e ragionata, nella quale sono riportati testi e autori basilari per comprendere quanto l'omosessualità sia legata alla pedofilia.

Troviamo per esempio:

1 - Joseph Mengele, L'angelo custode che amava i bambini gemelli, Nero Cuore edizioni;

2 - Ivan Pavlov, Amare i piccoli come i miei cani, Editore Vivisezionista Riunito;

3 - Jeffrey Dahmer, Pedagogia del disagio di strada, Sargofacia Press;

4 - Enst Rudin, Mass Sterilization Act, Mein Kampf Editore;

5 - Heirinch Gross, Le vite senza valore, Edizioni demenza, Berlino;

6 - Andrej Chikatilo, Analisi su 98 casi d'amore, Mattatoio editore Rostov.




E queste sono solo alcune delle luminose menti che avvalorano quanto Bertone sostiene.

Tutti e sei, difatti, alla fine dicono le stesse cose.

Eccome se le dicono: "Mangiati chi vorresti essere tu, e visto che tu non riesci ad esserlo, cena con lui!"

Le hanno pure messe in pratica.

Ma il card. Bertone nel suo amorevole, caritatevole, cristianissimo ed evangelico intervento in spagnolo, non ha voluto citare altre fondamenta della psicologia mondiale, e lo ha fatto per non farci vergognare della nostra fottuta ignoranza.

Che fedele che è!

Per esempio avrebbe dovuto parlare degli studi approfonditi che i fratelli Grimm fecero sull'infanzia abusata; della lotta ai pedofili che Edmondo de Amicis, per tutta la sua vita, portò avanti, testimoniata nel suo capolavoro del pensiero psicologico contemporaneo "Fegato"; la ricerca clinica di Qui Quo Qua e Nonna Papera sui bimbi pretorili, pubblicata da Scientifican American; il favoloso trattato "La sirenetta e i gerontofili" di Hans Cristian Andersen… fino ad arrivare ad illuminati genetisti come Pollicino, Adolf Hitler e Karadzic, i Power Rangers e le Winx, senza tralasciare il santo subito Ahmadinejad…

Ma il segretario di Stato vaticano, per profonda umiltà, rispetto per il suo "popolino" e voto di "non falsa testimonianza" si è limitato al poco dichiarato che tutti conosciamo.

Perché, se avesse continuato, con la cultura e la bravura che lo contraddistinguono, sarebbe riuscito in men che non ti dico a far nascere spontaneamente, in tutta Italia, un nuovo partito dell'Amore Universale e per acclamazione oggi avremmo due presidenti del Consiglio!

Qualcuno ha osato contestare duramente le parole del Saggio numero due papale: un Governo, quello di Parigi, l'associazione degli psicologi/psichiatri cattolici, l'Arci Gay, intellettuali e scienziati di tutto il mondo, parti consistenti della stessa chiesa…

Tutte persone senza grazia di dio e sicuramente comuniste che fanno bollire i bambini!

Da molte parti si è pure alzata la voce che Bertone si fosse bevuto il cervello di brutto, come già era successo a padre Cantalamessa e l'emerito di Grosseto. Niente di più falso!

E per confermare il pensiero sano del cardinale è dovuto intervenire l'Ufficio Stampa della Santa Sede che ufficialmente ha fugato ogni dubbio: "Bertone non si riferiva alla omosessualità generalizzata, ma a quella dei preti gay…"

Onestamente lui non lo aveva detto, ma fa piacere, molto piacere, che dopo giorni, come sempre accade con lo Stato di Dio in Terra, si sia fatta luce, verità e via.

Naturalmente il papa di tutto questo non sa nulla.

Lo lasciano sempre all'oscuro.

Lui non interviene non perché sia di parte interessata, ma perché le cose non gliele dicono.

Quel padre Cantalamessa, per esempio, alla Via Crucis in San Pietro, non aveva comunicato preventivamente al santo padre l'intervento sulle persecuzioni naziste a papa Ratzinger, le ha lette e basta. Tutto il mondo le ha sentite. Il giorno dopo proteste globali e risentimenti profondi di tutte le comunità ebraiche.

Ma che ci può fare il pontefice?

E' colpa sua se chiunque può prendere in mano un microfono nella basilica pontificia e sparare minchiate in mondovisione all'improvviso?

Tra l'altro, mentre quel predicatore suo [che è proprio personale papale e cura i discorsi pubblici del pontefice] sermoneggiava l'odio, Ratzinger sul trono era talmente sofferente per la passione del loro Signore che pareva dormisse.

Apparentemente non c'era proprio.

Neppure le dichiarazioni naziste dell'emerito di Grosseto, non nuovo a discorsi di razzismo nerissimo, hanno smosso il Pastore Tedesco.

Sì è solo letto sui giornali che l'emerito in questione quelle cose non le aveva mai dette e che i giornalisti che le avevano pubblicate se le erano inventate di sanapianta!

I giornalisti hanno riconfermato tutto.

La Santa Sede se ne è fregata.

Insomma fanno come il Berlussonini: "è casa nostra e facciamo il cazzo che ci pare."

Non per nulla i due Governi vanno d'accordissimo e si baciano le mani vicendevolmente.

Bertone non è uno stupido, è un politico prima che cardinale.

Le sue velenose dichiarazioni non sono un caso.

Anche i tempi scelti per renderle pubbliche.

Alla buona fede di certi personaggi non si può credere.

Bertone sapeva perfettamente quello che stava dicendo, era, ed è, cosciente che stava dichiarando il falso: lo ha fatto lo stesso.

Un caso?

Il numero due vaticano sarebbe così sprovveduto ed ingenuo da incorrere in proteste internazionali per un fortuito incidente di percorso non preventivato?

Ma chi ci crede!

E' strategia politica, cinica e tossica, è la loro guerra.

Bertone è la contraerea.

L'Organizzazione Mondiale per la Sanità ormai da anni ha ufficialmente reso noto che "l'omosessualità non è innaturale o devianza, ma una variante della sessualità umana, che nulla ha a che spartire con malattia del soggetto o inclinazioni perverse."

La pedofilia è malattia, è reato. Quella deve essere curata e punita severamente.

Il fatto che il Vaticano, con suoi esponenti di primo piano e con il suo Ufficio Stampa, insulti e diffami la persona omosessuale, laica o prete, accomunandola al pedofilo e quindi facendo passare l'assioma " gay = reati ignobili", è squallida cosa, dolorosissima per gli omosessuali che si sentono, ancora!, sporcati e vilipesi nell'intimo con la più ignobile delle accuse.

Ratzinger l'altro giorno, riferendosi alla bufera che ha investito la chiesa sua, invitava i cristiani alla penitenza.

Io invito loro, i ministri del "culto" vaticano tutti, all'onestà e a tacere quando non si hanno argomenti di difesa piuttosto che predicare l'odio nella Casa di Dio.

E come sarebbe bello se le associazioni per i diritti degli omosessuali querelassero la Santa Sede per i reati che la legge prevede.

E li prevede!


Lucio Galluzzi

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