giovedì 31 marzo 2011

IL VANNO MARCHI SALVA LAMPEDUSA

Doveva assolutamente vincere le elezioni, ne andava della sua libertà, nel senso che se non fosse diventato quello che è ancora adesso, ora sarebbe in galera, per raccattare voti ne promise di tutti i colori, al punto tale che poi l'iride non bastò più e dovette inventarsi nuove tonalità. Tutte tinte, a suo dire, assolutamente veritiere e cribbio sarebbero diventate concrete, lo giurava sulla testa dei suoi figli.
Ha sempre giurato sulla sua famiglia, fino al punto di perderla e rimanere solo a farsi consolare da fameliche e ciniche troie, spolpato e deriso pure dai suoi amici più fidati.
Quando farnetica di realizzazioni concrete e reali, bisogna sempre toccarsi i coglioni, perché porta talmente sfiga che non solo nulla di quanto promesso viene mantenuto, ma addirittura le situazioni specifiche sulle quale doveva intervenire con miracoli subitanei si incancreniscono e volgono al peggio.
Il milione di nuovi posti di di lavoro che aveva sottoscritto dall'Insetto Vespa nel Contratto con gli Italiani sono diventati in breve tempo un milione di neo disoccupati alla fine del 2009, ai quali si aggiungono i centinaia di migliaia di precari licenziati nella Pubblica Amministrazione e scuola.



Entro brevissimo tempo la munnezza di Napoli sarebbe scomparsa come d'incanto, lo garantiva sempre lui, sorridendo a mascelle da caimano larghissime; infatti lo schifo di migliaia di tonnellate di rifiuti sono ancora lì a testimonianza imperitura della sua cialtroneria.
I Napoletani quando sentirono le promesse da marinaio sull'imminente pulizia delle loro città si scorticarono le mani per applaudirlo e nominarlo santo: "Solo Lui può sistemare questa cosa che da sempre ci rovina la salute, e lo farà perché Esso è grande, Esso è un Signore…"
Scese pure Bertolaido a vedere di sistemare le cose, ma non c'erano Centri Benessere all'altezza della sua cervicale penica… così abbandonò tutto ché era meglio; Napoli e provincia, soprattutto provincia, rimangono nella merda così come lo erano, se non peggio.
Ma lo spot elettorale era servito, i riflettori di regime si erano tutti accesi in piazza Plebiscito, i boccaloni ci erano cascati, solo che dopo avergli dato il voto, arrivò nelle discariche la polizia di DueMaroni che, dando un aiuto vitale alla Camorra, cominciò a manganellare di brutto e ancora peggio chi osava protestare contro il governo truffatore e bugiardo.
Spot elettorale finito, spegnere i riflettori, smontare la scenografia, altro giro altre cazzate, nuove tragedie da sfruttare e boccaloni da "catturare".
E' la volta dell'Aquila terremotata, delle case dello studente accartocciate su sé stesse perché costruite senza norme antisismiche in una zona a forte rischio e bombate di sabbia marina ad impoverire il calcestruzzo, morti e macerie ovunque, interi piccoli paesi cancellati, il centro storico del capoluogo inagibile e sfollato.
Altro spot elettorale, arrivano gli stessi riflettori usati a Napoli, uguale il copione, identiche promesse, lui, il ghe pensi mì Demiurgo Supremo avrebbe fatto ricostruire tutto in un botto, i senza tetto sistemati in case più belle di prima e soprattutto sicure, l'Aquila e il suo centro storico immediatamente rimessi in piedi così come erano nel loro splendore, nessuno sarebbe stato "deportato", villaggi completi di tutto consegnati a tutti nel giro di pochi mesi; insomma, nessuno avrebbe passato l'inverno in tenda.
Anche lì i disperati ci credettero. Per poco però.
Vennero fuori presto gli sciacalli amici degli amici che durante la scossa devastante si telefonavano ridendo e fregandosi le mani sui soldi che avrebbero fatto con gli appalti ottenuti per amicizie da amici di altri amici.
Lo scandalo della Protezione Civile e tutto lo schifo indecente contenuto nella cloaca di corrotti e corruttori.
Finito lo spettacolo necrofilo di promozione elettoral-politico, l'Aquila viene dimenticata: spenti gli occhi di bue, portati via i fari dai palchi, motore stop!
Dei terremotati d'Abruzzo non se ne deve più parlare.
Ci provano gli aquilani ad andare a Roma per urlare la loro rabbia contro il Pinocchio Mitomane, ma il Partito dell'Amore e il Governo del Fare li accolgono con cordoni di agenti in assetto antisommossa, zona dei Palazzi blindata come il perimetro rosso al G8 di Genova-2001, e giù manganellate, botte e teste spaccate.
Lo giura sulla testa dei suoi figli.
E' talmente ricostruita l'Aquila che Merdaset-RTI deve ricorrere a ignobili comparaste, pagate con gettone di 300 euro, passate su Forum di Rita dalla Chiesa, nelle quali finti terremotati lodano Lui, il Benefattore Unico, perché "la nostra città è a posto, quelli che protestano lo fanno solo perché vogliono dormire e mangiare gratis, l'Aquila è tutta sistemata".
Il tarocco però viene scoperto, lo schifo aumenta sempre di più.
E via, verso nuove avventure, spegnere le luci di qua, riaccenderle per le alluvioni nel messinese, spostare l'attenzione della gente, scappare, lasciare tutto com'era dicendo però che non è vero, tanto Minchiolini e i pennivendoli di famiglia testimonieranno con editoriali da copertina e prime pagine che è vero quello che non è vero e chi dice il contrario e un maledetto comunista.
Bravi, bene, bis!




Altro giro, altra stronzata: che non si parli di Lampedusa, meglio catalizzare l'attenzione di tutti sulla prima udienza interlocutoria del processo Mediatrade, i seimila stranieri su quell'isola, abbandonati tra le loro feci, senza assistenza sanitaria, cibo, acqua, lasciati dormire per terra… non erano importanti, lo diventano dopo poche ore però; Esso Lui, il Salvatore appare dalla balconata del Municipio di Lampedusa.
Bene, bravo, bis!
Che non si sappia che a Montecitorio la sua maggioranza golpista, con un colpo di destrezza squallida, gli sta approvando il salvacondotto per cancellargli processi con la prescrizione breve.
Lui ora è Lampedusano, si è "attaccato ad internet" la notte prima per comprarsi una villa da un milione e mezzo di euro su Cala Francese, porterà via tutti gli stranieri in massimo 60 ore, costruirà un campo da golf e un Casinò [forse voleva dire Casino], detasserà il carburante per i residenti, ha dato ordine a TremoRti di non fare pagare tasse agli isolani per un anno.
Lampedusa diventerà una "zona franca" [qualcuno avrebbe dovuto dirgli che non si trovava ad Antigua], il sindaco ridipingerà tutte le case con colori belli così il luogo sembrerà Portofino e poi tanto verde, una valanga di verde [avrà in mente di chiamare gli architetti di Adrio]…
Bene, bravissimo, tris!
Il governatore Lombardo, che fino a poche ore prima, disperato voleva togliersi la vita per protesta contro il Governo Centrale impiccandosi dal ciuffo ribelle, ora è lì vicino al Madonno Miracolante, gode come non mai, un orgasmo dietro l'altro. Il sindacone invita tutti a "abbatterci li manu". Poco prima aveva fatto togliere ogni cartello-striscione di protesta: "Minchia, no, paesani, chi cazzu sunnu stì così? Levàtili, ca sinnò u Presidenti non parrà!"
… E tutti ci l'abbattunu li manu!
Bravissimi tutti!
E mentre davanti a Montecitorio Gnazio la Muffa e la Benita Petaccia Santadeché venivano presi a monetine e il presidente della Camera doveva sospendere i lavori perché il tizio che impersona il ministro dell'offesa lo mandava affanculo… a Lampedusa lo show continuava, sollazzando di novella fiducia gli isolani diventati tutti d'un tratto berluscones.
Allora ci voleva il colpo finale: ecco che il Duce apre quella misteriosa valigetta che tutti avevano notata, tira fuori pacchetti di sale e li tira agli astanti: "Siòri e Siòre, prendete e portate a casa, mettete il contenuto di tutto un sacchetto in un bicchiere scarso d'acqua, nascondetelo al buio… Controllate il giorno dopo: se si è sssiolto tutto allora siete a posto, veh! …Altrimenti è chiaro che avete una fattura pure a morte, con malocchio sicuro che non vi fa vinzere nemèn al superenalotto! Chiamate subito il numero che vedete in sovraimpressione e quaranta ragasse, quaranta!, vi metteranno immediatamente in contatto con il Maestro Do Nascimento… che vi metterà a posto lui! Eccome se vi metterà a posto! D'ACCORDOOOO?!"

P.S.: a proposito, ma i lampedusani che minchia s'applaudivano?

Lucio Galluzzi

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martedì 29 marzo 2011

I GHEDDAFONI: DUE SPAVENTAPASSERI FINITI




Ne è passata poca acqua sotto i ponti, qualche mese, da quando le due primedonne conciate peggio di drag queen ad imitare Wanda Osiris, fecero vergognare l'Italia intera e ridere la Comunità Internazionale.
Il beduino libico accolto con la marcia trionfale, il baciamano del suo amore prediletto, le parate cavallerizze, la crème cafonal tutta presente a spelarsi le mani, l'idiota che incensa l'altro imbecille mummificato al botox per la sua saggezza unica in tutta la Cosmogonia araba e oltre l'antimateria.
Insomma: uno spettacolo indecente.
Pornografia raccapricciante.
Non potevano farsi mancare l'insulto plateale alla donna, di più, anche alle "radici cristiane" che tanto vogliono stra difendere questi fascisti camuffati da imprenditori scesi in politica: trecento ragazze, comprate per un tot di tempo, portate sotto la tenda del pazzo intocacato, lezione di Corano e convertitevi all'Islam che è bello.
Schifo globale.
Tutti zitti durante e dopo: il Pontefice, i suoi porporini, le varie Civiltà Cattoliche, la Comunella & Liberatutti del Formicone, i fasci diventati ministri, le troie consigliere, le sottosegretarie Lollipop…
Tutto era a posto: PallaDiSugna Ferrara non si è tolto la mutandona per protesta contro l'offesa alla Soglia di Pietro e al Concordato, La Muffa non ha augurato la morte agli infedeli, neppure Sputazzetta Gasparri ha scatarrato qualche incomprensibile sua copiatissima previsione molesta, Ciqui Cappuccetto Azzurro Cicchitto non ha vomitato bile in crisi xenoglossica, soprattutto le "signore" minestronesse erano felici come delle uova di Pasqua piene, bagnate all'inverosimile, in pre orgasmo alla vista di quel maschio mezzo morto, vecchio, semiparalizzato, tanto simile al loro capo.
Currite!
Che penosaggine.


la "folla oceanica", 49 persone più 50 reporters davanti al Tribunale di Milano


Nulla ha fatto l'opposizione [?] preventivamente per fermare lo scempio e vietare al dittatore criminale assassino di calpestare il suolo italiano.
Ma il PD è fatto così. Anzi è fatto e basta.
Poco tempo passa, appunto, e tutto crolla intorno ai due gemelli incartapecoriti.
Il beduino ha mostrato quello che tutto il mondo senziente sapeva, tranne le pecore berluscones [ignoranti come sono, manco sanno se la Libia ha per capitale Beirut]: il rais è un criminale contro l'Umanità, massacra la sua gente da più di 40 anni e ora che una banda di guerrafondai come lui lo sta bombardando, non se ne vuole andare, piuttosto crepa lui [figurati!] e tutti i libici insieme.
Il suo caro amore italiano lo capisce bene, infatti nel bel mezzo del genocidio non gli telefona perché non vuole disturbarlo.
Così partono i "tradimenti", gli insulti, tu mi volevi bene e adesso mi hai girato la schiena, te la faccio pagare, no non è vero io alla riunione che decideva se ti avremmo bombato pure noi non c'ero, la mia faccia non l'ho messa, in questa cosa mi hanno tirato dentro La Muffa e DueMaroni, vedrai che saltate tutti in aria voi italiani di merda, figli di Satana, infedeli schifosi, piuttosto che andarmene mi alleo con Al Qaeda e ti faccio l'Inferno, siete come Hitler, è vero il Rais dice cose forti [forti?] però io lo capisco, nelle condizioni in cui si trova…
Ghigliottina!
Almeno la smettono di parlare una volta per tutte.
Due uomini legati da uno stesso destino: la Fine.
Esauriti, senza appello. Morti che camminano.
La tristezza di quel "colonnello" disperato, con il viso deturpato dai troppi trattamenti stiranti, la mente in nebbia fitta da chissà quali sostanze, solo, con un ombrello bianco di grandi dimensioni, su una macchinetta incrocio tra la Smart e un'Ape Piaggio, sotto la pioggia, per scenografia rovine di prebombardamenti USA e nessun altro.
Solo.
Niente più amazzoni e infermiera bonazza intorno, abbandonato, se ne sono scappate [per fortuna loro].
Poi un'altra apparizione, lui che parla a se stesso ripreso da una videocamera che mia cuginetta all'asilo ne usa una migliore, stacchi sulla "folla" inneggiante di 12 [dodici] persone che vengono inquadrate minzolinianamente ravvicinate, perché non si si accorga del deserto vero.
La Fine.
Blindato chissà dove. Come tutti i dittatori.
Niente di nuovo.
Come il suo amico italiano è esperto in comunicazione e mass media, ha usato la sua immagine per creare l'alienazione quasi completa del suo popolo.
Quasi completa.
Corrispondenze biunivoce con il premier puttaniere, che ormai le rare volte che si fa vedere in pubblico, torna a casa, vuota, solo, senza un affetto, con le orecchie che gli frullano per tutti i fischi che si prende ovunque.
Fallito.
Come per il rais spaventapasseri, pure il nostrano condottiero sceglie, nell'agonia sua, di concedersi un presunto bagno di folla.
Dopo otto anni decide di presentarsi in un'aula di tribunale, non per farsi processare, solo per propaganda, esterna.
Illuso.
La Brambillessa, detta Trota Salmonata, e la Benita Petaccia Santadeché mandano più di 600 sms per mobilitare i fans davanti al Palazzo di Giustizia, aiutate quotidianamente dalla carta igienica stampata di regime e dalle televisioni, quasi tutte, di servizio a 90°, sperano nell'evento grandioso.
Ma Berta non fila più da tempo.
Si ritrovano in 49 [quarantanove] comparse, prese chissà dove, con striscioni pre confezionati, lì vicino c'è pure un gazebo del PDL, tanto per fare scenografia, ci sono una cinquantina tra giornalisti, reporter, free lancers, fotografi.
Quando il puttaniere esce dal Tribunale, gli agenti addetti al "grandioso" servizio d'ordine, spingono, senza tanti complimenti [anzi con forza decisa, dirà la corrispondente di Rainews] tutti i giornalisti verso l'angolo dove ci sono le Comparse della Libertà, le telecamere stringono, ed ecco che pare una folla.
Il nano pazzo si concede un altro predellino, non trovano neppure un microfono da porgere, un agente della scorta gli poggia un giubbotto antiproiettile sulle spalle, lui, il premier finito, si gira ed ecco la faccia più inceronata e fondotintata che abbia mai offerto.
Orrore.



la "maschera" berlussoniniana davanti ai suoi 49 sostenitori di fronte al Palazzo Di Giustizia

Dice due cosette che non si sentono, si gira, sorride a denti storti e labbra strette e violacee: fine dello show.
Di corsa a casa, da solo, senza un affetto, senza fidanzata millantata o vera che fosse, tradito nel profondo dai suoi amici più fidati, amarissimi calici offerti da Umilio Fede Retriever e Lele Moric, tenuto in disparte dalla famiglia, descritto a dir poco impietosamente dalle sue troie, culo flaccido, pezzo di merda, è più di qua che di là, mi fa schifo, fino a quando posso lo spremo, più accuse di prostituzione minorile…
Similitudini.
E lui, in mezzo alla malattia ormai conclamata e di dominio pubblico, pagliaccio di se stesso, ripete ritornelli identici convinto che qualcuno lo ascolti ancora, non se ne vuole andare per non lasciare il Paese in mano alla sinistra [ma quale?] e a chi lo perseguita ormai da secoli e secoli.
Vicinanze comportamentali di rais e altre vergogne dittatoriali in giro per l'Europa.
Anche per lui sono pronti una macchinetta incrocio fra la Smart e un'Ape Piaggio, un grosso ombrello bianco, tanto botox, fondotinta e nient'altro.


Lucio Galluzzi

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sabato 26 marzo 2011

SATANA E GLI ANEMONI RADIOATTIVI

CI SALVERA' TOPO GIGIO



Quando si tratta di vite umane in pericolo, a migliaia, milioni, ma fosse anche una sola vita, il dovere assoluto di ognuno di noi, tutti compresi, nessuno escluso, è quello di difendere i promessi moribondi e lottare affinché siano rimosse, con urgenza, le cause che minacciano la loro vita.

Si dice sempre "la loro vita", come se fosse qualcosa di esterno a noi.

Il loro Paese, la loro situazione, la loro salute, la loro catastrofe, il loro genocidio, la loro Apocalisse.

Come se noi fossimo esterni all'umanità.

Invece c'è qualcosa che ci unisce tutti, indissolubilmente, e ci fa ricordare che siamo Tappe della stessa Energia, identici per vibrazioni, sentimenti, dolori e gioie, vite condotte, famiglie, speranze…

Questo qualcosa è un nemico invisibile, che non riconosce Stati e Governi, Etnie e Razze, soldi e poteri, banche e primi ministri, imperatori e pezzenti, homeless e profughi, terreni e confini.

Un nemico terribile e spietato, che non perdona, non si piega, non abbandona il campo di azione neppure se lo preghi in ginocchio con novene infinite, voti alla Madonna, tangenti madri, bombardamenti, diplomazie ed eserciti di cielo, di mare e di terra.

Non puoi trattare con lui. non te lo permette.

E' il falso Dio per eccellenza, creatura magnifica studiata e messa in atto dagli idolatri, quelli che vendono la vita altrui, e naturalmente anche la loro, a Satana, il dissanguatore di popoli, la Bestia dalle molte teste, che se va bene ti finisce all'istante rendendoti cenere, altrimenti è agonia smisurata, infinita.

Ti buca la pelle, espone i tuoi muscoli all'aria, cuoce milza e fegato mentre sei vivo, purtroppo ancora vivo, ti porta via capelli e leucociti, smonta minerali e vitamine che hai dentro.

Se ti va bene ti impacchetta una leucemia mieloide o linfoblastica e te la regala senza troppi complimenti, altrimenti si vendica sui tuoi figli, i figli dei figli, e ancora oltre, sugli animali terreni e dell'acqua, sulle piante.

Si resta senza tono muscolare attivo a guardare gli alberi in Bielorussia, per metà betulle, poi in alto diventano pini o meli, piuttosto che olmi secchi rugginosi o felci.

Pare d'essere in un'era diversa, quando le speci erano mischiate e non sapevano ancora cosa diventare.

Poi vedi quella città segreta che contava oltre un milione di abitanti, famiglie che ruotavano intorno al Dio della Luce, indotto che estendeva il numero a ben oltre quel milione.

Quella città non compariva e non compare sulle carte geografiche. Eppure esisteva piena e "viva". Con parchi gioco per i bimbi, scuole, negozi, palazzi e palazzi.

Ma Satana decise che era il caso di dare un segno della Sua presenza e in nome e per conto dei suoi fedeli al Governo moscovita irruppe e rese deserto e malattia. La Fine.

Quella città innominabile e segreta, ora è vuoto totale. Sono arrivati con gli autobus di Stato, hanno caricato tutti e li hanno nascosti altrove, lontani.

Lì, "i promessi moribondi" hanno lasciato tutto, non hanno potuto neppure toccare per un solo secondo una semplice fotografia ricordo, un libro, portarsi via un po' di musica, uno sgabello a cui erano affezionati, un quadro.

Perché quando erano andati ad abitare lì, lo Stato aveva fatto firmare un contratto pre mortem; gli si diceva in pratica che erano personale militare, legati al segreto, privilegiati che lavoravano e guadagnavano bene, ma dovevano sempre essere a disposizione del Cremlino, locale o Centrale, 24/24 ore al giorno e tenersi pronti ad ogni ordine possibile.

I generali dalle tante medaglie sul petto, adoratori anche loro del Lucifero, si guardarono bene dallo specificare di più: era un segreto

Oggi non lo è più.

Da quel segreto nascono figli mostri, senza occhi, con due teste, mezzi pesce e il resto chi lo sa, tanto la solidarietà internazionale attiva i numeri verdi dove potrai donare due euro con un semplice SMS per aiutarli, come?, e la tua coscienza te la comprano facendoti vedere qualche filmato che ti strappa l'anima, tu mandi soldi, e ti senti assolto.

Ospiti anche quei bambini bielorussi, che del Dio della Luce sanno proprio nulla, sono nati dopo, ma un progetto di Cristiani li fa venire a passare qualche vacanza da obi, in mezzo al verde, a mangiare cibi sani e respirare aria buona, così è possibile che il cancro li uccida più tardi di quelli che non "viaggiano".

E tu ti senti sempre più assolto.

Non colpevole.

Non ti viene in mente che Satana è proprio meglio neppure iniziare a frequentarlo, manco pensarlo, è cosa che non appartiene a noi umani.

Ti meravigli sempre dopo, quando l'Apocalisse di Giovanni ti si concretizza davanti.

Pensarci prima mai.

Troppa fatica pensare.

Meglio farsi pensare dai Capi di Lucifero, dare carta bianca e poi spaventarsi di nuovo per un SuperPhoenix ai confini italiani che trema troppo, dimenticarsene presto perché rimuovere il pericolo e la minaccia sono parte integrante e vitale dell'alienazione dovuta ai Poteri da noi sudditi.

"Sempre gli stessi errori, inevitabilmente gli stessi orrori"

Che cosa è cresciuto in Evoluzione del Pensiero e conquista di Coscienza Libera da quel 1986 in Bielorussia: niente!

E' tutto rimasto identico come allora.



Adesso la Bielorussia è in Giappone, stanno accadendo le stesse identiche cose di 25 anni fa, in più larga scala però, un Governo criminale e colpevole ha raccontato, e continua a farlo, frottole a raffica a tutto il mondo, ha tenuto all'oscuro i suoi cittadini sui pericoli mortali di impianti nucleari non più sicuri da anni.

La TEPCO, la società che gestisce tecnicamente l'impero dell'atomo di Tokyo, ha dovuto ammettere colpe gravissime risalenti alla progettazione dei reattori di Fukushima, e chissà di quanti altri, nati "malati" e destinati all'incidente, anche senza terremoto e tsunami.

Sarebbe avvenuto più tardi, ma sarebbe avvenuto.

Greenpeace da pochi minuti ha innalzato il livello di incidente a Fukushima da sei a sette, come a Chernobyl.

Tokyo dice che sono ancora sei.

L'Agenzia Nucleare informa che ormai il limite di radioattività all'interno del reattore n.2 è oltre un milione di volte quello normale, bisogna evacuare subito: rischio morte.

Lo sappiamo noi, che siamo dall'altra parte del mondo: ai giapponesi non verrà detto di certo.

Qui si aspettano le nubi coi radionuclidi che da Sendai faranno il giro della Terra chissà per quante volte e per quanti anni.

Fazio, il tizio che impersona il ministro della Salute, dice che non c'è pericolo.

Ce lo facesse dire da Topo Gigio, che è più credibile.

La Prestami Il Giacomo, fisica atomica rifinitissima e fatta, prima ci faceva sapere che il programma nucleare dei Berluscones non avrebbe subito rallentamenti, perché "tutto era mosso dall'onda emotiva".

Poi si è accorta che se continuava così avrebbero perso voti e, non certo per ritrovata coscienza etica, ma solo a fine elettorale, ha dichiarato un anno di moratoria sull'atomo nazionale.

Adesso se ne vantano, ci diranno pure che così facendo difendono la nostra salute, metteranno un'accisa in più sulla benzina per farci pagare lo scotto che in questo anno subirà Chicco Forum in Testa e l'Enel tutta.

E poi?

Poi senza alcun problema ritorneranno gli Anenome e i Balducci, i Bertolaidi & Co., gli Scajola Smemorati che già sono alla riscossa, i Lunardi… ci sarà una nuova scossa di terremoto, solo che invece di crollare la casa dello Studente dell'Aquila, perché l'avevano costruita di cartapesta, questa volta il business sarà più grande, di molto, li farà ridere tantissimo, tra troie che li massaggiano, case e automobli di lusso in regalo… perché sai quanto ci guadagneranno con un incidente nucleare!

Proprio loro, o i prestanome futuri, i sostituti: insomma, avranno vinto l'appalto per costruire le centrali Nucleari con i muri di sabbia e successivamente si aggiudicheranno la Grande Opera Finale dello smaltimento dei cadaveri e le cure palliative nelle loro cliniche, che saranno privatissime e d'eccellenza come la Santa Rita di Milano.

Alle prossime elezioni votateli di nuovo: italiani, non sbagliatevi eh!


Lucio Galluzzi

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CARLO GIULIANI E G8 GENOVA, STRASBURGO: "LO STATO ITALIANO NON HA COLPE"

LORO NON ERANO D'ACCORDO CON GLI ORDINI MA HANNO ESEGUITO



Non poteva essere altrimenti!

Uno Stato, come quello italiano, in pieno golpe da anni non può avere colpe.

Giammai! Il potere assolve sempre se stesso. Non ha importanza come si chiami o se abbi sede a New York, nei palazzi di vetro piuttosto che a Roma o Strasburgo.

Proprio perché stanno nei Palazzi, ai piani alti, i più alti, grattacieli, guardano sotto e vedono la gente piccola: formiche. Realizzano solo che quelle persone, magari pure assembrate e in tante, laggiù in fondo, sono solo una indistinta macchia nera di puntini semoventi: formiche.

Qualche tempo fa chiamavano i diversi da loro "ratti, pidocchi, insetti", prima facevano leggi ad hoc, poi li rastrellavano, infine: lo sterminio.

E fu Shoah.

I colpevoli del genocidio, amorevolmente, vennero poi aiutati dal Vaticano e dalla Croce Rossa Internazionale, con le Ratlines, a sfuggire ai tribunali e alle pene da scontare. Approdarono a Genova mostri come Mengele insieme alla famiglia, prelevati da auto diplomatiche e portati a Roma, ospitati in alloggi usati solo per quel fine, forniti di documenti falsi e soldi venivano poi affidati ai regimi compiacenti Sud Americani. Lì vivevano indisturbati e riveriti, usando il loro vero nome. Mengele era addirittura presente nella guida telefonica pubblica della città brasiliana che lo vide suo residente per 25 anni.

Ogni tanto veniva pure in Italia ad incontrare il suo primogenito che lavorava in Germania, poi se ne tornava in Sud America a lavorare nelle aziende che lì aveva la famiglia Mengele.

Poteri che aiutano potenti.

Non ha importanza che tipo di potente. Anzi: più il potente è criminale internazionale, più viene protetto e salvato, riverito e magari pure revisionato da accattoni come David Irving e case editrici che pubblicano falsità storiche come le due italiane in mano all'estrema destra neonazista, che però non diteglielo altrimenti s'arrabbiano.

Poteri contigui e biunivoci corrispondenti, che non sono minimamente scalfiti da alcuna azione Giudiziaria, perché se la Magistratura passa all'atto duro e deciso, allora scattano i Segreti di Stato, gli archivi della vergogna che non possono essere aperti, i Servizi Segreti più o meno deviati, depistaggi, confusione e se proprio si continua a voler sapere la verità ti spunta fuori quella Falange Armata o la Brigata Rossa di Stato con una strage orrida confezionata ad uso e consumo della distrazione/distruzione di massa.

Pochi giorni fa il premier italiano ha dichiarato che gli dispiace per Gheddafi e ciò che gli sta succedendo, non l'aveva chiamato all'inizio del genocidio della popolazione libica perché non voleva disturbarlo tra un massacro di civili ed un altro.

Potenti pro potenti.

Tra la guerra in Libia, l'emergenza apocalisse nucleare dal Giappone, l'effetto domino delle rivolte nel mondo arabo è stata quasi taciuta la notizia che Strasburgo ha dichiarato lo Stato italiano con colpevole per l'assassinio di Carlo Giuliani e le violenza delle Forse dell'Ordine al G8-Genova 2001.



A nulla serve che il Rapporto Annuale di Amnesty International abbia parlato di quegli avvenimenti gravissimi come "violazioni dei diritti umani", "inquietanti interventi degli agenti alla scuola Diaz di Genova con pestaggi gratuiti, inquinamento delle prove, ferocia della polizia…", "uccisione di uno studente dimostrante da parte degli agenti con seguenti dichiarazioni ufficiali del Governo che contrastano con la realtà dei fatti e ricostruzioni fantasiose quanto ridicole sulla dinamica dell'omicidio di Carlo Giuliani…"

Ricostruzioni fantasiose… non sapevano davvero più cosa inventarsi per ammazzare nuovamente più e più volte Carlo; sono arrivati anche a dire che il proiettile sparato in aria solo a scopo intimidatorio, dall'agente indagato, è stato poi deviato da un sasso lanciato dai dimostranti, "la traiettoria della pallottola è quindi stata deviata dal 'maledetto' fato attingendo il giovane…", ma anche che "il proiettile è stato sparato da altri, non dagli agenti, i Black Bloc e gli agitatori si sono infiltrati, rubando anche armi d'ordinanza alle forze dell'ordine…"

Basta guardare i video caricati su YouTube, per ottenere una completa cronaca fedelissima di quanto accaduto in quelle ore a Genova per capire e farsi un'idea, senza un'ombra di dubbio, sul potere che assolve il potere.

Chi sottoposto a processo, i capi che davano gli ordini affinché ci massacrassero, hanno a loro carico accuse gravissime: occultato prove, raccontato falsità, chiesto a subalterni di tacere o testimoniare bugie, fabbricato evidenze da far attribuire poi ai No Global [le molotov introdotte alla Diaz dagli agenti]… non sono personaggi minori, ma gente come l'attuale Capo della Polizia Manganelli, l'allora comandante PS De Gennaro, il dirigente Digos Genova nel 2001 Spartaco Mortola: "avrebbero indotto l'ex questore Francesco Colucci a rendere falsa testimonianza" sulla irruzione della polizia alla Diaz.

Il processo si è svolto a porte chiuse, così nessun cittadino ha potuto guardare in faccia i tizi in questione che vengono pagati con i nostri soldi, non certo per rendere alla Nazione un servizio di sangue e morte, manganellate, violenze gratuite, ferocia.

Prima Colucci aveva detto che De Gennaro sapeva tutto delle iniziative repressive adottate a Genova, poi guarda caso!, al dibattimento cambia versione e si smentisce, dice il contrario.

In una intercettazione, agli atti, Colucci chiama Mortola e gli dice: "Ho parlato con il capo. Devo fare marcia indietro".

Il "capo" cui fa riferimento sarebbe proprio De Gennaro. L'intercettazione finisce per caso nell'inchiesta avviata dopo la misteriosa sparizione delle bottiglie molotov che erano state falsamente attribuite ai no-global arrestati. E scatta l'incriminazione per il vertice della Polizia.

I pm sostengono "De Gennaro sapeva". Tutto ruota intorno alla presenza nella scuola Diaz di Roberto Sgalla, responsabile delle pubbliche relazioni per la Polizia di Stato. Colucci aveva in precedenza giurato che De Gennaro gli aveva detto di avvertire Sgalla e inviarlo alla Diaz per seguire l'irruzione. Secondo gli inquirenti, questo dimostrerebbe che anche i massimi vertici dell'Interno erano perfettamente a conoscenza di quanto era accaduto nell'istituto. Ma chiamato a testimoniare in aula - e dopo la telefonata intercettata - il questore cambiò versione: "Sono stato io - disse Colucci - a chiamare Sgalla. E' stata una mia iniziativa".

Bravi davvero, talmente bravi che il potere li ha anche premiati dando loro nuovi incarichi con più responsabilità.

Colucci, per esempio dirige il Servizi Segreti DIS.

Il 3 marzo scorso, ad una nuova udienza dell'appello del processo che vede Colucci imputato per falsa testimonianza, sempre per i fatti del G8, il tizio ha di nuovo cambiato versione: "io non ero d'accordo con gli ordini, ma arrivavano dai miei superiori e li misi in pratica".

Suona sinistramente famigliare questa frase. L'hanno usata dai processi di Norimberga in poi tutti i Gerarchi nazisti, tranne uno a dire il vero, per giustificare i crimini commessi: loro non erano d'accordo a sterminare ebrei, zingari, omosessuali, oppositori… ma eseguirono gli ordini che arrivavano da quell'altro pazzo furioso di Hitler.



Allora, dobbiamo fare anche attenzione: se per caso domattina si sveglia un capo di questi tizi, indagati e impuniti per i massacri e l'omicidio di Carlo a Genova, e il Capo dei Capi si sveglia più pazzo del solito e ordina loro di andare a prendere tutti i redattori del Fatto Quotidiano e Liberazione, compresi i lettori abbonati, e portarli al confino oppure di farsi dei bei giri con i cingolati sui precari che manifestano in qualche piazza, mettendoli proprio sotto… loro lo faranno, pure non essendo d'accordo, eseguiranno gli ordini.

Sorge un dubbio: dal 2001 ad oggi in Italia, c'è il Governo Tambroni? Chi è il presidente del Consiglio: Reale, Scelba o Licio Gelli? Il Papa è Pio XII?



Lucio Galluzzi

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sabato 19 marzo 2011

I MINISTRI NECROFILI TUTTOLOGI

SPECULANO PURE SULL'APOCALISSE



Non conosco di persona la ministra Prestami il Giacomo. Di lei non so quasi nulla, come credo la quasi totalità degli italiani.

A nessuno è dato sapere perché diriga quel dicastero, come mai il caimano pazzo l'abbia schiaffata lì, chissà che studi altissimi avrà fatto.

Saranno di certo come quelli dell'igienista mentale del premier Beata Rivergination Minetti, decantanti da Ballusconi per telefono a Ballarò, o all'Infedele, non ricordo, ma è lo stesso, tanto sentito uno dei suoi interventi li hai sentiti tutti, è da 17 anni che ripete sempre le stesse cose. Che due gonadi!

Beh, comunque queste signore e signorinissime la devono sapere talmente lunga che solo per apparire si fottono uno stipendio d'oro, naturalmente pagato da noi.

Oltre alle due meraviglie testé citate ci sono poi la Enterogelminessa, Carfregna, Santadeché e numerose altre belle tizie mangiapaneatradimento.

Stanno lì a fare le belle statuine che parlano a comando. Avranno quel filo dietro la schiena, quello con l'anello, lo prendi con l'indice, tiri, lo rilasci ed ecco come per incanto che emettono suoni.

Ogni volta che blabbeggiano lo fanno esclusivamente per altro che nulla ha a che spartire con il ministero o il compito istituzionale ricoperto.

La Mariastar si occupa di strategia difensiva anticomunista per difendere a spada tratta il suo padrone. Guai a chi glielo tocca. E' peggio della Tortellona Zanicchi.

Non si capisce perché una ministra dell'Istruzione e della Ricerca debba fare quella degli Esteri, Interni, la porCavoce del governo, maggiordoma preferita del nano, avvocata dell'azzecca garbuglio di Stato, ogni tanto ne spara qualcuna sulla Difesa… ma di Scuola e Università mai, e se lo fa deve leggere quello che gli hanno scritto altri [Renato Betulla Farina e Straguadagno, consiglieri fidatissimi?] o ripetere a memoria cantilenante, con tono di voce da upupa moribonda, sbagliando pure i vocaboli, plurali e conti [YouTube m'è testimone].

La Enterogelmini è però un clone, un pezzo di lego perfettamente identico alle altre lego sue "colleghe", si interscambiano e manco te ne accorgi.



Sono mattoncine tuttologhe da costruzione per modellini, l'insetto Vespa le invidia moltissimo, le vorrebbe per i suoi plastici dell'orrore criminale.

Rispetto alla plastica rigida con cui sono costruiti i pezzi Lego, loro, le madamine dello Stato, posseggono la magica proprietà della gommosa adattabilità, per cui si incastrano dappertutto; una diventa l'altra, intercambiabilità totale; valore di base: zero.

Aggiunto: nullo.

La mattoncina che più si è fatta splendore, si fa per dire, in questi ultimi giorni è la Prestami il Giacomo; quella che non vedi mai, come non esistesse, giusta solo per interviste alle Iene ed imitazioni di se stessa; no, mi correggo, quella è la Cortellesi, tutto un altro dire, ma nella satira comica la caricatura della minestronessa è più seria e credibile dell'originale.

Oltre ad essere una grande agronoma, specialista in clima mondiale e cosmico, stilista e gourmette, poliglotta a più non posso, pedagogista e neuropsichiatra globale, cintura nera a più din don dan… e chi più ne ha ne metta, la bionda Stefania ci ha fatto conoscere tutta la sua infinita competenza in Fisica Atomica Civile e Militare antica, moderna e futuribile.

Coraggiosa come si richiede ad una soldata caimanesca, unica al mondo tra tutti i ministri di tutti i Governi del Globo, ufficialmente, a nome degli italiani, che non rappresenta, affermava che "il progetto nucleare italiano non si ferma, non ci lasceremo influenzare dall'ondata emotiva di Fukushima".

Brava, sicuramente certa ed affidabile.

Soprattutto per nulla necrofila.

Valida responsabile dell'Ambiente.

E' quasi certo che la Prestami il Giacomo non sapesse neppure di cosa stesse parlando, di dove fosse, del perché.

Qualcuno avrebbe dovuto avvertirla che in Giappone, dopo la catastrofe terremoto e tsunami, circa sei o sette reattori nucleari stanno minacciando l'Apocalisse… ma il malcapitato che avrebbe dovuto renderla edotta si sarebbe trovato in grave difficoltà; prima avrebbe dovuto spiegare cosa sono i mari e le terre emerse, la forma della Terra, i Continenti alla deriva, in minimo di geografia fisica e politica… qui cade l'asino, ma ci cade di brutto, perché sarebbe sopraggiunta l'Enterogelmini a urlare che Geografia, Storia, Arte e la scuola stessa sono inutili.

Liquidato il precettore perché "comunista che non contestualizza".

Intanto alla spavalda Stefania, qualcuno dei suoi suggerisce che la situazione ai reattori giapponesi è realmente più grave del previsto, e lei, allieva premiata in emulazione berlussoniniana, corregge il tiro: "le centrali nucleari in Italia le faremo come previsto… chiaramente ragionando razionalmente, poi i nostri reattori sono di quarta generazione e quello che sta succedendo a Fukushima qui in Italia non potrebbe minimamente sfiorarci."

Pure in Giappone il Governo di Tokyo diceva le stesse cose. Poi il sisma di 8.9° Richter e lo stunami con onde alte 10 metri ha fatto tacere tutti.

Tranne la Prestami il Giacomo.


Le dava man forte quel gran galantuomo di Paolo Romani, per anni si è interessato di tette al vento, culi in aria, Colpi Grossi, fallimenti TV e Merdaset; ora è ministro dello sviluppo economico, ergo: fisico nucleare pure lui.

Fatto sta che in mezzo alla più grande tragedia che abbia mai colpito il Giappone dal dopoguerra ad oggi, con migliaia di morti e dispersi, città letteralmente cancellate, reattori con plutonio che stanno per esplodere, evacuazione di centinaia di migliaia di contaminati dalle zone nipponiche interessate al fall-out radioattivo, tutto il mondo che ferma i propri progetti atomici… solo questi due figuri dell'esecutivo della vergogna italiana, hanno avuto il cinismo e il profondo cattivo gusto di speculare sui morti e la disperazione a fini pre elettorali.

Questi appartengono all'esercito che si batte il petto e si straccia le vesti per il crocifisso non presente nelle aule delle scuole pubbliche o dei tribunali, di cristiano hanno solo questo; di solidarietà, umiltà, silenzio, partecipazione ai lutti, ascolto dell'Altro non ne posseggono neppure l'ombra dell'unghia di un dito mignolo.

Di centrali nucleari, per fortuna, sul nostro territorio non ne abbiamo, i due minestroni, che parlano a vanvera, farebbero bene a prenderne coscienza, informandosi meglio.

Dovrebbero anche sapere che tutte le Regioni italiane si sono dichiarate indisponibili a ospitare impianti atomici.

I cittadini italiani hanno già detto NO al nucleare in un precedente referendum.

Tra pochi mesi ce ne sarà un altro: è questo che fa paura ai berluscones; infatti stanno cercando di boicottarlo in tutti i modi, DueMaroni in testa.

Non possono più girare per strada lorsignori, dovunque vadano sono contestati e fischiati sonoramente.

Dal primo all'ultimo dei lacché.

Non gli resta che sproloquiare dai bunker dove sono asserragliati, in agonia, morti che avendo ancora un po' di fiato cercano di convincere altri morti come loro.

Basta solo attendere.

Soffocheranno.


Lucio Galluzzi

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