Doveva assolutamente vincere le elezioni, ne andava della sua libertà, nel senso che se non fosse diventato quello che è ancora adesso, ora sarebbe in galera, per raccattare voti ne promise di tutti i colori, al punto tale che poi l'iride non bastò più e dovette inventarsi nuove tonalità. Tutte tinte, a suo dire, assolutamente veritiere e cribbio sarebbero diventate concrete, lo giurava sulla testa dei suoi figli.
Ha sempre giurato sulla sua famiglia, fino al punto di perderla e rimanere solo a farsi consolare da fameliche e ciniche troie, spolpato e deriso pure dai suoi amici più fidati.
Quando farnetica di realizzazioni concrete e reali, bisogna sempre toccarsi i coglioni, perché porta talmente sfiga che non solo nulla di quanto promesso viene mantenuto, ma addirittura le situazioni specifiche sulle quale doveva intervenire con miracoli subitanei si incancreniscono e volgono al peggio.
Il milione di nuovi posti di di lavoro che aveva sottoscritto dall'Insetto Vespa nel Contratto con gli Italiani sono diventati in breve tempo un milione di neo disoccupati alla fine del 2009, ai quali si aggiungono i centinaia di migliaia di precari licenziati nella Pubblica Amministrazione e scuola.

Entro brevissimo tempo la munnezza di Napoli sarebbe scomparsa come d'incanto, lo garantiva sempre lui, sorridendo a mascelle da caimano larghissime; infatti lo schifo di migliaia di tonnellate di rifiuti sono ancora lì a testimonianza imperitura della sua cialtroneria.
I Napoletani quando sentirono le promesse da marinaio sull'imminente pulizia delle loro città si scorticarono le mani per applaudirlo e nominarlo santo: "Solo Lui può sistemare questa cosa che da sempre ci rovina la salute, e lo farà perché Esso è grande, Esso è un Signore…"
Scese pure Bertolaido a vedere di sistemare le cose, ma non c'erano Centri Benessere all'altezza della sua cervicale penica… così abbandonò tutto ché era meglio; Napoli e provincia, soprattutto provincia, rimangono nella merda così come lo erano, se non peggio.
Ma lo spot elettorale era servito, i riflettori di regime si erano tutti accesi in piazza Plebiscito, i boccaloni ci erano cascati, solo che dopo avergli dato il voto, arrivò nelle discariche la polizia di DueMaroni che, dando un aiuto vitale alla Camorra, cominciò a manganellare di brutto e ancora peggio chi osava protestare contro il governo truffatore e bugiardo.
Spot elettorale finito, spegnere i riflettori, smontare la scenografia, altro giro altre cazzate, nuove tragedie da sfruttare e boccaloni da "catturare".
E' la volta dell'Aquila terremotata, delle case dello studente accartocciate su sé stesse perché costruite senza norme antisismiche in una zona a forte rischio e bombate di sabbia marina ad impoverire il calcestruzzo, morti e macerie ovunque, interi piccoli paesi cancellati, il centro storico del capoluogo inagibile e sfollato.
Altro spot elettorale, arrivano gli stessi riflettori usati a Napoli, uguale il copione, identiche promesse, lui, il ghe pensi mì Demiurgo Supremo avrebbe fatto ricostruire tutto in un botto, i senza tetto sistemati in case più belle di prima e soprattutto sicure, l'Aquila e il suo centro storico immediatamente rimessi in piedi così come erano nel loro splendore, nessuno sarebbe stato "deportato", villaggi completi di tutto consegnati a tutti nel giro di pochi mesi; insomma, nessuno avrebbe passato l'inverno in tenda.
Anche lì i disperati ci credettero. Per poco però.
Vennero fuori presto gli sciacalli amici degli amici che durante la scossa devastante si telefonavano ridendo e fregandosi le mani sui soldi che avrebbero fatto con gli appalti ottenuti per amicizie da amici di altri amici.
Lo scandalo della Protezione Civile e tutto lo schifo indecente contenuto nella cloaca di corrotti e corruttori.
Finito lo spettacolo necrofilo di promozione elettoral-politico, l'Aquila viene dimenticata: spenti gli occhi di bue, portati via i fari dai palchi, motore stop!
Dei terremotati d'Abruzzo non se ne deve più parlare.
Ci provano gli aquilani ad andare a Roma per urlare la loro rabbia contro il Pinocchio Mitomane, ma il Partito dell'Amore e il Governo del Fare li accolgono con cordoni di agenti in assetto antisommossa, zona dei Palazzi blindata come il perimetro rosso al G8 di Genova-2001, e giù manganellate, botte e teste spaccate.
Lo giura sulla testa dei suoi figli.
E' talmente ricostruita l'Aquila che Merdaset-RTI deve ricorrere a ignobili comparaste, pagate con gettone di 300 euro, passate su Forum di Rita dalla Chiesa, nelle quali finti terremotati lodano Lui, il Benefattore Unico, perché "la nostra città è a posto, quelli che protestano lo fanno solo perché vogliono dormire e mangiare gratis, l'Aquila è tutta sistemata".
Il tarocco però viene scoperto, lo schifo aumenta sempre di più.
E via, verso nuove avventure, spegnere le luci di qua, riaccenderle per le alluvioni nel messinese, spostare l'attenzione della gente, scappare, lasciare tutto com'era dicendo però che non è vero, tanto Minchiolini e i pennivendoli di famiglia testimonieranno con editoriali da copertina e prime pagine che è vero quello che non è vero e chi dice il contrario e un maledetto comunista.
Bravi, bene, bis!

Altro giro, altra stronzata: che non si parli di Lampedusa, meglio catalizzare l'attenzione di tutti sulla prima udienza interlocutoria del processo Mediatrade, i seimila stranieri su quell'isola, abbandonati tra le loro feci, senza assistenza sanitaria, cibo, acqua, lasciati dormire per terra… non erano importanti, lo diventano dopo poche ore però; Esso Lui, il Salvatore appare dalla balconata del Municipio di Lampedusa.
Bene, bravo, bis!
Che non si sappia che a Montecitorio la sua maggioranza golpista, con un colpo di destrezza squallida, gli sta approvando il salvacondotto per cancellargli processi con la prescrizione breve.
Lui ora è Lampedusano, si è "attaccato ad internet" la notte prima per comprarsi una villa da un milione e mezzo di euro su Cala Francese, porterà via tutti gli stranieri in massimo 60 ore, costruirà un campo da golf e un Casinò [forse voleva dire Casino], detasserà il carburante per i residenti, ha dato ordine a TremoRti di non fare pagare tasse agli isolani per un anno.
Lampedusa diventerà una "zona franca" [qualcuno avrebbe dovuto dirgli che non si trovava ad Antigua], il sindaco ridipingerà tutte le case con colori belli così il luogo sembrerà Portofino e poi tanto verde, una valanga di verde [avrà in mente di chiamare gli architetti di Adrio]…
Bene, bravissimo, tris!
Il governatore Lombardo, che fino a poche ore prima, disperato voleva togliersi la vita per protesta contro il Governo Centrale impiccandosi dal ciuffo ribelle, ora è lì vicino al Madonno Miracolante, gode come non mai, un orgasmo dietro l'altro. Il sindacone invita tutti a "abbatterci li manu". Poco prima aveva fatto togliere ogni cartello-striscione di protesta: "Minchia, no, paesani, chi cazzu sunnu stì così? Levàtili, ca sinnò u Presidenti non parrà!"
… E tutti ci l'abbattunu li manu!
Bravissimi tutti!
E mentre davanti a Montecitorio Gnazio la Muffa e la Benita Petaccia Santadeché venivano presi a monetine e il presidente della Camera doveva sospendere i lavori perché il tizio che impersona il ministro dell'offesa lo mandava affanculo… a Lampedusa lo show continuava, sollazzando di novella fiducia gli isolani diventati tutti d'un tratto berluscones.
Allora ci voleva il colpo finale: ecco che il Duce apre quella misteriosa valigetta che tutti avevano notata, tira fuori pacchetti di sale e li tira agli astanti: "Siòri e Siòre, prendete e portate a casa, mettete il contenuto di tutto un sacchetto in un bicchiere scarso d'acqua, nascondetelo al buio… Controllate il giorno dopo: se si è sssiolto tutto allora siete a posto, veh! …Altrimenti è chiaro che avete una fattura pure a morte, con malocchio sicuro che non vi fa vinzere nemèn al superenalotto! Chiamate subito il numero che vedete in sovraimpressione e quaranta ragasse, quaranta!, vi metteranno immediatamente in contatto con il Maestro Do Nascimento… che vi metterà a posto lui! Eccome se vi metterà a posto! D'ACCORDOOOO?!"
P.S.: a proposito, ma i lampedusani che minchia s'applaudivano?
Ha sempre giurato sulla sua famiglia, fino al punto di perderla e rimanere solo a farsi consolare da fameliche e ciniche troie, spolpato e deriso pure dai suoi amici più fidati.
Quando farnetica di realizzazioni concrete e reali, bisogna sempre toccarsi i coglioni, perché porta talmente sfiga che non solo nulla di quanto promesso viene mantenuto, ma addirittura le situazioni specifiche sulle quale doveva intervenire con miracoli subitanei si incancreniscono e volgono al peggio.
Il milione di nuovi posti di di lavoro che aveva sottoscritto dall'Insetto Vespa nel Contratto con gli Italiani sono diventati in breve tempo un milione di neo disoccupati alla fine del 2009, ai quali si aggiungono i centinaia di migliaia di precari licenziati nella Pubblica Amministrazione e scuola.

Entro brevissimo tempo la munnezza di Napoli sarebbe scomparsa come d'incanto, lo garantiva sempre lui, sorridendo a mascelle da caimano larghissime; infatti lo schifo di migliaia di tonnellate di rifiuti sono ancora lì a testimonianza imperitura della sua cialtroneria.
I Napoletani quando sentirono le promesse da marinaio sull'imminente pulizia delle loro città si scorticarono le mani per applaudirlo e nominarlo santo: "Solo Lui può sistemare questa cosa che da sempre ci rovina la salute, e lo farà perché Esso è grande, Esso è un Signore…"
Scese pure Bertolaido a vedere di sistemare le cose, ma non c'erano Centri Benessere all'altezza della sua cervicale penica… così abbandonò tutto ché era meglio; Napoli e provincia, soprattutto provincia, rimangono nella merda così come lo erano, se non peggio.
Ma lo spot elettorale era servito, i riflettori di regime si erano tutti accesi in piazza Plebiscito, i boccaloni ci erano cascati, solo che dopo avergli dato il voto, arrivò nelle discariche la polizia di DueMaroni che, dando un aiuto vitale alla Camorra, cominciò a manganellare di brutto e ancora peggio chi osava protestare contro il governo truffatore e bugiardo.
Spot elettorale finito, spegnere i riflettori, smontare la scenografia, altro giro altre cazzate, nuove tragedie da sfruttare e boccaloni da "catturare".
E' la volta dell'Aquila terremotata, delle case dello studente accartocciate su sé stesse perché costruite senza norme antisismiche in una zona a forte rischio e bombate di sabbia marina ad impoverire il calcestruzzo, morti e macerie ovunque, interi piccoli paesi cancellati, il centro storico del capoluogo inagibile e sfollato.
Altro spot elettorale, arrivano gli stessi riflettori usati a Napoli, uguale il copione, identiche promesse, lui, il ghe pensi mì Demiurgo Supremo avrebbe fatto ricostruire tutto in un botto, i senza tetto sistemati in case più belle di prima e soprattutto sicure, l'Aquila e il suo centro storico immediatamente rimessi in piedi così come erano nel loro splendore, nessuno sarebbe stato "deportato", villaggi completi di tutto consegnati a tutti nel giro di pochi mesi; insomma, nessuno avrebbe passato l'inverno in tenda.
Anche lì i disperati ci credettero. Per poco però.
Vennero fuori presto gli sciacalli amici degli amici che durante la scossa devastante si telefonavano ridendo e fregandosi le mani sui soldi che avrebbero fatto con gli appalti ottenuti per amicizie da amici di altri amici.
Lo scandalo della Protezione Civile e tutto lo schifo indecente contenuto nella cloaca di corrotti e corruttori.
Finito lo spettacolo necrofilo di promozione elettoral-politico, l'Aquila viene dimenticata: spenti gli occhi di bue, portati via i fari dai palchi, motore stop!
Dei terremotati d'Abruzzo non se ne deve più parlare.
Ci provano gli aquilani ad andare a Roma per urlare la loro rabbia contro il Pinocchio Mitomane, ma il Partito dell'Amore e il Governo del Fare li accolgono con cordoni di agenti in assetto antisommossa, zona dei Palazzi blindata come il perimetro rosso al G8 di Genova-2001, e giù manganellate, botte e teste spaccate.
Lo giura sulla testa dei suoi figli.
E' talmente ricostruita l'Aquila che Merdaset-RTI deve ricorrere a ignobili comparaste, pagate con gettone di 300 euro, passate su Forum di Rita dalla Chiesa, nelle quali finti terremotati lodano Lui, il Benefattore Unico, perché "la nostra città è a posto, quelli che protestano lo fanno solo perché vogliono dormire e mangiare gratis, l'Aquila è tutta sistemata".
Il tarocco però viene scoperto, lo schifo aumenta sempre di più.
E via, verso nuove avventure, spegnere le luci di qua, riaccenderle per le alluvioni nel messinese, spostare l'attenzione della gente, scappare, lasciare tutto com'era dicendo però che non è vero, tanto Minchiolini e i pennivendoli di famiglia testimonieranno con editoriali da copertina e prime pagine che è vero quello che non è vero e chi dice il contrario e un maledetto comunista.
Bravi, bene, bis!

Altro giro, altra stronzata: che non si parli di Lampedusa, meglio catalizzare l'attenzione di tutti sulla prima udienza interlocutoria del processo Mediatrade, i seimila stranieri su quell'isola, abbandonati tra le loro feci, senza assistenza sanitaria, cibo, acqua, lasciati dormire per terra… non erano importanti, lo diventano dopo poche ore però; Esso Lui, il Salvatore appare dalla balconata del Municipio di Lampedusa.
Bene, bravo, bis!
Che non si sappia che a Montecitorio la sua maggioranza golpista, con un colpo di destrezza squallida, gli sta approvando il salvacondotto per cancellargli processi con la prescrizione breve.
Lui ora è Lampedusano, si è "attaccato ad internet" la notte prima per comprarsi una villa da un milione e mezzo di euro su Cala Francese, porterà via tutti gli stranieri in massimo 60 ore, costruirà un campo da golf e un Casinò [forse voleva dire Casino], detasserà il carburante per i residenti, ha dato ordine a TremoRti di non fare pagare tasse agli isolani per un anno.
Lampedusa diventerà una "zona franca" [qualcuno avrebbe dovuto dirgli che non si trovava ad Antigua], il sindaco ridipingerà tutte le case con colori belli così il luogo sembrerà Portofino e poi tanto verde, una valanga di verde [avrà in mente di chiamare gli architetti di Adrio]…
Bene, bravissimo, tris!
Il governatore Lombardo, che fino a poche ore prima, disperato voleva togliersi la vita per protesta contro il Governo Centrale impiccandosi dal ciuffo ribelle, ora è lì vicino al Madonno Miracolante, gode come non mai, un orgasmo dietro l'altro. Il sindacone invita tutti a "abbatterci li manu". Poco prima aveva fatto togliere ogni cartello-striscione di protesta: "Minchia, no, paesani, chi cazzu sunnu stì così? Levàtili, ca sinnò u Presidenti non parrà!"
… E tutti ci l'abbattunu li manu!
Bravissimi tutti!
E mentre davanti a Montecitorio Gnazio la Muffa e la Benita Petaccia Santadeché venivano presi a monetine e il presidente della Camera doveva sospendere i lavori perché il tizio che impersona il ministro dell'offesa lo mandava affanculo… a Lampedusa lo show continuava, sollazzando di novella fiducia gli isolani diventati tutti d'un tratto berluscones.
Allora ci voleva il colpo finale: ecco che il Duce apre quella misteriosa valigetta che tutti avevano notata, tira fuori pacchetti di sale e li tira agli astanti: "Siòri e Siòre, prendete e portate a casa, mettete il contenuto di tutto un sacchetto in un bicchiere scarso d'acqua, nascondetelo al buio… Controllate il giorno dopo: se si è sssiolto tutto allora siete a posto, veh! …Altrimenti è chiaro che avete una fattura pure a morte, con malocchio sicuro che non vi fa vinzere nemèn al superenalotto! Chiamate subito il numero che vedete in sovraimpressione e quaranta ragasse, quaranta!, vi metteranno immediatamente in contatto con il Maestro Do Nascimento… che vi metterà a posto lui! Eccome se vi metterà a posto! D'ACCORDOOOO?!"
P.S.: a proposito, ma i lampedusani che minchia s'applaudivano?
Lucio Galluzzi
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