lunedì 8 dicembre 2014
CARMINATI? UN EROE!
sabato 17 novembre 2012
VOGLIONO I MORTI
Quando usavano la legge Reale e il Codice Rocco [una più fascista dell'altra] le forze dell'ordine scendevano nelle piazze e facevano massacri di lavoratori in sciopero, non solo con i manganelli, le botte e a pistolettate, pure con le camionette e i blindati: investivano i manifestanti, senza alcun problema.


giovedì 15 novembre 2012
IO STO CON GLI STUDENTI



sabato 3 novembre 2012
SANTIAGO DEL CILE, ITALIA


venerdì 12 ottobre 2012
BAMBINI & GESTAPO
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domenica 24 luglio 2011
STASI D'ORRORE
C'ERA UNA VOLTA L'ITALIA
C'è un'aria brutta in Italia.
Così come da tempo non la si percepiva.
Un clima che non fa solo paura, ma terrorizza se solo si ha un briciolo di coscienza sociale.
E' terribile e incredibile constatare che il non-Governo, e tutto la mediocre squallore che gli ruota intorno, non se ne rendano conto.
Non riescono ancora a capire che questa dolorosa stasi, alla quale hanno ridotto il Paese, avrà di certo una fine, è inevitabile.
E' la Storia dei popoli che lo insegna.
Ma loro di Storia, e anche d'altro, non sanno. Non solo lì dove si sono messi perché "conoscono".
Una vergognosa accozzaglia di poveri ignoranti, carrieristi senza meriti e malati.
Rifiuti falliti della peggiore destra nera che s'illudono della persa memoria degli italiani.
Guerrafondai che impersonano ministri, nazifascisti fanno i sindaci, ladri e camorristi rappresentano questa immonda politica sicuri dell'impunità.
Sindacati venduti ai padroni e allo Stato peggiore che hanno consegnato in saldo la classe operaia agli industriali più miseri di testa.
E' tutta una guerra tra lorsignori.
Noi cittadini, per loro, non esistiamo.
Forse non esistiamo neppure per noi.
Siamo solo merce deperibile da usare a fini elettorali. Si ricordano, per finta, di noi solo poco prima delle elezioni.
E' lì che questi delinquenti cominciano a battersi il petto, recitando mea culpa, promettendo qualsiasi puttanata populista venga consigliata dai loro uffici sondaggi e demoscopici.
La memoria non dobbiamo mai perderla, altrimenti siamo morti.
Dobbiamo, per obbligo morale, ricordare il contratto con gli italiani che quel tizio presentava dall'insetto serale.
Non l'aveva scritto lui, gliel'aveva "passato" il dicastero ad personam "Propaganda".
Nessuna di quelle promesse è stata mantenuta.
Un milione di posti di lavoro in più sono in realtà diventati la cancellazione dello Statuto dei Lavoratori, dei CCNL, del movimento operaio e di tutte le sue lotte e conquiste.
Scioperare è quasi reato.
Ammalarsi, per un dipendente, è truffa; così viene multato e perseguitato dalle visite fiscali.
Chi protesta se le prende.
Chi osa scendere in piazza deve fare i conti con le cariche dei mastini, i manganelli, calci, pugni, gas lacrimogeni fuori legge, chimica da guerra.
Istituito il diritto per l'industriale di licenziare chi vuole e quando vuole, soprattutto se il dipendente è iscritto a sindacati diversi da quelli gialli.
Il mantra maledetto delle tasse diminuite, delle mani non messe nelle tasche dei cittadini, dell'aumento delle pensioni minime, della tutela dei più deboli, dell'amore per tutti… resta mantra maledetto, solo una vuota e ormai criminale recita ripresa da tutta la corte dei maggiordomi.
Ed è fame, disperazione, suicidi, aumento del consumo di antidepressivi e ansiolitici a livelli inimmaginabili, salti finali dalle finestre e dai balconi con i figli in braccio, famiglie intere che si estinguono a colpi di martello o veleno per topi.
Questi delinquenti impresentabili hanno rubato anche la speranza.
Si va a letto la sera pensando a come recuperare soldi per il giorno dopo.
Non si dorme la notte.
Il mattino dopo si finge il risveglio, perché sta arrivando settembre, ricomincerà a fare freddo, hai da pagare ancora il riscaldamento della stagione scorsa, forse ti hanno tagliato il gas, magari ti sfrattano, Equitalia ti chiede un rene, lo Stato il cuore, i mangiapane a tradimento si accontentano delle mani, solo quelle servono per votarli.
Subito dopo, se crepi è meglio.
La memoria è un'arma indispensabile, se ti adegui all'Ordine Sociale di questa Salò terminale. sei completamente finito.
Se non ti ricordi sei loro complice, con la promozione, la carriera, ma colpevole e corrivo.
Lurido come loro.
Morto come loro.
Necrofilo tra necrofili.
Rammentati che lo smemorato a cui hanno regalato una casa a sua insaputa, quella con vista Colosseo, era il capo del Viminale durante i massacri del G8 a Genova; che il delfino di Almirante, quello della casa di Montecarlo, oggi alta carica dello Stato, allora era alla Difesa e salvò i suoi amici di governo, tutti, e i capi delle divise, tutti; oggi si batte il petto, lo fa da tempo, ma i fascisti ci sono abituati al mea culpa da Mirandolina e commedia dell'arte.
Non dimenticare che mentre il sangue scorreva alla Diaz e a Bolzaneto, alla Giustizia c'era il legaiolo villano e violento che ancora oggi blatera i suoi deliri a nome e per conto della casta padana celtica.
Soprattutto occorre leggere, spegnere la televisione e scorrere con attenzione le righe della sentenza d'appello che ha condannato tutti i "militari" e i loro capi che hanno praticato tortura e odio contro ragazzi inermi, pacifisti, con le mani alzate, lì nell'orrore del 2001 a Genova.
I giudici, perentoriamente, scrivono: "gli interventi degli agenti alla Diaz e a Bolzaneto furono decisi antecedentemente a tavolino. I responsabili di tali atti offesero e umiliarono, ferirono e abusarono della loro funzione al fine di arrestare, per dare all'opinione pubblica italiana ed internazionale l'immagine di forze di polizia che intervenivano su violenti black bloc che tali non erano…"
Ancora: "I vertici delle forze dell'ordine non solo hanno ostacolato e depistato, ma fornito ed incitato alla falsa testimonianza, costruendo ad hoc prove false esibite anche alla stampa internazionale".
Sempre gli stessi giudici introducono nella sentenza un concetto importante e unico nella giurisprudenza italiana: "il corteo dei manifestanti attaccato violentemente e senza motivo dalle forze dell'ordine, reagendo, ha applicato il diritto di legittima difesa".
Difatti: i manifestanti che erano sotto processo sono stati tutti assolti; condannati i vertici militari e gli agenti imputati.
La Cassazione deve ancora esprimersi con sentenza definitiva o può richiedere che i processi vengano celebrati nuovamente alla luce delle testimonianze acquisite [800 ore di filmati] e per rendere verità e giustizia a Carlo Giuliani.
Nessun condannato è finito in galera, vuoi per prescrizione del reato o per il godimento della condizionale.
Prescrizione non vuole dire assoluzione, ce lo insegna Andreotti, mafioso fino ad una certa data, ma prescritto, perché la Giustizia per i potenti funziona così.
L'Italia è l'unico Paese dell'Unione Europea che non contempla nei suoi Codici il reato di tortura, non l'ha introdotto e di certo questo esecutivo di pazzi furiosi non ha alcun interesse a farlo.
Come potrebbero altrimenti ammazzare Cucchi, Aldrovandi, Uva, Saturno, l'anarchico Mastrogiovanni… e non subire mai alcuna restrizione?
Mai giungere ad una sola verità?
Ma l'Italia è anche il paese del Bengodi non solo per la casta dei politicanti.
L'Unione Europea ha stabilito che gli Stati membri devono sospendere dal servizio i pubblici ufficiali sotto processo per atti compiuti in abuso della loro funzione e, se condannati, destituiti del tutto.
Nessuno dei colpevoli per la macelleria messicana al G8 di Genova è a casa lontano dalla divisa.
Lavorano tutti e tutti con la divisa addosso, incarichi di polizia penitenziaria o giudiziaria e quant'altro li possa garantire sempre di più.
La stessa cosa per chi ammazza in carcere o negli OPG, per strada o nel chiuso di camere di sicurezza.
Anzi, i compagni di merende che adesso continuano nel disastro della Nazione, promuovono quei "dirigenti" che si sono macchiati di reati gravissimi contro la persona, regalando incarichi più prestigiosi, e il sassofonista di Stato unitamente al guerrafondaio mefistofelico, si complimentano con loro ed esprimono "fiducia e stima incondizionata del Governo".
Placanica, invece, chissà come mai, è stato congedato, quattro anni dopo aver sparato a Carlo Giiuliani, perché "non compatibile con il servizio militare".
E' stasi di morte.
Chi si meraviglia ancora è stupido.
Chi fa finta di non capire è un nemico dell'intelligenza.
C'era uno che una volta che faceva l'avvocato dei boss di cosa nostra, oggi, siede su un'alta poltronissima, si batte il petto e fa l'antimafioso.
C'era una volta l'Italia che si indignava.
Ora va a troie e non sa neppure cos'è un forcone.
Però ha tre finti ministeri a Monza!
Lucio Galluzzi
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sabato 26 marzo 2011
CARLO GIULIANI E G8 GENOVA, STRASBURGO: "LO STATO ITALIANO NON HA COLPE"
LORO NON ERANO D'ACCORDO CON GLI ORDINI MA HANNO ESEGUITO
Non poteva essere altrimenti!
Uno Stato, come quello italiano, in pieno golpe da anni non può avere colpe.
Giammai! Il potere assolve sempre se stesso. Non ha importanza come si chiami o se abbi sede a New York, nei palazzi di vetro piuttosto che a Roma o Strasburgo.
Proprio perché stanno nei Palazzi, ai piani alti, i più alti, grattacieli, guardano sotto e vedono la gente piccola: formiche. Realizzano solo che quelle persone, magari pure assembrate e in tante, laggiù in fondo, sono solo una indistinta macchia nera di puntini semoventi: formiche.
Qualche tempo fa chiamavano i diversi da loro "ratti, pidocchi, insetti", prima facevano leggi ad hoc, poi li rastrellavano, infine: lo sterminio.
E fu Shoah.
I colpevoli del genocidio, amorevolmente, vennero poi aiutati dal Vaticano e dalla Croce Rossa Internazionale, con le Ratlines, a sfuggire ai tribunali e alle pene da scontare. Approdarono a Genova mostri come Mengele insieme alla famiglia, prelevati da auto diplomatiche e portati a Roma, ospitati in alloggi usati solo per quel fine, forniti di documenti falsi e soldi venivano poi affidati ai regimi compiacenti Sud Americani. Lì vivevano indisturbati e riveriti, usando il loro vero nome. Mengele era addirittura presente nella guida telefonica pubblica della città brasiliana che lo vide suo residente per 25 anni.
Ogni tanto veniva pure in Italia ad incontrare il suo primogenito che lavorava in Germania, poi se ne tornava in Sud America a lavorare nelle aziende che lì aveva la famiglia Mengele.
Poteri che aiutano potenti.
Non ha importanza che tipo di potente. Anzi: più il potente è criminale internazionale, più viene protetto e salvato, riverito e magari pure revisionato da accattoni come David Irving e case editrici che pubblicano falsità storiche come le due italiane in mano all'estrema destra neonazista, che però non diteglielo altrimenti s'arrabbiano.
Poteri contigui e biunivoci corrispondenti, che non sono minimamente scalfiti da alcuna azione Giudiziaria, perché se la Magistratura passa all'atto duro e deciso, allora scattano i Segreti di Stato, gli archivi della vergogna che non possono essere aperti, i Servizi Segreti più o meno deviati, depistaggi, confusione e se proprio si continua a voler sapere la verità ti spunta fuori quella Falange Armata o la Brigata Rossa di Stato con una strage orrida confezionata ad uso e consumo della distrazione/distruzione di massa.
Pochi giorni fa il premier italiano ha dichiarato che gli dispiace per Gheddafi e ciò che gli sta succedendo, non l'aveva chiamato all'inizio del genocidio della popolazione libica perché non voleva disturbarlo tra un massacro di civili ed un altro.
Potenti pro potenti.
Tra la guerra in Libia, l'emergenza apocalisse nucleare dal Giappone, l'effetto domino delle rivolte nel mondo arabo è stata quasi taciuta la notizia che Strasburgo ha dichiarato lo Stato italiano con colpevole per l'assassinio di Carlo Giuliani e le violenza delle Forse dell'Ordine al G8-Genova 2001.
A nulla serve che il Rapporto Annuale di Amnesty International abbia parlato di quegli avvenimenti gravissimi come "violazioni dei diritti umani", "inquietanti interventi degli agenti alla scuola Diaz di Genova con pestaggi gratuiti, inquinamento delle prove, ferocia della polizia…", "uccisione di uno studente dimostrante da parte degli agenti con seguenti dichiarazioni ufficiali del Governo che contrastano con la realtà dei fatti e ricostruzioni fantasiose quanto ridicole sulla dinamica dell'omicidio di Carlo Giuliani…"
Ricostruzioni fantasiose… non sapevano davvero più cosa inventarsi per ammazzare nuovamente più e più volte Carlo; sono arrivati anche a dire che il proiettile sparato in aria solo a scopo intimidatorio, dall'agente indagato, è stato poi deviato da un sasso lanciato dai dimostranti, "la traiettoria della pallottola è quindi stata deviata dal 'maledetto' fato attingendo il giovane…", ma anche che "il proiettile è stato sparato da altri, non dagli agenti, i Black Bloc e gli agitatori si sono infiltrati, rubando anche armi d'ordinanza alle forze dell'ordine…"
Basta guardare i video caricati su YouTube, per ottenere una completa cronaca fedelissima di quanto accaduto in quelle ore a Genova per capire e farsi un'idea, senza un'ombra di dubbio, sul potere che assolve il potere.
Chi sottoposto a processo, i capi che davano gli ordini affinché ci massacrassero, hanno a loro carico accuse gravissime: occultato prove, raccontato falsità, chiesto a subalterni di tacere o testimoniare bugie, fabbricato evidenze da far attribuire poi ai No Global [le molotov introdotte alla Diaz dagli agenti]… non sono personaggi minori, ma gente come l'attuale Capo della Polizia Manganelli, l'allora comandante PS De Gennaro, il dirigente Digos Genova nel 2001 Spartaco Mortola: "avrebbero indotto l'ex questore Francesco Colucci a rendere falsa testimonianza" sulla irruzione della polizia alla Diaz.
Il processo si è svolto a porte chiuse, così nessun cittadino ha potuto guardare in faccia i tizi in questione che vengono pagati con i nostri soldi, non certo per rendere alla Nazione un servizio di sangue e morte, manganellate, violenze gratuite, ferocia.
Prima Colucci aveva detto che De Gennaro sapeva tutto delle iniziative repressive adottate a Genova, poi guarda caso!, al dibattimento cambia versione e si smentisce, dice il contrario.
In una intercettazione, agli atti, Colucci chiama Mortola e gli dice: "Ho parlato con il capo. Devo fare marcia indietro".
Il "capo" cui fa riferimento sarebbe proprio De Gennaro. L'intercettazione finisce per caso nell'inchiesta avviata dopo la misteriosa sparizione delle bottiglie molotov che erano state falsamente attribuite ai no-global arrestati. E scatta l'incriminazione per il vertice della Polizia.
I pm sostengono "De Gennaro sapeva". Tutto ruota intorno alla presenza nella scuola Diaz di Roberto Sgalla, responsabile delle pubbliche relazioni per la Polizia di Stato. Colucci aveva in precedenza giurato che De Gennaro gli aveva detto di avvertire Sgalla e inviarlo alla Diaz per seguire l'irruzione. Secondo gli inquirenti, questo dimostrerebbe che anche i massimi vertici dell'Interno erano perfettamente a conoscenza di quanto era accaduto nell'istituto. Ma chiamato a testimoniare in aula - e dopo la telefonata intercettata - il questore cambiò versione: "Sono stato io - disse Colucci - a chiamare Sgalla. E' stata una mia iniziativa".
Bravi davvero, talmente bravi che il potere li ha anche premiati dando loro nuovi incarichi con più responsabilità.
Colucci, per esempio dirige il Servizi Segreti DIS.
Il 3 marzo scorso, ad una nuova udienza dell'appello del processo che vede Colucci imputato per falsa testimonianza, sempre per i fatti del G8, il tizio ha di nuovo cambiato versione: "io non ero d'accordo con gli ordini, ma arrivavano dai miei superiori e li misi in pratica".
Suona sinistramente famigliare questa frase. L'hanno usata dai processi di Norimberga in poi tutti i Gerarchi nazisti, tranne uno a dire il vero, per giustificare i crimini commessi: loro non erano d'accordo a sterminare ebrei, zingari, omosessuali, oppositori… ma eseguirono gli ordini che arrivavano da quell'altro pazzo furioso di Hitler.
Allora, dobbiamo fare anche attenzione: se per caso domattina si sveglia un capo di questi tizi, indagati e impuniti per i massacri e l'omicidio di Carlo a Genova, e il Capo dei Capi si sveglia più pazzo del solito e ordina loro di andare a prendere tutti i redattori del Fatto Quotidiano e Liberazione, compresi i lettori abbonati, e portarli al confino oppure di farsi dei bei giri con i cingolati sui precari che manifestano in qualche piazza, mettendoli proprio sotto… loro lo faranno, pure non essendo d'accordo, eseguiranno gli ordini.
Sorge un dubbio: dal 2001 ad oggi in Italia, c'è il Governo Tambroni? Chi è il presidente del Consiglio: Reale, Scelba o Licio Gelli? Il Papa è Pio XII?
Lucio Galluzzi
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