Al presidente dello Scompiglio, signor Silvio Balluscone:
Giorgio Almirante in una delle sue tanto nerissime uscite definì il popolo italiano "bue", il suo giornale fascista di allora ne fece un titolone a caratteri cubitali in prima pagina.
Per il boia fucilatore della Repubblica di Salò e per tutti i suoi seguaci, compreso il delfino Fini, noi eravamo non solo senza palle, ma cornuti e figli di vacca.
Esattamente come il ruminante di cui sopra.
Sbagliava e alla grande quel tizio, talmente tanto che infatti tutto il suo movimento di sterco finì male, rimane solo la papessa nera sua vedova Donna Assunta Delirante, una macchietta ridicola che fa gossip della peggior risma pensando siano alte lezioni di etica politica.
Ma lei, signor Balluscone, non può saperle queste cose, considerato il fatto che i libri sono per Lei elementi orridi e devianti da tenere il più lontano possibile. Al limite li fa usare dai suoi scenografi, quando appare negli sproloqui casalinghi dalla Sua residenza, se li fa mettere dietro, sempre gli stessi, viene anche il dubbio siano quelli finti che usano i mobilieri per fare scena.
Magari sono veramente falsissimi, e non me ne meraviglierei. La lampada bianca firmata, vintage, che è sempre tristemente accesa sullo scaffale anemico che sorregge quei "tomi", Lei non sa neppure che cosa sia.
Chissà quante volte l'avrà sfogliata, senza trovare la pagina giusta.
Ma vede, se ne faccia una ragione, non tutti quelli che la stanno ad ascoltare sono asini cotti e lessi come la platea dei Cristiano Riformisti che l'altro giorno applaudivano ogni Sua cretinata.
Eh sì, Lei è talmente abituato a raccontare fandonie, che come ogni mitomane clinico crede alle sue stesse palle, ne è convinto, e le spara con la faccia di chi ormai non ha più nulla da perdere, perché finito nella spirale terribile della malattia che tutti i senzienti possono ammirare nella sua potenza delirante.
"Vedete miei cari amici, in Italia spiano tutti, ci intercettano quei comunisti di Giudici, ed infatti il vostro Presidente non possiede neppure il telefono cellulare, credo di essere l'unico Capo di Governo al mondo che ha fatto questa scelta, non voglio che le mie conversazioni siano ascoltate da estranei."
I somari che La ascoltavano erano tutto uno spelamento di mani in applausi a ripetizione: imbecilli!
Lei narciso che racconta puttanate e quelli che fanno finta d'essere boccaloni.
O magari lo sono davvero!
Quanta pena nel vedere quelle immagini, quanta miseria Lei esprimeva e quanto squallore in quella sala.
Lei sa perfettamente come sappiamo in tanti che il telefono di un parlamentare, quale Ella è non può essere intercettato per legge di questa Repubblica che Le fa tanto schifo.
A maggior ragione il Suo, che è pure Capo del Governo.
Fossi stato in platea io Le avrei fatto una domanda a proposito: "Ma allora scusi, le troie, tutte quelle intercettate, quando la chiamavano in realtà non telefonavano a Lei, ma a Pippi Calzelunghe?"
La bugia che Lei ha raccontato è ancora più grossa, lo sa perfettamente, perché le sue utenze telefoniche sono solamente state intercettate una sola volta, nel 1983, quando Lei, signor Balluscone, fu sospettato di traffico di droga, l'accusa poi è stata archiviata.
Perché deve prendere per il culo la gente?
Raccontare pubblicamente e ufficialmente falsità, nella veste di Presidente del Consiglio: che schifo!
Ella sa pure che se mi telefona un mafioso, una narcotrafficante, un pappone, un indagato per vari crimini finanziari penali… io posso essere la persona più pulita di questo mondo, ma la mia voce sarà intercettata e registrata, non perché il mio telefono è sotto controllo, ma bensì lo sono le utenze di quelle persone sporche che mi chiamano.
Allora c'è da ragionare anche sul perché quelle persone chiamano proprio me, ma questo è un altro discorso che ci porterebbe a trattar di cavalli e eroi bombaroli e pluri omicidi.
Restiamo invece sul tema: la sua palla grossa come PallaDiSugna Ferrara è talmente inverosimile, perché affermando quello che Lei dice "non ho un cellulare", magari neppure la linea fissa, parrebbe che se il Presidente del Consiglio andasse a telefonare da una cabina pubblica o dall'utenza di un perfetto sconosciuto non correrebbe alcun rischio.
Lei ha capito male e peggio, e quello che è grave è la sua malafede.
Lei sarebbe comunque ascoltato, perché, gli intercettati sono gli altri.
Anche di questo se ne faccia una ragione e la smetta di ammorbare il prossimo, vada a confessarsi più spesso e racconti al ministro del suo Dio quante volte ha violato i Comandamenti, soprattutto l'ottavo.
Sempre alla platea delle papere beone, Lei l'altro giorno ha anche detto: " Oggi si celebra a 2.952esima udienza a mio carico. Io sono l'uomo più processato d'Italia, ho avuto oltre 103 procedimenti, 50 andati a dibattimento."
Sarebbe interessante capire Lei da dove prende queste informazioni, è probabile che Le abbia trovate nel Manuale delle Giovani Mignotte, chissà in quale pagina o che gliele facciano bere i suoi consiglieri legali: sappia Signor Balluscone che sono palle!
I Suoi processi in tutto sono 30 [trenta], solo 19 [diciannove] andati a dibattimento, gli altri archiviati.
I suoi valenti avvocati la informano malissimo e peggio la consigliano.
Se le dicono quelle cifre enormi che Lei dichiara, allora è possibile che la truffino.
Li licenzi immediatamente, li denunci per truffa continuata ed aggravata, con tutti i soldi che Le costano ["ho speso 300 milioni di euro - seicento miliardi li lire - in avvocati in 17 anni"]; assuma di corsa quelli dello Studio Legale Fratelli Grimm e Piccola Fiammiferaia Associati, vedrà si troverà bene!
Però guardi, un consiglio fraterno, smetta di parlare, ma completamente, renda questo servizio di vero amore alle orecchie di chi non è somaro come quelli che la applaudivano in nome di Cristo Riformato.
Almeno se proprio non se ne vuole andare a quel paese, la smetterà di ammorbarci con le sue idiozie.
Lucio Galluzzi
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