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sabato 17 novembre 2012

VOGLIONO I MORTI


Quando usavano la legge Reale e il Codice Rocco [una più fascista dell'altra] le forze dell'ordine scendevano nelle piazze e facevano massacri di lavoratori in sciopero, non solo con i manganelli, le botte e a pistolettate, pure con le camionette e i blindati: investivano i manifestanti, senza alcun problema.
I soliti idioti che hanno voglia di contestare e negare la Storia italiana, provino a guardarsi "Il Bianco e Nero", poi ne riparliamo, magari.
La polizia, i carabinieri e chi per essi, infiltrati, camuffati, travestiti, sparavano "sempre in aria", sia ai posti di blocco che nei luoghi di conflitto sociale.
Peccato davvero che quei proiettili erano tutti teleguidati da una strana quanto misteriosa forza, salivano in alto, poi scendevano, sbattevano contro qualsiasi cosa nei pressi e... come per magia, guarda caso!, deviati, si andavano ad infilare sempre nella nuca, tempia, testa, collo della vittima, che per l'appunto moriva.
Ma gli agenti non erano mai i colpevoli, era la malaugurata sorte che ammazzava i cittadini.
Sempre lo stesso fato, faceva sì che chi protestava nelle piazze o alle Università, andasse a buttarti contro i manganelli dei poveri militari di Stato, si spaccavano il cranio non per volontà di Tambroni, Scelba, Piccoli, Malfatti, Fanfani, Rumor, Cossiga... e di tutta la Democrazia Cristiana al Governo, si autolesionavano perché da sempre, in Italia, chi dissente ed esprime con rabbia la propria voglia e richiesta di cambiamento è masochista e ama farsi del male fisico, finire all'ospedale e anche all'obitorio.
Infatti nei vari processi che si sono tenuti in questa "liberissima Repubblica delle Banane", mai una volta le vittime di violenze delle Forze dell'Ordine hanno avuto giustizia, semmai il contrario: condannati perché diffamatori e simulatori oppure perseguitati dalle Digos di turno, poi, grazie alle Leggi Speciali, tutti erano "terroristi", "autonomi", "insurrezionalisti" e "banda armata".
Neppure Giorgiana Masi, nel 1977, è stata uccisa dalla polizia agli ordini di Cossiga; infatti, nonostante le prove fotografiche e filmate, le testimonianze di Parlamentari sul luogo [Piazza Navona], negarono sempre che l'assassino fosse un poliziotto travestito da autonomo che sparava ad altezza d'uomo, come facevano i suoi colleghi, camuffati da figli dei fiori e teppistelli.
E' strano questo Paese e la gente che l'ha governato, da sempre, e che ancora lo governa.
Una Nazione da fiaba dell'orrore, disseminata di morti innocenti, famiglie distrutte, giovani vite spezzate, stragi, bombe, la Falange Armata di tristissima memoria, il rapimento e l'uccisione di Aldo Moro... tutto quanto senza mai colpevoli.
Una Landa desolante dove Mafia e Stato si alleano, fanno saltare in aria Borsellino e Falcone, ma non ci sono responsabili, se vengono identificati, ecco che scatta la Legge fatta ad hoc per salvarli: prescrizione sempre e comunque, impunità, buchi mai colmati nei nostri Codici [che è comodissimo lasciare tali per lor signori].
Andreotti è riconosciuto colpevole di aver trattato, favorendola, con Cosa Nostra, ma è prescritto; loro dicono "assolto", ma non è vero.
Dell'Utri dichiara bellamente che è sceso in politica e si è fatto eleggere per evitare la galera: difatti è ancora senatore.
Un posto, questa Italia, nel quale neonazisti massoni scrivono un piano per realizzare un Golpe totale, riescono a metterlo in pratica con la collaborazione dei Servizi e della politica asservita al male nero, ma tutte le mummie che sono responsabili di questo atto gravissimo, il loro capo soprattutto, sono ancora liberi di vomitare qualsiasi schifezza razzista, chiedere i campi concentramento e la pulizia etnica, inneggiare a Hitler e Mussolini... dagli schermi televisivi.
Così è.
Tanto che i cittadini devo pure, ancora!, sciropparsi quella povera demente della vedova Almirante, invitata in ogni dove a dire il nulla, rivendicando la bontà del suo consorte morto, boia fucilatore di partigiani nella Repubblica di Salò.
Senza che cambi alcunché, l'agente Spaccarotella uccide con pistolettata Daniele Sandri, ma lui, l'uomo in divisa non voleva, è stata una rete in metallo a deviare il proiettile e farlo poi conficcare preciso nel collo del ragazzo.
Neppure l'ex carabiniere Placanica voleva sfondare la testa a Carlo Giuliani, ma destino volle che una pietra lanciata in aria nel preciso istante nel quale il milite sparava, deviasse la pallottola e uccidesse con precisione.
Che dire poi della Diaz?
Nessun colpevole, tutti o prescritti o non hanno compiuto il reato.
Cioè: sono stati i ragazzi che contestavano il G8 a torturarsi, spaccarsi di sangue, fratturarsi, rompersi i denti contro i caloriferi e soprattutto ad auto ricoverarsi in ospedale.
Tant'è, e lo sappiamo tutti, che i capi che ordinarono e parteciparono/coordinarono quella infame pagina di vergogna internazionale sono stati premiati, con encomio degli allora ministri Maroni e La Russa e ancora comandano forze di polizia e Servizi.
Ormai, qui da noi, non si può più manifestare, la Costituzione, così come volevano i Popoli delle Libertà è sospesa.
Anche il Presidente della Repubblica lo sa, ma se ne fotte, come ha sempre fatto.
La Democrazia è abrogata.
Così scioperare è diventato sinonimo di "delinquere", e ogni volta che lo si fa, i "tutori dell'ordine" difendono il nazifascismo, il padronato schiavista e assassino, i criminali banchieri e mai i cittadini, che sono da malmenare, prendere a calci e pugni, manganellate, insultare, identificare, arrestare.
Non c'è più manifestazione di dissenso che non veda sangue sul selciato, fratture e teste rotte.
Ora sono arrivati al culmine della follia.
Il 14 novembre, durante lo sciopero europeo contro le misure d'Austerity, dal ministero della Giustizia, sono stati sparati dei fumogeni contro i ragazzi sotto, in via Arenula.
Il Ministro Severino era presente al Dicastero, gli spari partivano proprio dalle finestre sopra i locali che lei occupa.
Eppure, lei, non ne sapeva nulla.
L'altra furbissima ministra degli interni, Cancellieri, in pieno dispiegamento di violenze di Stato ha pure avuto la demenza di esprimere "solidarietà agli agenti, perché l'Italia bolliva e hanno agito con dovizia di interventi".
Ora che dai palazzi del loro potere sparano sulla gente, se ne sta zitta a fa finta di nulla.
Il questore di Roma, Fulvio della Rocca, fa sapere che: "Sono dei poliziotti candelotti lanciati, ma li abbiamo fatti sparare a parabola, proprio per non fare del male... ma sono stati lanciati dal basso e poi rimbalzati sul palazzo" [...e si ritorna indietro di 60 anni!]
Questi sono tutti bolliti di cervello.
Dal primo all'ultimo.
Quello che si è visto il 14 novembre in tutta Italia e a Roma, ricorda sempre più da vicino il Cile di Pinochet, gli spari dal Ministero della Giustizia riportano alla follia di Ceaucescu e compagni di merende varie.
Questa situazione nella quale hanno cacciato l'Italia deve finire, ne abbiamo tutti i coglioni pieni.
Non ne possiamo più di incapaci, deficienti, violenti, decorticati, fantocci... che fanno ciò che vogliono, trattando i cittadini come carne da macello.
E' ora di finirla, una volta per tutte, e anche in fretta.
Non servono le inchieste interne attivate dalla Severino per accertare i fatti, questa gente, tutta non è più credibile, sono pagliacci che non sanno neppure far ridere, solo pena e rabbia.
Non servono le istruttorie aperte dalla Procura: resteranno, come da sempre, tutti impuniti e tranquilli, continuando a fare i macellai.
Non ci servono il PD e tutte le "forze" di finta opposizione, che hanno appoggiato e ancora lo fanno, i governi più scalcinati, pericolosi e per giunta non votati dal popolo.
Men che meno serve Grillo, con i proclami e le belle frasi d'effetto comico, non si cambia proprio nulla e di buffoni ne abbiamo fin sopra i capelli.
Servono dimissioni immediate e subito, di tutta questa gentaglia, chieste a furor di popolo.
Serve che il Parlamento sia di nuovo restituito al suo legittimo ruolo, che questo Presidente della Repubblica se ne vada.
Serve che noi tutti non si smetta un solo minuto di fare informazione e far circolare tutte le notizie e le iniziative per coinvolgere quanta più gente possibile verso una veloce, nuova, vera, forte Resistenza.
Serve che gli italiani si sveglino, ora o mai più.
E' solo una questione di volontà e in un solo giorno si spazza via tutta l'immondizia che sporca la Nazione.
Basta volerlo.


Lucio Galluzzi


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sabato 3 novembre 2012

SANTIAGO DEL CILE, ITALIA

Un gruppo di facchini in agitazione sindacale da tempo, chiede all'azienda per la quale lavora turni meno massacranti ed una riorganizzazione dell'orario, che così com'è ricorda quello degli schiavi nei campi di cotone.
L'azienda, una multinazionale, non ha orecchie per sentire e i lavoratori entrano in sciopero.
Ma serve a nulla la loro protesta, perché è vanificata dalla direzione locale che chiama altri facchini da diverse sue sedi e fa sostituire i lavoratori in sciopero.
La multinazionale, quindi, in questo modo contravviene penalmente e civilmente, ignorando Leggi Nazionali e Contratto di Lavoro, adottando il più grave dei comportamenti antisindacali.
Così il gruppo di facchini, che oltre al danno si becca pure la beffa, decide di scioperare ma con un presidio, visibile, davanti all'ingresso dell'azienda.
Ed ecco che arriva la polizia che in men che non si dica, manganella, prende a calci, trascina sull'asfalto le persone, insulta e "disperde" i lavoratori in lotta; qualcuno resta anche a terra ferito, ambulanze e ricovero ospedaliero.
Da un'altra parte un centro autogestito da studenti universitari, per contrastare il carovita e dare accoglienza abitativa anche a laureandi stranieri, deve essere sgombrato per ordine del sindaco o di chi per esso.
I ragazzi nella struttura stavano suonando chitarre e cantavano, ed ecco la polizia: manganelli, botte, teste spaccate, cariche, rincorsi uno ad uno gli studenti sono stati trattati come bestie da caccia grossa, in piazza, di fronte a passanti e tra i negozi.
Chi era ospitato nel Centro ha dovuto far bagagli in pochi minuti e andare a vivere in mezzo alla strada.
Due episodi che fanno pensare a Santiago del Cile o a Buenos Aires.
Invece il primo è avvenuto a Piacenza, all'Ikea; il secondo a Torino, in via Verdi, terminato con il sangue degli studenti universitari sul selciato di piazza Castello.
Ora io non so quali siano i requisiti per entrare a far parte della Polizia o di altri corpi usati per la Sicurezza, ma da quanto emerge devono essere praticamente assenti.
Pare proprio che i funzionari in divisa e gli agenti non conoscano minimamente le Leggi della Repubblica Italiana, la nostra Costituzione, il Codice Penale.
Sembra che non ne sappiano nulla di Diritti Umani e Civili, se fanno di tutto, come stanno facendo da oltre due decenni, per finire sui Rapporti Internazionali di Amnesty International, Human Rights Watch e ACNUR/UNCHR.
Anzi, più passa il tempo, più il comportamento delle Forze dell'Ordine peggiora e quelli che chiamano "interventi ordinari per la Sicurezza" sono esclusivamente azioni di bieca repressione da Leggi Speciali,  dettata da nessun bisogno dell'uso della violenza, perché i manganellati/picchiati il più delle volte sono inermi.
In un'altra manifestazione a Torino la Polizia è stata fatta oggetto di lanci di ortaggi e slogan; anche in questo caso ha caricato, picchiato e disperso.
Eppure non esiste alcuna norma che autorizzi gli agenti a reagire con la violenza repressiva contro le verdure e le grida di chi manifesta.
Un funzionario della Questura torinese, intervistato da una giornalista sul fatto specifico, informa che: "quando la Polizia si trova di fronte ad un muro di oggetti lanciati contro, deve intervenire..."
Di nuovo c'è da chiedersi che tipo di selezioni affrontino certi tizi.
Soprattutto se vengono selezionati.
Perché è squallido, oltre che gravissimo, vedere ogni giorno, agenti in divisa e in borghese che picchiano e assaltano disperati lavoratori che rivendicano i propri diritti, studenti contro questo Stato di cose malsane e vergognose.
Queste Forze dell'Ordine sono le stesse del G8 di Genova, 11 anni fa.
Sono le medesime che hanno fatto dichiarare alla Corte di Cassazione in sentenza definitiva: "chi ha gestito la sicurezza al G8 di Genova, si è macchiato di reati gravissimi contro la persona; nel nostro ordinamento non esiste il reato di tortura seppur richiesto più e più volte all'Italia dalla Corte Suprema Europea, quindi gli autori non possono essere perseguiti, non lo si può neppure fare per gravissime lesioni personali, perché il reato è prescritto; si può affermare che i comportamenti degli agenti e funzionari hanno fortemente danneggiato l'immagine internazionale della nostra Nazione..."
La Corte di Cassazione, quindi, lamenta la vergogna dell'impunibilità assoluta di chi compie reati contro la persona e veste divisa e/o gradi.
Non solo restano impuniti, ma il più delle volte, gli stessi funzionari che "hanno danneggiato l'immagine e la credibilità democratica dell'Italia" vengo promossi a ruoli superiori dai Ministri dei governi che si succedono, uno identico all'altro.
Lo è stato per Manganelli come per De Gennaro.
Restano lì ai loro posti, ai ministeri e ai Servizi, con stipendi da nababbi, alla faccia nostra e di tutti i cittadini menati e repressi illegalmente.
Non è cambiato nulla dal 1960 di Tambroni che faceva sparare sull'Italia, dagli anni '60 di Scelba o dal 1977 di Cossiga: Giorgiana Masi come Carlo Giuliani.
Anzi, la situazione è peggiorata.
La certezza d'essere tutelati dall'impunibilità assoluta stabilita per Leggi, scritte ad hoc e firmate senza battere ciglio da questo Presidente della Repubblica, ha di fatto diviso in due l'Italia; da una parte i pochi strafottenti nemici assoluti del popolo che si permettono qualsiasi schifo e dall'altra i cittadini comuni, tutti noi, che devono tacere e subire, pagare i loro stipendi e annessi, altrimenti sono botte, e se ti va male c'è la galera, se ti va peggio anche il TSO e fai la fine di Mastrogiovanni.
Non serve chiedere "scusa" come più volte ha fatto Manganelli, se poi alle scuse non seguono atti concreti: dimissioni e riforma radicale delle Forze dell'Ordine.
In conclusione c'è ancora un'ultima amarissima considerazione: ma tutti i politici garantisti, i Costituzionalisti così elegantemente libertati e di sinistra, i giornalisti d'assalto, gli editorialisti coraggiosi, gli scrittori antimafia con le scorte, i pochi sparuti "intellettuali" contro... come mai non alzano una sola voce per denunciare questa Polizia, il Ministero degli Interni e questi Governi fantoccio?
Domanda retorica.




Lucio Galluzzi

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sabato 30 giugno 2012

QUESTO PAESE E' DEVASTATO DAL DOLORE


Cari Fratelli Partigiani,
Cara Costituzione,

uno pensa: "sono fortunato, vivo in una Repubblica nata dalla Resistenza e dalla cacciata dei nazifascisti; i Padri Costituenti hanno fornito a questa Nazione la Carta della Massima Legge, dalla quale tutto dipende, una delle migliori del Mondo. I miei diritti sono sanciti e tutelati, i miei doveri ricordati con precisione... sono davvero fortunato."
Eppure con il tempo mi sono sorti diversi dubbi sulla questione 'fortuna che vivo in Italia'.
Ora ho certezze, i punti interrogativi sono spariti tutti.
Quelli che erano diritti inviolabili del cittadino, sottoscritti dai vari governi nazionali che si sono succeduti nei decenni, nella Convenzione di Ginevra, in quella dell'Aja, nella Internazionale sui Diritti dell'Uomo e del Bambino... oggi, e da tempo, sono solo carta straccia.
Non c'è più senso di fortuna a vivere in un Paese dove le forze dell'ordine, che avevano il compito di proteggere i cittadini, sono diventate nemici del popolo e al servizio di chi ordina repressione del dissenso con ogni mezzo.
Mi pareva una cosa normale e civile che le persone potessero manifestare pacificamente nelle piazze e nelle strade di questa Patria per esprimere liberamente il proprio pensiero.
Mi pareva proprio e mi sbagliavo.
E' umiliante e doloroso vedere plotoni di agenti, divise e armature, manganelli e autoblindo, antisommossa, "scortare" i cortei, riducendoli a mera ora di libertà per delinquenti abituali pericolosi.
I disoccupati, precari, studenti, "esodati", inquinati, truffati, rapinati, struprati, altavelocizzati, imbavagliati... da vittime sono diventati, per lo "Stato", criminali colpevoli da trattare sempre e solo con la violenza dell'esercito.
Ci scappa il morto pure, così insegnava e chiedeva al ministro degli interni quell'inqualificabile essere di Cossiga.
Picchiate gli insegnanti, soprattutto quelli giovani, lasciate che gli studenti facciano quello che vogliono nelle manifestazioni, che il caos aumenti, poi cominciate a far uscire le pantere con le sirene e non intervenite... fino a quando la situazione non degenera; allora e solo allora menate forte, fate attenzione a non ammazzare qualche liceale, altrimenti quelli fanno la polemica...", questo chiedeva l'emerito ex presidente della Repubblica.
Le stesse cose che applicava Scelba.
La peggiore e sanguinaria democrazia cristiana ha reso questo Paese qualcosa di vomitevole.
Non è mai morta la balena bianca, ha sempre governato.
Lo sta facendo anche adesso.
Cambiano i simboli, i colori, anche i nomi a volte, ma tutto rimane come sempre.
Lo scudocrociato ce l'hanno inciso nella maledetta genetica che si portano dentro.
"Questo Paese è devastato da dolore", come hanno voluto e vogliono le trame oscure, la mafia che tratta con lo stato, la massoneria, il Vaticano, i servizi segreti deviati o meno.
Siamo stati sempre governati dal Male.
Amministrati da servi decorticati adoratori di Satana.
Gli stessi che dicono di combatterlo, poi vanno in chiesa e coglionano dio.
Il papa li benedice e simposia con loro.
Quando non può lui ci manda i suoi ministri voraci, i cardinali, gli stessi che, apparentemente vivi, sono già all'inferno loro, conferenziando tra le fiamme.
Non è un Paese laico l'Italia: è una Nazione in croce.
La croce è dappertutto per legge, la devono vedere obbligatoriamente tutti i bimbi, dalle scuole dell'infanzia in poi e se qualcuno si permette di toglierla dai muri va dritto sotto processo, finendo alla gogna.
Quel ministro della difesa che faceva lo sprangatore fascista, quello che tirava le bombe, implicato nell'assassinio dell'agente Marino lo ha detto pure in televisione e più volte, quando era in carica!, urlando: "il crocifisso non si toglie dalle aule e dai pubblici edifici... chi vuole una cosa così deve morire!"
Che fedele!
Questo malati gravi di testa riescono anche ad aprire scuole pagane, vicino al Cristo ci mettono la croce/sole celtici, gli stessi marchiati su ogni banco, cattedra, porta, zerbino, vetro, maniglia...
Ci riescono, nessuno li blocca prima, loro non vanno in galera.
Rubano tutto il possibile nostro, gli manteniamo le amanti, le ville, i restauri, i figli sfigati, coi nostri soldi si comprano lauree in Albania e si specializzano fintamente alla Bocconi e ci chiamano merde, schifosi, si puliscono il culo col tricolore, ruttano e mostrano il terzo dito con l'Inno di Mameli, chiamano a raccolta i moschetti per fare strage di "terroni", clandestini, "froci" e "negher"... fanno i ministri però, i segretari di partito, a loro i giornali e le tv dedicano copertine e prime pagine.
Non si aprono le patrie galere per questo letame.
Perché letame non si mette contro letame.
Sono tutti identici, nessuno da salvare.
In galera ci vanno gli Stefano Cucchi, i Giuseppe Uva, le botte se le prendono i pensionati di 63 anni, a calci in faccia, 40 fratture e il viso deturpato dagli scarponi di due questurini milanesi, sotto processo ci vanno gli attivisti che hanno liberato alcuni cani dal lager della Green Hill, le teste spaccate sono dei disoccupati che urlano in piazza la loro disperazione e ricevono sistematicamente manganellate celerine...
Il nano pazzo ex ministro che insultava chi è iscritto al sindacato e definisce i precari la parte peggiore d'Italia, merde rosse gli studenti della Sapienza che sono contro la morte della scuola pubblica, invocava e chiedeva alla polizia di intervenire e picchiare chi manifestava; lo stesso che si scagliava contro l'assenteismo e i fannulloni, da assenteista e fannullone quale lui stesso era stato fingendosi gran professorone... non è finito nelle aule di tribunale, nessuno lo ha destituito.
Sono certo che alle prossime elezioni questi malsani virus li rivedremo tutti quanti ricandidarsi.
Sono altrettanto certo, come è sempre successo, che gli italiani li rivoteranno e non si sa bene, o lo si sa fin troppo, come mai questi le poltrone ce le hanno sempre sotto il culo.
E' un Paese fascista l'Italia, diventato pericoloso per chi ci abita.
Nazione solo a misura di potenti/prepotenti.
Si lavora ed il 56% del nostro sudore e sangue lo regaliamo a questi ladri di Casta, quando non serviamo più ci "esodano", tra poco ci fucileranno direttamente per evitare che si pesi anche come presenza fisica.
Per cosa avete lottato Fratelli Partigiani?
Per questo popolo di pecore inette, masochisti gaudenti, imbecilli incapaci di intendere e volere?
Per una Repubblica fondata sulla disoccupazione e i tagli alla vita?
Per uno Stato che affama?
Questa sera ci sarà la partitissima della Nazionale di calcio.
Napolitano ha scritto a Prandelli plaudendo alla "coesione unitaria della squadra dove nuovi giocatori e vecchi hanno saputo cooperare vittoriosamente per la Nazione...".
Qualunque sia l'esito del match, lui, il tizio che impersona il presidente della [finta] Repubblica, domani riceverà i calciatori al Quirinale, con magna pompa.
Buffon, commosso, ha dichiarato: "in questo paese di miseria, Napolitano è un gigante."
L'Italia è una Repubblica fondata sui palloni e le palle, gonfiati.

Lucio Galluzzi


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sabato 26 marzo 2011

CARLO GIULIANI E G8 GENOVA, STRASBURGO: "LO STATO ITALIANO NON HA COLPE"

LORO NON ERANO D'ACCORDO CON GLI ORDINI MA HANNO ESEGUITO



Non poteva essere altrimenti!

Uno Stato, come quello italiano, in pieno golpe da anni non può avere colpe.

Giammai! Il potere assolve sempre se stesso. Non ha importanza come si chiami o se abbi sede a New York, nei palazzi di vetro piuttosto che a Roma o Strasburgo.

Proprio perché stanno nei Palazzi, ai piani alti, i più alti, grattacieli, guardano sotto e vedono la gente piccola: formiche. Realizzano solo che quelle persone, magari pure assembrate e in tante, laggiù in fondo, sono solo una indistinta macchia nera di puntini semoventi: formiche.

Qualche tempo fa chiamavano i diversi da loro "ratti, pidocchi, insetti", prima facevano leggi ad hoc, poi li rastrellavano, infine: lo sterminio.

E fu Shoah.

I colpevoli del genocidio, amorevolmente, vennero poi aiutati dal Vaticano e dalla Croce Rossa Internazionale, con le Ratlines, a sfuggire ai tribunali e alle pene da scontare. Approdarono a Genova mostri come Mengele insieme alla famiglia, prelevati da auto diplomatiche e portati a Roma, ospitati in alloggi usati solo per quel fine, forniti di documenti falsi e soldi venivano poi affidati ai regimi compiacenti Sud Americani. Lì vivevano indisturbati e riveriti, usando il loro vero nome. Mengele era addirittura presente nella guida telefonica pubblica della città brasiliana che lo vide suo residente per 25 anni.

Ogni tanto veniva pure in Italia ad incontrare il suo primogenito che lavorava in Germania, poi se ne tornava in Sud America a lavorare nelle aziende che lì aveva la famiglia Mengele.

Poteri che aiutano potenti.

Non ha importanza che tipo di potente. Anzi: più il potente è criminale internazionale, più viene protetto e salvato, riverito e magari pure revisionato da accattoni come David Irving e case editrici che pubblicano falsità storiche come le due italiane in mano all'estrema destra neonazista, che però non diteglielo altrimenti s'arrabbiano.

Poteri contigui e biunivoci corrispondenti, che non sono minimamente scalfiti da alcuna azione Giudiziaria, perché se la Magistratura passa all'atto duro e deciso, allora scattano i Segreti di Stato, gli archivi della vergogna che non possono essere aperti, i Servizi Segreti più o meno deviati, depistaggi, confusione e se proprio si continua a voler sapere la verità ti spunta fuori quella Falange Armata o la Brigata Rossa di Stato con una strage orrida confezionata ad uso e consumo della distrazione/distruzione di massa.

Pochi giorni fa il premier italiano ha dichiarato che gli dispiace per Gheddafi e ciò che gli sta succedendo, non l'aveva chiamato all'inizio del genocidio della popolazione libica perché non voleva disturbarlo tra un massacro di civili ed un altro.

Potenti pro potenti.

Tra la guerra in Libia, l'emergenza apocalisse nucleare dal Giappone, l'effetto domino delle rivolte nel mondo arabo è stata quasi taciuta la notizia che Strasburgo ha dichiarato lo Stato italiano con colpevole per l'assassinio di Carlo Giuliani e le violenza delle Forse dell'Ordine al G8-Genova 2001.



A nulla serve che il Rapporto Annuale di Amnesty International abbia parlato di quegli avvenimenti gravissimi come "violazioni dei diritti umani", "inquietanti interventi degli agenti alla scuola Diaz di Genova con pestaggi gratuiti, inquinamento delle prove, ferocia della polizia…", "uccisione di uno studente dimostrante da parte degli agenti con seguenti dichiarazioni ufficiali del Governo che contrastano con la realtà dei fatti e ricostruzioni fantasiose quanto ridicole sulla dinamica dell'omicidio di Carlo Giuliani…"

Ricostruzioni fantasiose… non sapevano davvero più cosa inventarsi per ammazzare nuovamente più e più volte Carlo; sono arrivati anche a dire che il proiettile sparato in aria solo a scopo intimidatorio, dall'agente indagato, è stato poi deviato da un sasso lanciato dai dimostranti, "la traiettoria della pallottola è quindi stata deviata dal 'maledetto' fato attingendo il giovane…", ma anche che "il proiettile è stato sparato da altri, non dagli agenti, i Black Bloc e gli agitatori si sono infiltrati, rubando anche armi d'ordinanza alle forze dell'ordine…"

Basta guardare i video caricati su YouTube, per ottenere una completa cronaca fedelissima di quanto accaduto in quelle ore a Genova per capire e farsi un'idea, senza un'ombra di dubbio, sul potere che assolve il potere.

Chi sottoposto a processo, i capi che davano gli ordini affinché ci massacrassero, hanno a loro carico accuse gravissime: occultato prove, raccontato falsità, chiesto a subalterni di tacere o testimoniare bugie, fabbricato evidenze da far attribuire poi ai No Global [le molotov introdotte alla Diaz dagli agenti]… non sono personaggi minori, ma gente come l'attuale Capo della Polizia Manganelli, l'allora comandante PS De Gennaro, il dirigente Digos Genova nel 2001 Spartaco Mortola: "avrebbero indotto l'ex questore Francesco Colucci a rendere falsa testimonianza" sulla irruzione della polizia alla Diaz.

Il processo si è svolto a porte chiuse, così nessun cittadino ha potuto guardare in faccia i tizi in questione che vengono pagati con i nostri soldi, non certo per rendere alla Nazione un servizio di sangue e morte, manganellate, violenze gratuite, ferocia.

Prima Colucci aveva detto che De Gennaro sapeva tutto delle iniziative repressive adottate a Genova, poi guarda caso!, al dibattimento cambia versione e si smentisce, dice il contrario.

In una intercettazione, agli atti, Colucci chiama Mortola e gli dice: "Ho parlato con il capo. Devo fare marcia indietro".

Il "capo" cui fa riferimento sarebbe proprio De Gennaro. L'intercettazione finisce per caso nell'inchiesta avviata dopo la misteriosa sparizione delle bottiglie molotov che erano state falsamente attribuite ai no-global arrestati. E scatta l'incriminazione per il vertice della Polizia.

I pm sostengono "De Gennaro sapeva". Tutto ruota intorno alla presenza nella scuola Diaz di Roberto Sgalla, responsabile delle pubbliche relazioni per la Polizia di Stato. Colucci aveva in precedenza giurato che De Gennaro gli aveva detto di avvertire Sgalla e inviarlo alla Diaz per seguire l'irruzione. Secondo gli inquirenti, questo dimostrerebbe che anche i massimi vertici dell'Interno erano perfettamente a conoscenza di quanto era accaduto nell'istituto. Ma chiamato a testimoniare in aula - e dopo la telefonata intercettata - il questore cambiò versione: "Sono stato io - disse Colucci - a chiamare Sgalla. E' stata una mia iniziativa".

Bravi davvero, talmente bravi che il potere li ha anche premiati dando loro nuovi incarichi con più responsabilità.

Colucci, per esempio dirige il Servizi Segreti DIS.

Il 3 marzo scorso, ad una nuova udienza dell'appello del processo che vede Colucci imputato per falsa testimonianza, sempre per i fatti del G8, il tizio ha di nuovo cambiato versione: "io non ero d'accordo con gli ordini, ma arrivavano dai miei superiori e li misi in pratica".

Suona sinistramente famigliare questa frase. L'hanno usata dai processi di Norimberga in poi tutti i Gerarchi nazisti, tranne uno a dire il vero, per giustificare i crimini commessi: loro non erano d'accordo a sterminare ebrei, zingari, omosessuali, oppositori… ma eseguirono gli ordini che arrivavano da quell'altro pazzo furioso di Hitler.



Allora, dobbiamo fare anche attenzione: se per caso domattina si sveglia un capo di questi tizi, indagati e impuniti per i massacri e l'omicidio di Carlo a Genova, e il Capo dei Capi si sveglia più pazzo del solito e ordina loro di andare a prendere tutti i redattori del Fatto Quotidiano e Liberazione, compresi i lettori abbonati, e portarli al confino oppure di farsi dei bei giri con i cingolati sui precari che manifestano in qualche piazza, mettendoli proprio sotto… loro lo faranno, pure non essendo d'accordo, eseguiranno gli ordini.

Sorge un dubbio: dal 2001 ad oggi in Italia, c'è il Governo Tambroni? Chi è il presidente del Consiglio: Reale, Scelba o Licio Gelli? Il Papa è Pio XII?



Lucio Galluzzi

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mercoledì 7 luglio 2010

AHMADINEJAD IERI A ROMA CONTRO GLI AQUILANI

PROVE GENERALI DI NAZISMI


A vedere quello che è successo ieri in pieno centro storico a Roma contro il corteo degli aquilani mi ha reso non solo triste e indignato.
Mi ha schifato. Non che ci fosse bisogno di ulteriori prove di cretineria da questo non-Governo di piccoli gerarchi.
Hanno già fatto manganellare gli studenti alla Sapienza, negando il diritto a manifestare il dissenso alla ministra del '40% di ottocento mila fanno 400.000 persone', la stessa che sotto "l'egìda" dei suoi capi esterna su tutto, come la sua predecessora, tranne che su argomenti propri al dicastero di pertinenza, che non sa neppure di avere.
Brunetta, degna mascherina del tracotante delirio d'onnipotenza di cui fa parte, dopo poco ha pure dichiarato che a quegli studenti guerriglieri quella lezione serviva. Non ha voluto chiedere scusa. Meglio così: le scuse di macchiette simili sono solo un insulto alla Ragione.
Hanno caricato e picchiato la gente di Chiaiano durante le proteste in pieno "miracolo della munnezza" che Berlussonini diceva di aver prodotto nel napoletano.
Represso a botte i disoccupati davanti alla sede della Regione Campania, i genitori e maestre con i bambini di una scuola dell'infanzia a Milano.
Spaccato la testa con lo sfollagente ad ignari cittadini colpevoli solo di essere nei pressi di uno stadio, di sera, in un post partita. Ad uno gli hanno pure camminato addosso.
Il giorno dopo, il capo della Polizia Manganelli, e come poteva chiamarsi altrimenti!, si è battuto il petto, di pollo, scusandosi per "gli eccessi fisiologici dei suoi uomini". Come dire: hanno solo fatto troppa pipì.
Manganelli è lo stesso tizio del G8 2001 a Genova, uno dei tanti. Quelli del blitz alla Diaz, delle teste spaccate davanti ai cronisti di tutto il mondo, repressione ad ogni costo fino all'uccisione di Carlo Giuliani.
Per quei fatti, l'ex vice questore di Genova De Gennaro è stato condannato dalla seconda sezione della Corte d'Appello del capoluogo ligure ad un anno e quattro mesi per "istigazione alla falsa testimonianza; l'ex capo della Digos, attualmente vice questore vicario di Torino Spartaco Mortola ha avuto un anno e due mesi.
Subito dopo la sentenza quel tizio che impersona il Ministro degli Interni ha espresso piena solidarietà sua e del non-Governo a De Gennaro, rammentando che resteranno al loro posto. Già che c'era poteva promuoverli! Alfano lo ha dichiarato "innocente fino alla Cassazione" perché pure Angelino ha "piena stima e fiducia in una persona che ha servito lo Stato con dedizione".
Nulla da obiettare se Alfano e Maroni per Stato intendono l'esecutivo e la dedizione a loro stessi medesimi, e lo intendono.
Se la dedizione è nei confronti dello Stato dei Cittadini italiani, allora la cosa cambia radicalmente. Botte, sprangate, spari, cariche, torture, morti… non vanno molto d'accordo con l'abnegazione e la cura.
Questa è la gente che si illude di guidare il nostro Paese. E' talmente sicura e in compulsione da potere assoluto da perdere completamente la Ragione.
Hanno dato vita concreta all'impunità per ogni "fratello" loro di disavventura nostra.
A far da cassa di risonanza ai poveretti ci stanno i soliti Minzolini, Fede, Sallusti, Belpietro, Vespa ed altri insetti.
Sono loro che amplificano le falsità più indecenti nei titoli e nei contenuti degli articoli/editoriali. Così Andreotti viene "assolto" e non prescritto dal reato di concorso mafioso. Dell'Utri che si becca sette anni per intrallazzi con i boss di Cosa Nostra viene trasformato in eroe come l'assassino Mangano, l'amico suo e di Berlussonini.
Il popolino al quale piace tanto la dittatura ci crede: "se l'hanno detto alla televisione è vero!"
E' così che il regime ha raccolto il consenso: con la tirannia sull'informazione.
Poche balle.
Ora che il consenso al Non-Governo sta scendendo in picchiata, la popolarità e fiducia nel "premier" sono ai minimi, l'esecutivo è isolato, sbugiardato, diviso, attaccato su più fronti anche dall'interno del PDL, i casi Scajola e Bancher si susseguono moltiplicandosi, il Capo dello Stato esautorato per propria volontà, le piazze si riempiono, non per volontà dell'opposizione [ci mancherebbe!], per chiedere le dimissioni di tutti questi incapaci… ecco che le forze dell'Ordine in assetto antisommossa vengono mandate anche contro i disperati terremotati dell'Aquila.
Migliaia di persone ieri sono state tenute in ostaggio prima in Piazza Venezia, in via del Corso, in Piazza Navona, poi non sono state fatte avvicinare ai Palazzi del potere dove si stava decidendo di macelleria sociale.
Roma "vietata" agli aquilani. Talmente proibita d'aver pure dovuto essere "difesa" con gli immancabili colpi di manganello, teste spaccate e sangue.
Non servono più. Non sono bacino utile per rastrellare voti. Sono "indesiderati" e come tali ora vengono trattati. Questa volta Berlussonini non era per strada a staccare assegni per le vecchiette senza dentiera, con il casco da muratore o pompiere, non c'era Bertolaso per ovvi motivi… I gerarchi erano a Palazzo Grazioli, blindati per decidere le varie fiducie da porre sulla Manovra di Tremorti. Pure quella zona vietata ai manifestanti. Anche lì agenti in assetto antisommossa.
Così ieri le immagini trasmesse in diretta solo da SkyTG24 e RaiNews hanno restituito drammaticamente la verità sul nostro Paese finendo nei circuiti internazionali.
Pareva di vedere i Basij di Ahmadinejad a Tehran, i carabineros di Videla a Buenos Aires. Invece era Roma, Italia, Europa.
A dimostrazione che è proprio Saviano che rende all'Italia un'immagine negativa. E bravi!
E' un Regime in agonia questo. Non ha più nulla da proporre. Niente oltre da dimostrare. E' fatto di schegge comatose impazzite.
E' proprio questo il momento più grave.
Ricorda come una fotocopia la politica anticostituzionale di Scelba: “Quando divenni Ministro dell’Interno mi resi subito conto che per fare la dittatura in Italia non occorrono leggi speciali: basta interpretare in un dato modo quelle vigenti” [Corriere della Sera, 1/9/48].
Ricalca la stessa strategia di un Cossiga che nel 1977, ministro degli interni, mandò in Piazza Navona, ad una manifestazione del Partito Radicale, gli agenti travestiti da autonomi a sparare ad altezza d'uomo e fu uccisa Giornana Masi, lo stesso Cossiga oggi fornire questo aiuto politico a Berlussonini: "bisogna lasciar perdere gli studenti dei Licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino venisse ucciso o gravemente ferito. Sugli universitari occorre lasciarli fare, ritirare le forze di Polizia dalle strade, infiltrare nel Movimento agenti provocatori pronti a tutto. Lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine, mettano a ferro e fuoco le città. Dopodiché, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle autoambulanze dovrà sovrastare quello delle macchine dei carabinieri, nel senso che le Forze dell'Ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li metterebbero comunque in libertà, ma picchiarli, e picchiare pure quei docenti che li fomentano, soprattutto i docenti, non quelli anziani, ma le maestre ragazzine sì…" [Il Giorno/Quotidiano Nazionale, 22/10/2008]
Insomma: mal comune e mezzo Gladio che unito ai golpisti della P2 che stanno coi lui in Parlamento, ai cialtroni che senza requisiti e professionalità dirigono dicasteri, i fascisti ex ordine nuovo coordinatori e portavoce che a malapena mettono insieme qualche frase in italiano, ma solo usando il presente indicativo, i Calderoli, Bossi, Borghezio, Giovanardi, Maroni… fanno un totale di follia clinica ormai incurabile.
Ieri Antonio di Pietro ha detto che la situazione è talmente grave da far intravvedere la rivolta sociale.
Oggi io ho due sole certezze mentre sto scrivendo: la prima è che le teste naziste dovrebbero essere immediatamente cacciate dalle Istituzioni di questa Repubblica, Bersani e i suoi devono cominciare a urlarlo ogni volta che stanno in Parlamento e in ogni Comparsata televisiva; la seconda: sicuramente questa Manovra economica ci costerà sangue [parole di Gianni Lecca].
Ma il sangue non sarà per la Manovra.


Lucio Galluzzi
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sabato 15 maggio 2010

MINISTRI, MINESTRONI, RIBOLLITE E RIPASSATE

MINISTRI, MINESTRONI, RIBOLLITE E RIPASSATE




Io sono molto contento di essere governato da gente che non ho scelto.
Di certo anche gli altri che hanno votato il Palo delle Libertà Private sono felicissimi.
Sicuramente salta di gioia anche la base del PD.
Perché pure loro non hanno scelto le persone impoltronate in Parlamento e ai ministeri.
Neppure quelle inserite nei vari organi di controllo che in pratica controllano loro stessi.
Neanche quelle ai vertici dei sistemi che in deroga a qualsiasi legge e morale che si fottono i nostri soldi.
Gli elettori non scelgono più gli eletti da tempo. Sono le segreterie di partito che lo fanno, mettendo chi vogliono dove desiderano lorsignori. E' così ormai.
Votare o non votare non fa differenza.
Sono convinto che se ad una tornata elettorale gli italiani disertassero in massa le urne, questi cialtroni patentati riuscirebbero lo stesso a distribuire sedie, sgabelli, divani, troni ai soliti nomi.
De Mita Ciriaco ne è una prova.
Che cosa sta facendo il Ciriacone Incrociato?
Nessuno se ne ricordava più, l'avevamo dimenticato.
Eppure a volte ritornano.
Lui è ritornato a colpo sicuro.
Eletto!
Prima o poi verrano eletti anche certi morti, senza neppure l'ausilio del tavolino a tre gambe e medium di Stato.
Magari ci ritroveremo Tambroni ministro degli Interni, Rocco alla revisione della Costituzione, Reale per i Rapporti con i Savoia, Scelba al Controllo Sindacale… e così via fino a rivedere Almirante insieme a Donna Assunta arcivescovi d'Ardore con i turiboli e gli incensi per quel "bravo racazzo ghe è Bellushcone" [Donna assunta parla così, più che una macchietta è un disastro al bitume nero].

Sarebbe anche finalmente festeggiato in tutta la sua venerabile lungimiranza political-golpista-forzaitaliota il sempre presente Licio Gelli, che metterebbero a Capo dello Stato della Nuova Repubblica, che di fatto è già questa, perché l'attuale stato di cose putride l'ha dettato proprio lui ai suoi fratelli incappuccioni seduti in Parlamento e all'Esecutivo.
E' proprio per questo che Ciqui Cicchitto Cappuccetto Azzurro pontifica cazzate arroganti, sbraitando al complotto e chiedendo epurazioni ogni qualvolta viene scoperchiato il pentolone degli illeciti dei suoi amici.
Lo aveva fatto alla Camera dei Deputati indicando Marco Travaglio, Annozero e Michele Santoro come "nemici pericolosi e mandanti dell'odio contro il Popolo dell'Amore".
E' chiaro che l'ex piduista Ciqui ha tutto il campo il campo libero che vuole nel compito che sta eseguendo molto bene, la massoneria lo chiamerebbe "tegola", infatti è ancora lì in questo giorni a strapparsi i pochi peli dal petto per la lista di Anemone pubblicata dai giornali. Dice che è un atto grave, persecutorio, violento, una carognata, che certe cose non devono essere rese pubbliche perché diventano liste di proscrizione.

Ma il Ciquito Bollino Azzurro non sa, anzi fa finta di non sapere, che quella lista non arriva dai magistrati, ma direttamente dalla GDF che l'aveva trovata nel pc di Anemone, anno 2009, durante un controllo.
Ragionando per logica e non per afflato massone nero, quando qualcuno fa eseguire lavori edili o ristrutturazioni per migliaia di euro, compra un immobile, un terreno, richiede fattura o l'atto di compravendita, registra il bene… e tutti questi atti sono pubblici.
Per cui: nessun segreto violato caro Cappuccione, e poi che problema c'è? Chi è in regola e non ha ciurlato nel manico e nei fondi statali, i nostri!, ha modo di dirlo, come hanno fatto e stanno facendo Cesara Buonamici, Pupi Avati, l'ex ministro Marino.

Ma guarda un po': un Ciqui ex piduista si indigna perché saltano fuori dei nomi di possibili corrotti; Berlussonini non perde tempo e ripete le stesse identiche cose del suo confratello di loggia. Buon sangue Gelliano non mente. Ovvero è il contrario, mentono, ma per la P2 la bugia era e rimane una forma altissima di verità suprema.
Stiano tranquilli il Ciqui e Berlussonini, c'è una seconda lista, ancora non resa pubblica. Preparate le minchiate rituali da esternare, così potrete "acclarare" pure voi come Scajola.

Incapaci a governare un Paese, sono disastrosi e lo hanno abbondantemente dimostrato. Lo stanno purtroppo ancora esibendo perseverando negli errori.
E che si può pretendere da gente incapace politicamente, messa lì da un capo che è sceso in campo solo per salvarsi il culo dalla galera?
Che obbliga i suoi cortigiani-cricca all'adorazione della sua persona?
Un ultra settantenne che pensa d'essere un teen ager con l'alza bandiera sempre pronto e tutte le donne devono cadere ai suoi piedi-lettone di Putin?
Ma poi lo dicono loro stessi il perché siedono in Parlamento; Dell'Utri: "Mi sono fatto eleggere per non finire in galera." [Ansa]

E se da in una parte della compagine governativa ci sono questi tristi e pericolosi figuri, buona compagnia gliela fanno personaggi come Calderoli, Borghezio, Castelli, Cota, Zaia, Bossi, Santanché… insomma i so-tutto-e-mi-devo-occupare-di-tutto.
Questi, per l'appunto, la sanno lunga su qualsiasi cosa, che riescono anche a battere in delirio la Maria Star Gelmini e la Carlucci.
Da poco, per esempio, abbiamo pure scoperto che Calderoli Bum Bum si è promosso Grande Legislatore della Riforma Costituzionale e Statale e in queste ultime ore è diventato pure Ministro del Lavoro, Sindacalista Unico di Regime, Confindustria Personificata e soprattutto Rappresentante dei lavoratori del Pubblico Impiego ai quali vuole tagliare gli stipendi, bloccare i contratti, gli scatti di carriera e gli automatismi.
E' veramente un bravo politico padronissimo che così facendo di sicuro salverà l'Italia.
A proposito ma le proposte che presenta chi gliele scrive?
Non certo gli altri celtici legaioli cristiani ariani, perché non ne sarebbero capaci né dal lato ortografico-grammaticale, tantomeno per i contenuti. Mistero!
Il Bum Bum è talmente tronfio della propria bellezza istituzionale e competenza in Bagna Caoda che sale anche al Colle da Napolitano per proporgli i suoi-non suoi papiri, senza avvertire alcuno, e Giorgino non lo prende neppure a calci in culo, anzi, plaude, magari prossimamente firmerà pure.

Comunque alle prossime elezioni, che secondo me saranno vicine, votiamo compatti tutti il Piccolo Coro dell'Antonino e diamo le preferenze al Mago Zurlì, Othelma e la chiromante Solange.
Dai che sia vera rivoluzione!
Diciamolo anche a quelli del PD.




Lucio Galluzzi
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