
Quel Cristo nel quale credono, mandato dal loro Dio, in mezzo alla miseria umana, vissuto trentatré anni, destinato fin dal principio al sacrificio finale per eutanasia Suprema: frustato, sputato, insultato, picchiato, torturato, disconosciuto, scarnificato, inchiodato, aperto al costato, ridotto a carne di sangue pasquale… non è servito a nulla.
In nome e per conto suo nei secoli hanno continuato ad ucciderlo nei modi più disparati, gli auto investiti terreni che s'illudono di rappresentarlo, coperti d'ori e preziosi, broccati e tesori infiniti, imperi fino agli orizzonti e false Scritture, le hanno provate tutte per cancellare il Figlio, renderlo nebbia e fumo, invalidarne Verbo, nascondere i Comandamenti, evitarne le raccomandazioni.
Hanno ricostruito gli stessi Templi da dove il Messia li aveva scacciati, risiedono nei mercati, al centro dei poteri terreni, "guai a voi se farete della mia Via un ministero".
Capi supremi, sottoposti, integralisti e riformatori, diplomatici e concordatari, politici messi nei posti chiave, scelti per influenzare leggi di Stato, esorcisti d'avanspettacolo, predicatori televisivi, suore cuoche a raccontare i lieviti Bertolini, francescani a San Remo.
E poi banche, sette, Gran Maestri degli Ordini alla ricerca del Graal, nuovi crociati, celtici verdi adoranti Odino, pedofili nascosti dai santi uffici, lasciate che i bambini vadano a loro e mai più ritorneranno, "guarda" disse Satana a Gesù, "tutto quello che vedi sarà tuo se mi adorerai", Sante Inquisizioni, roghi per streghe e "finocchi", liberi pensatori e scienziati, fiamme accese per tutti quelli che dubitavano dell'infallibilità dell'umano sul trono di Pietro.
Ancora torture, "ama il prossimo tuo come te stesso", "non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te", "se non hai peccato scaglia la prima pietra", e la scagliano, non amano, fanno ai fratelli il peggio, benedicono armamenti e dittatori, criminali, trafficanti di persone, condannano prostitute e santificano papponi.
Vanno alla finestra e davanti al mondo morto di guerre e fame, AIDS e Ebola, predicano la difesa dello spermatozoo, maledicono il preservativo, chiedono ai precari e disoccupati di cercare la vera strada di Dio e non il lavoro, ai disperati consigliano la rassegnazione, ai perseguitati della Libia e del Nord Africa in rivolta di amare i propri carnefici.
Festeggiano i loro giorni dedicandoli alla famiglia e sotto di loro, nella piazza, ci sono tutti gli amici divorziati, conviventi, concubine, amanti, pluri separati, padri e madri di figli avuti con altri padri e madri di diversi padri e figli, e quelle mani avide, quelle stesse due sole, benedicono tutto e sempre.
Tutto il non dovuto.
Ma poi, questi hanno perso anche il potere della magia bianca, manco sanno più il vero rituale per rendere l'acqua benedetta, fanno solo gesti nell'aria.
E basta.
E' tutto temporale.
Una corrispondenza biunivoca continua di strapotere con il potere.
Ai servi seduti in Parlamento dettano le leggi che vogliono, perché o le fanno come dicono le loro divine menti o il governo cade, in questo i ministri del finto padreterno sono simil legaioli, padanissimi, spietati.
E poi soldi, fiumi di soldi, mari di banconote, palazzi principeschi e stucchi, ori zecchini, riciclaggio di denaro, sepolcri nelle basiliche offerti per il riposo di pluri assassini accanto a papi e Dottori della Chiesa…
Lo Stato non libero diluito e invischiato in una Chiesa prigioniera.
Questi, così fatti e conformati, avvezzi al peccato terreno e divino non sono mai sazi. Devono pure occuparsi della nostra morte; legiferarla, codificata, dettare le procedure.
E' come se politicanti e prelati, compreso il pastore tedesco, andassero sotto la croce, dal Cristo agonizzante a infilargli cannule, sondini, flebo, insufflare cibo per gastroscopia ed ogni volta al sentire "Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno"… ecco una bella scarica di defibrillatore, mantenerlo in vita quel povero Cristo, per umana e bieca volontà maledettamente terrena, sempre e troppo terrena.
Così il Sancta Sanctorum del Messia, che è esattamente come il nostro, diventa oggetto della legge di Stato Vaticanitaliano.
Nessuna pietà, tantomeno piètas.
Niente amor cristiano, neppure fratellanza e solidarietà, azzerati completamente il mangiar dello stesso pane.
Se Eva fu maledetta per errata mela, partorirà con dolore e Adamo suderà la fatica del lavoro, allora per peccato originale trasmesso chi sta in ospedale e soffre le pene dell'Inferno, dovrà soffrirle, perché gli sarà negata pure la terapia del dolore, guai agli oppiacei, i Papi hanno sempre detto che bisogna crepare male e peggio.
Le partorienti avranno travagli lunghi e saranno lasciate lì a urlare e patire, non importa se un banale farmaco può alleviare e abbreviare il travaglio: è vietato.
Gli uomini lavoreranno il più possibile, in condizioni indescrivibili, cadranno dalle impalcature, finiranno tritati nelle impastatrici, soffocati nelle cisterne velenose, uccisi dall'amianto e dai cancri dell'anilina… e sempre le stesse mani avide faranno segni incompressibili di rituale funebre ai feretri.
Torneranno esplosi dalle guerre i nostri ragazzi, i papalini contriti parteciperanno al lutto dei cannoni e dei bombardieri benedetti prima dai cappellani militari.
Guai a voi se userete cellule staminali per ricerca scientifica cercando cure definitive per le malattie orribili come la SLA.
E' tutto un divieto alla vita, alla libertà di scelta, all'autodeterminazione.
Rendere inferno questo nostro cammino terreno è il loro divertimento.
Nascondono pure che il precedente pontefice chiese di essere lasciato morire in pace ai medici del Gemelli.
Nei Palazzi dove si eseguono gli ordini dell'Universale Comando Supremo della Santa Sede, gli scolaretti, in fila, diligentemente, bestemmiano ogni giorno, facendo finta di legiferare per il bene comune.
In realtà praticano simonia a favore di uno solo, il loro capo, sostituito al Cristo.
A lui danno tutto, per lui fanno tutto.
Idolatri!
Come idolatria perseguono quelli al di là del ponte: adoranti il potere assoluto, l'imperatore massimo e gli ori.
Siate maledetti!
Lucio Galluzzi
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