SVECCHIARSI PER RIFONDARE LA SINISTRA D'OPPOSIZIONE VERA

Distanti dal mondo reale. Scollati dal sociale quotidiano. Mai vicini alla gente comune. Assenti dai conflitti di dolore che minano la vita, la libertà e la sicurezza economica dei cittadini. Sono enti quasi metafisici. Macchine perfette per per garantire stipendi belli pesanti ad un esercito di funzionari, segretari, amministrativi, addetti stampa, portavoce e borse, autisti, arrampicatori per sgabelli, poltrone e troni.
Aziende in pratica. Catene di montaggio, ben diverse da quelle della Fiat, interfacciate perfettamente tra loro, funzionali al Partito e solo a lui. Processi unidirezionali: sempre per l'interno loro e mai con ricadute all'esterno.
Una volta per noi umani mortalissimi era possibile, ancora, essere quasi protagonisti delle azioni politiche. Ma allora esisteva il concetto di appartenenza ad una classe, riconoscere con certezza l'avversario, si sapeva che erano i fascisti, i democristi, gli elasticoni di gomma… Soprattutto c'erano dei punti di riferimento grandi nei quali riconoscersi. Persone che parlavano chiaro. Senza mezzi termini. Un contratto per i metalmeccanici che era truffaldino veniva chiamato tale e non "concertazione decentrata sotto l'egida dei supervisori concordati". Un ministro incapace o Almirantiano, Rautiano, Rocchiano lo si definiva esattamente per quello che era: un indesiderato che se ne doveva andare.
C'erano obiettivi comuni e mancava la maledetta televisione di Berlussonini.
Si passavano serate intere, quasi clandestine nelle sedi di Lotta Comunista, Lotta Continua, Democrazia Proletaria, Autonomia Operaia, Radicali, Partito Comunista, Rifondazione, Partito dei Lavoratori… e in centinaia di spazi autogestiti da dove partivano progettazione di lotta politica, azioni concrete, proposte che si portavano in piazza.
Si discuteva, si litigava anche, ma alla fine si era insieme a combattere per la stessa cosa: l'interesse di una classe intera.
Oggi se parli di classe a questi politici pensano ti riferisca alla scuola. Gli obiettivi magari sono quelli delle fotocamere. Lo sciopero generale è diventato morto testimone del 68 francese, non più patrimonio di conquiste storiche del Movimento Operario, e non solo operaio, italiano.
Difatti Sacconi, Brunetta, Bonanni, Angeletti, Marchionne, Marcegaglia, Montezemolo… stanno sciogliendo negli acidi lo Statuto dei Lavoratori, disdicono i Contratti Nazionali senza rinnovo, negano il diritto di sciopero e assenza per malattia, pena il licenziamento per "giusta causa".
Non si potrà neppure chiedere aiuto al Giudice del Lavoro se vieni sbattuto fuori perché stai sul culo al padrone, si concerteranno tra loro dirigenti indigesti e decideranno sulla pelle dei disperati.
Con la legge elettorale porcata, lo sbarramento al 4%, l'obbligo del bipolarismo i due dinosauri si sono mangiati i piccoli partiti che li infastidivano.
Così per la prima volta dal dopoguerra i lavoratori non hanno più una rappresentanza in Parlamento, i Radicali ormai ridotti a ostaggi imbavagliati dal minzolinismo di Regime. I due poli non si possono permettere una rivoluzione sui diritti civili come quella che quattro deputati, Bonino, Cicciomessere, Faccio, Pannella portarono al cuore dello Stato negli anni '70.
I cittadini votanti non scelgono più chi eleggere, loro sono solo "utenza delle croci", poi sono le Segreterie dei Pachidermi a decidere chi sarà onorevole.
I Partiti di oggi, brutte creature disumanizzanti. Chi ci è dentro va alle scuole dei Quadri. Formazione, adeguamento, stira & ammira e avanti marsch…
Così negli ingranaggi delle macchine partitiche reggimentali quelli che ci sono dentro e "fanno" la politica diventano come i Visitors.
Alieni, incapaci di ascoltare, con la fretta ai piedi e al culo, hanno sempre da fare, ti parlano addosso perché convinti del proprio Verbo, il tuo è merda che non serve, loro sanno già tutto.
Se stanno in mezzo agli altri lo fanno esclusivamente in forma corporea, come le particule sacre: un continuo vibrare di cellulare, sms ai quali devono rispondere, si allontanano, telefonano, ritornano, si siedono e poi come l'eject dei seggiolini dei Phantom si catapultano di nuovo a sentire chi li sta chiamando allo smartphone.
Non hanno mai tempo. Fanno cinque, sei cose contemporaneamente: mangiano al ristorante, controllano l'agenda, rispondono alle chiamate, ti parlano, criticano il cibo, pensano a quello che dovranno fare dopo.
E tu capisci che "il loro discorso è diverso dal tuo".
Non sono più capaci di stare con la gente. Esibiscono burn out tristi. Usano linguaggi come se parlassero ai Presidi, e molto presidi non li capirebbero neppure. Sempre sulla difensiva perché convinti di stare dalla parte della Divina Ratio. Se provi a contestare ti sbranano. Sei tu l'imbecille che non capisci "quanto loro si stiano prodigando anche per il tuo benessere".
E il loro discorso, anche corporeo, è sempre più diverso da tuo.
Sono ormai incapaci di amare, dare carezze, cum patire, provare sentimenti autentici, lasciarsi andare. E' tutto un calcolo.
Non posso permettersi pause.
Regnano nella dimensione cinica di ciò che si sono fatti portare via: l'umana solidarietà, la pienezza dell'esserci qui ed ora, il potere rivoluzionario dell'abbraccio, l'amore nelle sue forme più naturali e liberatorie. L'amore vero. Perché l'amore politico non esiste. La passione partitica è solo morte.
Se non si è con l'Altro, a camminarci insieme, telefonino spento, senza impegni entro il minuto e mezzo, paranoia compulsiva azzerata, con calma, un passo dietro l'altro, recettori puliti… il Partito resterà Ente metafisico indefinibile, sempre più scollato dalla gente, dalla base.
Se poi ci sono anche le scorte e le macchine blu a proteggere sai che dialogo!
Così conciati i burocrati delle Segreterie, dei Direttivi, fino all'ultimo dei funzionari partitocratici polari hanno congelato pure la loro vita privata, rovinandosela. Soli. Senza affetti veri. E chi condividerebbe con loro il delirio di potenza? Si scappa da questa gente. Se non sono scappati loro prima.
Hanno introdotto un nuovo concetto ferale: "soli è bello".
E soli fanno tutto. Con pochissimi "amici" intorno che hanno l'obbligo di apprezzarli sempre con lode.
Ogni tanto qualcuno non ce la fa a portare avanti il pressing totale. Deve ricorrere alla coca, andare a trans, perché solo loro sono capaci di accettare e sopportare la "caduta" di quel cliente.
Trans e travestiti: tabernacoli d'amore per chi l'amore se l'è giocato facendo il "compagno" in piazza e il fascista in casa.
Ora sarebbe anche giunto il momento di cambiare i soggetti, sempre gli stessi, che tirano le fila di un PD che non ha ragione d'essere, non è mai nato, non può sortire risultati di cambiamenti perché è contiguo al Regime, voluto e mantenuto a sua immagine e somiglianza dai vari D'Alema, Bersani, Veltroni, Fassino, Marini, Violante, Finocchiaro…
Svecchiarsi, fare largo ai giovani, mettersi da parte eticamente riconoscendosi la mancanza di idee concrete che di fatto hanno portato la sinistra e questo stato pietoso di morte… e non sarà facile attuare il cambiamento perché i "vecchi" dirigenti pensano solo a battere Berlussonini alle elezioni, non intendono altro.
E invece il vero punto è mollarla con le illusioni da filodrammatica di provincia, mettersi da parte, prendersi la barca a vela salirci sopra e andare. Ad abbronzarsi altrove.
Lasciare, finalmente, spazio libero a menti fresche, che parlino l'italiano della gente, sappiano camminare per le strade, abbiano la facoltà dell'udito e l'energia del rifondare la sinistra, senza le paure di "perdere" le elezioni che hanno ossessionato, da sempre, i padroni del PD.
Perché i problemi nostri sono la disoccupazione, la povertà dilagante, il precariato, la fame, la casa, i contratti, gli stipendi, la Scuola Pubblica, l'energia...


Nessun commento:
Posta un commento