domenica 1 agosto 2010

ASCESA, DELIRI E FINE: LA CADUTA DEL PIRLA

CONOSCERE E SAPERE PER RESISTERE

Links organizzati e ragionati cronologicamente

PARTE SECONDA











2002 - L'ultima puntata de Il Fatto di Enzo Biagi, in cui il giornalista risponde al diktat bulgaro di Silvio Berlusconi che da Sofia chiede la rimozione di Biagi, Luttazzi e Santoro per uso "criminoso" della televisione.

2002 - San Giuliano di Puglia fu colpito da un terremoto nel 2002. Le mille balle azzurre che si sono riversate sulla pelle dei terremotati dell'Aquila, presi poi a manganellate a Roma, arrivano da una pratica lontana,.Questo video testimonia gli impegni di ricostruzione e la realtà delle cose. Berlusconi e Pisanu: in 24 mesi con amici architetti San Giuliano avrà case, verde, piste ciclabili, parcheggi... A 30 mesi dal sisma tutto è rimasto com'era.

2002 - Totò Riina è un carcere ad Ascoli. E proprio ad Ascoli, durante la partita Palermo-Ascoli, inquietante il segnale perché l'ultima strage di mafia avrebbe dovuto colpire uno stadio, compare un "messaggio" per Berlusconi

2002 - Il processo SME, uno dei tre procedimenti giudiziari definiti "toghe sporche", nel quale la Procura di Milano presume che Previti e Pacifico abbiano corrotto giudici per aggiustare sentenze. Intervento di Marco Travaglio

0000 - Chi è Cesare Previti, di Enzo Biagi



2002 - Michele Santoro, Sciucià: il giornalista indicato come "criminoso" e del quale Berlusconi chiede la rimozione con l'editto bulgaro, canta Bella Ciao, come sigla della puntata, per protesta

2002 - Vertice NATO - Berlusconi spiega anche a Bush che "Romolo e Remolo" fondarono Roma

2002 - Era il 26 novembre del 2002: Berlusconi venne interrogato, la stampa esclusa per motivi di sicurezza, a Palazzo Chigi, come testimone nel processo per concorso esterno in associazione mafiosa del suo braccio destro Marcello Dell'Utri.

Il PM Antonio Ingroia racconta l'evento.

2002 - sentenza tribunale Caltanissetta 2002 Dell'Utri-Berlusconi, sentenza corte assise di Caltanissetta, Borsellino bis




2002 - Il miglior amico di Berlusconi: Marcello dell'Utri e Mangano "eroe"

2002 - Il Miglior amico di Berlusconi: Marcello dell'Utri e Mangano "eroe"

0001 - I pentiti di mafia parlano di Berlusconi - Mafia & Politica-Forza Italia

0002 - Marcello dell'Utri e Freud: l'ammissione di essere un mafioso

0003 - Marcello dell'Utri - Berlusconi - Mafia e Opus dei, prima condanna a 9 anni per Dell'Utri che entra in politica, come ammette lui stesso, per non finire in galera

0004 - La storia di Marcello dell'Utri, Blu Notte

0005 - La storia di Marcello dell'Utri, Blu Notte, 2

0006 - La storia di Marcello dell'Utri, Blu Notte, 3




0007 - Mafia e politica - Salvatore "Totò" Cuffaro

0008 - Mafia e politica - Salvatore "Totò Cuffaro", 2

2002 - Sabina Guzzanti, cacciata dalla Rai per commi dell'editto Bulgaro: dal suo spettacolo "Recital" - Berlusconi

2002 - Sabina Guzzanti, cacciata dalla Rai per commi dell'esito Bulgaro: dal suo spettacolo "Recital"- Berlusconi, 2

2003 - Berlusconi al Parlamento Europeo: dove dimostra concretamente quello che vuole fare qualora avesse il potere assoluto: insulti a Shulz, nazismi, imbarazzo di Fini... Una figura tra le più vergognose del Califfo di Arcore

2003 - Berlusconi: "Mussolini non ha mai ammazzato nessuno, mandava la gente a fare vacanza al confino"

2003 - Berlusconi: "Nessuno è al di sopra della Legge, le sentenze si rispettano... ": disturbi clinici psichiatrici in continua conclamazione



2003 - Documentario francese inedito - Sua Maestà Silvio Berlusconi: esibizionista, don giovanni, da subito imprenditore di spazzole elettriche, appena finita l'università, non ancora trentenne comincia ad occuparsi di vendita immobili. Comincia a vendere sogni: città nuove alla francese e residenze per VIP, Milano 2 e diventa Cavaliere... 1980 il lancio delle televisione d'intrattenimento, spogliarelli, pubblicità, canzoni... e canzonette come ai suoi esordi. Confalonieri suonava l'organo e Silvio cantava...

2003 - Documentario francese inedito - Sua Maestà Silvio Berlusconi, 2: La televisione privata, di fatto illegale in quegli anni in Italia, lanciata da Berlusconi viene oscurata dalla Magistratura. I danni per i mancati assolvimenti contrattuali pubblicitari avrebbero potuto essere catastrofici per l'azienda del Cavaliere; ma Bettino Craxi, allora presidente del Consiglio, dalla sera al mattino confeziona un DDL con il quale consentiva l'interconnessione TV adoperata da Berlusconi. In pratica lo salva. Ufficialmente Craxi dichiara che con quell'atto ha inteso liberalizzare un settore economico... In realtà un'amicizia stretta lega Craxi e il Cavaliere, fin dal 1970. Nel 1990 si scopre che Craxi ha ricevuto 20 miliardi di lire versati sul suo conto cifrato svizzero.

Berlusconi è convinto che l'imprenditoria non può essere scollegata dalla politica e dal "Principe", così lo chiama lui. All'inizio degli anni '80 il Cavaliere viene soprannominato "Sua Emittenza", il suo gruppo si occupa di immobiliare, televisione, pubblicità, editoria... più di cento società, un'azienda enorme con a capo una finanziaria: la Fininvest. Il suo amico di canto Confalonieri dirige le reti televisive, Marcello dell'Utri la pubblicità, Adriano Galliani il settore calcio, che però si occupa dell'installazione dei ripetitori TV su tutto il territorio italiano. Galliani ora dirige il Milan e altro e dichiara che negli anni della nascita aziendale Berlusconiana, lui "conviveva" con Silvio, come lo facevano gli altri amici. Imprenditoria e profonda amicizia per lui sono il segreto del successo. Nei pochi giorni di vacanza andavano tutti insieme a Bermuda, dove Berlusconi ha una villa in riva al mare. Lì continuavano, da soli, ad elaborare progetti per l'implemento dell'impero. Facevano dieta, "senza donne e senza alcool, per qualche giorno eravamo come dei frati" [Galliani]. Le affermazioni di Galliani sono sconfermate da immagini e video che dimostrano come le donne c'erano, eccome se c'erano! In quegli anni Berlusconi comincia ad adoperare l'elicottero per spostarsi e raggiungere la Villa di Arcore, praticamente una reggia che agli inizi degli anni 80 è luogo di ritrovo della nomenclatura italiana.

La contessa Stefania Ariosto è stata una delle principali frequentatrici della casa. Compagna per 10 anni di uno dei principali avvocati di Berlusconi. La Ariosto ricorda il Cavaliere come generoso e maschilista. Dice che andavano a trovarlo ogni 23 dicembre, le donne ospiti si presentavano senza alcun gioiello addosso per il padrone di casa le avrebbe poi ricoperte lui di preziosi come doni. Le donne non potevano dialogare con lui. C'era la sudditanza.

Il 14 febbraio 1983 l'operazione San Valentino contro la Mafia e il riciclaggio di denaro sporco verso il Nord. Vengono arrestati 34 boss, tra questo Vittorio Mangano. Droga, rapimenti, omicidi. Il suo casellario penale è tra i più farciti di quelli della sua "famiglia", quella del quartiere di Porta Nuova di Palermo. Gli inquirenti scoprono che Mangano è in diretto contatto con Marcello Dell'Utri e che ha lavorato al servizio della famiglia Berlusconi. Per più di un anno era stato nella villa di Arcore, assunto come "stalliere".

Per il magistrato Ingroia, Mangano era persona di fiducia di Berlusconi, portava i figli a scuola, si occupava delle gestione della casa, sedeva a pranzo con gli ospiti del Cavaliere... un'amicizia intensa.

Marcello Dell'Utri è accusato, condannato in prima istanza a 9 anni, in appello a sette anni, per aver intrattenuto rapporto con la mafia attraverso Mangano.




2003 - Documentario francese inedito, 3 - Sua Maestà Silvio Berlusconi, 3: Mangano uscito dal carcere fa esplodere una bomba davanti ad una delle ville di Berlusconi. Il telefono di Dell'Utri è sotto controllo dalla magistratura, viene intercettata una sua telefonata a Berlusconi nella quale commentano l'attentato. Ridono, ne parlano come un "gesto di affetto", uno scherzo, una dimostrazione di amicizia... Secondo i pentiti di mafia, tra questi Di Carlo, i soldi di Cosa Nostra aiutarono e molto il gruppo Berlusconi. Per il giudice Ingroia sono testimoni attendibili ed egli stesso nelle sue indagini a scoperto numerose operazioni anomale. Ingroia sospetta che la Banca Rasini di Milano, dove aveva lavorato il padre di Berlusconi, sia stata un centro importante di riferimento per diversi mafiosi siciliani. Anche il Gruppo Fininvest, ai suoi esordi, aveva rapporti con quella Banca.

Berlusconi non potrà essere perseguito per questo reato per mancanza di prove. Mentre dell'Urto ad oggi rischia sette anni di galera, che sicuramente non farà visti i precedenti decreti e lodi "libera amici". Nel 1986 Berlusconi approda a Parigi, non più guida turistica ai tempi degli studi, ma come imprenditore televisivo rodato. Esporta in Francia il modello che già era in Italia. Televisione di lustrini, belle donne, canzoni, star francesi. I soldi a disposizione erano molti, si potevano ingaggiare nomi forti. Tra questi Amanda Lear. Il progetto di Berlusconi, la televisione per sognare e ubriacare la gente, è stato fortemente voluto da Mitterand, ma ostacolato dal Ministro della Cultura del suo Governo, che considera Berlusconi come "l'assassino del cinema italiano". Una campagna di spot contro l'arrivo del Cavaliere in Francia viene lanciata su diversi canali televisi. Lo si descrive come spregiudicato, sbeffeggiatore delle Istituzioni, uno che travolge tutto e tutti... Ancora una volta Berlusconi ricorre alla politica per avere aiuto. Lo trova di nuovo in Bettino Craxi, presidente del Consiglio di allora. I rapporti tra Mitterand e Berlusconi diventarono tra Mitterand e Craxi. E Craxi aprì le porte della Francia a Berlusconi.



2003 - Documentario francese inedito, 4 - Sua Maestà Silvio Berlusconi, 4: Mitterand ama la televisione d'evasione e le soap, vede nei lustrini della televisione berlusconiana un'alternativa alla "seriosità" dei canali TV francesi. Così Berlusconi dal sui appartamento a Parigi con vista Arco di Trionfo comincia a tessere la rete per coinvolgere personaggi che a loro volta avrebbero dovuto addolcire i reticenti dell'opposizione politica e culturale. A cena a casa sua è il Cavaliere stesso che cucina gli spaghetti per gli ospiti e li serve, come serve anche orologi d'oro di prestigio "nascosti" nei tovaglioli dei commensali. Così comincia l'avventura presso i pubblicitari e gli inserzionisti. "La Cinque" ha un lancio faraonico, ma le emittenti non presentano, il pubblico se ne disinteressa, i pubblicitari e gli inserzionisti non la seguono, il tocco italiano non è gradito da tutti. La televisione con i programmi "artificiali", costruiti e registrati a Milano, con applausi e risate finte, non convince.

Intanto le Elezioni francesi e lo scontro Chirac-Mitterand fanno di Berlusconi e della sua televisione un'elemento di battaglia elettorale. Berlusconi viene definito un "bottegaio" e Mitterand "uno che per vincere le elezioni tiene la mano su una televisione..."

Le elezioni vengono vinte da Chirac, che era il sindaco di Parigi, i progetti richiesti da Chirac ai suoi ministri per la Cultura sulla "Cinque" mettono in difficoltà Berlusconi che comincia con le perdite durate sei anni. Alla fine il canale francese del Cavaliere è costretto a chiudere battenti. Fallimento. Il primo nella vita del "bottegaio italiano".

Berlusconi lascia la Francia e rientra in Italia. E' il momento del periodo Mani Pulite. Un pool di magistrati comincia a combattere la corruzione politica italiana. Dopo due anni di indagini Bettino Craxi, da sempre amico di Berlusconi, viene processato e condannato, cacciato a furor di popolo dalla vita pubblica. Anche per il gruppo Berlusconi iniziano i guai giudiziari. Confalonieri viene convocato dalla Polizia, lo stesso per Galliani. Berlusconi interrogato più volte dai Magistrati. I giornalisti cominciano ad attaccarlo. L'immagine splendente dell'imprenditore illuminato comincia a ossidarsi. Così il Cavaliere decide di scendere in politica in prima persona. Impaurito per quello che era successo al suo amico Craxi, preoccupato per il suo impero e la libertà personale sceglie di cautelarsi diventando uomo di potere per sfuggire anche alla possibile galera. Con gli amici della Fininvest trasformati in quadri politici, senza risparmiare capitali, crea e lancia Forza Italia. Spedisce a venti milioni di italiani un opuscolo patinato autocelebrativo. Si impone come modello vincitore. Promette un milione di posti di lavoro e l'abbassamento delle tasse.

Compone egli stesso l'inno del partito


2003 - Documentario francese inedito, 5 - Sua Maestà Silvio Berlusconi: Berlusconi si propone come unico volto spendibile in Forza Italia. Nessuno sopra di lui. L'immagine diventa una sua ossessione. Pettinato all'indietro, vestito sempre di scuro, abbronzato, andatura da picchiatore. Esperti di immagine vengono assunti per dettare le linee della "presentabilità". Così viene ordinato a tutti i dirigenti del partito con problemi di calvizie di eliminare l'eventuale "riporto" e cominciare a pettinarsi all'indietro come il Cavaliere. Ma "l'ufficio propaganda estetica" si spinge oltre: incaricati si presentano per esempio all'archivio del Corriere della Sera, prelevano le foto del Cavaliere, le segnano con simboli particolari, molte vengono fatte sparire perché Berlusconi al potere non le avrebbe gradite, altre, poche, autorizzate, magari con qualche ritocco.

Le fotografie "non autorizzate" che circolano ancora sono dovute alla bravura e al coraggio di Cristian Abadesso e Andrea Montella: lavoravano agli archivi del Corriere della Sera e "salvarono" dalla pattumiera alcune testimonianze iconografiche che dovevano sparire.

Confalonieri litigava ferocemente con Berlusconi perché non era d'accordo sull'entrata in politica.

Dell'Utri invece lo appoggia.

Il Cavaliere si allea con neofascisti di Alleanza Nazionale. Accusato dai giornalisti di essere un fascista, per la prima volta dà fuori di testa violentemente contro la stampa italiana. Appena eletto commette il suo secondo passo falso con il suo più diretto avversario: il giudice Antonio di Pietro, mente e anima del pool Mani Pulite, lo stesso che aveva messo al tappeto Craxi.

Berlusconi ora è Presidente del Consiglio, telefona a Di Pietro a Roma da un ufficio della Presidenza della Repubblica e gli chiede la disponibilità di entrare come ministro della Giustizia nel suo Governo.

Da una parte Berlusconi tenta di fermare le azioni di Di Pietro e dall'altra si vuole assicurare nomi spendibili che diano spessore e credibilità al suo premierato. Naturalmente Di Pietro non accettò.

Berlusconi si dimette dopo un solo anno, la sua totale inesperienza politica non gli permette di andare oltre e lo ferma per cinque anni. Torna al potere nel 2001 e inizia da subito a far votare leggi che limitino l'operato della Magistratura: legge sulle rogatorie internazionali, depenalizzazione del falso in bilancio, provvedimenti che mettono al sicuro lui e suoi collaboratori da quei reati dei quali sono accusati.

E' il primo scandalo politico berlusconiano che varca i confini dell'Italia. A nulla servono le proteste. Le leggi passano senza problema. La maggioranza che le vota è solida.

Così il Cavaliere comincia a pensarsi come grande uomo di Stato e cerca di allinearsi con gli altri grandi.

Mentre incontra Bush a Camp David la magistratura italiana riceve la testimonianza di Stefania Ariosto, la contessa che conosce molto bene i segreti del Premier. E' lei che racconta in tribunale della corruzione gestita da Cesare Previti, amico ed avvocato di Berlusconi, forse in combutta con il cavaliere. Secondo la Ariosto Previti aveva il compito di pagare i magistrati, i fondi venivano messi a disposizione dalla Fininvest e dallo stesso Berlusconi. Stefania Ariosto è la principale teste del processo IRI-SME che vede Cesare Previti, avvocato personale di Silvio Berlusconi, imputato numero uno; ma il lodo Schifani-Maccanico gli ha garantito l'impunità.

Berlusconi con le sue leggi ad hoc tenta di fermare il processo, e tramite Previti prova a delegittimare il pool di Milano. Ma la Cassazione gli da torto.

2003 - Documentario francese inedito - Sua Maestà Silvio Berlusconi, 6: Berlusconi sa che dovrà presentarsi in Tribunale per dare spiegazioni. E' a quarto punto che decide di iniziare una campagna mediatica, su tutte le fonti televisive e giornalistiche possibili, per presentarsi e farsi accettare come perseguitato giudiziario. Comincia a giurare a scena aperta per convincere sulla sua immacolata persona. Chi non crede alla verità del Cavaliere fa la fine di Luttazzi, Santoro, Biagi.

Nell'Italia di Berlusconi apparentemente si può dire tutto quello che si vuole: Luttazzi riceve dal premier una richiesta danni per diffamazione per 20 miliardi.

FINE PARTE SECONDA



Lucio Galluzzi
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