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venerdì 29 aprile 2011

BASTA CON I BASTA: CI VUOLE LA RIVOLUZIONE

Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico

ma nazione vivente, ma nazione europea:

e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,

governanti impiegati di agrari, prefetti codini,

avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,

funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,

una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!

Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci

pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,

tra case coloniali scrostate ormai come chiese.

Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,

proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.

E solo perché sei cattolica, non puoi pensare

che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.

Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.

Pier Paolo Pasolini - Alla mia mazione



Bastardi, ladri, farabutti.

Onorati da un popolo coglione.

Non basta più dire: basta, non ce la facciamo più, dobbiamo dare un taglio netto.

Bisogna reagire.

Non bisogna più dire basta. Ormai lo si ripete fino alla noia.

Lo si ripete tra l'indifferenza generale.

E il potere se la ride, sa che il popolino non da retta ai profeti e ai giusti.

Il popolino è una massa di rimbambiti, al servizio di banditi che si rinnovano il vestito secondo le occasioni più propizie [e di cerimonie anche religiose].

E questi banditi onorati dal popolino che li vedi divertirsi in Parlamento, dietro l'apparenza di una dialettica che fa parte del gioco perverso di chi se ne frega del bene comune.

La dialettica per coprire meglio il culo sporco di questi svergognati, si riduce a rissa o litigio, che non va oltre il tempo stabilito dall'opportunismo. La chiamano maturità democratica.

Mi sto chiedendo: questi nostri parlamentari, di destra e di sinistra, hanno almeno un po' di tempo per badare al bene comune del Paese?

Come fanno se il tempo se lo passano nelle feste da bar dei circoli di partito ad ubriacarsi, o in TV a dire cazzate e lanciarsi accuse dietro alle quali c'è solo qualche rivincita per qualche sconfitta subita?

O per aumentare il consenso sempre in bilico?

Per il malumore di un popolo che si barcamena tra l'ignoranza e la cecità?

E tutto ciò voi la chiamate "politica"?

Parlano di riforme e le riforme non vengono mai; solo qualche briciola che cade subito per terra e i cani raccolgono, sfamandosi per quell'attimo di godimento che è a loro concesso.

Parlano di riforme istituzionali e la parola "istituzionale" esce da una bocca piena di odio razziale o di livore verso la Giustizia schiacciata a tal punto da diventare anche lo zimbello dei nostri ragazzi.

Questi politici che non sanno cos'è il bene comune, stanno portando il Paese verso la vera anarchia, la cui essenza è la perdita di ogni senso democratico; e poi chiamano anarchici coloro che ribellandosi ad un potere corrotto e corruttore, vorrebbero ripristinare la vera democrazia; che poi consiste nel dare al Paese una forte coscienza civica.

Ma oggi è possibile dare credito a partiti come la destra berlusconiana o la lega di Bossi & Co., che hanno della democrazia un concetto distorto, per non dire perverso?

Uno si compra la villa al mare o in montagna, l'altro in centro Roma, un altro si compra la Ferrari o si prende cento escort… poi li vedi in TV o in Parlamento a parlare agli operai o a discutere delle fasce più deboli, da proteggere.




C'è gente che fatica a sopravvivere, si sono operai disperati per la precarietà del lavoro o perché disoccupati, c'è chi non ha un'adeguata assistenza sanitaria…

Ed eccoli questi bastardi che fanno le ferie quando vogliono, se lo possono permettere con il super stipendio statale che hanno: a spese nostre.

Litigano, si spartiscono il potere, fanno finta di volerci bene, se la spassano, hanno un grosso conto in banca e vengono a parlarci di riforme?

Mettiti il federalismo nel culo!

Bastardo!

Lasciano morire di crepacuore gli operai o di malattie contratte sul lavoro, e loro tutti i giorni riempiono pagine e pagine di gossip, catturando la curiosità di milioni di coglioni italiani, mentre la democrazia è fatta a pezzi.

E muore la speranza di un futuro diverso per i nostri ragazzi.

Berlusconi, Bossi & Co.: siete già maledetti dalla vostra malvagità, dalla vostra demenza; siate maledetti figli di un'orgia demoniaca.

Fate schifo.

Letteralmente schifo.

Come anche coloro che vi sostengono: ottusi che prendono per prato verde una distesa di sabbia, infuocata dal sole dell'imminente vendetta umana.

Quando penso al genio dell'Italia e lo paragono ai pezzi di merda che hanno preso in mano la cultura, l'arte, la politica, la religione dei nostri tempi, non mi resta che tirar fuori le armi migliori e scaricarle con tutta la forza possibile sulla classe dirigente che non merita più alcuna compassione.

Sì, non basta più dire basta.





Ci vuole una rivoluzione che scuota le coscienze e sotterri per sempre questi bastardi, figli di una corruzione e di una demenza politica che si sta ormai attirando l'ira anche della natura.

Rivoluzione in nome di quel Cristo che già una volta si è scagliato contro i mercanti del tempio e che ora è pronto a distruggere il Parlamento italiano e il Vaticano.

E' pronto.

Ma aspetta che si muova almeno una foglia.

Ciao.


Don Giorgio De Capitani


***

Lucio Galluzzi

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martedì 19 ottobre 2010

OSTAGGI

CANTO DELLA VITTORIA FINALE


Che cosa possiamo darti in più ancora di quello che già ci hai preso in tutto questo tempo tuo?

Abbiamo ancora , secondo te, qualche residuo che ti possa interessare?

Magari ti interessa prendere quel libro che non dobbiamo leggere, passarlo ai tuoi amici verdi che con il lanciafiamme lo volatizzeranno insieme agli altri.

O preferisci quel pezzo di carta di laurea, tanto a noi non serve più, puoi grattare via il nome, metterci quello di un fidata tuo e dargliela honoris.

Hai bisogno di sangue fresco? Tessuti nostri? Desideri scalpi, denti.

O meglio ancora: le iridi. Quelle che tanto volevi da piccolo e che non hai del colore che tanto ti piace.

Prendi ancora, prendi tutto.

Come in un luna park di Ceausescu arriverai pure a prendere i nostri bambini.

Come nomenclature orride ti servirai delle staminali loro per cancellare i tuoi anni.

I maschi poi non ti serviranno più.

Le bambine le coltiverai nelle gabbie intensive, che crescano presto, dell'età che ti aggrada e le porterai a letto, perché è proprio quello che ti rende vivo.

Gioventù fresca e bella che ti illuda di non avere vermi che ti solcano intero.

Tanto ci hai preso tutto.

Anche le speranze.

Che vuoi che sia se ti diamo pure pezzi di cuore, o il miocardio intero.

Non ti farà specie di sicuro affondare le mani nella cassa e strapparlo via.

Ormai ci aspettiamo di tutto.

Anche i blindati in fila sotto casa domattina.

Il cinescopio fisso al TV coi proclami tuoi.

Rastrellamenti, file, plotoni.

Carcere duro per chi si oppone/osa solo dire parola contro.

Poi lì, in cella, botte e tortura pure, fino alle "complicazioni cardiaco respiratorie".

Potete davvero farci di tutto. Nessuno vi punirà. Lo sapete e ne siete sicuri.

Più ci fate fuori, maggiori i meriti che vi promuoveranno.

Noi in ginocchio pure, davanti i cordoni antisommossa, passivi alla carica che arriverà certa.

Siamo noi quelli da calpestare.

Noi i disoccupati.

Noi erosi dalla Damocle precaria, dritta infilata già nel cranio

Noi che non andiamo neppure più a cercare impiego: non ce n'è.

Noi senza soldi.

Noi con la fame.

Noi che non si può sorridere.

Noi dagli occhi secchi per già troppa lacrimazione.

Noi arrabbiati come noi mai.

Noi i terremotati manganellati.

Noi i clandestini buttati a mare.

Noi che siamo gli squadristi che urlano fuori la mafia dallo Stato.

Noi gli antidemocratici che non fanno parlare Bonanni.

E sempre noi che graffiamo con le poche unghie rimaste piccoli spazi che diventano rivolta.

Non sentiamo neppure più dolore.

Atarassici per dovere all'ideale.

Siamo nell'abbandono totale. Senza alcuno che ci abbracci per condivisione.

Soli.

E proprio come Soli si risplende in questa mancanza, nella privazione.

Abbiamo pure rimosso desideri, noi dell'Occidente da questa parte.

Non vogliamo avere, solo essere.

Questo esistere. Esattamente come siamo adesso.

Immobilizzati alle catene. Ostaggi di mostri inguardabili.

Prede si scatole craniche vuote.

Noi davvero si è.

Tu lassù no. Non lo sei mai stato.

Mai nato come umano tra noi.

Con te, simili, i tuoi.

Ma davvero beati gli ultimi.


Lucio Galluzzi
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venerdì 8 ottobre 2010

AUMENTA TUTTO, ANCHE LA MISERIA

DISUMANA POLITICA


La gente da una parte, i politici dall'altra.

Sempre più lontani. Niente più da condividere.

Ormai deputati, ministri, senatori, cariche dello Stato "lavorano" solo per sé stessi.

Nascosti, chiusi nei Palazzi.

Si incontrano per cene, colazioni, loro con prelati, giudici, giornalisti, faccendieri, ma sempre nelle inespugnabili torri d'avorio che li proteggono alla vista.

Se non fossero tutti così brutti e revulsivi si potrebbe pensare che questa non è l'Italia, ma un paese teocratico dell'estremo oriente.

Un regno di quelli dove bambini reincarnazioni viventi sante non possono calpestare terreno, mangiare cose dei comuni mortali, giocare con i coetanei. Stanno seduti come piccole imperatrici madri della Cina passata, sollevati dal pavimento. Intorno hanno solo adulti, il più delle volte anziani, che devono vegliare 24/24 ore affinché la divinità bimba non si contamini.

Gli dei bambini non possono neppure affacciarsi alla finestra. Se lo fanno, il popolo sotto il tempio-casa deve girarsi da un'altra parte.

E invece siamo proprio in Italia.

I politicanti qui non sono alloggiati in pagode d'oro.

I Palazzi che li contengono sono grigi e minacciosi, come il loro contenuto ancora vivente.

Palazzi del Potere come la Casa della Mater Suspiriorum.

Ville private elette a dimora delle altre due Madri: la Lacrimarum e quella più temuta Tenebrarum.

E' un orrore effuso.

Contiguo fra le parti pure avverse.

Escono a sera quelli che ormai sono le interiora dei contrafforti.

Si muovono al buio, incontrano come clandestini i supporters, parlano, raccontano cose inascoltabili, bestemmiano, si vantano della troia che poco prima hanno "punito", ci tengono a dire che se ne fanno una al giorno.

Il gruppetto di idioti intorno ride. Non si sa per cosa.

Sono obbligati da super io malatissimi a fare quei rumori con la bocca e l'apparato vocale che stonano con il silenzio della notte avanzata e qualsiasi, anche minima, intelligenza.

E' questa la non vita che conducono i piazzisti della politica nazionale.

Giocano un gioco che è tutto loro.

Non ammettono altri. Le regole sono segrete.

Ogni tanto ne salta fuori qualcuna, sfugge al controllo del capo bastone di turno.

Ed è schifo: massoni, segreti di Stato, eminenze grigie o porpora, vecchie cariatidi delle banche di dio, paradisi fiscali, soldi, tanti soldi. Un oceano di soldi.

Li distraggono, poi li spostano, pagano uno che poi deve darli all'altro, in una catena di scatole cinesi che a noi non è dato sapere.

Poi comunque non ci capiremmo lo stesso alcunché.

Non abbiamo neppure il tempo di comprendere le notizie che sfuggono.

Ormai ci hanno inseriti nel prodotto continuo, dobbiamo lavorare e lavorare e ancora lavorare.

Produrre ricchezza a cottimo, per loro.

Offrire le giugulari per il dissanguamento.

Niente divertimenti, letture, vacanze, neppure pause. Lavorare sempre di più, lavorare in meno e fare anche quello che la riduzione del personale non produce più.

Siamo noi, i rimasti, che ci pensano, a sudare sei mesi su dodici gratuitamente sapendo che metà anno della nostra fatica la regaliamo ai vampiri.

Aumenta tutto, soprattutto la miseria.

Noi sempre più non garantiti, loro in moltiplicazione esponenziale delle ricchezze personali.

L'altro giorno il premier delle banane diceva che lo vogliamo cacciare, ma siccome lui ha venti case non saprebbe dove andare.

E rideva, ridevano i capponi e le galline in platea. Applauso incluso.

Cosa c'era da ridere?

Cosa c'è di ilare in un tizio che dice delle cafonate simili?

Se non sa quale villa scegliere, tra le tante che possiede, il problema glielo possiamo risolvere noi.

Senza alcun piazzale Loreto o violenza, stando anche zitti. Basta semplicemente che si faccia trovare e prendere: portarlo democraticamente al confino sarebbe un piacere.

Che ridere! C'è talmente da ridere che non capisco il perché non si rida.

Non c'è differenza tra chi è all'esecutivo e quelli che stanno fintamente all'opposizione.

E' tutto un blob. Un gel limaccioso. Stagno latrinoso.

Sono pericolosi.

E la gente sempre più lontana.

Scollatissima e disinteressata alle loro squallide beghe da portinaie in menopausa avanzata maniaco depressoria.

Non potrebbe essere diversamente.

Noi si è a fare i conti con i dolori, quelli veri. Gli stipendi sempre più erosi e la rinuncia anche all'indispensabile.

E se chi ha la fortuna di percepire un mensile di poco più di mille euro, deve fare sacrifici per sopravvivere, i pensionati al minimo con un assegno di 500 euro come vivono?

O meglio, come muoiono?

L'INPS comunica pure che nel prossimo anno le pensioni "piccole" saranno ulteriormente abbassate.

Qui intorno, in ogni luogo della Nazione, c'è disperazione: famiglie distrutte a martellate, madri che depongono i figli nell'acqua di laghi e fiumi e poi si lanciano dai dirupi, giovani che si danno fuoco, impiccati, suicidati, si lanciano dai treni in corsa, vanno ad abbracciare locomotive in movimento, aprono il gas, si fanno di destrometorfano, costa poco, te lo danno senza ricetta, ti anestetizza il cervello e tutto appare accettabile. Poi si muore male, dopo qualche anno.

Non sono casi isolati: il malessere profondo è talmente esteso che solo frequentandolo puoi capirlo.

Questo lo sanno al Governo come pure all'opposizione.

Non pensate siano scemi.

Neppure che abbiano la sindrome crepuscolare della mamma di Cogne.

Questi agiscono scientemente. Capaci di intendere e volere.

Sono pericoli pubblici.

Sequestratori della Nazione tutta, che è in ostaggio con annesso pagamento di riscatto continuo.

Ed è per questo che hanno venti ville, conti ad Antigua, interessi a Santa Lucia, tesori personali che raddoppiano ogni anno, scudi fiscali, leggi per proteggersi il culo e quanto più si possa immaginare usino questi padroni assoluti di tutto.

Poi urlano come le oche del Campidoglio se gli si butta sui muri della vernice rossa, uova, fumogeni, ci chiamano squadristi se andiamo a contestarli, vogliono l'arresto e il bavaglio per noi.

Loro possono sparare ad altezza d'uomo, spaccarci la testa, ammazzarci in galera, bombarci di manganellate, insultarci, augurarci le cose più brutte, toglierci il lavoro, portarci alla disperazione e al suicidio, diffamarci, dossierarci… loro però no, non sono squadristi, neppure antidemocratici.

Il PD è solidale con loro, mai con noi.

Sembrerebbe senza speranza la situazione.

Sembrerebbe.

Ma non lo è.

Isolati come sono, senza affetti, brutti e malati, vecchi e paralizzati, soprattutto pieni d'odio e voracità… stanno finendo male.

Lo vediamo ogni giorno di più.

"E questo branco di coglioni sparirà".

[Baustelle, I Mistici dell'Occidente] clicca per il video


Lucio Galluzzi
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lunedì 9 agosto 2010

I PARTITI CHE BRUTTE CREATURE

SVECCHIARSI PER RIFONDARE LA SINISTRA D'OPPOSIZIONE VERA




Distanti dal mondo reale. Scollati dal sociale quotidiano. Mai vicini alla gente comune. Assenti dai conflitti di dolore che minano la vita, la libertà e la sicurezza economica dei cittadini. Sono enti quasi metafisici. Macchine perfette per per garantire stipendi belli pesanti ad un esercito di funzionari, segretari, amministrativi, addetti stampa, portavoce e borse, autisti, arrampicatori per sgabelli, poltrone e troni.
Aziende in pratica. Catene di montaggio, ben diverse da quelle della Fiat, interfacciate perfettamente tra loro, funzionali al Partito e solo a lui. Processi unidirezionali: sempre per l'interno loro e mai con ricadute all'esterno.
Una volta per noi umani mortalissimi era possibile, ancora, essere quasi protagonisti delle azioni politiche. Ma allora esisteva il concetto di appartenenza ad una classe, riconoscere con certezza l'avversario, si sapeva che erano i fascisti, i democristi, gli elasticoni di gomma… Soprattutto c'erano dei punti di riferimento grandi nei quali riconoscersi. Persone che parlavano chiaro. Senza mezzi termini. Un contratto per i metalmeccanici che era truffaldino veniva chiamato tale e non "concertazione decentrata sotto l'egida dei supervisori concordati". Un ministro incapace o Almirantiano, Rautiano, Rocchiano lo si definiva esattamente per quello che era: un indesiderato che se ne doveva andare.
C'erano obiettivi comuni e mancava la maledetta televisione di Berlussonini.
Si passavano serate intere, quasi clandestine nelle sedi di Lotta Comunista, Lotta Continua, Democrazia Proletaria, Autonomia Operaia, Radicali, Partito Comunista, Rifondazione, Partito dei Lavoratori… e in centinaia di spazi autogestiti da dove partivano progettazione di lotta politica, azioni concrete, proposte che si portavano in piazza.
Si discuteva, si litigava anche, ma alla fine si era insieme a combattere per la stessa cosa: l'interesse di una classe intera.
Oggi se parli di classe a questi politici pensano ti riferisca alla scuola. Gli obiettivi magari sono quelli delle fotocamere. Lo sciopero generale è diventato morto testimone del 68 francese, non più patrimonio di conquiste storiche del Movimento Operario, e non solo operaio, italiano.


Difatti Sacconi, Brunetta, Bonanni, Angeletti, Marchionne, Marcegaglia, Montezemolo… stanno sciogliendo negli acidi lo Statuto dei Lavoratori, disdicono i Contratti Nazionali senza rinnovo, negano il diritto di sciopero e assenza per malattia, pena il licenziamento per "giusta causa".
Non si potrà neppure chiedere aiuto al Giudice del Lavoro se vieni sbattuto fuori perché stai sul culo al padrone, si concerteranno tra loro dirigenti indigesti e decideranno sulla pelle dei disperati.
Con la legge elettorale porcata, lo sbarramento al 4%, l'obbligo del bipolarismo i due dinosauri si sono mangiati i piccoli partiti che li infastidivano.
Così per la prima volta dal dopoguerra i lavoratori non hanno più una rappresentanza in Parlamento, i Radicali ormai ridotti a ostaggi imbavagliati dal minzolinismo di Regime. I due poli non si possono permettere una rivoluzione sui diritti civili come quella che quattro deputati, Bonino, Cicciomessere, Faccio, Pannella portarono al cuore dello Stato negli anni '70.
I cittadini votanti non scelgono più chi eleggere, loro sono solo "utenza delle croci", poi sono le Segreterie dei Pachidermi a decidere chi sarà onorevole.
I Partiti di oggi, brutte creature disumanizzanti. Chi ci è dentro va alle scuole dei Quadri. Formazione, adeguamento, stira & ammira e avanti marsch…
Così negli ingranaggi delle macchine partitiche reggimentali quelli che ci sono dentro e "fanno" la politica diventano come i Visitors.
Alieni, incapaci di ascoltare, con la fretta ai piedi e al culo, hanno sempre da fare, ti parlano addosso perché convinti del proprio Verbo, il tuo è merda che non serve, loro sanno già tutto.
Se stanno in mezzo agli altri lo fanno esclusivamente in forma corporea, come le particule sacre: un continuo vibrare di cellulare, sms ai quali devono rispondere, si allontanano, telefonano, ritornano, si siedono e poi come l'eject dei seggiolini dei Phantom si catapultano di nuovo a sentire chi li sta chiamando allo smartphone.
Non hanno mai tempo. Fanno cinque, sei cose contemporaneamente: mangiano al ristorante, controllano l'agenda, rispondono alle chiamate, ti parlano, criticano il cibo, pensano a quello che dovranno fare dopo.
E tu capisci che "il loro discorso è diverso dal tuo".
Non sono più capaci di stare con la gente. Esibiscono burn out tristi. Usano linguaggi come se parlassero ai Presidi, e molto presidi non li capirebbero neppure. Sempre sulla difensiva perché convinti di stare dalla parte della Divina Ratio. Se provi a contestare ti sbranano. Sei tu l'imbecille che non capisci "quanto loro si stiano prodigando anche per il tuo benessere".
E il loro discorso, anche corporeo, è sempre più diverso da tuo.
Sono ormai incapaci di amare, dare carezze, cum patire, provare sentimenti autentici, lasciarsi andare. E' tutto un calcolo.
Non posso permettersi pause.
Regnano nella dimensione cinica di ciò che si sono fatti portare via: l'umana solidarietà, la pienezza dell'esserci qui ed ora, il potere rivoluzionario dell'abbraccio, l'amore nelle sue forme più naturali e liberatorie. L'amore vero. Perché l'amore politico non esiste. La passione partitica è solo morte.
Se non si è con l'Altro, a camminarci insieme, telefonino spento, senza impegni entro il minuto e mezzo, paranoia compulsiva azzerata, con calma, un passo dietro l'altro, recettori puliti… il Partito resterà Ente metafisico indefinibile, sempre più scollato dalla gente, dalla base.
Se poi ci sono anche le scorte e le macchine blu a proteggere sai che dialogo!
Così conciati i burocrati delle Segreterie, dei Direttivi, fino all'ultimo dei funzionari partitocratici polari hanno congelato pure la loro vita privata, rovinandosela. Soli. Senza affetti veri. E chi condividerebbe con loro il delirio di potenza? Si scappa da questa gente. Se non sono scappati loro prima.
Hanno introdotto un nuovo concetto ferale: "soli è bello".
E soli fanno tutto. Con pochissimi "amici" intorno che hanno l'obbligo di apprezzarli sempre con lode.
Ogni tanto qualcuno non ce la fa a portare avanti il pressing totale. Deve ricorrere alla coca, andare a trans, perché solo loro sono capaci di accettare e sopportare la "caduta" di quel cliente.
Trans e travestiti: tabernacoli d'amore per chi l'amore se l'è giocato facendo il "compagno" in piazza e il fascista in casa.
Ora sarebbe anche giunto il momento di cambiare i soggetti, sempre gli stessi, che tirano le fila di un PD che non ha ragione d'essere, non è mai nato, non può sortire risultati di cambiamenti perché è contiguo al Regime, voluto e mantenuto a sua immagine e somiglianza dai vari D'Alema, Bersani, Veltroni, Fassino, Marini, Violante, Finocchiaro…
Svecchiarsi, fare largo ai giovani, mettersi da parte eticamente riconoscendosi la mancanza di idee concrete che di fatto hanno portato la sinistra e questo stato pietoso di morte… e non sarà facile attuare il cambiamento perché i "vecchi" dirigenti pensano solo a battere Berlussonini alle elezioni, non intendono altro.
E invece il vero punto è mollarla con le illusioni da filodrammatica di provincia, mettersi da parte, prendersi la barca a vela salirci sopra e andare. Ad abbronzarsi altrove.
Lasciare, finalmente, spazio libero a menti fresche, che parlino l'italiano della gente, sappiano camminare per le strade, abbiano la facoltà dell'udito e l'energia del rifondare la sinistra, senza le paure di "perdere" le elezioni che hanno ossessionato, da sempre, i padroni del PD.
Perché i problemi nostri sono la disoccupazione, la povertà dilagante, il precariato, la fame, la casa, i contratti, gli stipendi, la Scuola Pubblica, l'energia...


Lucio Galluzzi
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venerdì 7 maggio 2010

BATTIATO NON BATTIATO

Battiato non Battiato



C'è voglia di killer.

Di spietati esecutori senza tremori.

Si sente nell'aria la solida presenza della svolta.

Soprattutto finale.

Finale soprattutto quanto.

E se non ti sanno più amare gli amici

compagni

quei fratelli

quelli che non possono più

perché non vogliono,

almeno qualcuno dal viso pulito

con unghie corte non onicofago

provveda in una bella giornata di questa primavera

nel bel mezzo di una sberla di vento

in pieno sole

ai margini d'erba e fiori di campo,

che non piova per favore,

a sbattermi nella nuca

un dum dum,

ma che arrivi preciso.

Sarà meglio due di fila

e via che è fatta.

Almeno quest'atto d'amore assoluto

senza critica

morale

etica

cristo domineiddio

e lacrime me lo devi.

Mi andresti bene anche sconosciuto

giacché quelli che ho frequentato

poconulla sanno del dovere del cuore

millantatori

cannibali e finti Nosferatu

fanno della notte palestra di trappola

per quello che non dorme più accanto al loro cuscino.

No mercy.

Anche sconosciuto sì.


Certo è meglio non sapere chi è stato

almeno mi tolgo pure il peso della riconoscenza,

dovergli andare in sogno

con numeri del lotto

moniti precognitivi.

Non ci sto più.

Sfrantumami il cranio allora

fulmine a ciel sereno

espandimi la testa per 360°

rendimi a terra

portami via il panico e il timore

l'insonnia e gli occhi secchi

i mattini maledetti

cancellami quest'espressione ormai indelebile

ethernal aestethic tattoo

che non ho voluto

e mi ritrovo.


Ho smesso ormai di ridere da anni

e sai, nessuno se ne è accorto

avevamo ragione a dircelo, Milena,

"quando tutto ci sarà portato via

saremo noi per noi

e questi che tanto ci vogliono

avranno paura

perché non li divertiamo più".

Adesso sono in giro per carne fresca

si vendono le madri per un pezzo di minchia

o una cotoletta gonfia d'umore

ti prendono a caso

e ti portano al mercato di Phnon Penh

lì ti lasciano

non vogliono neppure soldi per la cessione

non vogliono sapere come ti cucineranno vivo

non conoscono Durga Kali

ma si tolgono il peso.

Sei zavorra ormai

un peso senza senso

un senso senza i sensi.

Loro: cobra senza veleno.

Servono ancora di meno.


Evvai allora!

Togli la mia forza lavoro dal circuito

negagli i miei soldi

cancella questa presenza

e poi lasciami lì

che sia veramente un peso il portarmi via

finally!

Io sarò leggero senza più ingranaggi

o sociale.

Via l'impegno.


Poi c'è quell'altro che chiamano maestro

sempre con la emme minuscola

che me lo pontifica

e mi dice che va bene se mi voglio ammazzare

un giorno lo farò con determinazione

che per ora devo rimandare

è solo un breve invito,

vivere è un'offesa che desta indignazione

non lo merita questa parvenza di vita

solo una migliore.

Va bene pure io avessi i suoi soldi

rinvierei tutto

e sarei maestro con la emme maiuscola

direi le stesse cose

forse meglio.

Fammi un bonifico mensile

vedrai che te la canto pure io la vita migliore.

Farei tornare pure l'amore.

Però, intanto, io non mi voglio ammazzare

è variato il discorso di fondo,

è tempo di killer.

Di spietati esecutori senza tremori.


- A Milena -

Lucio Galluzzi
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