SCENA PRIMA
Interno brianzolo, arredamento brianzolo, camino brianzolo con ceppi brianzoli a disposizione.
Disposizione brianzola. Alle pareti ritratti di personaggi brianzoli, cornici brianzole, deodorante per ambiente brianzolo.
Il signor Brambilla è seduto di fronte al signor Brambilla che è sua moglie ormai da più di trent'anni.
Lui porta i tipici baffi brianzoli. Anche il signor Brambilla sua moglie li porta. Uguali.
Sono comodamente seduti su poltrone rustiche brianzole.
Ancora in vestaglia, nonostante siano le 11 di mattina o le 17 e 45 di pomeriggio.
Lui legge il giornale. Non un quotidiano. Legge proprio Il Giornale.
Il signor Brambilla moglie sferruzza nervosamente.
La pedola batte tre rintocchi.
Signor Brambilla: "Cribbio, già le 21! Come passa il tempo, sembra ieri che erano le 21!"
Signor Brambilla Moglie: "Guarda che sono le 21! hai poco da fare lo spiritoso sai!"
Signor Brambilla: "Infatti ho detto che sono le 21! Non senti quando parlo?"
Signor Brambilla Moglie: "Cribbio se ti sento, sono anni che ti ascolto, dici una cosa e poi il suo contrario. Poco fa hai detto che sono le 21 e poi che ieri erano le 21, ti pare?"
Signor Brambilla: "Sei il solito, ma anche la solita, non vuoi capire. Tanto sono decenni che non mi capisci. Siamo marito e marito, moglie e moglie da almeno 50 anni e tu come il primo giorno!"
Signor Brambilla Moglie: "Cribbio, sai che mi sembrava di meno? Comunque, basta non ce la faccio più, mi dimetto!"
Signor Brambilla: "Si stava meglio quando c'era Lui, l'aratro tracciava il solco e la spada lo difendeva, hai ragione cara, solo io ti posso capire, per solidarietà mi dimetto pure io con te e ti seguo."
Signor Brambilla Moglie: "Non mangio mai il rognone al mattino, eppure la cameriera ce lo prepara sempre, è un delirio, ogni volta devo fammi forza e far finta di nulla, le chiederò di dimettersi!"
La pendola batte mezzo rintocco, poi sette, poi a piacere.
Signor Brambilla:: "Cribbio! Già le 21! Come passa il tempo, sembrava poco fa che erano le 21!"
Signor Brambilla Moglie: "Questa volta ti devo dare ragione marcia sai! E' proprio vero stavo leggendo il giornale che stavi leggendo tu e non se ne può più, hanno anche smesso di produrre croissants! E' uno sciopero dappertutto.
Con questa storia della pericolosità delle montagne russe hanno bloccato la Nazione. E' sempre colpa di quei balordi dei comunisti. Figurati! Io di politica non ne voglio capire nulla, ma certe cose saltano agli occhi come le omelette saltate. Che bisogno c'era di queste montagne qui da noi? Ma basta! Mi dimetto sai? Cosa dici?"
Signor Brambilla: "Mi dimetto pure io un'altra volta, da quando lo abbiamo detto io mi sono dimesso due volte. Anche tu, due volte come me. E poi non andare a dire alla mamma che non ti amo. D'altronde il rognone al mattino lo mangio sempre tutto io. Anche la tua parte. Non puoi lamentarti."
Signor Brambilla Moglie: "Hai visto? Ci sono le rondini, ma non c'è la primavera! Non ci sono più i proverbi di una volta. E' una società corrotta. Pensa che l'altro giorno ero di passaggio dal centro e sai cosa ho visto… Lo so che non mi crederai, ma è così: c'era un uomo decorosamente vestito, a schiena in giù che raccoglieva da terra la verdura buttata via dagli ambulanti del mercatino. Neanche sceglieva. Tutto quello che poteva prendeva. Peggio di un barbaro. E' per quello che la società è malata. Chi può prende e non lascia nulla agli altri. Per fortuna che ci chiamiamo Brambilla, abbiamo una casa nostra, una rendita onorevole, i nostri figli sono sistemati, la villetta in Sardegna pure e mangiamo rognone ogni mattina. Il rognone con il limone a me non piace. Preferisco il fegato non tanto cotto, ma senza cipolla. La cipolla è il cibo dell'ignoranza. Come la patata. L'ho imparato al corso dei Ricostruttori. I preti bisogna seguirli sempre. Ne sanno una in più del diavolo. Fanno le pentole e anche i coperchi."
Signor Brambilla: "Sai sono preoccupato, è da questa mattina alle 21 che mi preoccupo. Mi sento assediato. Esco di casa ed è come se mi buttassero fango addosso. Non lo capisco perché. Ma intanto è così. Dopo neppure cento metri sono tutto inzaccherato. Ma io non gliela do vinta. Continuo a camminare a testa alta e petto in fuori. A proposito: che fine hanno fatto i petti di pollo di ieri sera? Erano in frigo. E ieri sera non c'erano più. Ne sai qualcosa?"
Signor Brambilla Moglie: "Anche se non abbiamo gatti e cani, credo che li abbia presi il gatto o il cane. Della cameriera ho piena fiducia. E' brianzola, non o farebbe mai, e poi a lei non piacciono i petti di pollo. Mangia carne rossa. E poi io non posso sapere tutto. Ieri sera mentre tornavo a casa mi si è rotto un tacco e sono caduta in una pozzanghera. C'era acqua rafferma e sterco di qualche animale. Mi sono sporcata tutta. Tu che ti lamenti del fango… io me la passo peggio… E mi vieni a chiedere dei petti di pollo di ieri sera? Lo sai che non c'ero. Non c'eri neppure tu, se vogliamo dirla tutta, eri dallo sfangatore. Quindi non buttare benzina sul fuoco come fai sempre quando devi dare la colpa a me!"
Signor Brambilla: "La benzina aumenta sempre di più."
Signor Brambilla Moglie: "E' colpa dei metalmeccanici. L'ho letto su Selezione. Le vere notizie te le devi andare a cercare con il lanternino: non ci sono più i giornalisti di una volta. Mi ricordo che quando andavo a scuola, compravo sempre lo stesso giornale ogni mattina, non avevo neppure bisogno di leggerlo. Tanto lo sapevo già che era tutto vero quello che scriveva. Adesso è al contrario! Non compro più giornali e devo leggere. E' un mondo alla rovescia."
Rumori di fondo, passi veloci, frasi concitate che si sovrappongono. I Signori Brambilla tendono l'orecchio aiutandosi con la mano.
La pendola batte 10 rintocchi a volume crescente.
Gli ultimi sono come gong d'orchestra.
La scena adesso è bloccata. I signori Brambilla immobili nella posizione di prima.
La cameriera entra correndo.
E' sconvolta, il respiro affannoso, spettinata. Il trucco sbavato.
Cameriera: "[rivolta al pubblico] Salve! Sono la cameriera dei signori Brambilla. Mi chiamo Labrambilla. Lo dico a voi perché se lo dico a loro non ci credono. Da poco ho saputo una notizia terribile! Sono sconvolta, mi sono dovuta fare accompagnare a casa da un pompiere di passaggio perché a me il fuoco fa paura. Ma no! Non c'è incendio in città! Non fatemi perdere il filo! Allora: ero bella tranquilla che guardavo delle vetrine e lì accanto c'era un capannello di persone a modo. La polizia non li ha dispersi perché si vedeva che non erano dei poveri. Insomma, dall'aspetto erano tutti signori di un certo grado sociale. Ebbene, parlavano a bassa voce, ma io sono riuscita sentire lo stesso, dicevano che l'Arcivescovo Brambilla di Costantinopoli si è dimesso, ora se l'Arcivescovo di Costantinopoli Brambilla si è disarcivescostantinopolizzato, vuoi vedere, dicevano sempre loro, che anche i Brambilla si disarcivescostantinopoilizzeranno? Erano preoccupatissimi. E figurati io che ci lavoro per loro! Dicono che se si dimetteranno sarà guerra civile, come per la morte di Michael Jackson e il concerto di Madonna che è saltato a Parigi. No dico… [rivolta sempre al pubblico, ma questa volta con espressione da malfidante] voi che siete qui da prima di me, ne sapete qualcosa?"
La pendola suona rintocchi a piacere, con intervalli diversi, ma tutti simili a campane a martello, il volume è più basso di prima. Sommesso.
I signori Brambilla riprendono la posizione e le azioni d'inizio scena.
Labrambilla "[rivolta ai signori Brambilla] Buongiorno signore, Buonasera signora. Avete dei bei baffi oggi, più belli degli altri giorni, se non fosse che vi conosco meglio delle mie tasche direi che non siete voi, ma qualcun altro, invece siete proprio voi, sono contenta di ritrovarvi ancora qui a casa mia. Meno male! In città dicono che volete seguire le orme dell'Arcivescovo Brambilla di Costantinopoli che non so se avete sentito, ma si è disarcivescostantinopolizzato! Io non sto più nella pelle d'oca dalla paura. Mi sento un paté d'animo come non mai… [scoppia a piangere]."
Signor Brambilla: "Ma si figuri signora Labrambilla, non ci pensi neppure a queste cose, non non l'abbandoneremo mai. Infatti, e anche il pubblico ne è testimone, fino a poco fa parlavamo proprio di lei. Dicevo con mio marito esattamente che dovevamo darci da fare per prepararle il rognone senza limone perché i petti di pollo di ieri sera sono spariti, forse i cani e i gatti che lei non ha li hanno presi come fanno al solito…"
Signor Brambilla Moglie: "Divevamo proprio così, sì. Lo confermo. E anche il pubblico come vede annuisce. E' tutto con noi. Tutti della stessa idea. Ma i petti di pollo non sono cosa da gatti e cani, piuttosto qualche bolscevico della Sorbona che passava di qui. Ne sono più che certa. Come sono sicura del disastro nazionale dovuto alle montagne russe. Io mi informo e le cose le so. Piuttosto, ci dica lei Signora Labrambilla, ci tranquillizzi: girano voci che lei voglia dimettersi. Se lo fa noi siamo fregati!"
Signor Brambilla: "Infatti! Noi volevamo dimetterci prima che lei arrivasse, lo dicevamo per burla. Siamo burloni noi! Vero cara…? [sottolineando il finale con enfasi complice e a denti stretti]."
Labrambilla: "Verissimo tesoro mio. Finalmente mi hai riconosciuta! E io che pensavo non ti ricordassi più di me! Non si dimette più nessuno! Questo volevo sentire! [saltellando sul palco, felice come un'oca francese schiodata]."
Anche il Signor Brambilla e il Signor Brambilla Moglie si alzano dalle poltrone. Si uniscono scomposti, ma contenuti, un po' più inchiodati, ai festeggiamenti della Signora Labrambilla.
La pendola batte rintocchi come le pare.
I tre, sempre saltellando, intonano il Va Pensiero dal Nabucco. Ognuno va per proprio conto.
Non ha importanza se le frasi vengono cambiate. Neppure se stonano.
Anzi: meglio che lo facciano.
FINALE
Entra all'improvviso il pompiere.
Pompiere: "[urlando con voce baritonale] E bastaaaaaa!"
I tre si stoppano e mantengono la posizione. Statue.
Tutto tace.
Anche la pendola, fa solo un timido tentativo di campanellino. Poi silenzio.
Pompiere: "Signori, consentitemi: contegno! Suvvìa, cribbio! Mi presento. Sono il pompiere Brambilla. E sono qui soprattutto per farvi una domanda molto grave…"
I tre si "sciolgono" dal freeze. Veloci, senza far rumore tornano come prima.
Il Signor Brambilla legge Il Giornale, capovolto, sia lui che Il Giornale.
Il Signora Brambilla Moglie sferruzza ma sbaglia tutti i punti. Le tremano le mani.
La Signora Labrambrilla fa finta di togliere la polvere qua e là.
Pompiere Brambilla: "A proposito, che fine ha fatto la Nanoattirce Calva?"
Imbarazzo.
I tre si guardano. Si fanno cenni con il capo come dire "dai diglielo tu", "no tu", "tu!"…
Signora LaBrambilla: "[falsamente sorridente e fintamente rilassata] Oh bè! Se è per questo: è muta e si asfalta la testa sempre allo stesso modo!"
La pendola riprende a battere rintocchi a caso.
Sipario.
Le luci non vengono accese.
SCENA II
Velocemente si riapre il sipario.
La scena seconda è identica alla prima.
Solo i personaggi si cambiano di ruolo.
Avanti così anche per più scene.
Fino a quando il pubblico non si rompe le palle.
Le luci non devono mai essere riaccese.
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