HA ASSASSINATO LA CULTURA

E' sotto gli occhi di tutti, anche di quelli del PDL e quindi proprio di tutti nessuno escluso, ognuno è compreso, di quale disastro nazionale in pochi anni abbia prodotto questo non governo di incompetenti.
Gente alla quale la cosa pubblica non può fregare di meno. Perché di fatto non sanno neppure cosa sia. Figuri che del lavoro politico istituzionale capiscono meno della Barbie. Personaggi che non si sa bene per quali meriti professionali dirigono dicasteri, parlamentari e senatori che a guardarli in faccia ci leggi a scritte lampeggianti "è come se non ci fossi, l'importante è lo stipendio", sottosegretari da film dell'orrore di quart'ordine e poi una sequenza infinita di amebe palanti, recitanti a memoria quello che per dovere pagato gli hanno imposto di dire: giornalisti, avvocati, opinionisti, tuttologi, barzellettieri, sgarbisti, oche giulive, rifiuti del fascismo, conduttori televisivi…
Un esercito di delegittimati che paghiamo salatamente, ai quali non riusciamo a dire: siete licenziati in tronco, causa fallimento totale.
E dire che abbiamo sopportato di tutto, e continuiamo a farlo, ma non riusciamo a stufarci e a dire "andatevene a casa, o vi ci mandiamo noi".
Qualsiasi sozzeria sia emersa, o venga fuori adesso in queste ore, riguardante l'esecutivo, ormai non fa più effetto. In pratica Berlussonini e la sua corte di miracolati hanno ottenuto l'impunità assoluta, la più sicura: tutto deve essere permesso. La qualsiasi cosa.
Prima di diventare un leccaculo colpito da stupidità cronica, Umberto Bossi diceva ai congressi della Lega che "Il tizio di Arcore è un mafioso, ricicla i soldi di Cosa Nostra, ha fondato Forza Italia prendendola da dell'Utri che l'ha creata con i suoi amici della criminalità organizzata siciliana, ha fatto i denari su centomila ragazzi morti di droga, compra i nostri deputati… venga da me che gli spiego qualcosa…"
Prima di diventare un leccaculo in idiozia paranoica conclamata, Berlussonini dichiarava: "con il signor Bossi non mi siederei mai ad un tavolo per trattare e non sosterrò [nell'originale: "sosterò"] mai più un governo che conti su Bossi come sostegno, perché è una persona totalmente inaffidabile."
L'altro ieri lo smemorato di Arcore fa sapere che: "Conto su Bossi perché è un amico leale e fidato."
La cariatide di Pontida, dal canto suo, ha cambiato completamente idea sull'avversario/nemico di un tempo, ora lo ama: "Chi tocca Lui muore! lo difenderemo noi dagli attacchi di chi lo perseguita. E' attaccato da tutti i fronti: dalla mafia, dai giornali di sinistra, dalla magistratura…"
Questi due è 20 anni che vanno avanti così. Quattro lustri di cretinerie vomitate di continuo e senza vergogna.
Neppure i bambini borders delle scuole dell'infanzia di comportano così.
Eppure questi due stanno governando l'Italia. Con la benedizione del Capo dello Stato, del Papa, dell'opposizione, della CISL, UIL, UGL, clero tutto… parrebbe un plebiscito di consensi da piazza Venezia.
Ma non è così.
L'informazione di regime è diventata di nuovo brava a mistificare la realtà.
Come quella volta in piazza San Giovanni: mentre la follia fatta voce dal palco prometteva di sconfiggere il cancro in tre anni, sotto , in apparente delirio, c'erano quattro gatti, pagati pure dall'organizzazione che dono diventati "oltre un milione e mezzo". E' palese, anche dalle foto aeree, che fossero poche decine di migliaia. Ma loro hanno detto un milione e mezzo e tale dato è rimasto.
Qualsiasi puttanata dicano o facciano è ormai normalità.
In tutto questo caos da casa d'appuntamenti all'aperto, i veri problemi, quelli concreti, passano inosservati.
Ce n'è uno in particolare, molto preoccupante, che non viene quasi mai citato se non dagli "addetti ai lavori", è il crimine più grande che l'esecutivo Berlussonini ha pepetrato: la sostituzione della Cultura italiana con la cultura d'Arcore. Non quella della città D'arcore, bensì la praticata nel feudo privatissimo del ducato.
Non si parla d'altro in Italia se non di troie, pompini, viagra erezioni vere o presunte, eiaculazioni assenti, trans, sfinteri, preservativi che non si trovano, costo della prestazione, ricatto sessuale, coca e orgasmi, veline e velone… e giù così, sempre più in basso con la lingua italiana stuprata dagli zotici legaioli, i valori della nostra Cultura, anche storica, sostituiti dal disvalore revisionista di una destra che si riempie la bocca d'amore, ma solo a parole perché ha il manganello bene in vista, siamo noi i ciechi che non vogliamo vederlo, o ci piace.
Così dalle parole, i cialtroni incompetenti, che si sono fatti eleggere [?] per non finire in galera [cfr: dell'Utri, dichiarazioni facilmente recuperabili in rete; le vicende del suo Capo sono note al mondo intero], sono passati ai fatti come dei fatti, anzi fattoni.
Sciabolate alla Scuola Pubblica, programmi riformati, tagli su tagli, cancellazione della ricerca universitaria, uso del corpo docente come merce di scambio economico per tappare i buchi dei ladri della Cricca, insegnamento della religione cattolica come disciplina principale [gli insegnanti di IRC sono pagati 300 € in più degli altri ai quali verranno tolti dagli emolumenti circa 6.000 € in quattro anni], istituti scolastici senza un centesimo, supplenze cancellate, precari licenziati, materie come la geografia e la Storia dell'Arte abbattute perché "poco disciplinari", la Storia ridimensionata perché di certi periodi è meglio non parlarne, o meglio: parlate solo delle Foibe e non della Resistenza Partigiana e della Seconda Guerra Mondiale o del Nazi/Fascimo. In questa realtà di smantellamento dei Saperi, anche i presidi sono ridotti al silenzio. Devono eseguire gli ordini altrimenti: punizioni gerarchiche ed economiche.
Si va anche oltre: esistono circolari regionali dell'istruzione [Emilia Romagna] che fanno da bacinella d'accoglienza ai deliri di regime: il docente che si permette di criticare il Ministero dell'Istruzione e questo Governo verrà sottoposto a richiamo, censura, multa ed eventualmente il licenziamento.
In aggiunta: mense scolastiche negate ma guarda caso da sindaci legnaioli!, ai bambini poveri [quasi sempre stranieri], anche lo scuolabus è vietato se i tuoi genitori non hanno da pagare, tempo pieno non più garantito, sostegno ai disabili ridotto sia a livello docente che assistente comunale, tetto del 30% per le iscrizioni/frequenza agli alunni non italiani [non italiani significa quelli con la pelle un po' più scura o scurissima, gli occhi a mandorla; perché gli stranieri USA, Australia, Canada… forse non sono compresi nell'elenco delle percentuali].
Tempo fa si era chiesto ai docenti di "denunciare" i figli dei clandestini, lo si sta chiedendo di nuovo.
Insomma pure l'Istruzione nel nostro Paese è stata trasformata nello specchio dell'esecutivo: una casa d'appuntamenti all'aperto.
Per il colpo mortale, poi, ci sta pensando la macelleria della manovra economica correttiva con i tagli all'Arte, agli Enti Lirici, ai Teatri…; solo che in questo caso i lavoratori del settore stanno protestando in modo fermo e deciso, infatti il dissenso totale emerge allo scoperto, buca la censura di Stato, quindi la gente lo sa e si indigna.
E per la Scuola che si fa?
Niente, assolutamente nulla. I docenti sono una classe lavoratrice anomala. Anzi non sono neppure una classe. Siamo mezzo missionariato e l'altra metà abneganti patrioti al servizio. Ognuno di noi coltiva il proprio orticello privatissimo, non sciopera, non blocca gli scrutini, lavora a cottimo occupandosi anche, e risolvendole, di mansioni non di competenza della funzione docente, facciamo i supplenti dei colleghi che mancano, così lo Stato risparmia e i precari li licenziano meglio, ma soprattutto siamo bravissimi a fare delle commoventi feste di fine anno con canti, cori, battimani, genitori commossi, videocamere, tutti festosi, anzi festosissimi.
Se non ci sono i soldi per le coreografie, poco male!, li mettiamo di tasca nostra, perché noi non siamo scemi, non lo siamo proprio, siamo solo fedeli alla linea.
E che non manchi il crocifisso dalle aule, lo ha detto anche Zaia ieri a Pontida.
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