GOVERNO DI LARGHE INTESE?
NO GRAZIE.
Qualcuno mi spieghi come sia possibile che tutta l'attenzione politica/giudiziaria di questi ultimi giorni sia catalizzata da tre o quattro "pensionati sfigati" che giocano alle società segrete!
Se poi questi "vecchietti" hanno come referente, amico fraterno, consigliere d'anime il mafioso Dell'Utri… poco male no? Marcellino è persona bibliofila, culturalmente ferrata sui diari segreti falsi di Mussolini e altre meraviglie letterarie.
E' talmente altruista che proprio quegli "scritti" del Benito li ha passati subito al suo amato Berlussonini il quale non ha perso tempo a prenderne una bella frase sui gerarchi e il potere e sbatterla in conferenza stampa, naturalmente riferendola a se stesso.
Anche Berlussonini è ormai da tempo "pensionato sfigato" con seri problemi d'identità e molteplici disturbi della personalità.
Insomma, gira che ti rigira, anche Feltri, Fede, Sallusti, lo dicono, tutti se la prendono ad ogni costo con personaggi che giocano, dei birbantelli per l'appunto, e si continua a buttare secchiate di fango mediatico solo ed esclusivamente per mettere in cattiva luce il premier e il suo non-governo.
Poco importa se da decenni i nomi che circolano nelle inchieste italiane sui fatti più inquietanti dell'eversione, criminalità organizzata, stragi, rapimenti, servizi segreti deviati… sono sempre gli stessi.
Ci sarà sempre qualche pennivendolo, Minchiolini, Umilio Retriever, Facci… che ci diranno, per esempio, che Flavio Carboni è nato già vecchio, pensionato e sfigato e con lui anche altri. Compreso Andreotti.
Perché questo Paese ormai è Patria per vecchi. Magari lo è sempre stato. Ma negli ultimi anni la situazione è andata via via mummificando a favore di quelli, troppi, che una volta si chiamavano faccendieri e ora, con lo sdoganamento del Premiato Circo d'Ardore, si palesano per quello che realmente sono stati e sono: manovratori ex occulti.
Gli attori sono sempre gli stessi.
Flavio Carboni ormai ha 78 anni, da quando lo ricordo io è sempre in stato d'arresto, non vuole invecchiare, ha tre by-pass, ma i capelli tutti neri e folti: infatti è un parrucchino.
C'è chi si asfalta la pelata e da un giorno all'altro varia le pennellate e le intensità del colore, gli stucchi al viso, i ceroni e correttori per le occhiaie in funzione della "rappresentazione" più o meno dolorosa-perseguitata apparizione mediatica, e chi invece si paluda e si posticcia, a volte con cappucci neri in testa.
Carboni è un pluripregiudicato: dall'omicidio Calvi al crack Ambrosiano, una bancarotta fraudolenta tra le più grandi d'Europa, solo minore a quella Parmalat, che ha messo sul lastrico migliaia di famiglie, e l'ha condannato a 8 anni di carcere.
L'Italia è stata ridotta alla negazione del merito positivo e professionalità individuali: più uno già "introdotto" delinque, viene arrestato, processato, condannato, maggiore è il suo prestigio nei "salotti buoni".
Andreotti viene prescritto per Mafia, ma gli strilloni di regime lo fanno passare all'opinione pubblica per "assolto", siede ancora al Senato, seppur semimorto.
Dell'Utri 6 mesi patteggiati per false fatture e falso in bilancio. 2 anni definitivi per false fatture e frode fiscale commessi a Torino nell'ambito della gestione di Publitalia;
si becca 7 anni, in appello, per concorso esterno con Cosa Nostra; risultato: lui festeggia, i suoi amici di partito gli sono solidali, resta senatore e testa di serie del PDL.
Bossi si vuole pulire il culo con la bandiera italiana, spennacchia l'inno nazionale, incita alla lotta armata e all'odio razziale, 8 mesi definitivi nell'ambito dello scandalo Enimont, anno definitivo dalla Cassazione per affermazioni verbali di istigazione a delinquere in occasione di due comizi della Lega Nord a Bergamo, in cui si incitavano i militanti leghisti a "cacciare i fascisti dal Nord anche con la violenza". Due condanne definitive per altrettante compiute affermazioni verbali di vilipendio alla bandiera italiana, la prima ad 1 anno e 4 mesi di reclusione con sospensione condizionale della pena, la seconda a una multa di 3 mila € [essendo nel frattempo intervenuta modifica in punto pena del reato all'inizio del 2006 ad opera del III Governo Berlusconi]: è ministro della repubblica.
Maroni, deputato e ministro degli Interni, 4 mesi e 20 giorni per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale durante la perquisizione della polizia nella sede leghista di via Bellerio a Milano, per aver morsicato la gamba dell'ufficiale di polizia, dopo la caduta in terra.
Borghezio, eurodeputato, 750 mila lire di ammenda per aver trattenuto per un braccio un ragazzino marocchino di 12 anni. 2 mesi e 20 giorni definitivi in incendio aggravato da "finalità di discriminazione" per aver dato fuoco ai pagliericci di alcuni immigrati extracomunitari che dormivano sotto un ponte del fiume Dora a Torino.
Sciascia Salvatore, Senatore ed ex-Manager della Fininvest: 2 anni e 6 mesi per corruzione di ufficiali e sottoufficiali della Guardia di Finanza, allo scopo di alleggerire le verifiche fiscali della Fininvest.
Sgarbi, Deputato: 6 mesi e 10 giorni definitivi per falso e truffa aggravata e continuata ai danni del Ministero dei Beni culturali per produzione di documenti falsi e assenteismo mentre era dipendente del Ministero dei Beni culturali del Veneto. Oltre 1000 € di multa per diffamazione aggravata sulle indagini del pool antimafia di Palermo.
La lista potrebbe continuare ancora per un bel po', ma era solo un esempio dell'impunità ed inamovibilità delle quelli godono i personaggi organici a questo regime incredibile, eppure vero.
Non c'è da meravigliarsi, quindi, se chi delinque istituzionalmente continua a farlo fregandosene altamente.
Tanto ci pensano Papi e Ghedini a tirarli fuori dai pasticci invendandosi i DDL più assurdi, pagandone così fraternamente i favori ricevuti.
Non è neppure una novità che le decisioni politiche concrete e vitali per il Paese vengano decise in sedi non istituzionali; una volta a Palazzio Grazioli, un'altra nella villa di Arcore, in casa di Vespa a cena con Casini e il cardinale di turno, al domicilio di Verdini e così via.
Questi birbantelli di vecchietti inoffensivi in pensione, quelli della loggia P3, che tanto è sempre la P2, che cosa facevano nelle riunioni segrete a casa di uno dei tre coordinatori del PDL [Verdini, per l'appunto. Gli altri sono Bondi e La Russa]?
Si occupavano "candidamente" di "aggiustare cose giudiziarie": "nomine, promozione di magistrati, punizione di magistrati che non rigavano dritto, ispezioni. A volte alle riunioni partecipava il discusso capo dell'Ispettorato del Ministero della Giustizia, il giudice napoletano Arcibaldo Miller e anche il sottosegretario alla Giustizia Caliendo, ex magistrato, fedelissimo di Alfano".
Gli "inoffensivi pirla" si spingevano anche oltre, volevano influenzare i verdetti della Corte di Cassazione [l'annullamento del mandato di cattura per camorra spiccato dal GIP di Napoli contro l'ormai ex sottosegretario Cosentino], mettere un giudice preciso a Presidente della Corte d'Appello di Milano [tra uno di Magistratura Democratica, di chiara e specchiata fama ed esperienza come Rordorf e un altro gradito ai convenuti, il dimissionario Marra, vince Marra. I "fratelli" in riunione avevano telefonano pure a Mancino, vice presidente del CSM [risulta dalle intercettazioni] che all'ultimo momento cambia idea e non sostiene più Rordorf votando per Marra.
Parrebbe che pure il braccio destro di Formigoni si sia rivolto ai "faccendieri" per sistemare il caos della lista Ciellina non ammessa in un primo tempo al voto...
Forse non sono e non erano così tanto inoffensivi questi praticanti l'amore incappucciato. Non pare proprio giocassero a tressette o si occupassero di volontariato, neppure facessero calzette.
Allora viene da chiedersi, dopo gli sviluppi dell'inchiesta dell'Eolico, se questa cupola di affiliati al Piano di Rinascita Democratica di Licio Gelli, o altro simile sodalizio, sappia o meno qualcosa su chi abbia killerato Clementina Forleo, Luigi De Magistris, il procuratore di Salerno Apicella e i suoi sostituti Gabriella Nuzi e Dionigio Verasani.
Non è importante sapere se ci sono reati o meno contenuti e commessi da questa P2/P3.
La cosa che deve fare pensare, e molto, è che ci sono giudici che prendono ordini da politici e "fratelli" protettori di politici, che se non ci fossero state le intercettazioni attive e il DDL Bavaglio fosse già legge tutto quello che sta emergendo in questi giorni non lo avremmo saputo.
Non si sarebbe dimesso Cosentino, il giudice Marra ricoprirebbe ancora il suo posto, il CSM non avrebbe iniziato una indagine interna contro i magistrati citati nelle telefonate dei "carbonisti" e chissà ancora quante cose si devono sapere…
Come quella di Cesare a cui i faccendieri con Dell'Utri dovevano riferire tutto e che gli inquirenti identificano nella figura del Premier.
Un po' Napoleone, qualche volta Cesare, altre Benito, spesso Casanova, quasi sempre Pinocchio… un ultra settantenne birbantello, pensionato, inoffensivo, giocherellone?
Altro che Governo di Larghe intese! Casini, Cicchitto Cappuccetto Azzurro, Bersani Calabraghe, Finocchiaro BlaBlaBla…
Ci vuole un governo a Strette Sbarre, in galera!
Fonti usate:
"Passaparola", Marco Travaglio
"Iniziativa Parlamento Pulito", Beppe Grillo Blog
"La Casta Italiana", Blog
La Repubblica
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