E SUA CURA
Hanno giocato talmente sporco per tutto questo tempo che la confusione è totale.
La loro "democrazia" sottrattiva fa paura perché applicata scientemente e in continuità.
Non si fermano un solo attimo. Sono feroci, cinici, malati, rabbiosi, integralisti delle Crociate.
Ma non li vedete?
Sono incapaci di ridere, la satira li fa andare in bestia, la verità li irrita al punto tale che emanano editti e scomuniche segreti,
ordinati telefonicamente, se ne vantano pure se scoperti.
Tutto gli deve essere permesso.
Urlano quando li si sorprende con le dita nella marmellata.
Se provi a chiedere perché rubavano confettura, risponderanno che è tutta colpa degli omosessuali e delle trans.
Tu gli fai notare che non hanno risposto, loro ti danno dell'idiota, continuando a parlare d'altro.
"Parlare" è un eufesmismo.
Non lo sanno fare.
Urlano, insultano, sputano, diffamavano, distruggono vite usando i loro giornali.
Quello che hanno detto oggi con la carta stampata, domani sarà ripreso, approfondito, intossicato nei salotti televisivi loro.
Perché è solo lì che si decide.
Convinzione di massa, ipnosi catodica mista a sermoni di preti veri per ore.
Prima se ne stanno avvoltoi sul trespolo preparato dagli scenografi. Difficile capire la loro vera natura di dilania carogne: sono stuccati in volto, abbronzati anche a gennaio, pettinati che neppure un capello si muove all'aria condizionata.
Hanno i curatori dell'immagine.
L'estetista personale.
I tricologi pronti con spray e sintetico per chiome impresentabili alle loro età.
Li vedi?
Settantenni con la pelle della faccia che pare il culetto del bambolotto Cicciobello, tirata, lucidata, senza una ruga, stirata, plastificata.
Non una sola imperfezione.
Plastinazione!
Vestiti perfetti.
Sono sempre lì, illuminati dall'occhio di bue che guardano come al loro personalissimo e devoto dio.
Cannibali!
Non sembrano avvoltoi davvero.
Appena aprono bocca, eccolo il fiume irrefrenabile di putrescina.
Il vapor d'alito verde: cadaverina.
Lì capisci, ma solo se vuoi, se quelli sono dei morti.
Cadaveri che si cibano d'altri.
Chissà quante cure fanno per mantenersi semoventi. Non te lo vengono certo a dire.
Spariscono ogni tanto, per qualche giorno.
Speri non si siano più svegliati al mattino.
Poi, non a volte, ma sempre, ritornano più "giovani" e atletici. Fingendosi teen agers.
Buffoni patetici.
Mi viene in mente Ceaucescu e la sua criminale nomenclatura.
Usavano il sangue dei bimbi di Bucarest per farselo sparare nelle vene periodicamente.
Erano convinti che così facendo il loro corpo non sarebbe invecchiato.
I bimbi poi morivano di Aids.
Loro, i Ceaucescu, fucilati, spazzati via in poche ore da una piazza di milioni che non ce la facevano più.
Ma noi non siamo la Romania seppure quasi al fondo di ogni umana sopportazione.
Non solo qui da noi ci stanno i pagliacci con il culto della personalità.
C'erano, per l'appunto, a Timisoara-Bucarest, ci sono a Mosca, in Francia, Libia, Bielorussia…
I megalomani in delirio, esasperati dalla paranoia, si frequentano tra di loro. Si rimirano.
Si amano.
Si consigliano, collaborano e stringono pure alleanze.
Convinti della propria eccezionale forza fisica e bellezza irresistibile, usano troie come contorno, perché è solo con loro che possono far finta d'essere vincenti.
"Pagano" e le ragazze, con doveroso attaccamento alla professione del corpo, li gratificano con bugie e compassione obbligata.
Mi sono chiesto come una bella donna, perché lo è proprio, giovane e vitale si sia vissuta la "storia" di sesso con un vecchio.
Che cosa abbia realmente provato dentro la sua anima.
Dubito fortemente che lei sia gerontofila o fetish.
Come dubito per le altre che vengono offerte ai megalomani sparsi di qua e di là.
Perché questi malati pensano veramente che tutte le donne devono obbligatoriamente cadere ai loro piedi.
Perché sono superuomini, profeti, maghi, tutti i meriti gli sono dovuti, hanno i titoli, le ricchezze, tutte le alte relazioni possibili.
Persino con i padreterni.
Fino a quando restano nella loro sfera privata, facciano pure cosa vogliono. E ci mancherebbe!
Ma i paranoici e i megalomani vanno in compulsione, non ce la fanno più a stare nel privato, devono sconfinare.
Dimostrate a tutti la loro potenza.
E tutti sono le loro puttane.
Questo "soggetti" che sono fuori, devono per l'appunto, manifestarsi fuori.
Passano ai fatti.
La loro "potenza" e i "titoli" sono esibiti con la parola, il modo di vestire, il linguaggio corporeo, l'agito.
La parola, che per loro è il Verbo, la usano insultando, infrangendo le regole sociali, legali e d'ordine pubblico, denigrando i giudici…
Non è un caso questa ultima cosa sui giudici.
Il delirio di onnipotenza e di grandezza è spessissimo legato a quello di persecuzione.
Se il matato "sa tutto", è potente all'infinito, convinto d'essere lucido, ne desume che tutti gli vogliono male.
Che si voglia attentare alla sua vita.
Sopprimerlo.
Perché quelli che lui considera i suoi nemici, quasi tutti, hanno un solo interesse: attentare alla sua fortuna/posizione.
E il paranoico "produce" sempre di più.
Non riesce a smettere.
Vuole essere protetto a tutti i costi, comincia a nascondersi, si inventa menzogne sulla sua incolumità, richiede leggi speciali, le ordina.
Le ottiene pure.
Si rapporta solo con i fedelissimi, che sono la sua vera ed unica famiglia.
Quella naturale deve sgretorarla, perché non si fida neppure della moglie.
Ha previsto la sepoltura dei fedelissimi "fratelli" insieme a lui.
Anche da morto lo dovranno proteggere e difendere.
E saranno deposti nel bunker mausoleo.
Con lampade eterne.
Perché lui ha paura della morte, della fine.
Non sopporta solitudine e silenzio, l'abbandono lo ciclotimizza.
Il delirio d'onnipotenza non ammette mortalità.
Deve inventarsi pure acrobazie sfibranti come quella dell'odio che solo lui sa trasformare in amore.
Comincia a parlarne, nessuno deve volergli male, perché lui/loro ama/amano tutti.
E' proprio questa l'arma da usare per l'attuale resistenza nostra: l'amore vero.
Noi che si sa cos'è il calore della fratellanza, ne conosciamo storicamente e geneticamente il colore, lo abbiamo praticato: riprendiamoci!
Usiamolo questo amore contro quello malato.
Sarà dirompente, terapeutico.
Sarà Rivoluzione.
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