Dalla falsa sindone alle ratlines per far scappare i gerarchi nazisti in Sud America, fino al pontefice vera vittima della Shoah e dei preti pedofili

Non bastava il governo di Berlussonini a raccontarci balle talmente grosse che a confronto Borghezio pare anoressico.
Si doveva pure aggiungere il Vaticano.
Con la differenza che del premier e della sua corte dei miracoli possiamo ridere, mentre della Chiesa Ministero diventa un po' difficile farlo.
Perché la santa sede da secoli ha abituato il popolo suo fervente all'accettazione passiva di ogni menzogna spacciandola per dogma/mistero della fede.
Ogni volta che il lenzuolo di Torino viene esposto c'è l'occupazione di ore e ore in tutti i canali TV, documentari, dirette, messe, pomeriggi interi e serate a dibattere della "reliquia" loro.
Due milioni di pellegrini che si stanno muovendo verso l'ostensione, centinaia di agenti delle forze dell'ordine impegnati, servizi di sicurezza capillari.
Un evento planetario intorno al sudario di un Cristo, crocifisso nell'anno 33 o 34, il cui corpo viene poi avvolto in quel lino in epoca medievale; e non è molto normale che un cadavere sanguini dopo secoli, come non lo è il fatto che quella stoffa abbia girato per mezza Europa prima di approdare alle suore/Savoia. L'impronta lasciata dal cadavere sulla sindone, dicono gli esperti scienziati di dio, può solo spiegarsi "con un lampo di luce improvvisa che ha vaporizzato il Cristo, come una reazione nucleare…"
E' probabile allora che il Cristo della sindone sia in realtà nato a Kyoto, crocifisso ad Osaka e portato ad Hiroshima poco prima dello scoppio della boma atomica.
E' più credibile questa di versione, piuttosto che continuare a far adorare un falso storico ai fedeli.
Tempo fa un prelato interrogato circa i dubbi scientifici sulla datazione del "sudario di Gesù" rispose che non è importante che quella impronta sia o meno quella di Cristo il Redentore, ma piuttosto il simbolo che è in se stessa.
Come dire: anche se è un falso adoratela lo stesso e fregatevene se la Scrittura maledice gli idolatri.
E' questo il Ministero del Chiesa di Roma.
Da sempre, su troppo il Vaticano fa pratica concreta di misteri, silenzi, omissioni, dichiarazioni ufficiali fuori da ogni raziocinio… tanto loro hanno il dono dell'infallibilità del santo padre universale imperatore del mondo intero e il dogma dei dogmi: il pontefice è dio in Terra e non deve dare conto a nessuno.
È il capo dello Stato Pontificio e lui solo può giudicarsi, non risponde ad altre autorità o giudici stranieri perché non li riconosce, ma interviene, eccome se interviene!, sulle politiche degli Stati sovrani, come l'Italia, facendo pure campagne elettorali tramite la CEI, ricevendo privatamente i Capi di Governo amici, scambiandosi doni…
Strano Stato il Vaticano.
Permette la sepoltura di un criminale della banda della Magliana nella chiesa di Sant'Apollinare, collocata come si trattasse di un santo. Non dice nulla per anni. Fino a quando le indagini sul rapimento di Emanuela Orlandi non approdano allo schifo. [http://quellidellabanda.altervista.org/]
Rapita come rappresaglia/ricatto proprio dalla banda della Magliana perché la stessa avrebbe prestato capitali allo IOR per finanziare Solidarnosc in Polonia e poi non vedendosi restituire i miliardi di allora avrebbe agito "prendendosi" una minorenne cittadina vaticana, non più restituita.
E quante balle negli anni sulla vicenda Orlandi, quanto hanno nascosto!
Alla richiesta ufficiale di fornire spiegazioni sul motivo della sepoltura di un bandito assassino in Sant'Apollinare dapprima solo silenzio, poi una lettera scritta dal prelato responsabile della Chiesa che informa in poche righe che il "defunto era un grande benefattore".
Beh, vero!, con tutti i soldi che avrebbe fornito allo IOR altro che San'Apollinare, avrebbero dovuto inumarlo direttamente in San Pietro!
A tutt'oggi i giudici, investigatori, famigliari, giornalisti che si sono occupati della Orlandi, e se ne occupano, non sono riusciti ad ottenere una sola frase di verità dalla Santa Sede. Tutto tace.
E' il loro 11° comandamento: sacro silenzio a oltranza.
E' di queste ultime ore una dichiarazione del portavoce della santa sede:
«La Chiesa deve anzitutto continuare a cercare la verità e la pace per gli offesi. Una delle cose che colpisce di più è che vengono oggi alla luce tante ferite interiori che risalgono anche a molti anni addietro - a volte di diversi decenni - ma evidentemente ancora aperte. C'è qualcosa che va ancora capito veramente».
Va ancora capito a fondo per esempio perché il Vaticano ha fatto scappare in Sud America i gerarchi nazisti con le ratlines, sottraendoli ai processi che li riguardavano e regalando loro una vita di privilegi, altro che silenzio di Pio XII!

Dovrebbero, ma ufficialmente, dire come da Genova accoglievano i criminali di Hitler, ospitandoli poi in strutture religiose, nascondendoli in Italia per il tempo necessario alla falsificazione dei documenti, finanziandone in seguito i viaggi e l'inizio della "nuova vita pulita"; sarebbe anche storicamente interessante che ci dicessero come si accordarono con i governi sud americani.
Oltre all'offesa enorme a tutte le vittime della Shoah, hanno pure usato il territorio italiano, irrispettosi del processo di Liberazione dal nazi-fascismo e del dolore della nostra popolazione in quei periodi orribili.
Ma anche qui ci si scontra con il dogma del silenzio al quale si aggiunge il mistero della negazione della verità al sacramento della mistificazione.
I monarchi assoluti di dio di spingono anche oltre e hanno il coraggio di mandare in mondovisione la dichiarazione infelice e squallida del predicatore ufficiale del papa Raniero Cantalamessa, durante l'ultima via crucis.
Gli attacchi al pontefice sulla vergogna dei preti pedofili che sta emergendo giorno dopo giorno, viene paragonata dal sermonista telegenico alle persecuzioni naziste.
Ma pensa te!
Poi, visto che quelle parole attivano una protesta planetaria, colui che ha cantato la messa chiede scusa.
Informa che il papa non ne sapeva nulla di quell'intervento.
Cioè: raccontiamogliele belle grosse le balle al popolino, tanto sono tutti ebeti e boccaloni e credono a tutto.
Ma al cantante della messa, e non solo a lui, il gioco non riesce.
Così l'Unità pochi giorni dopo esce con un prima pagina nella quale si parla di un gruppo cristianissimo con venti mila adepti, i cui fondatori sono sotto inchiesta e processo tra le varie altre imputazioni anche di abusi sessuali su minori.
Il Raniero di corte papale sarebbe supporter di questo gruppo, celebrerebbe pure le messe per loro, cantandole.
E non solo.
E proprio un personaggio come questo si permette il lusso e la sfrontatezza, in San Pietro, di fronte a tutto il mondo, di dirci che le vittime della pedofilia sono loro, cioè il papa, e non i bambini macellati dagli orchi del Signore loro.
Di questo passo prima o poi diranno pure che la colpa dei misfatti sessuali di preti e prelati è solo colpa dei bimbi perché sono gerontofili.

I fedeli integralisti si batteranno il petto e piangeranno di rosari e novene per l'offesa che i bambini violentati hanno portato al cuore della Chiesa di Roma.
Le vittime diventano persecutori, sono gli orchi i danneggiati, perché bisognava e bisogna stare zitti su queste cose. Se le devono risolvere loro all'interno. I panni sporchi si lavano in Chiesa.
Infine un'altra chicca: l'Associated Press rende pubblica una lettera in latino dell'allora cardinale Ratzinger. Il futuro papa risponde alla richiesta di un "collega" estero di intervenire per "spretare" un sacerdote pedofilo, gli scrive di approfondire la conoscenza del caso e di attendere i risultati. In pratica non decide, demanda.
La santa sede risponde all'AP Press, e a tutti noi spiegando, che l'allora cardinale Ratzinger non aveva alcun potere di intervento sul prete pedofilo specifico perché quello è compito del vescovo di zona, e che il comportamento avuto rientra nella correttezza del potere di un cardinale.
Ma l'allora cardinale Ratzinger non era un prelato come gli altri, era il capo dell'ex Sant'Ufficio, che ha cambiato nome, ma non sostanza.
In pratica era lui che dettava e regolava le norme del rispetto della dottrina e poteva emettere e far emettere provvedimenti fino alla scomunica.
Che ci racconta allora la santa sede?
Non è proprio quel cardinale Ratzinger di quegli anni colui che su richiesta dei Gesuiti fece scomunicare i buddhisti italiani?
Forse è un omonimo colui che contemporaneamente iniziò la "pulizia" dei sacerdoti e suore che nei conventi e monasteri accoglievano idee troppo ecumeniche?
E chi era che mandava lettere disciplinari e di censura minacciando azioni esemplari contro i religiosi che usavano la meditazione Zen come strumento di silenzio e di avvicinamento a dio?
Questi capi!
Hanno il potere assoluto di fare quello che vogliono quando si tratta di veri cristiani che si svegliano dal sonno imposto, ma hanno le mani legate nel mea culpa, nelle scuse, negli interventi immediati in casi sporchissimi e ci mettono decenni e scrivere una sola virgola concreta.
Nel caso la scrivessero mai.
Ma quanto sarebbe positivamente dirompente per la gloria di Cristo [il vero Cristo non quello della sindone] e della Chiesa tutta, fare finalmente chiarezza, con coraggio e umiltà, spazzando via ogni dubbio terreno, aprendo gli archivi segreti Vaticani, smettendo l'omertà?
Che colpo luminoso darebbero al Satana della menzogna!

Lucio Galluzzi
Non bastava il governo di Berlussonini a raccontarci balle talmente grosse che a confronto Borghezio pare anoressico.
Si doveva pure aggiungere il Vaticano.
Con la differenza che del premier e della sua corte dei miracoli possiamo ridere, mentre della Chiesa Ministero diventa un po' difficile farlo.
Perché la santa sede da secoli ha abituato il popolo suo fervente all'accettazione passiva di ogni menzogna spacciandola per dogma/mistero della fede.
Ogni volta che il lenzuolo di Torino viene esposto c'è l'occupazione di ore e ore in tutti i canali TV, documentari, dirette, messe, pomeriggi interi e serate a dibattere della "reliquia" loro.
Due milioni di pellegrini che si stanno muovendo verso l'ostensione, centinaia di agenti delle forze dell'ordine impegnati, servizi di sicurezza capillari.
Un evento planetario intorno al sudario di un Cristo, crocifisso nell'anno 33 o 34, il cui corpo viene poi avvolto in quel lino in epoca medievale; e non è molto normale che un cadavere sanguini dopo secoli, come non lo è il fatto che quella stoffa abbia girato per mezza Europa prima di approdare alle suore/Savoia. L'impronta lasciata dal cadavere sulla sindone, dicono gli esperti scienziati di dio, può solo spiegarsi "con un lampo di luce improvvisa che ha vaporizzato il Cristo, come una reazione nucleare…"
E' probabile allora che il Cristo della sindone sia in realtà nato a Kyoto, crocifisso ad Osaka e portato ad Hiroshima poco prima dello scoppio della boma atomica.
E' più credibile questa di versione, piuttosto che continuare a far adorare un falso storico ai fedeli.
Tempo fa un prelato interrogato circa i dubbi scientifici sulla datazione del "sudario di Gesù" rispose che non è importante che quella impronta sia o meno quella di Cristo il Redentore, ma piuttosto il simbolo che è in se stessa.
Come dire: anche se è un falso adoratela lo stesso e fregatevene se la Scrittura maledice gli idolatri.
E' questo il Ministero del Chiesa di Roma.
Da sempre, su troppo il Vaticano fa pratica concreta di misteri, silenzi, omissioni, dichiarazioni ufficiali fuori da ogni raziocinio… tanto loro hanno il dono dell'infallibilità del santo padre universale imperatore del mondo intero e il dogma dei dogmi: il pontefice è dio in Terra e non deve dare conto a nessuno.
È il capo dello Stato Pontificio e lui solo può giudicarsi, non risponde ad altre autorità o giudici stranieri perché non li riconosce, ma interviene, eccome se interviene!, sulle politiche degli Stati sovrani, come l'Italia, facendo pure campagne elettorali tramite la CEI, ricevendo privatamente i Capi di Governo amici, scambiandosi doni…
Strano Stato il Vaticano.
Permette la sepoltura di un criminale della banda della Magliana nella chiesa di Sant'Apollinare, collocata come si trattasse di un santo. Non dice nulla per anni. Fino a quando le indagini sul rapimento di Emanuela Orlandi non approdano allo schifo. [http://quellidellabanda.altervista.org/]
Rapita come rappresaglia/ricatto proprio dalla banda della Magliana perché la stessa avrebbe prestato capitali allo IOR per finanziare Solidarnosc in Polonia e poi non vedendosi restituire i miliardi di allora avrebbe agito "prendendosi" una minorenne cittadina vaticana, non più restituita.
E quante balle negli anni sulla vicenda Orlandi, quanto hanno nascosto!
Alla richiesta ufficiale di fornire spiegazioni sul motivo della sepoltura di un bandito assassino in Sant'Apollinare dapprima solo silenzio, poi una lettera scritta dal prelato responsabile della Chiesa che informa in poche righe che il "defunto era un grande benefattore".
Beh, vero!, con tutti i soldi che avrebbe fornito allo IOR altro che San'Apollinare, avrebbero dovuto inumarlo direttamente in San Pietro!
A tutt'oggi i giudici, investigatori, famigliari, giornalisti che si sono occupati della Orlandi, e se ne occupano, non sono riusciti ad ottenere una sola frase di verità dalla Santa Sede. Tutto tace.
E' il loro 11° comandamento: sacro silenzio a oltranza.
E' di queste ultime ore una dichiarazione del portavoce della santa sede:
«La Chiesa deve anzitutto continuare a cercare la verità e la pace per gli offesi. Una delle cose che colpisce di più è che vengono oggi alla luce tante ferite interiori che risalgono anche a molti anni addietro - a volte di diversi decenni - ma evidentemente ancora aperte. C'è qualcosa che va ancora capito veramente».
Va ancora capito a fondo per esempio perché il Vaticano ha fatto scappare in Sud America i gerarchi nazisti con le ratlines, sottraendoli ai processi che li riguardavano e regalando loro una vita di privilegi, altro che silenzio di Pio XII!

Dovrebbero, ma ufficialmente, dire come da Genova accoglievano i criminali di Hitler, ospitandoli poi in strutture religiose, nascondendoli in Italia per il tempo necessario alla falsificazione dei documenti, finanziandone in seguito i viaggi e l'inizio della "nuova vita pulita"; sarebbe anche storicamente interessante che ci dicessero come si accordarono con i governi sud americani.
Oltre all'offesa enorme a tutte le vittime della Shoah, hanno pure usato il territorio italiano, irrispettosi del processo di Liberazione dal nazi-fascismo e del dolore della nostra popolazione in quei periodi orribili.
Ma anche qui ci si scontra con il dogma del silenzio al quale si aggiunge il mistero della negazione della verità al sacramento della mistificazione.
I monarchi assoluti di dio di spingono anche oltre e hanno il coraggio di mandare in mondovisione la dichiarazione infelice e squallida del predicatore ufficiale del papa Raniero Cantalamessa, durante l'ultima via crucis.
Gli attacchi al pontefice sulla vergogna dei preti pedofili che sta emergendo giorno dopo giorno, viene paragonata dal sermonista telegenico alle persecuzioni naziste.
Ma pensa te!
Poi, visto che quelle parole attivano una protesta planetaria, colui che ha cantato la messa chiede scusa.
Informa che il papa non ne sapeva nulla di quell'intervento.
Cioè: raccontiamogliele belle grosse le balle al popolino, tanto sono tutti ebeti e boccaloni e credono a tutto.
Ma al cantante della messa, e non solo a lui, il gioco non riesce.
Così l'Unità pochi giorni dopo esce con un prima pagina nella quale si parla di un gruppo cristianissimo con venti mila adepti, i cui fondatori sono sotto inchiesta e processo tra le varie altre imputazioni anche di abusi sessuali su minori.
Il Raniero di corte papale sarebbe supporter di questo gruppo, celebrerebbe pure le messe per loro, cantandole.
E non solo.
E proprio un personaggio come questo si permette il lusso e la sfrontatezza, in San Pietro, di fronte a tutto il mondo, di dirci che le vittime della pedofilia sono loro, cioè il papa, e non i bambini macellati dagli orchi del Signore loro.
Di questo passo prima o poi diranno pure che la colpa dei misfatti sessuali di preti e prelati è solo colpa dei bimbi perché sono gerontofili.
I fedeli integralisti si batteranno il petto e piangeranno di rosari e novene per l'offesa che i bambini violentati hanno portato al cuore della Chiesa di Roma.
Le vittime diventano persecutori, sono gli orchi i danneggiati, perché bisognava e bisogna stare zitti su queste cose. Se le devono risolvere loro all'interno. I panni sporchi si lavano in Chiesa.
Infine un'altra chicca: l'Associated Press rende pubblica una lettera in latino dell'allora cardinale Ratzinger. Il futuro papa risponde alla richiesta di un "collega" estero di intervenire per "spretare" un sacerdote pedofilo, gli scrive di approfondire la conoscenza del caso e di attendere i risultati. In pratica non decide, demanda.
La santa sede risponde all'AP Press, e a tutti noi spiegando, che l'allora cardinale Ratzinger non aveva alcun potere di intervento sul prete pedofilo specifico perché quello è compito del vescovo di zona, e che il comportamento avuto rientra nella correttezza del potere di un cardinale.
Ma l'allora cardinale Ratzinger non era un prelato come gli altri, era il capo dell'ex Sant'Ufficio, che ha cambiato nome, ma non sostanza.
In pratica era lui che dettava e regolava le norme del rispetto della dottrina e poteva emettere e far emettere provvedimenti fino alla scomunica.
Che ci racconta allora la santa sede?
Non è proprio quel cardinale Ratzinger di quegli anni colui che su richiesta dei Gesuiti fece scomunicare i buddhisti italiani?
Forse è un omonimo colui che contemporaneamente iniziò la "pulizia" dei sacerdoti e suore che nei conventi e monasteri accoglievano idee troppo ecumeniche?
E chi era che mandava lettere disciplinari e di censura minacciando azioni esemplari contro i religiosi che usavano la meditazione Zen come strumento di silenzio e di avvicinamento a dio?
Questi capi!
Hanno il potere assoluto di fare quello che vogliono quando si tratta di veri cristiani che si svegliano dal sonno imposto, ma hanno le mani legate nel mea culpa, nelle scuse, negli interventi immediati in casi sporchissimi e ci mettono decenni e scrivere una sola virgola concreta.
Nel caso la scrivessero mai.
Ma quanto sarebbe positivamente dirompente per la gloria di Cristo [il vero Cristo non quello della sindone] e della Chiesa tutta, fare finalmente chiarezza, con coraggio e umiltà, spazzando via ogni dubbio terreno, aprendo gli archivi segreti Vaticani, smettendo l'omertà?
Che colpo luminoso darebbero al Satana della menzogna!
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