lunedì 30 luglio 2012

CHI E' VERAMENTE NICOLA MANCINO

La Procura della Repubblica di Palermo ha rinviato a giudizio 12 persone tra ex ministri, politici, mafiosi e uomini in divisa.
Sono le risultanze dell'istruttoria sull'inchiesta di quella che è la più grave delle accuse dal dopoguerra ad oggi: la trattativa Stato/Mafia.
Pezzi dello Stato che si sarebbero accordati con i boss di Cosa Nostra fornendo e ricevendone favori.
Nicola Mancino, prima degli avvisi di garanzia e della formulazione delle accuse, telefonava continuamente al Quirinale per far sì che Napolitano intervenisse a suo favore e lo aiutasse per non essere coinvolto penalmente nel processo che si sta preparando.
Ha parlato più volte con il giurista del Colle, D'Ambrosio, coinvolgendolo mortalmente nelle sue perorazioni personali.
Le intercettazioni di quelle vergognose telefonate sono state tutte pubblicate.




Mancino ha anche parlato un paio volte con Napolitano.
Queste conversazioni tra i due sono depositate alla Procura di Palermo, il Capo dello Stato ne chiede la distruzione perché il Presidente della Repubblica non è intercettabile per norma costituzionale.
Ma non era Napolitano l'intercettato, bensì Nicola Mancino e non è colpa dei PM siciliani se il politico inciucione ha coinvolto il Colle in questioni nelle quali la Presidenza della Repubblica non doveva intervenire, ma neppure ascoltare.
Di fatto Napolitano lo ha ascoltato.
Non è dato sapere cosa si siano detti.
Come in tutti i misteri neri di questa Repubblica Bananara, documenti e prove, se non diventano "segreto di Stato" prendono la via della distruzione o della sparizione misteriosa, quando non manipolate come è successo per Ustica.

Intanto Nicola Mancino sarà processato per falsa testimonianza resa ai PM proprio per le sue dichiarazioni sulla trattativa Stato/Mafia durante l'interrogatorio in Tribunale.
Nicola Mancino è stato Presidente del Senato, Ministro degli Interni dal 92 al 94 e vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura in Commissione Disciplinare.
Racconta De Magistris: "Ricordo Nicola Mancino nitidamente, ricordo il suo sguardo abbassato, quando da Presidente della Commissione Disciplinare del CSM, lesse il dispositivo di quella sentenza, che reputo vergognosa, che mi strappo' la toga di Pubblico Ministero; perché in alcune indagini molto delicate, WhyNot, Poseidone, Toghe Lucane, avevo individuato responsabilità a livelli molto alti della politica e delle istituzioni di collusione col crimine organizzato..."
Tolte illegalmente le inchieste a De Magistris, le indagini Poseidone e WhyNot, delle quale il PM si occupava, vengono "affidate" all'allora Maggiore dei Carabinieri Grazioli, oggi arrestato per tentata corruzione aggravata per fatti di mafia, in concorso con la famiglia Reina, una delle più potenti della 'ndrangheta calabrese [e De Magistris operava a Catanzaro].
Quindi: pezzi dello Stato, istituzioni, lo stesso Nicola Mancino, parte del CSM, preferirono togliere a De Magistris inchieste scottanti, lo sostituirono "avocandolo", lo cacciarono da Catanzaro e fecero "lavorare" al suo posto persone come Grazioli legato alla ndrangheta.
Nello stesso periodo, uguale sorte subì Clementina Forleo, le sue inchieste avevano toccavano politici importanti, per questo fu "processata" dalla Commissione Discliplinare del CSM e i dispositivi che la allontanavano dai suoi compiti e censuravano perché "parlava troppo" da Santoro, letti sempre da Nicola Mancino.
A distanza di anni, anche l'attuale CSM continua a processare "postumo" De Magistris, seppure ormai da tempo lo stesso si è dimesso dall'Ordine.
Il CSM impiega il suo tempo, profumatamente pagato da noi contribuenti, per azzeccare garbugli e non per interrogarsi su cosa successe all'interno della propria Istituzione con i casi De Magistris e Forleo, chiarendo una volta per tutte quella pagina nera e vergognosa scritta ai danni di magistrati non asserviti al pascolo.
Nicola Mancino, allora molto attento e preciso, per nulla sprovveduto, oggi perde la memoria, e sulla trattativa Stato/Mafia non ricorda bene, gli sembra che, potrebbe essere... forse; e si becca la falsa testimonianza.
Eppure Borsellino gli aveva consigliato di mettere in moto quella memoria, che però oggi, guarda caso, fa acqua da tutte le parti.
Mancino non ricorda neppure di avere incontrato Paolo Borsellino il 1° luglio del 1992, nel suo ufficio al Viminale, dice addirittura: "io non lo conoscevo", smentito anche da Ayala, al quale lo stesso ex Ministro degli Interni aveva affermato il contrario di quanto dice oggi.
Nicola Mancino racconta che a fine marzo 1992, Mannino gli disse: "Adesso tocca a me [d'essere ammazzato dalla mafia, Ndr]", ma lo stesso Mannino oggi, nel 2012 lo smentisce: "Ero più preoccupato per i magistrati"; il 4 aprile 1992, il maresciallo Guazzelli, che aveva raccolto le confidenze di Mannino, viene massacrato a colpi di mitra: un assassinio ancora oggi "misterioso".
Il 28 giugno 1992 si insedia il Governo Amato, Mancino è nominato Ministro degli Interni al posto di Scotti, dirà: "pregai Scotti di rimanere al suo posto agli Interni, Scotti: "Non mi disse nulla del genere".
Il 1° luglio 1992, Borsellino è a Roma per interrogare il pentito Gaspare Mutolo, viene raggiunto da una telefonata che lo convoca al Viminale, dal ministro Mancino; il giudice incontra il neo ministro, ma Mancino per 20 anni consecutivi negherà la circostanza.


In quel colloquio successe di certo qualcosa di preoccupante: Mutolo, raggiunto da Borsellino, dice: "era nervosissimo, fumava due sigarette alla volta".
Nell'anticamera del ministro Mancino, quel 1° luglio, Borsellino incontra il mafioso Contrada, numero tre del Sisde, che gli fa una battuta sul pentimento di Mutolo, che di fatto era segreto.
La sera, Borsellino, dice alla moglie: "oggi ho respirato aria di morte".
Difatti lo fanno saltare in aria.
Il 10 gennaio 1993 in una conferenza stampa Mancino dichiara: "prenderemo Totò Riina".
Cinque giorni dopo, il 15 gennaio, Riina è arrestato dal Capitano Ultimo poco lontano dal suo covo, che però non verrà perquisito, sarà lasciato inviolato  dai Carabinieri e i sopralluoghi avverranno solo quando i locali saranno completamente vuoti.
Dopo anni, Mancino dichiara al Presidente della Corte d'Appello di Firenze: "dell'arresto di Riina l'ho saputo dal Capo dello Stato che si congratulava con me; anche il Presidente del Consiglio non ne sapeva niente".
Persino lo stesso Riina manifesta poi ai giudici un dubbio: "Ma chi ce lo disse a Mancino cinque giorni prima che mi arrestavano?".
Altro che telefonare al Colle per chiedere l'intervento del Capo dello Stato: sia Mancino che Napolitano dovrebbero cominciare a rispondere a questa prima domanda, evitando ridicole quanto preoccupanti rivendicazioni sul "segreto di Stato".
Ma quale Stato?
E chi è Stato?


Lucio Galluzzi


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giovedì 26 luglio 2012

NAPOLISCONI


Non bastavano due decenni di attacchi alle Procure nei Tribunali, ai PM antimafia, ai giornalisti non pennivendoli, alla libertà di stampa e di espressione...
Se qualcuno pensava di aver assistito al peggio, quel peggio è stato superato e dalla massima "autorità" di questa Repubblica di bananari: il Capo dello Stato.
Vent'anni nei quali Balluscone & Co. hanno dichiarato qualsiasi schifezza immaginabile sui magistrati, naturalmente solo su quelli che indagavano e ancora, per fortuna, istruiscono istruttorie sulla loro cricca.
Sono arrivati a dire che "i giudici non appartengono alla razza umana", "antropologicamente impediti", "metastasi e cancri della Nazione", "Brigatisti Rossi"...
La carta igienica stampata e le TV del padrone facevano da grancassa, rincarandone le dosi.
"Gli amori della Boccassini", "i calzini azzurri di Mesiano", "Travaglio è un condannato con la fedina penale sporca", "colpite i terroristi della menzogna che sono La Repubblica e quel covo chiamato Il Fatto Quotidiano..."
I più scomodi sono saltati in aria: Stragi di Stato di Capaci e via D'Amelio.
Così, anno dopo anno, personaggi legati a Cosa Nostra, Camorra, Ndrangheta... si sono seduti in Parlamento; non eletti dal popolo, ma, con una legge ad hoc, nominati "onorevoli" dalle segreterie di partito.
Il porcellum.
Chi dà poi fastidio perché "non gradito" al Ministero della Propaganda del Regime, viene letteralmente rovinato nei suoi affetti, nella professione, nell'onorabilità; un caso per tutti: l'ex direttore di Avvenire Boffo e la campagna diffamatoria che Feltri gli scagliò addosso, bollandolo come omosessuale stalker, smentendo poi tutto, ammettendo che erano bugie... ma quando Boffo ormai era stato rovinato.
Per questo comportamento esecrabile, Feltri è stato censurato e sospeso dall'Ordine dei Giornalisti per sei mesi.
L'Ordine dei Giornalisti serve a molto, difatti Feltri continua a fare il suo sporco mestiere, se ne è fottuto, così come Belpietro che si faceva gli attentati da solo, Brachino [quello dei calzini azzurri del giudice Mesiano] censurato dall'Ordine, sospeso, che senza alcun problema conduce programmi di "appronfondimento" sui misteri di Stato dalle televisioni del suo padrone.
Un caso a parte, poi, è quello di Renato Farina, Betulla il suo nome in codice nel registro pagamenti "CIA"; ha partecipato come spia e informatore per i Servizi Segreti USA al rapimento di Abu Omar; radiato a vita dall'Ordine dei Giornalisti, viene prima ospitato come "collaboratore esterno" da Libero  e Il Giornale, firmando con il suo nome e cognome i pezzi che scriveva; presto promosso da Balluscone a Consigliere di Fiducia della ministra della pubblica distruzione Enterogelmini, molto onorevole deputato.
E noi paghiamo.
Anche Giuliano Mastodonte Ferrara fu spia della CIA, a libro paga.
Che dire poi di Paolo Guzzanti, la commissione Mitrokin e il gioco orrido dell' "inventa tu che invento anch'io"?
Vent'anni di spargimenti d'odio.
Vent'anni nei quali hanno legalizzato la repressione d'ogni dissenso.
Non puoi e non devi criticare l'Impero.
Se lo fai, per bene che ti vada, ti fanno manganellare e ti spaccano un po' la testa; se capiti male, finisci alla Diaz.
Tanto poi ai torturatori condannati passano pure la scorta e l'auto blu.
E' più moderno questo fascismo rispetto a quello Mussoliniano, ma i mezzi sono gli stessi, identici.
I fini raggiunti sono sotto gli occhi di chi vuole vedere.
Capita anche che un ex ministro della Giustizia, ex vice presidente del CSM [che ha voluto la messa in silenzio di De Magistris e Clementina Forleo], si metta a telefonare al Colle insistentemente per cercare di evitare di essere "sentito" dalla Procura Antimafia di Palermo nell'inchiesta "trattativa stato-cosa nostra" e relative stragi di Capaci, Via d'Amelio, Via dei Georgofili...
Il "politico" chiede che che il Presidente della Repubblica intervenga in suo aiuto, e si intrattiene, molto, telefonicamente, con il Consigliere Giuridico del Quirinale, vuole essere rassicurato, che intervengano su Messineo, che facciano qualcosa, insomma.
Viene intercettato perché la Procura di Palermo sta indagando su di lui, difatti è rinviato a giudizio per falsa testimonianza, per ora.
Parla, due volte, con il Capo dello Stato, intercettato pure in questo caso.
La notizia sulle telefonate al Colle viene pubblicata dal Fatto Quotidiano, anche le trascrizioni delle intercettazioni tra il politico e il Consigliere Giuridico del Quirinale.
Apriti cielo!
Il Capo dello Stato si arrabbia, per giorni predica in ogni sua pubblica uscita sulla ingiustizia subita dalla Presidenza, solleva il "Conflitto di Attribuzione" delle sue prerogative [non è intercettabile, indagabile, non risponde dei suoi atti alla Magistratura...], chiede che la Corte Suprema si esprima, attacca i PM di Palermo e i giornalisti che si stanno occupando della cosa.
A dirla in soldoni, il tizio che impersona a sua insaputa il Presidente della Repubblica, afferma che non lo si può contestare e neppure esprimere dissenso sul suo operato, anche se quest'ultimo, da sempre, fa acqua sporca da ogni falla.
Vuole che le telefonate con la sua voce siano distrutte; i PM di Palermo fanno sapere che invece saranno adoperate.
Il Capo dello Stato, s'infuria sempre di più, chissà perché.
In molti si schierano con la Procura di Palermo e la difesa dell'inchiesta sulla trattativa stato mafia.
Dodici persone vengono iscritte nel registro degli indagati: ex ministri, politici, ex ufficiali dell'esercito e lo stesso insistente "telefonista" che chiedeva di essere "coperto" dal Quirinale.
Muore d'infarto il Consigliere Giuridico del Colle.
Come il peggior Ballusconi, il Capo dello Stato "esterna" il suo "atroce dolore" per il decesso del collaboratore, "vittima di una campagna di odio, violente ingiurie e bugie", poi parte per Londra, c'è la cerimonia di apertura delle Olimpiadi e lui deve stare con gli azzurri.
Atroce dolore difatti.
Questa mattina le grancasse stampate di Regime, strumentalizzando la morte, come da sempre fanno, titolano con parole d'orrore il decesso del giurista; Libero: "Magistrati Assassini", una prima pagina che è specchio di quasi tutte le altre.
Ecco che il solito oppio usato per distrarre l'opinione pubblica, è stato sparso ancora e di nuovo.
Da accusati e inciucioni squallidi, i coinvolti in questioni gravissime di massacri d'innocenti, diventano santi e moralizzatori.
Usano la morte di chi hanno adoperato come scudo, e poi lasciato magari anche solo, per rivendicare la loro santa ed intoccabile verginità.
I cattivi, assassini, terroristi, bugiardi sono proprio coloro che si sono e si stanno permettendo di onorare la memoria di Falcone e Borsellino, ricercando la verità che è stata coperta e deviata da una parte nera e mortale di questo Stato.
Meno male che sono gli ultimi mesi di permanenza al Colle di una simile Presidenza.
Almeno questo.


Lucio Galluzzi


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venerdì 20 luglio 2012

POTERE AI CADAVERI & SEGHE RIVOLUZIONARIE

Questi morti, imputriditi, infettivi, inguardabili ormai, talmente deleteri che neppure starebbero bene in un museo delle cere di provincia.
Questi cadaveri che si espongono convinti d'essere Corpus Domini, seduti su troni, con le bandiere d'Italia dietro, negli alloggi da sceicchi che noi paghiamo, sempre in viaggio coi voli di Stato, offerti dal popolo coglione.
Questi mascheroni, bugiardi, sostanze tossiche conviventi di muffe e botulino, vigliacchi e ladri, devastatori cancerogeni delle nostre vite.
Questi demoni bassi, che manco meritato una gerarchia infernale, tanto sono miserabili e servi, adoratori del nulla, estromessi per regola naturale dalla biologia umana, non riescono neppure a fare pena o compassione, l'unico sentimento che ti fanno sorgere è l'odio, il desiderio legittimo e legale che muoiano all'istante, uno dopo l'altro, abbattendosi come tessere di domino, crollando insieme al museo dell'orrore che li protegge.


Non ci sono altri mezzi per disfarsi di questo tetano, se non maledirli, far abbattere su di loro canalizzazioni di energie potenti, concentrarsi giorno dopo giorno ed inviare pensieri di pura devastazione nei loro cuori e cervelli, far sì che tutto quello che hanno intorno si trasformi in dolore totale, deserto, solitudine disperata.
Che si ammazzino con le loro stesse mani e nel caso non avessero il coraggio di finirsi, e non ce l'avranno!, chiamino le loro polizie, sempre così pronte a seminare morte e tortura, gli antisommossa non avranno problema; da decenni fanno solo quello: ammazzano e restano impuniti.
Non si metteranno in galera da soli per aver posto fine alle mummie; sarebbe la prima volta che riceverebbero applausi dalla gente e non il solito disprezzo e sputi che meritano i servi dei servi.
Non è neppure più il caso di contarsela "sull'organizzazione delle resistenze dei partigiani del terzo millennio", "autoconvochiamoci e rivoltiamo tutto", "una bella catena unama coi girotondo intorno al Palazzo", "assemblee permanenti dei compagni indignati"... idioti pippaioli e basta.
Quale rivolta?
Quale resistenza?
Quale discesa in piazza?
Siete solo capaci di parole blablabla e recita del rosario funerario delle ideologie.
Prendete le belle frasette del Che Guevara, di Mao, di Berliguer, vi spingete anche oltre, sì sì!, con Bakunin, Proudhon, condite con uno spruzzo di Marx [mai un Lacan o un Deleuze!], poi un bel copia/incolla mentale e vomitate la ricetta.
Finisce lì.
Basta. Nient'altro.
Questo è tutto ciò che riuscite a fare per "rovesciare il sistema", non riuscendo a realizzare che fate semplicemente rovesciare solo lo stomaco.
Ieri leggevo alcuni commenti sotto la notizia dei bombardamenti massicci sui civili a Damasco, altri 400 morti che si aggiungono ai 14.000 dall'inizio delle repressione del dittatore Assad.
Suo padre ne fece 20 mila per far smettere il dissenso.
In Siria esistono 47 centri segreti di tortura scientifica, dove gli oppositori al regime, compresi minori, donne e anziani, vengo portati e seviziati nei modi più orribili, compresi quelli chirurgici, muoiono poi così, nelle sofferenze più atroci.
La Comunità Internazionale fa finta di nulla da quasi due anni, la Siria difatti non è la Libia.
Quei commenti che leggevo erano di "compagni organici" e se la contavano sulla colpevolezza della CIA e dei sionisti che "finanziando" i terroristi dell'opposizione siriana, manipolano le informazioni per fare apparire Assad un sanguinario, quando in realtà, dicevano questi saggi onniscienti, i criminali veri sono quelli dell'opposizione.
A parte la pochezza mentale di chi afferma idiozie simili, è grave che di fronte ad un genocidio, questi  "compagni" abbiano così tanta voglia di fare solo parole; il problema non è, per loro, centinaia di morti al giorno, ma la "politica del grande intrigo internazionale" e dell "ordine mondiale capitalista statunitense".
Imbecilli!
Parolai inutili.
La questione che deve interessare è che c'è gente che ammazza gente e lo continua a fare perché il mondo è pieno di inutili segaioli, altro che compagni!


Questi tipici prodotti mentali italiani sono gli stessi medesimi che piangono e si stracciano vesti e capelli per i cuccioli della Green Hill, poi però di fronte alle esecuzioni sulle sedie elettriche di fratelli loro, stragi di migliaia di civili, criminali sanguinari nazisti come Ahmadinejad, Assad, campi di concentramento per due milioni di Curdi, genocidi ceceni o armeni che siano... prendono le distanze, fanno il sermone, gustificano per "ideologia" e partito preso, non sapendo di cosa parlano.
Appunto, parlano e basta.
Non c'è alcuna differenza tra questi disutili e quelli che ieri hanno fatto i pontefici, uno dal Quirinale e l'altro in Conferenza mortuaria dal Senato.
Hanno parlato e parlato, del nulla e niente. Non la finivano più.
Perché se non c'è l'angelus, l'udienza, messa solenne papali, ci sono loro che si sostituiscono a Ratzinger, ammorbando e spargendo oppio.
Questo è il vero problema dell'Italia: i don Abbondi parolai.
Parlare e parlare ai microfoni, farsi intervistare, commentare, esternare, occuparsi delle vite altrui falciandole, oceani di parole e niente fatti.
E gli italiani copiano e bla bla bla.
Tutti che parlano, tutti che sanno, tutti che si lamentano, tutti che hanno in mano il modo per fare la rivoluzione.
Intanto da buoni coglioni, in mano hanno solamente il membo che li rappresenta.
Suvvìa, dai, forza, un'altra sega!

Lucio Galluzzi


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sabato 7 luglio 2012

OSTAGGI D'ITALIA

L'Italia di questi ultimi due decenni non è solo popolata da larve masochiste che accettano chine tutta la violenza di un sistema macellaio e nazifascista.
Per fortuna in mezzo alla sterminata marea dei "finché la barca va", ci sono anche cervelli, idee, resistenza.
Pochi a dire il vero, almeno quelli che si palesano pubblicamente. Molti altri hanno smesso di  credere e apparentemente paiono spariti.
Questa patria [non serve a nulla la lettera maiuscola qui!] l'hanno ormai completamente trasformata in matrigna vorace, cannibale.
Governo dopo governo, nessuna eccezione, tutti hanno agito il crimine dell'assasinio di questa repubblica.
E' gravissimo che un popolo "civile", con una Storia alle spalle fatta di Partigiani, Padri Continuenti, Movimento Operaio e Studenti, Femminismo, Laicità... abbia permesso senza muovere dito la caduta del Paese nelle mani di criminali senza scrupolo.
Illusi i compatrioti, dove illusi sta esattamente per "in cattiva fede".
Non è credibile che tutti questi pecoroni se la contino scrollandosi di dosso responsabilità oggettive.
Vanno a votare e lo fanno sempre per gli stessi.
E continuano ad andare a votare.
Ebeti che non leggono, non sanno, non s'informano, mettono la croce sulla scheda lapide per abitudine, si condannano a morte e sono contenti così.


Quando è stato imposto il governo Monti dal tizio che impersona il capo dello stato [tutto minuscolo perché non meritano più alcun rispetto], calpestando la sovranità nazionale ed eseguendo gli ordini della BCE/Finanza Mondiale/Poteri Forti delle Banche, ci sono stati grandi "evviva!".
Qualcuno, in verità più che qualcuno, ti insultava se provavi a contestare il professore della Bilderberg & Co.
Gli imbecilli erano felici: Ballusconi se ne era andato, i problemi erano tutti stati risolti e Monti diventava il redentore, addirittura gli idioti lo definivano "compagno".
Che schifo di gente.
Quello che si temeva, perché si sapeva, è avvenuto.
La contiguità con lo sfascio Berlussoniniano è stata garantità e aggravata.
Al peggio non poteva esserci fondo?
Ed eccolo in fondo del fondo.
Il popolo italiano per sua colpevole scelta, reiterata, demoniaca nell'errore ripetuto ad libitum,  è prigioniero e ostaggio  della sua stessa patria.
Usato ormai solo e semplicemente come batteria di polli in allevamento intensivo, dei quali si deve spolpare tutto.
Arriverà il giorno nel quale questi maledetti voteranno il decreto per l'abbattimento delle percentuali di popolazione non più produttive per il loro vampiraggio.
Quel vecchio su al Colle lo firmerà e promulgherà.
Le fucilazioni saranno accettate anche dai sindacati, che differiranno gli scioperi generali, come da anni.
Il papa non benedirà le salme e negherà i funerali in chiesa, perché è così che fanno con gli indesiderati scomodi.
All'Angelus però inviterà i vari Piercasinando Caltagirone, Roberti Forchettoni, Viceconte Vaticano D'Alema, Gianni Lecca e nipote Enrico... a proseguire santamente ed eroicamente il cammino tracciato dal santo Don Verzé, dai cardinaloni Sepe e dalla banda della Magliana.
Non c'è futuro per questo paese ormai.


Il tempo per recuperare qualcosa è finito.
Si sono mangiati tutto, compresa la nostra vita ed ogni speranza.
L'Italia è ormai una nazione per la Casta, Poteri Forti, mummie nelle più alte Istituzioni, Mafia nello Stato, parassiti porporati, polizia, massoneria, delinquenti patentati in Parlamento...
Non c'è più altro.
Niente che valga la pena di essere vissuto qui.
Spero in un Esodo, epocale davvero, non come le sozzerie sfornate dal governo dei servi delle banche.
Chi si vada via e in fretta da questa prigione a cielo aperto, chi lo puù fare lo faccia in fretta.
Abbandonare questa landa desolante e lasciarla tutta ai criminali che sgovernato da decenni.
Che ci vivano loro, la producano da soli la ricchezza che ci hanno depredato.
Lavorino e di industrino a farcela con le proprie forze.
In poco tempo, lasciati così, finiranno come è finito l'Impero Romano: cenere.
Chissà se poi, con il tempo, qualcuno avrà voglia di tornare a casa e ricostruire qualcosa di vero umano.

 
Lucio Galluzzi


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