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domenica 8 dicembre 2013

MORO, PRIMA PERSONA SINGOLARE INDICATIVO PRESENTE VERBO MORIRE

Caro amico mio, 
quante volte abbiamo parlato tu ed io di quella pagina nerissima d'Italia che è stata il rapimento e l'assassinio di Aldo Moro...
La troppa fretta, il non sapere ascoltare, l'essere disattenti, lontani dalla Storia non permette di comprendere.
Aggiungici anche che chi legge molto di Gazzetta dello Sport usa un vocabolario ridotto di neppure 300 parole, della nostra Lingua, ed il gioco è fatto.
In più, anni e anni di sepolture culturali, libertà di stampa limitata, scuola pubblica allo sfacelo, Pasolini e Monicelli morti, Carmelo Bene non si sa, intellettuali coraggiosi s/finiti,  e il popolino che può solo osannare a gran voce, ormai, qualsiasi frase di Busi.
Alla base è così, in alto ci sta il Regime Bruno, quello che ha solo cambiato nome, da sempre, e mai i visi: puoi pretendere di capire in questo Stato di cose?



Neppure per Emanuela Orlandi e Mirella Gregori qualcuno dice una sola virgola di quello che sa, chi "parla" lo fa per depistare, come da copione rituale massonico.
Ci sono solo domande che mi faccio, magari dentro di me le risposte le conosco,  parafrasando l' "Io So"... sono solo uno che scrive, neppure più tanto.
A che serve?
J. F. Kennedy e Aldo Moro si incontrarono a Roma nel luglio del 1963, Paolo VI era stato eletto papa il 30 giugno dello stesso anno, il presidente USA fu assassinato pochi mesi dopo a Dallas.
Nel suo soggiorno italiano Kennedy fece irritare staff e ospiti, si appartò non Nenni e Togliatti.
Si creò talmente tanto imbarazzo che il rullino delle foto di quegli scatti fu sequestrato e sparì.
Kennedy volle incontrare anche Moro, c'erano idee comuni tra loro: la lotta al signorinaggio bancario, un piano energetico preciso, l'apertura alle forze politiche di sinistra, l'interesse di tutti e due alle richieste del popolo.
Il Presidente USA nel suo discorso di saluto a Napoli promise di ritornare in Italia, con la moglie.
Non glielo fecero fare.
Un fucile Carcano, fabbricato a Terni lo uccide a Daley Plaza, Dallas-Texas, il 22 novembre 1963.
Le indagini americane del 1978 e i test balistici del 2007 compiuti dall'esercito italiano, stabilirono senza ombra di dubbio, che Lee Harvey Oswald non agì da solo.
Aldo Moro proseguì la sua carriera politica, fino ad essere candidato alla Presidenza della Repubblica.
Non fu eletto per un pugno di voti.
Come da sempre il Vaticano intervenne sulla Democrazia Cristiana più nera ponendo il veto con grande soddisfazione e inciuci immediati di Fanfani, Andreotti e Scelba.
Ma Aldo Moro sarebbe di certo diventato il Capo dello Stato nel settennato successivo.
Un futuro inquilino del Quirinale che apriva alle masse, ai lavoratori, alla sinistra, contro lo strapotere delle banche mondiali, i ladroni di Stato, la massoneria, un cristiano vero?
Non glielo permisero.
Lo uccisero prima.

Non lo fecero di certo le Brigate Rosse, o comunque non le vere Brigate Rosse.
Agì un surrogato talmente preciso, addestrato alla perfezione, sincronizzato al secondo, come si conviene ad un esercito privato di professionisti, tanto da fare macelleria della scorta, uccidendoli tutti [niente stestimoni!] e non procurare neppure un graffio a Moro.
La mattina del rapimento [e della strage] in via Fani erano presenti, prima che partisse l'azione, un bel po' di personaggi: malavitosi, uomini d'apparato e chi altri non è dato sapere.
Segreto di Stato.
In via Fani c'era Giustino de Vuomo?
Che ci faceva Camillo Guglielmi, "agente segreto", maestro di Ravasio appartenente a Gladio?
Aldo Moro era pedinato e sorvegliano da agenti "invisibili" anche nel momento del rapimento?
Perché si dice che l'autista di Moro tamponò una 128 targata corpo diplomatico,  di fronte al bar Olivetti, dando il via alla sparatoria... quando non ci fu alcun tamponamento?
Chi parcheggiò la Austin Morris all'angolo di via Fani con via Stresa, impedendo rapide manovre all'auto di Moro che avrebbe potuto sfuggire all'agguato?
Quell'auto era targata ROMA T50354, era stata acquistata un mese prima dell'agguato dalla società immobiliare Poggio, con sede in Roma, piazza della Libertà 10, nello stesso stabile nel quale si trovava l'mmobiliare Gradoli.
Quell'edificio veniva usato per gruppi "coperti" dei Servizi Segreti.
L'Immobiliare Gradoli SpA era proprietaria, al numero 96 della omonima via Gradoli, di alcuni appartamenti, uno dei quali era un covo prigione delle presunte Brigate Rosse e amministrato da agenti dei Servizi Civili.
Moro era ancora vivo, incarcerato dalle "BR", un giudice chiese l'arresto di Faranda, Moretti e Morucci, ma stranamente l'ordine di arresto fu bloccato e dimenticato al Viminale.
Nel 1979, Vincenzo Parisi, allora semplice funzionario del Viminale [nell'87 prima Capo Servizio e poi della Polizia] è intestatario di un box nello stesso garage, al numero 75 di via Gradoli, dove Moretti parcheggiava, fino ad un anno prima, le auto delle "BR".
La società Fidrev, azionista di maggioranza dell'Immobiliare Gradoli, svolgeva assistenza tecnico amministrativa per il Servizio Civile attraverso la GUS e la GATTEL, autorizzate dai Ministri come 'società di copertura'.

Diventate "Poggio delle Rose" le società si spostarono a Recanati  nelle Marche per essere poi liquidate a nome di un signore che oggi seccato dice che è passato troppo tempo, non ricorda e non vuole saperne nulla.
Tornando all'Austin Morris, proprio da dietro quell'auto partirono le prime due raffiche di mitra contro la 130 di Aldo Moro; eppure, nonostante si veda benissimo nei fotogrammi dei rilievi, non fu oggetto di alcun interessere e non entrò a far parte delle inchieste successive.
Al magistrato che indagava da tempo sul caso Moro fu assassinato il fratello, gli venne tolta la titolarità dell'inchiesta e portato all'estero per "essere protetto".
Aldo Moro sapeva tutto di Gladio.
Gladio attenzionava da tempo il presidente della DC.
Cossiga era in Gladio e con lui altri democristiani, coperti e finanziati dalla CIA.
La P2 piu' che presente e attiva.
Uomini della P2 militavano anche in Gladio.
Gli uni e gli altri a braccetto e grembiulino sporco di sangue.
La Cia controllava i Servizi Segreti italiani e li finanziava 500 milioni di dollari l'anno.
Anche Gladio prendeva soldi dalla CIA, che comprava la base Gladio in Sardegna [Capo Marrargiu].
Cossiga e Andreotti sapevano in anticipo del rapimento di Aldo Moro.
Così come lo sapeva Carlo Alberto dalla Chiesa fin dai primi di aprile del 1978, lui voleva intervenire per liberare Moro, sapeva anche quale fosse il covo,  quello di via Gradoli dato in fretta alle fiamme per impedire al generale di nuoversi come voleva, gli fu chiesto di "abbandonare il campo".
Il generale dalla Chiesa parlò di quello che sapeva con Mino Pecorelli.
Tutti e due sapevano, tutti e due assassinati.
L'appartamento sopra alla base di via Gradoli era infatti stato occupato dagli uomini di Dalla Chiesa, che stava organizzando il blitz per la liberazione del presidente della DC, ma lo Stato non volle e il 7 maggio gli fu ordinato di togliersi dai piedi.


Cia, Gladio, P2, Servizi Deviati, Vaticano, KGB e il gruppo Bilderberg che ha gestito la strategia della tensione [si veda il documento in specifico di Alessandrini], tutti presenti e attivi nell'affaire Moro.
Andreotti ha raccontato, ma come sempre l'opposto della verità.
Lo stesso ha fatto Cossiga.
"Le forze deviate dello Stato sono forze al servizio del politici, Mafia e Terrorismo hanno agito non solo per le loro finalità, ma anche per quelle dei politici."
I silenzi continuano, i depistaggi pure, non smettono mai di coprire la verità.
Aldo Moro non fu rapito e ucciso dalle Brigate Rosse, ma dalle stesse persone indicate da sempre dai suoi famigliari, lo sappiamo tutti.
Quelle stesse persone che non smettono di ordinare di far bruciare prove, strasferire certi magistrati, usare le Leggi a proprio piacere... che non hanno alcuna voglia di dire, per esempio, che ruolo abbia avuto Scalfaro nella trattativa Stato-Mafia e non permettono di approfondire e fare chiarezza sulle dichiarazioni di Martelli e Scotti che parlano di lui come di un regista di quella trattativa.
Cercare gli esecutori materiali e basta non porta alla Verità.
Si devono conoscere i nomi dei mandanti di quello che è accaduto.



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venerdì 28 settembre 2012

AI CONFINI DELLA PIETA'

CIRCO E ASTANTI
Renato Farina scrive gravi diffamazioni contro un cittadino italiano, il suo articolo viene pubblicato dal Giornale, direttore responsabile Alessandro Sallusti.
Il pezzo non è firmato, Farina non può farlo più, è stato radiato a vita dell'Ordine dei Giornalisti, su richiesta della Procura della Repubblica, giudicato "indegno" di rappresentare la professione per "grave colpa deontologica e comportamento che ha infangato l'onorabilità dei giornalisti".
In pratica, Renato Farina, era iscritto al libro paga della CIA e dei Servizi Segreti Deviati come "spia", e per una manciata di euro, usando i canali riservati ai giornalisti, ha fornito informazioni sensibili che hanno portato alla cattura su territorio italiano del mullah Abu Omar da parte degli USA.
13 agenti segreti CIA, apparentemente sul suolo italiano in incognita e senza informare le Istituzioni competenti nazionali in materia di Diritto Internazionale, hanno "prelevato" il religioso trasferendolo in Egitto, dove è stato segregato per mesi, subendo torture pesantissime tanto a renderlo invalido.
Proprio a causa di questa azione ignobile e illegale, Renato Farina, "Betulla" il suo nome in codice, e agenti italiani dei Servizi deviati o in copertura, sono finiti sotto processo; gli agenti CIA che materialmente hanno rapito Abu Omar, non sono mai potuti essere sottoposti a procedimento giudiziario perché gli USA si sono sempre rifiutati di collaborare con i giudici italiani.
Betulla patteggia la pena e contemporaneamente, accertata la sua responsabilità, sospeso a vita dall'Ordine e dichiarato per l'appunto "indegno".
Non può più firmare articoli, neppure prendere parte a qualsiasi attività editoriale.
Alessandro Sallusti, Vittorio Feltri e Maurizio Belpietro [come tutto il resto della stampa italiana] lo sapevano benissimo; eppure lo "ospitavano" regolarmente sulle proprie pagine, assumendosene responsabilità civile e penale, dome direttori responsabili, di quello che accettavano dal Betulla.
Siccome il loro padrone "è meglio della Caritas", aiutava e aiuta economicamente ragazzine "in difficoltà economiche", anche loro seguivano l'esempio e "procuravano" la ciotolina di croccantini e acqua fresca per l'indegno di turno.
Non basta ancora; Renato Farina, fallito a livello giornalistico e con il curriculum vergognoso che si ritrova, viene "aiutato a risollevarsi" dalla merda direttamente dal Filantropo d'Arcore; nel più completo silenzio/assenso di tutto il Parlamento, il Betulla viene nominato "Consigliere di Fiducia" del Ministro dell'Istruzione e Ricerca [Gelmini] insieme a Giorgio Clelio Stracquadanio: due figuri che certamente di pedagogie, psicologia dell'età evolutiva, programmi didattici, Scuola Pubblica e libertà di pensiero sono paladini: difatti l'Istruzione in Italia è stata distrutta e ridotta in maceria.
Una spia e un promotore della prostituzione del proprio corpo per fini di carriera politica, messi in posizione di prestigio in un dicastero nevralgico, ad imboccare all'asina Gelmini gli ordini di taglio e vessazione contro gli insegnanti di Giulio Tremonti, Renato Brunetta e Maurizio Sacconi.
Quando è successo, perché è successo, che i due stinchi di santi rilasciassero i loro deliri alla "Zanzara", rivelando il cialtronismo come loro vera professione, venendo attaccati poi nelle ore successive da qualche mente ancora pensante italiana, la Gelmini era subito pronta a difenderli, da buona soldatina in attesa del rancio quotidiano.
"Ho pienissima fiducia nei miei due consiglieri che reputo persone di squisita finezza intellettuale e onestà morale", gracchiava la poveretta; e tutti a stare zitti, indistintamente, a votare inciuciando per evitare che Balluscone cadesse.
Anche Napolitano: zitto e mosca a firmare con amore la qualsiasi merda gli venisse sottoposta.

Mai una volta che qualcuno abbia alzato la voce, tranne Travaglio e il sottoscritto, per dire senza giri di parole che razza di falliti, ignoranti, impresentabili ci fossero ai ministeri, chiedendone la cacciata.
D'altronde se a Bossi, Calderoli, Maroni, La Russa, Frattini, Brambilla, Santanché, Prestigiacomo, Polverini, Formigoni, Alemanno, Moratti, Zaia, Gasparri, Cicchitto, Cota, Brunetta, Sacconi... [e chi più ne ha ne metta o riassuma tutto in un solo nome: Balluscone] è stato permesso di governare l'Italia [e la governano ancora!]... perché scandalizzarsi e denunciare Betulla e Stracquadanio all'Istruzione?
Non conveniva e non conviene.
Il PD, quando si trovava alle strette nei voti di fiducia che potevano far cadere la peste, non era in aula o per assenze giustificate dei deputati o perché se ne erano usciti.
Così si è guadagnato quello che è dovuto ai servi: presidenze di commissioni, poltrone al Copasir [D'Alema],  qualche posto in Regione, una mano lava l'altra
Ora sono al Governo con Mario Monti, uniti a Casini e a Balluscone, fino a quando il vero Governo, Balluscone lo vorrà, perché appena ci sarà l'odore di elezioni, il mostro e i suoi compagni di merende, saranno si nuovo tutti pronti a rimettere il culo sui posti che avevano, Monti e PD compresi con qualche 5 Stelle di contorno comico.
Tant'è che come sono sono abituati, tutti solidarizzano con Alessandro Sallusti, trasversalmente: "Siamo tutti Sallusti!" dicono, scandalizzati dalla possibile quanto improbabile galera per 14 mesi che il Nosfigatu s'è beccato; difatti lui ha iniziato il percorso del martirio, che ricalca in copia carbone l'attentato a Maurizio Belpietro.
Ora che si è saputo che l'autore dell'articolo che ha fatto condannare il Vampiro è Renato Farina, tutti saranno pronti a gridare, stracciandosi le vesti, "Siamo tutti Betulla!"?
Anche Napolitano che "sta vigilando sulla vicenda con molta attenzione e apprensione"?
Allora solidarizzino anche con Claudio Brachino, Mario Giordano, Paolo Liguori, Barbara d'Urso, Paolo del Debbio, Federica Panicucci, Maurizio Costanzo, Roberto Gervaso...
Tanto questa è l'Italia del Circo e dei pagliacci, il pubblico sempre felicissimo del divertimento che li voterà di nuovo tutti.
Se anche siamo giunti al confine della pietà, poco importa, Napolitano con uno dei suoi soliti moniti all'ottimismo, benedirà insieme al Papa il Monti Bis e saranno indette elezioni per la selezione dei concorrenti del nuovo Grande Fratello.
Coesione nazionale.

N.B.: l'Autore non solidarizza con Sallusti, neppure con altri e non è per nulla coeso.


Lucio Galluzzi

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venerdì 20 luglio 2012

POTERE AI CADAVERI & SEGHE RIVOLUZIONARIE

Questi morti, imputriditi, infettivi, inguardabili ormai, talmente deleteri che neppure starebbero bene in un museo delle cere di provincia.
Questi cadaveri che si espongono convinti d'essere Corpus Domini, seduti su troni, con le bandiere d'Italia dietro, negli alloggi da sceicchi che noi paghiamo, sempre in viaggio coi voli di Stato, offerti dal popolo coglione.
Questi mascheroni, bugiardi, sostanze tossiche conviventi di muffe e botulino, vigliacchi e ladri, devastatori cancerogeni delle nostre vite.
Questi demoni bassi, che manco meritato una gerarchia infernale, tanto sono miserabili e servi, adoratori del nulla, estromessi per regola naturale dalla biologia umana, non riescono neppure a fare pena o compassione, l'unico sentimento che ti fanno sorgere è l'odio, il desiderio legittimo e legale che muoiano all'istante, uno dopo l'altro, abbattendosi come tessere di domino, crollando insieme al museo dell'orrore che li protegge.


Non ci sono altri mezzi per disfarsi di questo tetano, se non maledirli, far abbattere su di loro canalizzazioni di energie potenti, concentrarsi giorno dopo giorno ed inviare pensieri di pura devastazione nei loro cuori e cervelli, far sì che tutto quello che hanno intorno si trasformi in dolore totale, deserto, solitudine disperata.
Che si ammazzino con le loro stesse mani e nel caso non avessero il coraggio di finirsi, e non ce l'avranno!, chiamino le loro polizie, sempre così pronte a seminare morte e tortura, gli antisommossa non avranno problema; da decenni fanno solo quello: ammazzano e restano impuniti.
Non si metteranno in galera da soli per aver posto fine alle mummie; sarebbe la prima volta che riceverebbero applausi dalla gente e non il solito disprezzo e sputi che meritano i servi dei servi.
Non è neppure più il caso di contarsela "sull'organizzazione delle resistenze dei partigiani del terzo millennio", "autoconvochiamoci e rivoltiamo tutto", "una bella catena unama coi girotondo intorno al Palazzo", "assemblee permanenti dei compagni indignati"... idioti pippaioli e basta.
Quale rivolta?
Quale resistenza?
Quale discesa in piazza?
Siete solo capaci di parole blablabla e recita del rosario funerario delle ideologie.
Prendete le belle frasette del Che Guevara, di Mao, di Berliguer, vi spingete anche oltre, sì sì!, con Bakunin, Proudhon, condite con uno spruzzo di Marx [mai un Lacan o un Deleuze!], poi un bel copia/incolla mentale e vomitate la ricetta.
Finisce lì.
Basta. Nient'altro.
Questo è tutto ciò che riuscite a fare per "rovesciare il sistema", non riuscendo a realizzare che fate semplicemente rovesciare solo lo stomaco.
Ieri leggevo alcuni commenti sotto la notizia dei bombardamenti massicci sui civili a Damasco, altri 400 morti che si aggiungono ai 14.000 dall'inizio delle repressione del dittatore Assad.
Suo padre ne fece 20 mila per far smettere il dissenso.
In Siria esistono 47 centri segreti di tortura scientifica, dove gli oppositori al regime, compresi minori, donne e anziani, vengo portati e seviziati nei modi più orribili, compresi quelli chirurgici, muoiono poi così, nelle sofferenze più atroci.
La Comunità Internazionale fa finta di nulla da quasi due anni, la Siria difatti non è la Libia.
Quei commenti che leggevo erano di "compagni organici" e se la contavano sulla colpevolezza della CIA e dei sionisti che "finanziando" i terroristi dell'opposizione siriana, manipolano le informazioni per fare apparire Assad un sanguinario, quando in realtà, dicevano questi saggi onniscienti, i criminali veri sono quelli dell'opposizione.
A parte la pochezza mentale di chi afferma idiozie simili, è grave che di fronte ad un genocidio, questi  "compagni" abbiano così tanta voglia di fare solo parole; il problema non è, per loro, centinaia di morti al giorno, ma la "politica del grande intrigo internazionale" e dell "ordine mondiale capitalista statunitense".
Imbecilli!
Parolai inutili.
La questione che deve interessare è che c'è gente che ammazza gente e lo continua a fare perché il mondo è pieno di inutili segaioli, altro che compagni!


Questi tipici prodotti mentali italiani sono gli stessi medesimi che piangono e si stracciano vesti e capelli per i cuccioli della Green Hill, poi però di fronte alle esecuzioni sulle sedie elettriche di fratelli loro, stragi di migliaia di civili, criminali sanguinari nazisti come Ahmadinejad, Assad, campi di concentramento per due milioni di Curdi, genocidi ceceni o armeni che siano... prendono le distanze, fanno il sermone, gustificano per "ideologia" e partito preso, non sapendo di cosa parlano.
Appunto, parlano e basta.
Non c'è alcuna differenza tra questi disutili e quelli che ieri hanno fatto i pontefici, uno dal Quirinale e l'altro in Conferenza mortuaria dal Senato.
Hanno parlato e parlato, del nulla e niente. Non la finivano più.
Perché se non c'è l'angelus, l'udienza, messa solenne papali, ci sono loro che si sostituiscono a Ratzinger, ammorbando e spargendo oppio.
Questo è il vero problema dell'Italia: i don Abbondi parolai.
Parlare e parlare ai microfoni, farsi intervistare, commentare, esternare, occuparsi delle vite altrui falciandole, oceani di parole e niente fatti.
E gli italiani copiano e bla bla bla.
Tutti che parlano, tutti che sanno, tutti che si lamentano, tutti che hanno in mano il modo per fare la rivoluzione.
Intanto da buoni coglioni, in mano hanno solamente il membo che li rappresenta.
Suvvìa, dai, forza, un'altra sega!

Lucio Galluzzi


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