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venerdì 29 marzo 2013

STAFF DI FACEBOOK DEL FASCISMO E DELLA CENSURA

OVVERO NEL REGNO DELLA PREPOTENZA E DEFICIENZA DI UNO STAFF CHE APPLICA LA REGOLA DELLA "CASA DELLE LIBERTA' ": FACCIAMO UN PO' QUEL CAZZO CHE CI PARE E TU UTENTE VAI A FARTI FOTTERE

Non è la prima volta che mi imbatto in comportamenti censori e idioti da parte di un non meglio identificato STAFF di Facebook, non so bene se è STAFF italiano, USA o dove siano ubicati gli operatori che fanno il bello e il cattivo tempo a loro esclusivo piacere, fottendose di ogni regola civile e democratica, censurando contenuti, facendoli sparire, punendoti con sospensioni dell'account...
I loro interventi sono sempre improvvisi, non hanno mai l'educazione di avvertirti prima di quello che stanno facendo contro di te, eppure pretendono di conoscere la tua e mail originale, te ne assgnano anche una loro d'ufficio, ma non le usano, probabilmente non lo sanno fare, o sono solo dei "bot", incapaci di logica umana e analisi reali.
Hanno, loro dicono, regole ferree che gli utenti devono rispettare, le chiamano "linee di comportamento della community", di fatto sono solo scritte e decantate, applicate proprio mai, perché nel social network in questione girano miglia e migliaia di "utenti" che sembra abbiano il solo compito di disturbare il prossimo, insultare, minacciare privatamente, inneggiare a Mussolini, Hitler, il razzismo, l'omofobia, le idee e i proclami più beceri... restano indisturbati a fare quello che vogliono, commettendo anche reati, reiterandoli: ma lo STAFF Facebook non nota, non vede, non sa.
Però è molto attendo alle "segnalazioni" dei medesimi "gruppi di fascisti" idioti, che non avendo altro da fare, controllano i contenuti che tu posti e con form automatico ti "denunciano" ai solerti operatori, che velocissimi, senza capire quello che fanno, si attivano, eccome se si muovono, sono velocissimi in queste cose!, e fanno sparire post, immagini, articolo che non sono graditi ai fascisti stessi.
In concreto capita così: improvvisamente ti sbattono fuori da Facebook, devi rientrare, appena lo fai ti appare una "notifica" flash che ti dice: "abbiamo rimosso un contenuto tuo perché contravveniva alle regole della nostra community"; senza un maledetto link a corredo dove tu possa protestare e dire la tua.
Chi legge può pensare che censurino immagini e contenuti porno e/o discorsi pubblicati che contengano 'reati', diffamazioni, incitazione all'odio, non è così.
Il porno, anche il più spinto, su facebook circola liberamente, come altrettanto liberamente si muovono loschi individui, a schiere!, che 'pubblicano' qualsiasi merda riprovevole, calunnie, minacce, insulti, intimidazioni, apologie del nazifascismo, proposte sessuali a pagamento... 
La censura del fantomatico STAFF facebook si abbatte su chi fa informazione di un certo tipo, soprattutto antifascista e resistente, sulla satira politica, links da quotidiani non graditi al gruppo censorio, etc...
Ma una volta che ti dicano: "ti abbiamo censurato perché il tal dei tali ha segnalato un contenuto non idoneo..."; tutto avviene anonimamente: a ricordo della cassetta delle denunce che il Duce aveva fatto mettere nelle piazze italiane con l'invito "denuncia un ebreo"... e lo facevano! Anonimamente.
Il vicino di casa ti stava sul culo perché non era alto come te... beh lo denunciavi con un bigliettino nella cassetta del duce, informavi che era un ebreo, un comunista bolscevico, un omosessuale, testimone di Geova, zingaro... e voilà il gioco era fatto: peccato che i denunciati poi finivano nei campi di sterminio.
E' pericoloso lo STAFF di Facebook, davvero preoccupante, come preoccupa la politica del "non facciamoci mai trovare", "non lasciamo mails dove gli utenti possano scrivere", "che tutto sia anonnimo" e ... "ti abbiamo scritto per darti indicazioni su come riattivare il tuo account, non rispondere a questo messaggio, è generato automaticamente e le tue risposte non saranno lette".
Bravissimi!
E' anni che sono su Facebook con una mia pagina di informazione resistente, antifascista, contro Berlusconi e  il malgoverno, ho assistito a vergogne incredibili compiute dai fantasmi dello STAFF:
- una immagine di donna africana che allatta un bambino albino è stata censurata e cancellata dagli spazi degli utenti, perché "mostrare un seno che allatta è non conforme alle linee guida della comunità Facebook"

 Questa è la foto censurata dallo STAFF
nel link Di Corinto, su Repubblica, racconta qualcosa di interessante sulle politiche censorie su Facebook






- la prima censura al sottoscritto: una foto artistica di un ragazzo, per nulla porno, con slip che mettava una mano nella mutanda: "considerata offensiva, segnalata da anonimi, ti invitiamo a rimuovere immagini simili altrimenti sospenderemo il tuo account...";
- seconda censura sempre ai miei danni: un'immagine di satira politica che mostrava Borghezio, questa:

probabilmente censurata e rimossa dai controllori della moralità perché mostra un pisellino, ma i poveretti non si sono minimamente chiesti se si trattasse di un fotomontaggio o meno, di fatto però abbattere l'ascia del "far sparire la foto" perché mostra un pisellino... la dice lunga sulla deficienza di questi tizi che si arrogano il diritto di pilotare la libertà d'espressione degli utenti.










terza censura: anche questa foto mi è stata rimossa, appariva senza slip leopardato il pisello del David di Michelangelo, lo STAFF di Facebook lo considera "violazione delle linee guida", l'Autore ha provveduto a mettere la mutanda leopardata al Renzi/David e così l'immagine è stata "accettata" e non più rimossa d'ufficio.

















L'ultima e definitiva censura:
Franco Battiato esterna la sua liberissima considerazione sulle parlamentari italiane di un certo tipo, viene cacciato da Crocetta dopo la sollevazione della Casta Ipocrita e del festival dell'Ignavia.
Io comincio ad esprimere solidarietà concreta a Battiato sulla mia pagina Facebook, rivendicando il diritto/dovere di denunciare il troiaio che la politica di Arcore ha creato nel Parlamento italiano, lo faccio pubblicando le foto delle "vendute/i" che hanno fatto scempio vomitevole della figura dell'eletto rappresentante del popolo e dei ministeri.
Ed ecco che all'improvviso io vengo cacciato da Facebook.
I tizi dello STAFF sospendono il mio account affermando il falso:
Io mi chiamo davvero Lucio Galluzzi, i deficienti censori, che da anni sanno perfettamente chi sono, se ne sono inventata un'altra e mi invitano a comunicare i miei vedi dati con allegato documento d'identità [naturalmente è superfluo dire che non ammettono risposta, tu devi solo subire le loro decisioni, se ti va bene è così, altrimenti è così lo stesso]
Qui sopra il form che ho dovuto compilare per ridire ai tizi che io sono veramente io, ho allegato foto della mia patente di guida, all'invio mi appare un altro messaggio: " a breve riceverai una email".
Non ricevo alcunché.
Romando per cinque volte i dati... e finalmente mi arriva una mail generata automaticamente, che non solo mi dice di compilare lo stesso form [!], ma di non rispondere alla mail stessa perché tanto non sarà letta.
E' tutto automatico.
Allora facciop ancora un tentativo: scrivo ad abuse@facebook.com, dove si dice di mandare proteste per questioni che lo staff non ha risolto.
Comunico di aver mandato più volte i miei dati con documento comprovante la mia identità,
li informo che io sono rintracciabile in decine di pagine Google, basta scrivere "Lucio Galluzzi";
che i miei blog sono questi:
luciogalluzzi.blogspot.it
luciogalluzzi.ilcannocchiale.it
che sono nell'aggregatore: liquida.it/lucio-galluzzi
Tutta fatica sprecata.
Nessuna risposta e il mio account è ancora disattivato perché io sarei un falso!

 Questo è ciò che ancora mi compare se tento di entrare nel mio account:


Io non so se questi tizi dello STAFF vengono pagati per il lavoro che fanno, probabilmente sì.
Ma lavorano davvero malissimo.
Il dire che io non sono veramente io, affermandolo con certezza non solo è offensivo e lesivo della mia persona, ma diffamatorio.
A 24 ore dalla mia cacciata da Facebook ancora nessuna scusa e tutto resta com'era.
Indignarsi non serve ad alcunché.
Azioni da intraprendere?
Contro i fantasmi cosa si può fare?
Questo è  l'amaro e forte sfogo di Pusceddu, in riferimento alla foto della donna che allatta: 

Il fatto di essere loro ospite come utente non significa che si debba accettare passivamente la loro posizione od andarsene via se non ci piacciono le loro regole.” “Ritengo che l’atteggiamento di Facebook sia un’umiliazione per tutte le donne e le mamme, per la società civile in sé stessa. Allattare al seno non è osceno. Una madre che allatta non è pornografia.” E potremmo aggiungere che la foto di un’africana che allatta un bimbo albino è un messaggio di compassione e civiltà, visto che, come ci ha raccontato magistralmente Ryszard Kapu?ci?ski, gli albini in Africa vengono uccisi o abbandonati in quanto “figli del diavolo”, nati da un sortilegio.
Pusceddu sta organizzando la sua protesta: astenersi dal collegarsi in Facebook per 3 giorni, anche se “FB nella creazione dell’evento non ci ha permesso di utilizzare alcune parole.” “Facebook deve rendersi conto che esiste grazie ai propri utenti.. sono loro in definitiva che ne determinano il successo o il fallimento.” Proprio così."

Se su facebook ci fossero meno morti passivi e più persone pronte a difendere la libertà di espressione, lo STAFF non si permetterebbe certi comportamenti fascisti e oscurantisti.
Mi vergogno per tutti loro.

Lucio Galluzzi



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sabato 6 novembre 2010

IL VOSTRO REGNO PER UNA CAVALLA

PRESENTATO IL NOVISSIMO GHEDINI DELLA LINGUA ITALIANA

SANTORO, L'ALFONSO SIGNORINI DELLA SINISTRA ILLUMINATA, PLAUDE E GLI DEDICA TRE DELLE PROSSIME PUNTATE



E noi che pensavamo cose turpi sull'eroe Mangano, il mafioso assassino salvato dal buon cuore di Berlussonini, sollecitato da quell'altro coso nostro di Macello Dell'Utri!

La solita stampa comunista, i PM bolscevichi, le intercettazioni telefoniche staliniste facevano sapere che quel pover'uomo emigrato dalla Sicilia e ospitato ad Arcore, parlava di "cavalli" da piazzare, e che quei quadrupedi in realtà erano un codice che stava per "forniture di droga", "partite di cocaina".

Niente di più falso sai amico mio?

In un Paese normale la lingua ufficiale parlata e scritta è usata con canoni specifici e fissi per far capire a tutti; ma qui siamo in Italia, e il Palo delle Libertà da anni ha sostituito il Devoto Oli e il Battaglia con il Novissimo Ghedini… e "cavalli" non è il plurale di cavallo.

Giammai più.

Sta a vedere che quel sant'uomo del Vittorio Lupara Bianca, oltre a far lo stalliere, amministratore, giardiniere, autista per i piccoli Berlussonini, bombarono d'amore contro il suo benefattore…in realtà non si occupava di cavalli importati dalla Colombia, che i magistrati hanno sentito male sbobinando le telefonate intercettate; anzi, lo hanno fatto apposta!

Sì, quella Ilda Boccassini che così tanto vuole male il premier, ha pure i capelli rutilanti!, avrà organizzato tutto lei, la pasionaria magistrata delle Procure Rosse… diciamolo senza paura d'essere fraintesi: il Mangano pluriomicida, truffatore, ricettatore, estorsore, Capo Mandamento di Porta Nuova durante le stragi del 92-93 in realtà al telefono diceva "cavalle".

E perché questo errore di travisamento degli inquirenti?

Perché non sanno il siciliano!

Adesso vi spiego tutto: "cavallo" in siciliano è "cavaddu", plurale: "cavaddi"; singolare femminile "cavadda", plurale femminile "cavaddi, ma anche cavadde". Nella dialetto parlato comune pero "cavadde" non viene usato quasi mai, e il plurale femminile è assimilato a quello maschile.

Esempi: italiano - "I cavalli che devono arrivare oggi sono in ritardo", siciliano - "i cavaddi c'annu m'u rrivunu nt'à jurnata hanno cacchi problema cu' rriloggiu"; italiano: "le cavalle delle quali mi avevi detto costano di più"- siciliano: "pì cavaddi [fimmini NdA] chi mmì dicisti cì vonnu cchiù pìcciuli".

Come si può facilmente evincere, nel dialetto isolano non si può dire "le cavaddi" [le cavalle].

Se poi si aggiunge che i mafiosi parlano più o meno come gli analfabeti del ventennio, unendo il lessico del mago Joseph a quello di Don Micuzzu u' Sciancatu [Don Domenico lo Zoppo, NdT], allora l'abbaglio cavallifero è colpa degli sbobinatori delle Procure.

Quel Mangano, altro che coca e traffico internazionale di stupefacenti!

Voleva talmente bene al suo donatore di lavoro, che gli cercava le cavalle più pure, usando tutte le sue conoscenze, anche quelle con contatti a Bogotà.

E allora: cavalle=ragazze=puledre=giovani da cavalcare [vedete pure voi: in italiano non diciamo giovanesse, ma "giovani" anche per il femminile plurale, uno pensa: "minchia: pure gay!", ma magari!, e invece no!].

Si svelano i misteri dell'amore totale.

Quello del quale parlano il Macello Libraiolo e lo stesso Amazzono Berlussonini: "Mangano non ci ha mai traditi, nonostante le pressioni dei giudici, le persecuzioni tribunalizie… lui era in fin di vita, terminale di cancro, e se n'è stato zitto, non ha voluto far del male a chi lo aveva aiutato…"

Che bello eh?

Tutti vorrebbero avere degli amici così.

Se questi passano ancora un po' di tempo al potere incontrastato nel governo della pazzia senile conclamata, arriveranno pure a farci credere che Vittorio Mangano non era Vittorio Mangano, ma Silvana, assunta lì in Brianza come coordinatrice delle Risaie per la Libertà.

Non provate a dire che la Mangano è stata una istituzione nazionale di bellezza e bravura cinematografica, invidiataci da tutto il mondo, altrimenti dovremo sorbirci chissà quante puntate di Annozero, Ballarò, l'Infedele, ospite fisso Frankenstein Ghedini, che tratteranno di Riso Amaro per il Premier.

Lasciate perdere e fate come si fa con i matti: ditegli sì, hai ragione, è vero è così.

Tanto loro di Socrate e l'asino umano ne sanno una emerita tega, saranno così sempre convinti che hanno la vera verità in bocca, e non solo in bocca, anche da un'altra parte, tanto con cambia nulla, sempre di phoné scoreggiano trattasi.

Non perdete tempo con puntualizzazioni su "utilizzatore finale", "contestualizzazione della bestemmia", "salvatore di minorenni straniere", "genialità della bugia a favore di Mubarak"… vi prego no!, altrimenti Santoro si ecciterà più del previsto e ci ripropinandoci la ribollita infinita delle "puttanelle, bunga bunga, lui ha detto che lei non ha detto, inviati speciali in diretta dentro il lettone di Putin, ma va là ma va là, gridiamo tutti, minacciamoci di querele, amen".

Perché, o lo si è capito, o non si è d'accordo, o è giusto così: Michele Santoro sta diventando l'Alfonso Signorini della sinistra; ai compagni il gossip figaiolo piace tanto quanto a quelli di Comunella & Liberatutti, porta una valanga di pubblicità e prima o poi Imene Pivetti travestita da Marchesina de Sade andrà lì a fare la valletta.

E' vero: non si dice valletta, è offensivo nei confronti della donna, adesso si adopera "inviata in studio".

A parte tutta la possibile satira amarissima da adoperare, che è talmente vera da diventare l'unica cosa seria nell'informazione, Santoro lo sa ancora che in questo momento ci sono operai stranieri a Brescia su una gru al freddo, sotto la pioggia? Che il PIL italiano non è mai stato così fallimentare? Che è stato nominato un ministro per la sicurezza nucleare italiana? Che un altro ragazzo licenziato da un mese s'è ammazzato ieri? Che alla Regione Campania non usano i fondi per il registro medico scientifico sull'incidenza delle morti per neoplasie nelle zone "monnezzate"? Che il lavoro ha bruciato di nuovo vivi una decina di lavoratori perché "la sicurezza nelle aziende è un lusso che non ci possiamo permettere" [TremoRti]? Che il Patto di Stabilità è stato bocciato, con il Governo battuto su un emendamento UDC/MPA? Che i centinaia di migliaia di precari stanno per affrontare l'inverno con gli "ammortizzatori" sociali scaduti?

Eddai su, basta con sto pisello di Berlussonini aggiunto pure quello di LaBrunetta!

Michele, fai anche tu la tua parte di Resistenza Attiva.

Basta figa!

Dimentica di contestualizzare: basta "contenitore per l'utilizzatore finale salvatore della possessora dell'organo riproduttivo".

E basta pure Ballarò con il piripiripiri tagliato al Flunitrazepam.

Continuando così, pur di non farci sapere dei veri problemi che spazzerebbero via in pochi minuti i cialtroni dell'esecutivo, l'ufficio immagine del premier lancerebbe pure lo specchietto "Berlussonini indagato per l'omicidio di Sarah Scazzi" e voi allodolette ci caschereste, come avete fatto per la battuta di merda sui gay, andreste avanti un anno intero a fare scoop nei pozzi di tutt'Italia.

Sveglia!




Lucio Galluzzi
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