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venerdì 26 ottobre 2012

LA VERGOGNA

La vergogna è un metro di misura che distingue e discrimina l'umano dal disumano.
I normali appartenenti alla nostra razza, fin da cuccioli, quando fanno qualcosa di sbagliato e vengono scoperti, se ne vergognano.
Se un bimbo è incline alla menzogna, furto, mitomania, prevaricazione, violenza verbale e l'atto educativo, famigliare e scolastico, non modificano in positivo, durante l'evoluzione del percorso di apprendimenti, i disturbi comportamentali e/o relazionali del minore, allora occorre obbligatoriamente chiedere l'aiuto coadiuvante di psicologi, neuropsichiatri infantili, insegnanti di sostegno... affinché con il team docente e la famiglia si attivi un progetto comune, mirato ad aiutare il cambiamento del "disturbato".
Un bambino che compie atti negativi e dannosi per gli altri bimbi e non se ne vergogna, anzi ne va fiero, soffre di qualcosa di ben preciso: o lo si aiuta in tempo o peggiorerà sempre di più, fino al bullismo.
Il bambino scolarizzato che dimostra non rispetto per la figura adulta dell'insegnante, negandone addirittura l'utilità, relazionandosi con lui come fosse un nemico da abbattere, ha assoluto bisogno di essere aiutato per sciogliere il nodo affettivo che si porta dentro.
Vergognarsi dei propri atti negativi è terapeutico, è prendere coscienza dei limiti da non travalicare, comprendere attraverso il sentimento del pudore, di volta in volta, che crescere bene implica responsabilità verso gli altri, anche se sei piccolo.
A leggere dell'infanzia di Hitler e del suo percorso adolescenziale, di come e quanti comportamenti gravi e malati esibisse, di quali disturbi si vantasse con gli amichetti, come usasse la violenza cinica sul compagno debole... ben si comprende il perché poi sia diventato quel mostro che tutti conosciamo.
Un uomo piccolo, in tutti i sensi, che non voleva invecchiare, usava ceroni e belletti, inchiostri e trucchi pesanti per apparire sempre giovane e "bello"; misogino all'estremo, di lui dovevano dire che le donne, tutte, le possedesse con grande forza virile, quando la realtà era ben altro squallore.
Non lo potevano contestare, chi se lo permetteva finiva male, se era fortunato perdeva l'incarico, altrimenti: la vita.
Per non essere esposto al "pericolo" della vergogna, Hitler si circondava solo di imbecilli, avanzi di galera, falliti e disturbati mentali, cercandoli, e facendoli cercare, con ossessione: chi intorno a lui dimostrava intelligenza e spirito critico veniva immediatamente epurato.
Gli uomini "piccoli" non si vergognano, mai.
I tratti evolutivi di altri uomini "piccoli" senza pudore alcuno, si ritrovano, identici, nelle biografie di tutti i dittatori, passati e presenti.
Non è normalità che un vecchio ultrasettantenne si presenti in video alla Nazione che ha distrutto per quasi vent'anni, imbellettato e liftato, tirato chirurgicamente in viso tanto da non poter quasi neppure parlare, mascherato da donna con una parrucca di stracci coibentati; oltre al ridicolo totale, c'è malattia sempre più conclamata e grave.
Non è normalità che lo stesso tristissimo pagliaccio si esprima con disturbi della lingua, biascicando le parole, scambiandone una per l'altra,, con enfasi che ricorda un ubriaco o un fatto di chissà cosa.
E non se ne vergogna.
Non è normale che un vecchio nonno si diverta con decine di prostitute a sera, qualcuna pure minorenne, facendole travestire da suore, infermiere, calciatori o giudici... che se le faccia portare a casa, in una sede istituzionale, da un fallito, in bancarotta fraudolenta, dedito alla più bassa mercificazione dei corpi, anche maschili; che le faccia "testare" da un altro "piccolo", biscazziere, maggiordomo servente, ricattatore e ladro.
Non è normale che l'uomo "piccolo" proietti, negandoli, tutti i suoi gravi sintomi e disturbi psichiatrici sugli altri, tutti gli altri che non sono come lui e chiunque provi a fermarlo o aiutarlo, finisca nel fango mediatico, nel dossieraggio, nell'insulto pubblico più bieco.
Non è la prima volta, e non sarà l'ultima, che i Giudici, in sentenza, lo classifichino come "delinquente naturale" o "abituale", e tutte le volte, lui e il suo codazzo di imbecilli cicisbei debbano sentirsi in obbligo di commentare dispositivi giudiziari insultando magistrati, PM, Tribunali della Repubblica.
Il "delinquente naturale" legittimando istituzionalmente la sua inclinazione a fottersene delle Leggi dello Stato, che pure rappresentava, ha di fatto autorizzato una marea di ladroni, inciucioni, truffatori, mafiosi, papponi, derelitte arrampicatrici sessuali, a fare esattamente come lui; perché se il primo a farlo è il Capo, allora i sottoposti fanno altrettanto, se non peggio.
Non è normale allora che su 120 deputati suoi, oltre 60 siano inquisiti, condannati, indagati, sentenziati e pochissimi, due o tre, abbiano assaggiato le patrie galere.
Si perde troppo tempo utile a raccontare di tutti i processi, passati e in atto, che l'imbellettato annovera nella sua triste esistenza [chi volesse li può trovare qui: http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/berlusconi-governo-processi-condanne-assoluzioni-362002/], e non è normale che non se ne vergogni.
Non è normale un Presidente della Repubblica come quello attuale e neppure il Governo, finto, che il Capo dello Stato ha imposto al popolo non più sovrano.
Nessuno se ne vergogna.
Anzi, appaiono tutti, uno dopo l'altro, a cercare ancora di imbonire la "massa stolta".
Se questo è "uno stato barbaro, invivibile, come sta tuonando nuovamente il quasi morto, allora nessuno lo trattiene in questo Paese; lui e la sua corte di miracolati, ora nella polvere, possono tranquillamente togliersi dai coglioni, espatriare e occupare una delle tante residenze estere che possiede/ono.
Credo che dopo vent'anni di schifo politico e istituzionale l'Italia meriti davvero di voltare pagina, e in fretta.
Se poi i "piccoli uomini" non ce la fanno a lasciare il Paese che "tanto hanno amato e amano", sentendosi però perseguitati, complottati, rovinati, infangati, barbarizzati, possono sempre, però,  spararsi un colpo in bocca.

Lucio Galluzzi

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domenica 24 aprile 2011

L'ITALIA E' LA NIPOTE DI MUBARAK ED E' FONDATA SULLA SOCIETA' DELLO SPETTACOLO


LA DISTRAZIONE DI MASSA E' ESERCITATA DAI MORTI

E' domenica di Pasqua oggi.

I morti normali non risorgono.

In una bara Vittorio aspetta il suo funerale, oggi pomeriggio.

Dopo l'indignazione per il suo rapimento e assassinio, come al solito, è sceso il silenzio.

Non fa più notizia quel morto.

Altri cadaveri vengono alla luce.

In una pineta una donna ritrovata trafitta da una quarantina di coltellate.

La gola squarciata, una siringa infilata in quell'apertura, tra il collo e il torace.

Ha una svastica incisa sulle carni.

Assomigliava ad una ragazza ammazzata poco tempo fa sempre nello stesso posto.

Si tratterebbe di un serial killer con ritualistica complessa e mosso da ira pesante.

Le telecamere del TG4 vanno sul posto, la "giornalista" è molto interessata al sangue.



Si chiede perché ci sia solo una pozza rossa sul luogo del ritrovamento e non invece molto più liquido ematico.

Inquadrano quella pozza rosso cupa tra l'erba secca, si vede già bene, ma alla troupe non basta.

Indugiano e stringono il campo.

Ora è a tutto schermo quella cosa terribile. L'inquadratura dura trenta secondi.

L'ultimo sangue della vittima.

La sua anima mollata lì e non cancellata da alcuna piètas, perché lo spettacolo abbisogna di quelle morti.

E poi le illazioni.

Inviate che si improvvisano antropologhe forensi, Lamberto Sposini uno psichiatra del crimine rituale, la moglie di Rutelli tra un richiamo al rispetto della vittima e deduzioni macabre che le dovrebbero far guadagnare il premio "a cena da Lecter", il suo compagno di sventura, sempre accanto a lei per contratto, Don Meluzzi, ex psicanalista pregante dell'Isola dei Famosi, illumina con citazioni dal catechismo macabro condite da mistica hard discount.

Picozzi non è d'accordo, Mara Venier rediviva dopo aver fatto ballare le prorompenti tette saltellando festosa per l'allegria pasquale, cambia registro e tono di voce, fa l'addolorata in mestizia: "se la precedente vittima aveva una vita ambigua e doppia, questa ragazza invece, e dobbiamo sottolinearlo, ripeto: dobbiamo sottolinearlo, conduceva un'esistenza irreprensibile".

Ma il clone di "Chi l'ha visto?", voluto da Mediaset, scopre che quella martoriata irreprensibile aveva una sim telefonica segreta, nascosta in casa, e "chissà per cosa la adoperava!".

Palleggiamenti necrofili rilanciati da uno studio all'altro: dall'Arena di Giletti, al talk scem di Brachino la domenica pomeriggio, dall'Italia e Pomeriggio sul Due all'inguardabile Porca a Porca, giù sempre più in basso fino a Mattino Cinque dove pure Olindo Sallusti si veste da profiler.

Onnipresente il generale ex capitano dei RIS Luciano Garofano, che va dappertutto: ha un contratto televisivo aperto, polivalente, super partes che gli consente di essere sia alla Rai che a Madiaset.

Pure i cani molecolari sono invitati per dire la loro.

Io ho pensato seriamente: se ritrovassero me, buttato in un rigagnolo delle campagne marchigiane, cadavere, ammazzato da uno dei tanti pazzi che girano, la mia memoria sarebbe stuprata da tutti questi sciacalli?

Verrebbero a casa mia a rovistare nei cassetti, spierebbero nel mio pc, chiederebbero di me a questi odiosissimi vicini che ho?

Mi sezionerebbero pezzo a pezzo lentamente buttandomi in pasto agli onanisti spettatori feticisti dei feretri e pure Sgarbi si spremerebbe le carotidi per dire la sua?

Certamente sì, pure se io non voglio.

Preferirei di certo crepare in zone con sciacalli veri, quelli che non lasciano più traccia del corpo, animali sì, ma di certo più rispettabili nel loro ruolo biologico di quelli finti con cravatta e foulard d'Hermes.

Sparire completamente, almeno ti danno per "allontanato volontario" e i pirla non si beccano i gettoni di presenza lucrando sui dolori veri.

Non c'è autorità che li blocchi e metta fine a certe trasmissioni nefaste.

La morte violenta è trendy, fa business, aumenta gli introiti pubblicitari.

La gente la vuole.

Il sangue disseta sempre di più gli svuotati da tutto.

E' la società dello spettacolo che si adegua alla "cultura" disseminata dal regime: il potere somministra morfine mediatiche perché alienare le coscienze dal vero reale è il primo comandamento delle basi nazionalpopolari.

Il regime che bassamente impera in Italia è impegnato da anni a coprire la vita privata, le telefonate, i reati, le riprovevoli scelte di un premier che occupa illegalmente la carica, perché per i conflitti di interesse che aveva, ed ha, non poteva candidarsi e quindi essere eletto.




Fanno leggi blindate perché la Magistratura non possa usare intercettazioni ambientali e telefoniche di Sua Signoria, sollevano conflitti d'attribuzione per tutelare puttanieri, ladri di Stato, golpisti e mitomani psichiatrici, confondono le acque sempre di più sostituendo i veri problemi con distrazioni studiate a tavolino.

Si rivolgono alle "autorità" garanti, che garantiscono solo loro stessi, per bloccare qualsiasi approfondimento televisivo o di giornalismo vero che faccia conoscere verità incontrovertibili sul loro operato "ad personam".

Telefonano in diretta per insultare conduttori, ordinare il da farsi e minacciare.

Allora, appunto, popolano l'etere e la carta igienica stampata, visto che le possiedono tutte e due, di cronaca nerissima, ragazzine violate e "marchiate", corpi sezionati, satanismi presunti, Azuz che piange sulla tomba dei suoi morti ed è sempre un bell'uomo alla moda, Olindo e Rosa che forse sono innocenti e fanno tanta tristezza, tracce di sperma di due uomini sul materasso nel sottotetto della Trinità, ma anche in uno strofinaccio trovato nei locali ricreativi della chiesa e chi era quello "zozzone, schifoso che si puliva proprio lì?"

Ma sì, tanto riformeranno l'articolo 1 della costituzione: "L'Italia è la nipote di Mubarak ed è fondata sulla Società dello Spettacolo".


Lucio Galluzzi

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venerdì 25 febbraio 2011

MI VERGOGNO SEMPRE DI PIU'


DI ESSERE ITALIANO






L'Italia ormai e quasi esclusivamente una palude di masse silenziose. Un popolo intero che ha perso memoria e dignità e sopravvive alienandosi ogni giorno di più.

Non c'è niente che smuova coscienze ed impegno civile.

Lo sciopero generale è diventato un crimine contro la Santa Patria.

Chi cerca di uscire dallo schema prefissato, sa già come andrà a finire.

Sarà ostacolato, ridicolizzato, mobbizzato, diffamato, umiliato e infine tritato.

Lo possono fare senza problema i fascisti al potere, perché noi italiani abbiamo pure perso ogni senso di solidarietà verso l'altro.

Se al lavoro il tuo capo ti rende la vita difficile perché gli stai sul culo e non sei conforme al sistema, stai sicuro che i tuoi colleghi non muoveranno un dito per te. Se ne staranno buonini nel loro orticello a far finta di nulla. Non certo per paura.

E' il "me ne fotto" tanto in voga nel ventennio che è ritornato prepotente ad imporsi in questi quasi due ultimi decenni di berlusconismo e pidiessismo.

Non si lotta, né si scende in piazza, tantomeno si alza la voce.



Tutti in sottomissione religiosa e missionaria.

L'Italia è diventata lo zimbello internazionale a causa di un presidente del Consiglio puttaniere ed impresentabile?

Non fa niente. Si continua lo stesso a galleggiare tutti insieme sulla merda totale, siamo pure capaci di dire che non sentiamo neppure puzza.

Corruzione, cricche, casta, appalti delle Grandi Opere tangentizzati, voto di scambio, ministri ridicoli e pagliacci, compravendita di deputati?

Nulla ci tocca, va tutto bene.

Va talmente tutto bene che permettiamo vadano anche oltre, perché allo schifo non c'è mai fine.

Così scopriamo che puttana è bello e liberatorio per la donna, vendere il proprio corpo per fini di carriera politica è cosa buona e giusta, l'utilizzatore finale è un grande anche se nano, Silvio Berlusconi anagrammato diventa "l'unico boss virile", le finte nipoti di Mubarak ricevono dal Cavaliere 150 mila euro al netto dei gioielli, abiti e altre regalie di lusso, le orge tenute a casa del presidente del Consiglio col Bunga Bunga e ragazze, anche minorenni, travestite da poliziotte, infermiere sono ricevimenti di classe, casti e cinefili.

Chi ha letto il libro della D'Addario sa che è tutto vero.

Infatti le troie vanno nelle ville del premier solo per guardare pellicole come Baaria, filmati di comizi del duce d'Arcore, cantare "Meno male che Silvio c'è" e bere cocktail analcolici dove Lele Moric ci versa dentro polvere magica di ginseng.

Noi italiani siamo davvero bravi, talmente lo siamo che meritiamo l'estinzione.

La ministra Gelmini alla "festa" romana per Gheddafi


Quel criminale, terrorista, pazzo furioso, assassino di Gheddafi viene in Italia, e l'esecutivo lo accoglie in pompa magna, le ministre in orgasmo si sono fatte fotografare accanto a lui, la borghesia e i cialtroni nobili nazionali erano tutti lì, mostravano le toilettes da sera talmente cafone, le toilettes, dai farli sembrare letteralmente dei cessi.

E' stata tutta una festa imposta dal Cavaliere pazzo, amico intimo del pazzo libico, un amore grande. L'impresentabile Berlussonini è riuscito pure a baciargli mano ed anello definendolo, nel discorso ufficiale, "un grande saggio".

Qualche centinaio di ragazze, naturalmente tutte rigorosamente bone e maxi tettone, assoldate da un'agenzia per andare ad onorare il beduino al botox; lui, l'uomo cammello, ha regalato una pregiata copia del Corano ad ognuna di loro e poi ha sermoneggiato sulla giustezza della conversione all'Islam.

Alla caserma Salvo d'Acquisto, la sera, grande show, con i due buffoni su jeep ed esibizione di cavalli arabi insieme ai nostri Carabinieri pure loro su quadrupedi.

Gli italiani che hanno fatto?

Si sono ribellati?

Ma manco per niente. Tutto è scivolato come avevano programmato i fascisti del Palazzo.

Qualche sparuto gruppo di studenti è vero, ha contestato, naturalmente manganellati a dovere; voci di cattolici, poche, che hanno denunciato lo scandalo, la Santa Sede se ne è ben guardata!, Emma Bonino che senza mezzi termini ha detto quello che pensava… Il resto: maggioranza silenziosa, tutti chiusi in casa, meglio non immischiarsi, tanto ci sono loro che comandano che sanno quello che fanno.

Maledette deleghe politiche.

Maledetti quelli che credono ancora in elezioni libere.

L'Italia è stata sempre tenuta fuori da azioni solidali nei confronti degli ultimi, non ha voluto collaborare con l'Europa nell'accoglienza dei diseredati clandestini, li ha respinti senza pietà, cacciati nei campi di concentramento di Gheddafi, fatti morire nel deserto…

E' una Nazione criminale la nostra, connivente con criminali, che si è legata in amicizia pericolosa con gli ultimi dittatori d'Europa e nazisti puri come il rais di Tripoli, grazie alla sventurate idee di un nano che dice di guidare un approssimativo esecutivo che tutto fa tranne che governare seriamente.

E ora che la Libia è diventata un cimitero a cielo aperto, con fosse comuni sulle spiagge, crimini contro l'umanità mai visti prima, si sa che i morti sono ad oggi 12.000, i feriti oltre 60.000, mercenari anche italiani che vanno negli ospedali, uccidono i feriti e ne fanno sparire i cadaveri… il premier racconta che non ha telefonato al suo amor fedele perché "non lo voleva disturbare".

Cioè, l'assassino trucidava la sua gente e il nostro pazzo di casa non lo voleva disturbare?

Poi quando il genocidio è emerso ecco che l'utilizzatore finale ha dovuto per forza condannare, peraltro con mitezza di espressioni, la violenza sui civili e chiedere, per finta!, l'intervento comune per pacificare la situazione.

Il maestro di sci dei figli di Berlussonini che impersona il ministro degli Esteri, biascica parole e concetti incomprensibili, una vigliaccheria vergognosa; questa non è diplomazia: è merda!

La paura! Caspita: saranno oltre il milione e mezzo i libici che scapperanno dal loro Paese per approdare in Italia, ci fa sapere Maroni; nessuno gli dice di farsi furbo, di comunicare da dove prende questi dati [glieli avrà passati Borghezio o Calderoli?] e di essere meno deficiente.

Il Capo dello Stato si è accorto ieri che "abbiamo per troppo tempo dimenticato il Nord Africa e che ora non è più tempo di fare finta di nulla".

Bravo!

Come dire: tutte le denunce, i dossier, i filmati, le prove provate rese pubbliche da Amnesty International, Human Right Now, Emergency, Medici Senza Frontiere, Alto commissariato Onu per i Rifugiati, CIR nessuno di questi signori li ha visti?

Il Presidente della Repubblica non saprebbe, per esempio, che quel tizio che finge di fare il ministro degli Esteri ha insultato pubblicamente Amnesty International e l'ACNUR Italia proprio perché il nostro Paese è stato inserito nella lista degli Stati che non rispettano i Diritti dell'Uomo?

Napisan non è a conoscenza che sia il Ministro degli Interni che quello della Difesa hanno usato le stesse parole di LaFrattina?

Ma allora che ci state a fare lì dove siete tutti?

Di cosa vi occupate veramente?

Del nulla che ruota solo semplicemente intorno a quell'essere che dal 1994 "governa" solo per farsi leggi ad personam.

Gli italiani tacciono. Non si accorgono di nulla, non leggono libri, manco quotidiani, si annoiano ad informarsi. Lo vogliono questo Stato di morte.

Mi auguro che i libici, algerini, tunisini, marocchini, egiziani siano molto di più del milione e mezzo che si è inventato DueMaroni.

Che arrivino in tanti e immettano nuova linfa vitale nelle nostre vene.

Che ci insegnino il coraggio per riconquistare anche la nostra libertà, perché senza di loro saremo solo e sempre un popolo di falliti.

Io mi vergogno, davvero, e sempre di più d'essere italiano.

Provo orrore al pensiero che sono rappresentato nel mondo da questi pagliacci.



Lucio Galluzzi

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sabato 19 febbraio 2011

ITALIANI BRAVA GENTE

MENTRE CADONO TUTTI I FARAONI NOI LE MUMMIE CE LE TENIAMO STRETTE

- Persino in Rwanda Berlussonini lo avrebbero già cacciato e non solo a pedate -



Nourredine Adnane, giovane marocchino, ambulante con permesso di soggiorno a Palermo, nato e cresciuto in un povero villaggio nei dintorni di Casablanca. Secondo di otto figli, fin da ragazzo si prende cura dei suoi fratelli minori. Due anni fa diventa padre di una bambina, Khadijia che è in Marocco con la mamma. Nourredine ha un sogno: lavorare duro e mettere da parte un po' di soldi per permettere alla moglie e a sua figlia di venire in Sicilia e finalmente essere famiglia.

A Palermo si trova bene, si adatta con facilità, tutti lo chiamano Franco.

Ma parrebbe che i vigili urbani intervenissero a "controllarlo" e multarlo un po' troppo spesso. Così dice la difesa di Nourredine.

Un ultima visita degli uomini in divisa, l'ennesima multa. La polizia municipale gli contesta "di essere fermo nella stessa strada da troppo tempo".

Succedeva venerdì 11 febbraio, la settimana scorsa.

"Franco" protesta, e lo fa nell'unico modo disperato che diversi giovani maghrebbini, medio orientali, africani hanno usato e usano in questi ultimi giorni per ribellarsi al regime nei loro Stati: si dà fuoco con una bottiglia di benzina e un accendino.

Lo fa in via Ernesto Basilie, lì dove "sostava nello stesso punto da troppo tempo".

Lo portano al centro grandi ustionati dell'Ospedale Civico, i suoi amici non lo lasciano solo neppure un momento.

L'altro ieri Nourredine, per la prima volta dopo il suo fuoco, sospira qualche parola, riconosce le persone che ha intorno, forse migliora, si accende una piccola speranza.

Invece era il canto del cigno: muore alle 11 di ieri.

E' disperazione tra i parenti accorsi a Palermo e gli amici.

Disperazione solo per loro, perché la notizia della storia di Nourredine passa nella cronaca locale, in quella nazionale stampata e parlata diventa un trafiletto, una comunicazione veloce, tra le tante, che viene mischiata a tutto e di più.

Non fa audience la morte per immolazione nel rogo auto inferta di un giovane straniero. Poi, caspita!, Nourredine sceglie un brutto momento per morire, proprio nei giorni di San Remo.

La sua fine è solo una invisibile virgola in mezzo alle grandi e scintillanti cose che distraggono ancora di più gli italiani già in ipnosi avanzata e profonda da anni.

Belen Rodriguez sviene per due volte durante il Festival dell'imbecillità totale. Forse è incinta di Fabrizio Corona o è solo stanca per il grande lavoro e fatica alle quali si è sottoposta. Tant'è che in tutte le dirette a tema, i conduttori premono sugli inviati perché "gli italiani" vogliono sapere la verità.

Forse io non sono italiano, perché di quello che succede alla tizia in causa non me ne può fregare di meno. Anzi la smettessero di vendere oppio alle masse già a 90° e sparissero dalla circolazione.

Pensa che Luca e Paolo hanno pure fatto "feroce satira", ma sono stati corretti, non ha telefonato Masi per dissociarsi, neppure l'idiota logorroico paranoico ossesso ha chiamato per dire che lo perseguitano. Perché una sera i due comici padronali hanno cantato una parafrasi di Morandi facendo finta che si parlassero Berlussonini e Fallimento Fini. Facevano talmente ridere che Iva Zanicchi come eurodeputata, immobile e silenziosa, è più satirica di loro due.

La sera dopo, per par condicio e bilanciamento di satira liberissima, hanno preso di mira Saviano e Santoro.

Caspita che bravi: altri sei anni garantiti di contratto a Merdaset.

Luca Bizzarri è contentissimo: "A San Remo abbiamo potuto dire tutto quello che volevamo".

E te ne vanti pure?

Nourredine non è spendibile.

Non lo sono neppure i suoi fratelli e sorelle che arrivano a migliaia sulle nostre coste. Senza forze, disidratati, con gli svenimenti e i collassi veri e non alla Belen. Non hanno neppure il tempo di capire che stanno sulla terra ferma che li prendono, dopo una notte passata sull'asfalto davanti all'approdo, come pacchi postali semplici e li aviotrasportano da una parte o dall'altra.

Perché in Italia non c'è posto per i disperati, neppure per le richieste di asilo politico.

Meglio rispedirli indietro e in fretta, così non hanno la possibilità di fare richiesta come profughi.

Se poi naufragano e spariscono del tutto in alto mare saranno meno problemi pure per l'amico Gheddafi.

Quella vecchia cariatide al botox, che in queste ore sta insanguinando la Libia, ha pure usato la truffa umanitaria: ha fatto mettere sui barconi della speranza verso l'Italia gli oppositori alla sua dittatura, senza avvertire neppure il suo compagno di merende Silvio che così tanto si stimano, in barba al trattato sottoscritto sulla lotta all'emigrazione e ai soldi che laFrattina gli passa per rispettarlo.

Anche queste cose agli italiani non interessano.

Belen ringrazia Armani per gli abiti forniti a San Remo e Morandi lo fa per Ferragamo.

Da un'altra parte, che si chiama Milano, uno che impersona il Ministro della Difesa, un fascista, si trasforma davanti alle telecamere in quello dell'Offesa; scalcia e pesta i piedi con violenza a Corrado Formigli di Annozero, urlando subito dopo: "la smetta di spintonarmi".

Non ha aggiunto "infame e vigliacco" perché quello lo dice solo agli studenti che protestano contro l'incompetenza della dirigente della Pubblica Distruzione.

Nourredine è morto mentre si veniva a conoscenza che lui non era nipote di Mubarak e che la nipote vera ha ricevuto dal premier 185.000 euro in regalo, al netto dei gioielli, la Ruby era ancora minorenne.

Nel maghreb è bastato un ragazzo, pure lui ambulante, che si è dato fuoco prima di Natale 2010, ad innescare la rivolta popolare che dalla Tunisia, con effetto domino, sta coinvolgendo Algeria, Egitto, Marocco, Yemen, Giordania, Sudafrica, Bahreim, Libia, Kuwait City, Iraq, Iran…

Il Libia, Gheddafi è sotto assedio da tre giorni, come pure il suo rampollo preferito, isolati dai dimostranti: il primo nella sua tenda, l'altro in un hotel con i suoi fedelissimi.

A migliaia intervengono militari fedeli al dittatore di Bengasi, già oltre cento sono i morti fatti in poche ore dagli spari dell'esercito che ha avuto ordine di colpire al petto, in testa, alla gola, in faccia.

Berlussonini è preoccupato per la situazione in Libia: "Arriveranno altri clandestini via mare, non telefono a Gheddafi per non disturbarlo".

Da noi in Italia, Nourredine che si da fuoco e muore, non scuote alcuna coscienza. Non parte neppure un minimo rigurgito di rabbia popolare. I rom vengono perseguitati come succedeva nel Terzo Reich di Hitler, ma la maggioranza silenziosa, cioè quasi tutti gli italiani, se ne fottono.

Noi italiani siamo brava gente, talmente bravi da essere dei coglioni.

Non leggiamo libri, non ci informiamo, dai tempi dell'Impero Romano deleghiamo in bianco, siamo irresponsabili, lassi, pigri, incoscienti, privi di dignità civile, soprattutto affetti da masochismo pernicioso, incapaci di iniziativa.

Italiani limacidae, senza guscio.

Persino in Rwanda uno come Berlussonini e tutta la sua cricca/casta sarebbero già stati cacciati non solo a calci in culo.

Ma noi siamo l'Italia, governata da un pagliaccio, diventata carnevale internazionale.

All'estero, ormai tutti ridono di noi, e noi con loro.

Tanto ha vinto Vecchioni con una bella canzone rivoluzionaria!



Lucio Galluzzi

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sabato 12 febbraio 2011

L'ILLOGICA VIOLENZA DEI MORTI IN MUTANTE DA BERLUSSONINI CON LA SANTADECHÈ FINO A TROMBONE FERRARA

BRANI SCELTI DALL'ENCICLOPEDIA GLOBALE STATALE "TRECCAGNA"



Tutti i filosofi della Logica, nessuno escluso, si rivoltano pur se sono in ceneri o dispersi.

Da Aristotele a Lukacs, fino a Geymonat.

Gli italianisti passati e presenti, cancellati e dimenticati, sorpassati dall'insulto di una nuova lingua nazionale imposta dalla Casta macellaia.

Dolore forte si sente dentro al realizzare che ormai "lingua italiana" viene capito dai più come "quell'organo in bocca che serve solo per dare più goduria al sesso del maschio vecchio e impotente", quella brasiliana forse è più brava nei movimenti, la moscovita fa durare di più.

"Compiere reati e farsi processare" e stato tradotto dai berluscones in "chi non ha almeno due o tre processi nella vita alzi la mano, è normale: basta perseguitare il presidente" [dichiarazioni del tizio che impersona il ministro dello Sviluppo Economico, sì esatto, quello di "Colpo Grosso", fallimenti di TV private, collaborazioni con quella gran signora di Maurizia Paradiso, un processo a suo carico, finito con l'assoluzione o la prescrizione poco importa, fino a gran ciambellano di Merdaset…]

"Pubblico Ministero", "Giudice", "Magistratura", non si devono più chiamare così; ormai da anni l'esecutivo, che poi è un'unica sottospecie di persona, usa sostantivi e aggettivi tipo "Metastasi della società", "Persecutori", "Esseri geneticamente inferiori perché pazzi per natura", "Terroristi", "Delinquenti e golpisti", assassini perché "mi vogliono morto"…

Il Capo dello Stato che istituzionalmente presiede il Consiglio Superiore della Magistratura non si è mai permesso il dovere di richiamare ufficialmente e con forza, censurandoli, il Presidente del Consiglio e tutti i suoi gregari Rank Xerox copiaincolla.

Non lo ha fatto e non lo fa. Oggi, da poche ore, sappiamo che tra il Colle e Berlussonini c'è il gelo. Si sono incontrati ieri, hanno dialogato, forse litigato, magari bevuto insieme un bicchierino di rosolio… Napisan si dice abbia caldeggiato il premier ad accettare con serenità i processi che lo attendono, perché le garanzie che il puttaniere d'Arcore vuole ad personam "sono contenute già nella Costituzione".

"Si dice che gli abbia detto", "da voci ben informate", "ufficiosamente s'è saputo"… Mai una certezza ufficiale. Gli italiani che dovrebbero essere garantiti dal Presidente della Repubblica, per dettato Costituzionale, non hanno mai avuto la fortuna di poter sentire o leggere dichiarazioni nette e precise di Napisan.



Eppure il Capo dello Stato non è un pupazzo messo lì come blasone immobile con lo Stellone.

Ha poteri ben definiti:

- può decretare lo scioglimento di Consigli regionali e la rimozione di Presidenti di Regione [con la nuova lingua Berlussonina ora si chiamano Governatori, tra poco li richiameranno Podestà];

- rinviare alle camere con messaggio motivato le leggi non promulgate e chiederne una nuova deliberazione (se le Camere approvano nuovamente la legge, questa deve essere promulgata) [lo ha fatto solo una volta e pochi giorni fa, con il Decreto Federalismo, per tutto il resto firma la qualsiasi cosa];

- presiede il Consiglio Supremo di Difesa (CSD) e detiene il comando delle forze armate, benché in qualità di ruolo di garanzia, non di comando effettivo; [non è mai successo che in qualità di Capo supremo delle Forze Armate abbia almeno "invitato" i militari a smetterla di manganellare e spaccare teste, che di fatto impediscono ad ogni occasione il libero diritto al dissenso e alla sua manifestazione pubblica. Ultimamente se l'è anche presa con i ragazzi "non del Popolo Viola" colpevoli perché non schierati e per essersi fatti picchiare selvaggiamente dagli sbirri davanti alla villa San Martino ad Arcore];

- inviare messaggi alle camere, convocarle in via straordinaria, scioglierle salvo che negli ultimi sei mesi di mandato [forse il Capo dello Stato qualche messaggio di auguri alle Camere lo avrà pure inviato, ma vista la situazione gravissima italiana, non le ha mai convocate in via straordinaria per richiamarle all'ordine e al decoro della loro funzione istituzionale, men che meno pensa di scioglierle, anche se ormai è evidente pure al Trota, ed è tutto detto!, che i due rami del Parlamento sono ostaggio dei voleri di un dittatore in agonia, che non legiferano, non possono votare liberamente, non si occupano dei problemi della Cosa Pubblica, ratificano solo con voto di fiducia, non democraticamente, provvedimenti impopolari a difesa della Casta/Cricca];

È vero che: "nella prassi ogni presidente ha interpretato in modo diverso il proprio ruolo e la propria sfera di influenza, con maggiore o minore attivismo; in generale la potenziale rilevanza delle prerogative ad essi conferite è emersa soprattutto nei momenti di crisi dei partiti e delle maggioranze di governo, rimanendo più in ombra nelle fasi di stabilità politica…";

Appunto, maggiore o minore attivismo… soprattutto nei momenti di crisi dei partiti e delle maggioranze di governo.

Qui viene spontaneo pensare a Sandro Pertini e a come lui abbia usato attivamente la sua funzione di custode della Costituzione e garante dell'applicazione della stessa in difesa dei diritti inviolabili dei cittadini. Di quante volte abbia alzato la voce, condannando i ladri di Stato, gli indagati nelle Istituzioni invitato la gente comune a "pretendere la pulizia e la moralità dell'uomo politico, e se uno di loro ruba, occorre denunciarlo, subito!"

Ma Pertini era Pertini, non ce ne saranno altri.

Ma almeno Napisan un minimo di esempio potrebbe prenderlo!

Insomma non ci fa una gran bella figura neppure lui, soprattutto all'estero, a comportarsi da lumacone firmaiolo.

Ed è proprio così che lo vedono fuori Italia, un quasi nulla di Capo di Stato che ha mollato tutto in mano a un povero malato sessuomane e fascista.

Questo Presidente della Repubblica si permette anche altro, inserito perfettamente nel ridicolo dell'illogico berlussoniniano: riceve gli studenti universitari in protesta permanente contro il Governo e la Enterogelmini, fa finta di ascoltarli, richiede le loro proposte scritte e particolareggiate di contestazione al Decreto di Riforma della Scuola, e poi? Nulla! Firma e promulga l'unico provvedimento non ad personam, di merda, dell'incapace ministra.

Verrebbe da dire, per logica aristotelica, che ha preso per il culo la gente pure lui.

Ma non si può, perché di certo "prendere per il culo i cittadini" non si deve usare più come frase, bisogna dire: "i cittadini sono idioti, popolo bue, facciamo quel che ci pare, diamogli un finto contentino ogni tanto per tenerli buoni".

Le stesse identiche parole che usava come slogan continuo un certo Giorgio Boia Almirante.

E non è un caso che adesso la sua vedova, la mummia nera Donna Assunta Delirante, sua stata sdoganata e riappaia come tessera utile a Merdaset-Propaganda-di-Regime perché il premier deve raccattare voti per la sua maggioranza morta anche nell'estrema destra: Storace lo ha aiutato nel tormentone casa di Montecarlo-sputtaniamo-Fini e ora il premier offre, come dovuta restituzione di favore tra galantuomini, un posto nel Governo ad uno sconosciuto de "La Destra".

Siamo al ridicolo della tragedia finale dei morti putrefatti al potere.

Daniela Petaccia Santadeché, diventa pure lei italianista arcoriana, dice che "prostituta non è colei che offre un servizio sessuale in cambio di soldi, affermando questa cosa offendete tutte le donne italiane", s'incazza, fa il dito medio e se ne va dagli studi TV, a ripetizione. Quando non c'è lei il suo posto lo prende l'ubiquo Capra Sgarbi che avvalora la tesi della poveretta di prima con voli lessicali da fare invidia al Pierino di Alvaro Vitali. "Chi ha un bel corpo, donna o uomo che sia e lo dona ad un potente, come ha fatto Ruby, che è pure molto intelligente, oltreché bellissima, e magari si innamora pure di un signore anziano… è una cosa bellissima. E' l'apoteosi del bello che fa incazzare i puritani di sinistra perché sono parrucconi e brutti!".

Cosa realmente dica questo tizio non lo si capisce, anche perché ha copiato piè pari la teoria della marchetta per far carriera politica di Stracquadanio.

Inutile perdere tempo con dementi simili, valgono anche meno che un Suka Barbareschi.

Dopo la Benita Petaccia Santadeché, Capra Sgarbi ecco che il premier sdogana pure Trombone Ferrara, che copiando i copioni dei servi si metterà in mutande, dio che schifo… all'orrore non c'è mai fine, insieme ad altri mostri morti, sempre in mutande, e manifesterà contro i "falsi puritani" per l'affermazione della libera e consapevole prostituzione, anche minorile, ma solo a favore degli utilizzatori finali che sono due o tre, uno è il suo padrone.

Ma questi tizi sono gli stessi che predicano le retate contro "lo schifo delle puttane per le strade italiane, che insozzano il Paese, sono pure straniere e Dio le deve punire, l'Italia deve essere pulita, la famiglia è la nostra Patria…".

Insomma le schiave non garantite, vendute dalla mafia della carne ai trafficanti di esseri umani, quelle che stanno ai margini delle strade la notte.. ecco quelle sono le vere puttane, secondo i berluscones, da arrestare, mandare via. reprimere… della domanda maschia loro, questi porci non ne parlano, pare che il cazzo non lo posseggano.

Invece le troie che si vendono al potente di turno vanno rispettate, santificate, date in mano all'Alfonsina Signorina, al Menzognini, ai Claudio Setter Brachini… Che Schifo, non per le ragazze, ma per questi cialtroni che in nome e per conto del pene di un vecchio malato hanno ridotto l'Italia ad un palchetto di imbecillità insostenibile. Ma la Carfregna con tutta la sua forza moralizzatrice tace? Chissà perché!

E tutto ciò per cosa?

Perché vogliono vietare in assoluto che si dica a chiare lettere: IO NON VOGLIO ESSERE RAPPRESENTATO DA QUESTO CAPO DEL GOVERNO!

Ne avrò diritto a dirlo?

E lo dico, senza problema: Berlussonini non mi deve rappresentare, non lo voglio.

Non c'è mutanda che tenga, servi dei servi a zerbinarsi, urla e insulti nei talk show dei maggiordomi e quant'altro… che possano impedire alla Storia di compiere i suoi cicli.

Hanno inventato l'enciclopedia Treccagna per confondere i boccaloni. Per fortuna nostra qualcuno i libri veri li legge ancora, a dispetto vostro.

Spero con tutte le mie forze e impegnerò totalmente me stesso perché un secondo Egitto si abbatta su di voi.

Berlusbarak non è destinato a finire bene, e con lui tutti voi.

I conti li farete col popolo perché il popolo la logica la conosce.



Lucio Galluzzi

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