La vergogna è un metro di misura che distingue e discrimina l'umano dal disumano.
I normali appartenenti alla nostra razza, fin da cuccioli, quando fanno qualcosa di sbagliato e vengono scoperti, se ne vergognano.
Se un bimbo è incline alla menzogna, furto, mitomania, prevaricazione, violenza verbale e l'atto educativo, famigliare e scolastico, non modificano in positivo, durante l'evoluzione del percorso di apprendimenti, i disturbi comportamentali e/o relazionali del minore, allora occorre obbligatoriamente chiedere l'aiuto coadiuvante di psicologi, neuropsichiatri infantili, insegnanti di sostegno... affinché con il team docente e la famiglia si attivi un progetto comune, mirato ad aiutare il cambiamento del "disturbato".
Un bambino che compie atti negativi e dannosi per gli altri bimbi e non se ne vergogna, anzi ne va fiero, soffre di qualcosa di ben preciso: o lo si aiuta in tempo o peggiorerà sempre di più, fino al bullismo.
Il bambino scolarizzato che dimostra non rispetto per la figura adulta dell'insegnante, negandone addirittura l'utilità, relazionandosi con lui come fosse un nemico da abbattere, ha assoluto bisogno di essere aiutato per sciogliere il nodo affettivo che si porta dentro.
Vergognarsi dei propri atti negativi è terapeutico, è prendere coscienza dei limiti da non travalicare, comprendere attraverso il sentimento del pudore, di volta in volta, che crescere bene implica responsabilità verso gli altri, anche se sei piccolo.
A leggere dell'infanzia di Hitler e del suo percorso adolescenziale, di come e quanti comportamenti gravi e malati esibisse, di quali disturbi si vantasse con gli amichetti, come usasse la violenza cinica sul compagno debole... ben si comprende il perché poi sia diventato quel mostro che tutti conosciamo.
Un uomo piccolo, in tutti i sensi, che non voleva invecchiare, usava ceroni e belletti, inchiostri e trucchi pesanti per apparire sempre giovane e "bello"; misogino all'estremo, di lui dovevano dire che le donne, tutte, le possedesse con grande forza virile, quando la realtà era ben altro squallore.
Non lo potevano contestare, chi se lo permetteva finiva male, se era fortunato perdeva l'incarico, altrimenti: la vita.
Per non essere esposto al "pericolo" della vergogna, Hitler si circondava solo di imbecilli, avanzi di galera, falliti e disturbati mentali, cercandoli, e facendoli cercare, con ossessione: chi intorno a lui dimostrava intelligenza e spirito critico veniva immediatamente epurato.
Gli uomini "piccoli" non si vergognano, mai.
I tratti evolutivi di altri uomini "piccoli" senza pudore alcuno, si ritrovano, identici, nelle biografie di tutti i dittatori, passati e presenti.
Non è normalità che un vecchio ultrasettantenne si presenti in video alla Nazione che ha distrutto per quasi vent'anni, imbellettato e liftato, tirato chirurgicamente in viso tanto da non poter quasi neppure parlare, mascherato da donna con una parrucca di stracci coibentati; oltre al ridicolo totale, c'è malattia sempre più conclamata e grave.
Non è normalità che lo stesso tristissimo pagliaccio si esprima con disturbi della lingua, biascicando le parole, scambiandone una per l'altra,, con enfasi che ricorda un ubriaco o un fatto di chissà cosa.
E non se ne vergogna.
Non è normale che un vecchio nonno si diverta con decine di prostitute a sera, qualcuna pure minorenne, facendole travestire da suore, infermiere, calciatori o giudici... che se le faccia portare a casa, in una sede istituzionale, da un fallito, in bancarotta fraudolenta, dedito alla più bassa mercificazione dei corpi, anche maschili; che le faccia "testare" da un altro "piccolo", biscazziere, maggiordomo servente, ricattatore e ladro.
Non è normale che l'uomo "piccolo" proietti, negandoli, tutti i suoi gravi sintomi e disturbi psichiatrici sugli altri, tutti gli altri che non sono come lui e chiunque provi a fermarlo o aiutarlo, finisca nel fango mediatico, nel dossieraggio, nell'insulto pubblico più bieco.
Non è la prima volta, e non sarà l'ultima, che i Giudici, in sentenza, lo classifichino come "delinquente naturale" o "abituale", e tutte le volte, lui e il suo codazzo di imbecilli cicisbei debbano sentirsi in obbligo di commentare dispositivi giudiziari insultando magistrati, PM, Tribunali della Repubblica.
Il "delinquente naturale" legittimando istituzionalmente la sua inclinazione a fottersene delle Leggi dello Stato, che pure rappresentava, ha di fatto autorizzato una marea di ladroni, inciucioni, truffatori, mafiosi, papponi, derelitte arrampicatrici sessuali, a fare esattamente come lui; perché se il primo a farlo è il Capo, allora i sottoposti fanno altrettanto, se non peggio.
Non è normale allora che su 120 deputati suoi, oltre 60 siano inquisiti, condannati, indagati, sentenziati e pochissimi, due o tre, abbiano assaggiato le patrie galere.
Si perde troppo tempo utile a raccontare di tutti i processi, passati e in atto, che l'imbellettato annovera nella sua triste esistenza [chi volesse li può trovare qui: http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/berlusconi-governo-processi-condanne-assoluzioni-362002/], e non è normale che non se ne vergogni.
Non è normale un Presidente della Repubblica come quello attuale e neppure il Governo, finto, che il Capo dello Stato ha imposto al popolo non più sovrano.
Nessuno se ne vergogna.
Anzi, appaiono tutti, uno dopo l'altro, a cercare ancora di imbonire la "massa stolta".
Se questo è "uno stato barbaro, invivibile, come sta tuonando nuovamente il quasi morto, allora nessuno lo trattiene in questo Paese; lui e la sua corte di miracolati, ora nella polvere, possono tranquillamente togliersi dai coglioni, espatriare e occupare una delle tante residenze estere che possiede/ono.
Credo che dopo vent'anni di schifo politico e istituzionale l'Italia meriti davvero di voltare pagina, e in fretta.
Se poi i "piccoli uomini" non ce la fanno a lasciare il Paese che "tanto hanno amato e amano", sentendosi però perseguitati, complottati, rovinati, infangati, barbarizzati, possono sempre, però, spararsi un colpo in bocca.
Nessun commento:
Posta un commento