
venerdì 16 marzo 2012
L'ITALIA E' UNA REPUBBLICA FONDATA SULLO SCHIFO TOTALE

venerdì 3 dicembre 2010
MARIO MONICELLI SE NE E' ANDATO
E' incredibile, non riuscite a tacere mai!
Pare che il solo fatto di stare seduti in Parlamento vi autorizzi ad incoronarvi dio e madonne.
Vomitate idiozie e bestemmie contro fratelli e sorelle svendendole come verità incontrovertibili.
Vi sentite Teresa d'Avila o Benedetto della Croce uniti agli Apostoli e vaneggiate bassezze troppo umane, chiedendo ai portaborse di accendervi l'aureola al momento giusto.
Ma chi siete?
Chi vi conosce?
Chi vi riconosce soprattutto?
Che autorità etica soprannaturale avete per intervenire sui misteri nostri?
C'è qualcosa che non funziona in questa follia totale, qualcosa di molto grave: non conoscete l'italiano.
Misteri "nostri" significa che appartengono a noi, e noi siamo noi stessi, non siamo voi.
E come io non mi permetto di intervenire sulle vostre vite, voi non potete e non dovete farlo sulla mia.
Come io non intervengo sulla vostra morte, che purtroppo non vi coglie mai, esentatevi dall'occuparvi della mia, dei modi nei quali avverrà, quando e perché.
Insomma fatevi gli affari vostri una volta per tutte.
E' ignobile sentirvi e soprattutto vedervi lucrare per pezzi di politiche personalissime di casa vostra sui dolori altrui, ma non dolori semplici: quelli totali, che coinvolgono l'essere in tutta la sua interezza, i dolori finali.
Non perdete occasione per tirare fuori quella lingua biforca e pelosa per pontificare.
Perché non ci basta Benedetto XVI sparato in tutte le salse giornaliere, più volte al dì, in ogni canale televisivo e pagina di giornale, ci mancate solo voi!
Siamo l'unico Paese, di quelli cosiddetti civili, che si permette di informare per obbligo il popolo italiano di ogni sommovimento intestinale del pontefice: ma chi se ne frega!
E' pur vero che avete trasformato questa Nazione nel vostro confessionale privatissimo, ma sono affari vostri, non miei.
Io non verrò mai al vostro cospetto per pentirmi, battermi il petto e farvi intercedere con il vostro Signore.
E' solo vostro.
Sono certo che se avvenissero intercessioni per mezzo vostro, sarebbero solo luciferiane.
Del padreterno ne state facendo un mostro a vostra immagine e somiglianza
Lo bestemmiate continuamente, vi mettete al suo posto, fate il giudizio universale un giorno sì e l'altro pure e non vi accorgete che il peccato grave è dentro di voi.
Voi che l'umiltà non la conoscete, la fratellanza ve le fottete pure senza preservativo, la carità la calpestate chiedendo prima la nostra, mangiandovela, e poi la schiacciate sotto la suola come un mozzicone di sigaretta poco gradita, pure.
Ma quale effusione dello Spirito vi è arrivata addosso per darvi pure il potere di disquisire del Divino?
Quale Francesco d'Assisi vi ha insegnato a sputare in faccia ai doloranti terminali?
Sapete chi è quel Francesco?
Di certo Teresa d'Avila, Benedetto della Croce, Francesco e diversi altri vi prenderebbero con amore profondo a calci in culo, e vi caccerebbero dai Templi in nome e per conto di quel Cristo che ri-inchiodate in continuazione, spacciando deicidio per giustezza morale ed esempio integerrimo.
Neppure di fronte al suicidio di Mario Monicelli siete riusciti a tacere.
Anche la sua scelta l'avete dovuta sporcare con il vostro urlare, rivendicazioni di che cosa non si capisce, lo sapete solo voi.
Come se quel meraviglioso novantacinquenne fosse stato e fosse ancora cosa vostra, ma per fortuna non lo è stato e non lo è.
Di nuovo, ancora!, avete tirato fuori Eluana, perché dall'alto della vostra follia integralista, usata solo contro la gente e mai diretta a voi stessi, e ci mancherebbe!, è solo questo che deve premervi: occuparvi da morti come siete di condannare a vita eterna la sofferenza indicibile e gli stati vegetativi dei vostri fratelli [fratelli per finta, s'intende].
Ancora esonda lo schifo usato per PierGiorgio Welby: niente funerali in chiesa per lui perché era un suicida.
Per voi Peppino Englaro è un assassino e lo sono pure i magistrati che lo hanno autorizzato a mettere in pratica le volontà della figlia.
Mario Monicelli lo avete definito un disperato anziano, abbandonato, depresso che nessuno ha aiutato, condannato al suicidio dall'indifferenza.
Appunto: quale indifferenza?
Chi ha reso questo Paese invivibile e disumano?
Incivile e fascista?
Violento e spietato?
Chi ci ha derubato della vera vita sana sancita dalla Costituzione, chi si è appropriato delle nostre speranze e futuri?
Siete voi "predicatori" che state lì, al potere, incollati alla poltroncina rossa, i "senza vergogna".
Voi gli stessi identici che mai alzano parola per chiedersi che ci fa un criminale assassino della banda della Magliana sepolto come Dottore della Chiesa in Sant'Apollinare, che vi va tanto bene lo schifo dello IOR, l'omicidio di Calvi e Ambrosoli, la vergogna dell'Opus Dei, i bambini stuprati dai preti e porporati coperti dai silenzi dei vostri stessi Templi; voi, gli identici di Comunione e Liberazione che di fede hanno fatto potentissimo potere politico, che vi sedete ai tavoli con i divorziati, sfamigliati, amanti e puttanieri, corruttori di minorenni, Caltagironi e Cuffari vari, voi del Family Day che di famiglia fate scempio, d'amore cilicio, di compassione odio, di carità tesori Vaticani: spogliatevi a date ai poveri, rinunciate agli otto per mille, praticatela davvero la povertà, ma tutta, quella vera, non d'apparenza.
Ma cosa predicate per noi?
Cosa avete da dire su Monicelli? Se ne è andato, non ha voluto Chiesa, funerale, preghiere e inumazione. Non è questione di pertinenza vostra.
Tacete ogni tanto.
Abbiate il pudore di chinare la testa e tappavi quella bocca pestilenziale.
Se proprio non ci riuscite perché è più forte di voi e la prepotenza/violenza che vi portate dentro vi possiede, allora andate via dalla Istituzioni democratiche e politiche, fate professione di fede altrove, chiedete aiuto ad un Carmelo, chiudetevi dentro, meditate, pregate, cercate di migliorarvi e se proprio non ci riuscite chiamate l'esorcista.
Perché alla Fine, quella nella quale voi credere, nel Giudizio Universale, davanti al vostro Dio, non risponderete dei peccati altrui, ma dei vostri, solo ed esclusivamente dei vostri, e io non sono un catechista.
Il padreterno non vi chiederà di fare la spia su cosa ha fatto il vicino, non si interesserà alla pagliuzza che avete notato nell'occhio altrui: guarderà le vostre travi che vi sommergono.
Lì non potrete fare i furbi, perché con il vostro dio non si scherza, vi molla dei ceffoni che vi appiccica alla prima nuvola di passaggio in eternità durante, e tutte le volte che gli passerete davanti saranno altri sberloni.
Pensaci Binetti e con te i tuoi amici.
Lucio Galluzzi
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