venerdì 4 dicembre 2009

COSCA LORO

I PERCHE' DI UN 5 DICEMBRE IN PIAZZA A ROMA


"Un'orchestra può fare anche benissimo a meno del proprio direttore"

John Cage



Perché siamo stufi di capi, di qualsiasi genere: di partito, di esecutivi, di comitati centrati camuffati da ricognizioni, di tavole rotonde che diventano sempre allargate solo agli amici degli amici, di correnti e siamo stanchi di prenderci mal di gola.


Perché non ci sentiamo rappresentati in quelli che sono bisogni primari, essenziali per un Paese civile. Precarietà, disperazione, fame, tetti delle fabbriche affollati di licenziati, stipendi mai adeguati alla vita ma solo alla sopravvivenza in limite di miseria. Pensioni che sono vergognosa elemosina per anziani che devono contarsi i centesimi per il latte, sempre più caro, vestiti di stracci presi dai cassonetti delle associazioni caritatevoli. Pasti alla mensa dei poveri, negazione della dignità di persona esistente in vita. In questa vita.


Perché le parole non servono più. I bla bla bla che da anni il governo ci vende a caro prezzo comprati da un'opposizione inesistente, ferma, paurosa, servizievole, connivente non convincono più alcuno. Semmai hanno convinto. Possono solamente essere bagaglio di questi politicanti da quattro soldi che non ci meritiamo. Che sono un insulto alla vera Politica, quella che hanno seviziata, uccisa, tritata, spappolata, resa poltiglia a loro uso e consumo personale. Rimbalzata sulla carta stampata che è sempre loro e se la rigirano come meglio credono, raccontandoci le palle più fantasiose, credendo ancora che il popolo italiano sia "bue" come Almirante lo definiva.




Perché tutto quello che è partito dal praticanti i Palazzi e le Segreterie non è servito a nulla, non volevano servisse a qualcosa. Tanto la gente non ha potere, non ha voce in capitolo, non possiede strumenti per contrastare e soprattutto chi è disperato ha altro a cui pensare che opporsi a questa strage della/nella vita quotidiana. Deve combattere con i propri problemi grossi, enormi, insormontabili e figurati se trova il tempo e la forza di opporsi a chi non si oppone.


Perché avete fatto male i conti. E a grattare il fondo della pentola, quando non c'è più nulla da prendere, avendoci portato via tutto, trovate solo il fondo. Quello che abbiamo raggiunto. E oltre quello non possiamo andare. Non abbiamo altro da dare. Non possiamo più concretamente sopportare le schiene piegate e le teste basse, i silenzi di chi si sente vinto, le strade deserte, le piazze vuote, la paura di domani mattina, le insonnie, la voglia di morire perché non sai come farai il giorno dopo a mangiare. Settimana dopo settimana. E se prima non arrivavi alla quarta, adesso non raggiungi la terza.








Perché se sei adulto puoi anche stare al freddo, mangiare pane comunissimo comprato all'hard discount e pomorori, pasta da 80 centesimi al chilo condita con olio straniero, alprazolam più volte al giorno e magari riesci pure a stare in piedi con un solo "pasto". Ma se hai figli non lo puoi fare. Conti le volte al mese nelle quali puoi permettere loro la carne, quasi sempre di pollo industriale, la colazione a scuola, i buoni per la mensa, vestirli almeno decorosamente. E ti resta sempre qualcosa in sospeso. Un mese paghi la luce e lasci il gas indietro. Quello dopo alterni. Se puoi.


Perché oggi una mia amica, quando le ho detto che dal 1° gennaio aumenteranno i costi per le mense scolastiche ha cambiato espressione, la faccia si è bloccata in un fin troppo conosciuto immobile dolore dentro. Perché ha un figlio e nessun altro accanto che l'aiuti. "Ho bollette ancora da pagare, e che faccio o mangio o muoio, le pagherò prima o poi..."

E voi sordi e ciechi, ma solo dove vi conviene esserlo fate le finte a non sapere, parlate di riprese economiche, invitate a spendere, ricominciando la solfa idiota identica dello scorso Natale. Le abbuffate, come fare a non ingrassare dopo i cenoni, i meglio regali, i negozianti vi aspettano a braccia aperte, fidatevi, ce la faremo, ve lo dice Tremonti che ha litigato con Brunetta e si volevano prendere a calci in culo, adesso sono di nuovo amici, lo conferma Sacconi, la Brambilla, lo giurano tutti i giurati ministeriali, anche Bruno Vespa sta facendo costruire un plastico per spiegarci meglio che stiamo tutti bene e quest'anno il bambinello nascerà florido.




Perché non sono veri i vostri sondaggi. La gente non ha fiducia, non vi crede, non ce la fa più, non ha più voglia di ascoltare le vostre cazzate, non ce ne frega nulla dei vostri letti illegali, di chi ve li ha regalati, delle puttane che vi fate e come le girate e quante volte. Non ci possono interessare di meno le cascate di cacate sulle trans che filmano, litigano, accusano, mentono, si picchiano, dei loro clienti, delle abitudini intime, delle dimensioni centimetrali di quel famoso o di quell'altro. Delle vostre cocaine, dei pushers, ricatti, pettegolezzi, grandi orecchie. Manco ce ne frega del presunto hard rosso della Mussolini con l'innominabile. Di corna e controcorna, separazioni, richieste, anatemi e menzogne, verità mezze, nulle, tutte. Sono fatti vostri.

E non ci possiamo stare all'ordine mediatico quasi totale: o parlate di questo o nient'altro.









Perché c'è molto altro del quale trattare e parlare che di promesse veline, semierezioni e sfinteri che stringono. C'è l'una cosa che a voi non interessa: la nostra vita che di fatto è ostaggio vostro. Reclusa, rimbecillita, ammorbata dai privati dei potenti, schifata da tutta la spazzatura che ci buttate addosso pur di tenere lontana la verità. Avete eretto carceri totali e ci siamo tutti dentro, noi. Voi dall'altra parte. A tagliare risorse, negare dignità, illudere i moribondi, strappare le carni vive alla Ragione. Non è più neppure tollerabile [compreso il fastidio] questo stato di cose. Non è ammissibile. Non possiamo e non dobbiamo permetterlo oltre. Già da abbastanza è sfacelo totale.




Perché gli urlatori professionisti delle interruzioni altrui stanno aumentando di volume: sono ridicoli, anacronistici, servi travestiti da pennivendoli di regime, brutti, scoloriti, tristi, sempre identici a menare tutti i cani che possono per l'aia, fare buchi nell'acqua, e vendere fumo spacciandolo per decenza. E' porno quello che fanno. E lo fanno in fascia protetta pure. Immorale e perverso all'inverosimile lo spettacolo che offrono di sé stessi. Adesso basta veramente.


Adesso basta con le risse in diretta o differita, con i monologhi piangenti o meno del potente spotentato, con i comizi 24/24 ore in pluricanale di falliti risorti dalle ceneri dello spettacolo per condurre il Paese. Ma questo Paese è nostro. Non è cosa privata. Non è oggetto di improvvisati Paperon de' Paperoni. Non è Cosca Loro.


Adesso basta pensare che il popolo per l'appunto sia bue e che non abbia strumenti per contrastare e chiedere restaurazione di Valori.

E' questo il tempo di quella Rivoluzione preannunciata negli anni '90, quando dalla Francia i nuovi pensatori superarono Marx e andarono ad Aprile. Si schiusero inimmaginabili orizzonti, perché nessuno prima aveva capito causa assenza dai percorsi sociali.




Adesso basta perché lo sappiamo che la nuova Rivoluzione passerà da, per, con la Rete. I nuovi proletari, da tempo ormai, sono coloro che non possono interagire con il web. E lo subiscono, schiavi della conoscenza negata. Tecnologia e saperi proibiti ai più, se non la fruizione di contenuti omogeneizzati dal sistema, senza possibilità alcuna di variare la marea delle in/formazioni.


La prova che si può sovvertire la negazione alla presenza nello spazio digitale è esattamente quello che accadrà domani a Roma. Da una idea partita da FaceBook ["chiedere le dimissioni del premier"] da utilizzatori e non schiavi solo fruitori, si è arrivati ad un evento che era imprevedibile. Una mobilitazione di piazza che vedrà agire centinaia di migliaia di cittadini che hanno deciso di tirare su la schiena e dire BASTA. Ma veramente: adesso basta.

E' così dirompente l'azione della base, senza capi di partito, leaders storici, vip madrine e padrini, che tutti se ne sono dovuti occupare. Le "opposizioni", i governativi che ieri sera ad AnnoZero hanno annunciato un sì day per febbraio, Bersani, Di Pietro, i giornali di regime, quelli del padrone e i veramente liberi [uno]. E così via.


Un'idea per l'appunto, partita da uno di noi, come noi che sta mettendo in contraddizione costruttiva tutto il mondo mediatico italiano, e non solo.

Rainews24 manderà la diretta, RAI3 no, ma forse sì, SKY News aprirà delle finestre... tutto un gran parlare. Però questa volta si parla di cose vere.

Del PD che ha dovuto volente o meno prendere per la prima volta posizione, almeno una!; dei vari leaders che devono fare i conti con "qualcosa" di nuovo, che non è uscito dalle segreterie loro; dei due sindacati venduti, filogovernativi, vuoti a perdere, che dovranno considerare quanto la gente, perché è di gente che si tratta, sia in grado di chiedere a gran voce, senza strumentalizzazioni, in nome di nessuna tessera esibita, che vada a casa, e si faccia processare!, quel signore con i tacchi che da troppo tempo ha scambiato l'Italia per il suo privatissimo feudo.



Lucio Galluzzi
su Twubs Editor e Administrator Italia e Mondo per Iran Election

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