giovedì 27 gennaio 2011

LA CAMUSSO: "COME MI CAMUFFO"

FISCHIATA IERI A BOLOGNA LA SEGRETARIA GENERALE CGIL FA FINTA DI NON SERTIRCI



Lettera aperta,

Gentile signora Susanna, o compagno segretario, o cara amica, inizi a leggere come più le piace,


da prima del 14 dicembre noi docenti e studenti della Scuola Pubblica e Università assassinate dalla politica economica cieca e morta del ministro degli evasori TremoRti, fatta poi passare per razionalizzazione didattico/pedagogica/rivoluzione epocale dall'asina EnteroGelmini, le chiediamo di indire lo Sciopero Generale contro questo NonGoverno di incapaci, puttanieri, mentitori, fascisti, maschilisti e chi più ne ha ne metta.

Il 14 dicembre poi, dopo che il regime dell'amore Berlussoniniano ha scatenato la repressione a manganellate e botte contro di noi, chiamandoci poi tutti "potenziali assassini", le abbiamo ufficializzato la richiesta, dicendole pure che la mobilitazione nostra deve essere comune a quella dei metalmeccanici FIOM, dei precari, licenziati, non garantiti più dagli ammortizzatori sociali, disperati per fame e miseria che questo esecutivo sta spargendo tra un bunga bunga, insulti e attacchi a tutta la sinistra italiana, blocco del Parlamento e tifo vergognoso, senza precedenti, per lo schiavismo padronale di Marchionne e soci.

La stessa richiesta le è pervenuta nove giorni dopo da noi, quando abbiamo scelto di non farci massacrare nella zona rossa blindata dal potere che viola la Costituzione impedendo le libere manifestazioni e il dissenso vietando di fatto l'espressione del pensiero.

Contemporaneamente anche la Fiom le chiese la stessa cosa: indire lo Sciopero Generale al più presto, riempire le piazze, contarci e contare.

E' probabile che il suo apparecchio Amplifon abbia la batteria da cambiare, o sia da revisionare, forse da sostituire. Fatto sta che non ci ha sentito.

Eppure lei stessa aveva chiesto al Governo, pubblicamente, in comizio, risposte concrete alla crisi e provvedimenti da concordare, altrimenti…

Altrimenti cosa?

Quali risposte lei si attendeva da questi cialtroni fascisti?

Che le dicessero che anche lei è una "cosiddetta donna" e che Nicole Minetti vale molto di più di qualsiasi "deprecabile ed infima operaia alla catena"?

E' interessante la sua posizione, anche e soprattutto perché nessuno l'ha capita.

Ha fatto le sue dichiarazioni ai convegni, rilasciato interviste, anche dure, contro i padroni degli accordi sfascisti, sembrava che stesse per decidere chissà cosa.

E invece nulla. Lei è ancora in attesa di risposte programmatiche o che le telefonino per annunciarle un "tavolo" allargato all'apertura e al dialogo.

Aspetta che Bonanni o Angeletti si spoglino per un po' del ruolo statalizzato che hanno scelto, vendendosi agli avversari, chissà per quale marca di croccanti nella ciotola.

Dopo che il segretario della CISL ha dichiarato recentemente che "la FIOM non conta nulla, è solo una frangia estremista, provocatrice, deleteria… di pericolosi", tesi che ha sposato copiandole piè pari da Sacconi e Marchionne, lei aspetta ancora?

Non solo: ieri va a Bologna, alla prova generale dello sciopero FIOM di oggi, comizia insieme a Landini, viene fischiata e per tutto il suo intervento; la piazza scandisce "sciopero generale" mentre lei ignora la cosa e al microfono ci racconta dell'indegnità del puttanaio d'Arcore e delle trombate del premier.

Mi scusi, ma chi se ne fotte?

Sono altre le cose che deve dirci.

Deve spiegarci a chiare lettere come mai la sua linea assomiglia così tanto a quella del PD di Fassino e D'Alema, fatta solo di pusillanime intellettualismo anacronistico e mai di azioni concrete e coraggiose.

Insomma è tempo di finirla di parlarsi addosso cercando d'arringare le platee, la gente non è assolutamente stupida come la pensate: è disperata, stufa, incazzata come non mai, pronta a scattare in incontrollata rivolta sociale.

Non può lei e non possono certi personaggi Bersaniani tirare ancora la giacca a chi non l'ha più, portiamo solo stracci addosso ormai, se ci provate, a tirare, si strappano, perché noi, e possiamo dirlo senza timore d'essere smentiti, i soldi per comprarci abbigliamento nuovo non ce li abbiamo più da tempo, risparmiamo sul cibo, sul divertimento, non andiamo in vacanza, rinunciamo a farmaci per curarci e se una malaugurata inaspettata brutta cosa ci capita fra capo e collo e supera i 750 euro non la possiamo affrontare.

Non so come lei chiami questo stato di cose.

Per me ha nomi precisi: Stato borghese, lotta di classe padronale contro i lavoratori, crisi economica voluta dai banchieri per speculazioni personali che stiamo pagando solo noi, lavoratori della Pubblica Amministrazione e dipendenti da mille euro al mese ricattati dai sindacati di Stato e dagli accordi incostituzionali FIAT che tra poco saranno pure adottati da FinCantieri.

Dovrebbe essere lotta dura e continuativa da parte CGIL, invece lei Camusso, propone porzione di stracchino morbido ai fermenti lattici morti.

Oggi saremo nelle piazze, auto convocati ormai, abbandonati anche dal nostro sindacato.

Meglio soli che male accompagnati?

Non credo che questo faccia bene alla CGIL, perché è l'anticamera del percorso suicida che ha praticato il PD, è perdita di treni importanti che non ripassano, è diminuzione di consenso che si traduce in meno adesioni ed è proprio quello che questo Governo vuole, ridurre l'unico sindacato che ancora pare opporsi ai padroni, al silenzio e alla non rappresentanza.

Lei, signora Camusso, sta facendo un grandissimo favore ai fascisti della svendita delle lotte dei lavoratori.

E' esattamente quello che si aspettano dal segretario generale del più grande sindacato nazionale di sinistra: che sia "ragionevole, arrendevole, accomodante, che non ascolti gli estremisti della base, che collabori…"

Ma siccome io resto marxista e materialista storico, e anche un po' di più, e con lo Stato Borghese non ci dialogo, ma lotto per abbatterlo, sono pronto a disdire la mia tessera alla CGIL perché non mi sento più rappresentato dalla minestrina tiepida al brodo Camussiano.

La saluto, sperando in un suo veloce ravvedimento rosso intenso e non rosa craxiano.



Lucio Galluzzi

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