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mercoledì 4 aprile 2012

CERBERA FORNERO E SATANASSO MONTI: 15 SUICIDI SULLA COSCIENZA



Aveva 78 anni, di Gela Caltanissetta, da poco più di un anno aveva perso il marito, portava un busto rigido a causa di tre vertebre schiacciate, impossibilitata a salire scale.
Il marito era invalido al 100% con diritto all'accompagnamento.
Sei mesi fa l'INPS sospende la pensione a Nunzia, così si chiamava, e le azzerano pure l'indennità extra.
I burocrati rifanno i conteggi ed emettono per l'anziana la pensione di reversibilità: ai 350 euro, minima sociale, sommano i 450 del rimanente dell'assegno del consorte defunto.
800 euro in tutto.
A Nunzia andava bene anche così.


Ma i poveri Cristi, quelli che sulla croce ci sono davvero, non hanno nomi importanti: non sono né Previti tantomeno Dell'Utri, Lombardo o Belsito, Lusi o Ballusconi... sono appunto un niente nulla, un numero di matricola da elaborare con i terminali dei ministeri.
I disperati non hanno vite o dignità sociale, sono carne da macellare in nome e per conto di Caste e Cricche, professori cinici e spavaldi, ladri di Stato e truffatori delle Istituzioni.
I non garantiti anziani poi, valgono meno che una bistecca, poco graditi a questo sistema nazista, dimenticati, abbandonati, umiliati e insultati e se muoiono fanno un piacere a questo Stato assassino; si tolgono dalla palle, così i contributi che hanno versato per una vita intera di sudore posso essere adoperati meglio per ristrutturare qualche villa di senatore, comprare la Porche al tangentista di turno, offrire ai politicanti & gregari soggiorni in isole esotiche, ostriche, champagne e puttane.
A Nunzia andavano bene quegli 800 euro, all'INPS no.
Così l'altro giorno le tagliano 200 euro dall'assegno mensile che si riduce a 600.
Lei già depressa non sopporta la notizia.
La paura di non farcela ad arrivare a fine mese con 600 euro diventa terrore ed angoscia, così, lei che non poteva fare le scale, sale al quarto piano della palazzina dove viveva, esce sul terrazzo e si lancia di sotto, 12 metri, uno schianto e muore sul colpo.
Per Nunzia non ci saranno funerali solenni, anche se è vittima assassina dallo Stato, Roma farà finta di nulla.
Nunzia era solo una vecchia, ora è una vecchia in meno, un suicidio, un piccolo sgravio per il bilancio del welfare.
A Bologna, prima di lei, un 58enne si era arso vivo nella sua auto davanti alla sede di Equitalia.
Ha lasciato tre lettere, chiedendo scusa anche agli strozzini di Stato per non essere riuscito ad onorare tutti i suoi debiti, poco prima la Banca gli aveva negato un prestito di 1.300 euro, a lui che era un piccolo imprenditore ferito a morte dalla crisi.
Una vita in Italia vale questo: 1.300 euro se sei lavoratore ancora attivo, 200 euro se anziano pensionato.
Per gli amministratori dei partiti, gli Scajola, i Bossi vari, gli inquisiti alla Regione Lombardia, i grandi evasori fiscali, i corruttori e i collusi, e chi più ne ha ne metta, più noi si crepa e ci si ammazza, meglio è per le loro vite da nababbi pagate di tasca nostra.




Il primo aprile un artigiano di 57 si è impiccato all'interno della sua bottega di cornici a Rome, causa: problemi economici.
Il 27 marzo scorso, Giuseppe Pignataro, 49 anni di Trani, si è ammazzato lanciandosi dal balcone, faceva l'imbianchino, non riusciva a trovare il lavoro stabile che potesse permettere alla sua famiglia di vivere dignitosamente.

La Dignità, ormai, vale per i comuni mortali italiani, neppure una manciata di euro.
La Dignità nostra, quella che caimani e squali di governo, passati e presenti, da due decenni ci stanno divorando.

Il 23 marzo un imprenditore quarantaquattrenne di Cepagatti (Pescara) si è impiccato nella sua azienda. Strozzato dai debiti, non ha retto alla vergogna di non poter pagare gli stipendi ai dipendenti e all’incertezza sulla sua capacita’ di garantire un futuro al figlio e alla compagna.

Il 21 marzo un uomo di 47 anni che gestiva un’attività commerciale, ma da due anni era senza lavoro,si è ucciso con un colpo di pistola nella sua automobile nel cosentino.

Sempre il 21 marzo un imprenditore edile, di 53 anni, in crisi da tempo per i crediti che non riusciva a riscuotere e che vantava nei confronti di pubbliche amministrazione e di privati, si e’ tolto la vita impiccandosi in una baracca dietro casa nel bellunese, mentre i familiari lo aspettavano a cena.

Il 20 marzo un giovane artigiano di 29 anni si è impiccato a Scorano (Lecce). L’uomo ha lasciato un biglietto spiegando che non riusciva a trovare un altro lavoro e che era disperato.

Il 9 marzo Vincenzo Di Tinco, titolare 60enne di un negozio di abbigliamento si è impiccato ad un albero a Ginosa Marina (Taranto). In pochi giorni si era visto addebitare, forse per errore, 4.500 euro di commissioni bancarie e rifiutare un prestito di poco piu’ di mille euro.

A febbraio un elettricista di Sanremo, 47 anni, si è suicidato sparandosi al capo con una pistola. L’uomo era stato licenziato qualche settimana fa dalla ditta nella quale lavorava da molti anni.

Un imprenditore 64/enne si è impiccato nello stesso mese all’interno del capannone della sua azienda, nel fiorentino. All’origine del gesto motivi economici.

A Paternò (Catania) un altro imprenditore di 57 anni ha posto fine alle sue ansie con il suicidio: si è impiccato, in un deposito di proprietà della ditta della quale era titolare, in preda alla disperazione a causa dei debiti contratti dalla sua azienda

Mentre scrivo, le cronache, senza darne troppa evidenza, altrimenti la coalizione nazional/europea per Monti fa brutta figura, informano che ieri, in un solo giorno, altre tre persone si sono suicidate per disperazione economica.

Proprio ieri, nel bel mezzo di queste tragedie volute dal governo Monti, che ha voluto Napolitano, la Coccodrilla Cerbera Fornero e il suo Magnifico Rettore se ne stavano sotto i riflettori, in diretta TV, davanti ai giornalisti, sorridenti e vittoriosi, ad annunciare l'Epopea della Riforma del Lavoro e dell'Articolo 18.

Si esibivano splendidi e spocchiosi come li conosciamo, assolutamente disumani, attori diligenti agli ordini della regia BCE, lontanissimi dal Paese Reale, a braccetto con i potenti che stanno sempre di più garantendo e difendendo.

Dovevano stare in Parlamento, dove si dibatteva proprio della Riforma Epocale, partorita a suon di littorio dalla Confindustria e allattata dalla satanassa ministra del welfare, ma hanno preferito disertare [Ballusconi docet] e andare allo spettacolo mediatico per imbonire i polli.

Questi due signori, se signori si possono chiamare, non solo impongono leggi incostituzionali, spingono la povera gente ad ammazzarsi, affamano di più chi non ce la fa già di suo grazie ai ladri che li hanno preceduti, ma non riferisco al Parlamento di loro provvedimenti vitali per il Paese.

Eleggono la platea dei pennivendoli di Stato a Senato della Repubblica e Camera dei Deputati, a Napolitano va bene pure questo, non ha esternato alcun bla bla bla.

C'è da chiedersi davvero se Monti e Professori suoi Associati ci siano o ci facciano.

No, non sono scemi, sanno perfettamente quello che stanno facendo, contigui ai fascisti che li hanno preceduti, mano nella mano con la trimurti Alfano, Casini, Bersani, abbracciati a Ballusconi, prendono ordini ed eseguono pedissequamente, applicano le richieste mortali per la sovranità dell'Italia imposte dalla BCE e banchieri internazionali.

Se ne fottono di noi, dei lavoratori, dei licenziati, dei precari e rovinati dalle loro pazzie [li chiamano esodati].

Cannibali che si cibano delle nostre carni, non hanno finanziato alcun progetto di rilancio dell'occupazione, non un solo centesimo per il sostegno del sociale, anzi: ghigliottinano e tagliano a più non posso.
Buttano fumo negli occhi con i blitz fiscali nelle località del turismo ricco, ma poi decidono, su richiesta di Ballusconi, di non mettere in atto alcuna black list per chi non emette scontrini; non attivano gli strumenti per fare rientrare in Italia i 160 miliardi di euro sottratti dai grandi evasori alle casse dello Stato e nascosti nelle banche svizzere; non ci pensano minimamente a verificare quanti ladroni hanno i loro tesori protetti in paradisi fiscali... colpiscono solo i lavoratori dipendenti, rubano dalle nostra buste paga, si accaniscono sulla benzina verde, oggi è la più cara d'Europa, forse del mondo, ci costringono a non andare in pensione e a morire lavorando, nessun investimento per la scuola pubblica...
Era solo l'articolo 18 che interessava loro.
Quello che "non permetteva agli stranieri di investire in Italia".
Bugiardi!
Lo stesso Barilla, oggi vi dice che non è vero!
Barilla non è Marchionne e neppure Bonanni, non lecca il deretano neppure alla Mercecagna.
Sono gli stessi industriali, quelli che hanno cervello, che stanno dicendo quanto siete incompetenti e in mala fede.

Comunque, dall'inizio dell'anno ad oggi, questo governo "tecnico", Monti e Fornero in prima linea, hanno sulla coscienza 15 persone che si sono suicidate per disperazione economica, il doppio di tentativi di farla finita andati male.

Dovreste andarvene via tutti, per prima quella tizia di Torino, così tanto fedele e amica dei preti e delle loro Madonne, che si batte il petto davanti all'ostia consacrata col mea culpa, ma è demoniaca perché persevera nel peccato di odiare il prossimo suo.

Gli italiani sono deficienti e ignoranti, lassi e incapaci di cambiamenti, masochisti clinici e ignavi a dismisura: non vi manderanno via, non vi si solleveranno contro.
Lo sapete bene, per quello approfittate e imponete la morte, in nome e per conto dei ricchi borghesi.
Uno scrittore non può molto, ha solo le parole da usare.
Io da non credente, spero solo che la giustizia del vostro dio vi colpisca duramente per come spiegano le pagine del catechismo che tanto fate finta di amare.
Che vi terremoti nel cuore e nelle menti.
Che vi faccia finire.
Che vi spazzi via.
Maledetti!



Lucio Galluzzi

©2011 Common Creative Licence
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venerdì 23 marzo 2012

CI AMMAZZANO E SI SCANDALIZZANO PER UNA MAGLIETTA

Un esecutivo che innalza all'inverosimile il conflitto sociale non solo è criminale, ma cieco e sordo, non merita di governare una nazione, soprattutto in un periodo come questo.
Un Presidente della Repubblica che rappresenta la Costituzione e dimentica l'Art. 1, parteggiando per i padroni, la confindustria e contro la classe operaia è disonorevole.
Già quando si fa le sue uscite ufficiali lo fischia tutta italia, ieri si è addirittura calato nel ridicolo ruolo del mago di Stato: "non ci saranno licenziamenti in massa dopo la riforma dell'art. 18".
Così abbiamo capito che Napolitano dopo essere stato per anni il "pennino nazionale" di Ballusconi & Co., si scopre pure sindacalista di Marchionne, si schiera con i cacciapalle servi dei banchieri che ha voluto lui al governo, non noi!, che bella figura che sta facendo!
Un dirigente del PCI passato per gli scranni di questo Parlamento infetto, che fa carriera, si fa contagiare dalla peste allineandosi con chi lo sta mettendo nel culo agli operai.
E' ora di parlare chiaro e smetterla con le ipocrisie.
Finirla anche di scandalizzarsi per la maglietta "Fornero al cimitero" e cose simili.





Questi professoroni che si sono ritrovati a fare i ministri, da quando sono lì, hanno solo dimostrato prepotenza, tracotanza, arroganza, sicumera e interesse solo per i loro amici borghesi e industriali.
Sanno perfettamente che il governo che li ha preceduti non ha fatto nulla di nulla per il welfare, non un solo provvedimento per tutelare il lavoro, la sanità, le pensioni, la famiglia, la scuola... anzi, si è dato da fare per smantellare tutto il possibile in chiave sfascista e puttaniera.
Ha favorito i grandi evasori inventandosi lo scudo fiscale, voluto anche da quei cialtroni del PD, tant'è che solo in Svizzera sono 160 i miliardi di euro sottratti alle entrate dello Stato.
Ballusconi e i suoi peones neonazisti [Calderoli, Maroni, Bossi, Borghezio...] fin dal 2001 [G8, Genova, ministro degli Interni Scajola lo smemorato] hanno saputo dialogare con il popolo italiano solo con i manganelli, la repressione e le morti e la negazione delle libertà è andata sempre peggio.
Tutti coloro che si sono macchiati di sangue e torture nei confronti dei giovani manifestanti, in 19 anni continui, sono sempre stati osannati dai governanti penosi, promossi a ruoli superiori con innalzamenti vertiginosi di stipendi.
Manganelli, ora capo della polizia, viene pagato, di tasca nostra, oltre 600 mila euro l'anno: lo paghiamo per farci menare ogni volta che dissentiamo.
Noi italiani siamo proprio furbi, talmente da meritare tutto quello che ci sta accadendo.
Siamo dei poveri coglioni che si fanno fare di tutto e sono pure contenti.
La morte totale berlusconiana se ne va a casa, si fa per dire, arriva Monti, voluto da Giorgio il "Compagno", e con il Magnifico Rettore maggiordomo dei poteri forti dei banchieri e della finanza massonica mondiale, si aggiungono i suoi fidati baroni, che con la vita reale quotidiana di noi tutti c'entrano una beata minchia.
Gli illusi, tanti e troppi, speravano in gente "illuminata" e fuori dai meccanismi partitocratici, la risposta di questo governo dello schifo non si è fatta attendere: hanno nulla da invidiare a La Brunetta e il Saccone, Enterogelmini o La muffa, Due Maroni e Stracquadanio... quelli facevano gli squallidi palesemente, usando l'insulto più basso per i lavoratori italiani in diretta; questi, i professori, sono più formali, pacati, distaccati, ma in culo ce l'hanno messo lo stesso e più pesantemente dei primi.
Un esecutivo "tecnico" che afferma: "riformiamo l'articolo 18 e il mercato del lavoro anche senza il consenso delle parti sociali" [ e l'ha fatto!] è pura pornografia di Stato, gestita pure da una "signora" che ha sempre dichiarato di non sapere di cosa tratti lo Statuto dei Lavoratori e in particolare l'articolo 18 che le dava così tanto fastidio.
Incompetenti che si travestono da Treccani a Memoria, tanto sanno perfettamente che qualsiasi macellazione infliggeranno ai già fin troppo affamati non sarà contrastata, perché gli italiani sono sempre stati imbecilli e mai hanno osato ribellarsi veramente andando a prendere i politicanti da strapazzo e mandandoli via a calci nel culo.
Hanno riformato il lavoro, così com'era stato applicato e chiesto da Marchionne, Bonanni, Angeletti & Berluscones, hanno eseguito gli ordini della BCE, fottendosene di quello che succederà da adesso in poi; Napolitano batte le mani, il PdL, ma guarda caso!, è felice e contento, Monti subito dopo invita a cena, a casa sua, Schifo Schifani.


Poteva anche farci andare quel Gialli Lecca che lui stima tanto, "fonte di saggezza ed illuminazione", come il premier ha avuto a dire pochi giorni or sono.


Intanto la disperazione e lo sconforto aumentano, lavoratori che già erano stati traditi e venduti da sindacati e partiti buttati in mezzo alle strade, i giovani sempre di più senza speranze, gli anziani alla fame dovranno solo organizzare il proprio morire... e sarà sempre peggio.
Questi che impogono la morte, incrementano i suicidi, trattano come vacche al macello i lavoratori dipendenti... si scandalizzano e si offendono, querelano pure per la maglietta "Fornero al Cimitero"?
Tirano fuori il video che "incastra Diliberto".
Ma chi se ne fotte!
Quella T-Shirt mi piace, non è ipocrita, non è buonista e con questa gente, cinica e crudele il buonismo e reato.
Hanno voluto, scientemente, innalzare lo scontro sociale?
Adesso si fottano e non rompano.
Accettino le conseguenze, come noi subiamo le loro.
Punto a basta.
Potrebbero chiudere la partita che hanno giocato malissimo, chiedere scusa all'Italia che lavora e andarsene via, insieme a Napolitano.
Nessuno ne sentirebbe la mancanza.
Se stanno lì si assumano le proprie responsabilità, tutte.

Lucio Galluzzi

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martedì 7 febbraio 2012

FORNERO, MONTI, CANCELLIERI, MARTONE: "DATE CROISSANT AL POPOLO!"



Di solito l'abilitazione all'insegnamento e l'assegnazione di una cattedra sono preceduti da corsi obbligatori, percorsi formativi, anno di prova e valutazione di commissione per la conferma del docente.
Normalmente un "professore" deve conoscere di psicologia, pedagogia, didattica, tecniche di comunicazione, soluzione di conflitti, applicare tutto ciò al suo lavoro.
E' prassi etica obbligatoria che il docente pratichi l'umiltà, perché in caso contrario troverà davvero duro, sarà odiato dai propri alunni, rifiutato, trattato come un qualsiasi padrone in possesso della scienza effusa, si trasformerà in un fallimento, un anello inutile della catena di montaggio nozionistica che nulla a a che fare con la maieutica.
Di solito è così.
Ora, io non conosco, davvero, i curricula dei professori chiamati a governare tecnicamente il nostro Paese, ma mi piacerebbe sapere da dove arrivano, chi li ha preparati, che rapporto hanno avuto o hanno con gli allievi, quanti "frutti" sono riusciti ad ottenere fino ad oggi dalle loro classi.
Davvero vorrei saperlo.
Da collega.
La sicumera, prepotenza, arroganza e distacco dalla gente che stanno dimostrando alcuni dei ministri dell'esecutivo Monti, fanno cadere letteralmente le braccia.
Pare che Fornero, Cancellieri, Martone e lo stesso Monti siano atterrati adesso sulla Terra da chissà quale astronave intergalattica, che abbiano vissuto da sempre su altri pianeti, lontanissimi da qualsiasi forma umana e dai meccanismi che regolano una società sana e civile.
I Berluscones ci hanno abituati a qualsiasi insulto, infamia, offesa, tracotanza e idiozia possibili.
Brunetta e Sacconi odiano i lavoratori, non si sono mai risparmiati volgarità e disprezzo totale per pecari, disoccupati, ricercatori universitari in nero, giovani disperati e senza speranze.
Hanno fatto talmente e tante figure di merda pubbliche da diventare odiati e rifiutati in ogni loro uscita pubblica.



La Gelmini ha vinto il premio "simpatica come una colica renale", si potrebbe continuare ancora per molto, nome dopo nome, arrivando a ceffi come Borghezio e Calderoli che dell'insulto e pratiche irrispettose sono ai vertici, ma mi porterebbe sfiga, troppa.
Ecco, arrivano i professori, non eletti dal popolo, imposti da Napolitano, Banchieri e Merkel e nulla cambia, anzi si peggiora, in un continuum che si deteriora ogni giorno di più.
Personaggi d'Ateneo di Chiarissima Fama, che da qualche mese ce la raccontano sulla bontà della barbarie: licenziare è giusto, riformare o abrogare l'articolo 18 è salutare per gli investimenti industriali, il posto fisso è noioso, i giovani devono smetterla di stare vicino a mamma pretendendo un impiego sotto casa, i bamboccioni sono diventati poppanti non svezzati, se le forze sociali non si accordano con lorBaroni la riforma del lavoro sarà imposta d'ufficio... e via discorrendo.
Che dire?
Che è ora che la finiscano di insultarci e trattarci come i loro zerbini?
Che siamo veramente e definitivamente stufi di incompetenti, sicumerosi e tracontanti?
La signora Fornero, professoressa universitaria, che è moglie di Mario Deaglio, giornalista, economista e scrittore, ha una figlia, Silvia, che poverella se la passa proprio male: a 37 anni è professore associato di genetica medica alla facoltà di Medicina, Università di Torino e responsabile della ricerca alla Fondazione Hugef; lavora, guarda caso vicino a mamma e papà, anzi: è una loro collega.
Silvia Deaglio infatti, lavora all'Università del capoluogo piemontese, dove insegna anche il babbo, Mario e la stessa mamma, docente Economia Politica.
Chissà che noia per la povera Silvia, a piangere tutto il giorno per la sua vita frusta e sfortunata!
Nulla di illegale nella carriera splendida della rampolla, ma davvero, che la Fornero la smetta, una volta per tutte di predicare dal pulpito che non le compete.
Se ha voglia di sermoneggiare, lo faccia in altre sedi e non in quelle istituzionali.
Sappiamo anche che tipo di "giudizio" ha avuto dal suo professore di laurea il signor Martone, e da dove arrivi, che tipo di carriera brunettiana ha avuto e soprattutto perché attacca i suoi coetanei disperati che non hanno avuto i calci in culo suoi.
Ci raccontassero la Cancellieri e Monti dei sacrifici che fanno in famiglia, di come dosano i centesimi alla fine del mese, di quante volte mangiano al giorno e se saltano delle cene per far mangiare i figli.



Dire che questi quattro sono vergognosi è poco.
In quattro a ribattersi la stessa cosa, gli stessi concetti, le identiche mancanze di rispetto nei confronti del prossimo, che siamo noi, i cittadini italiani, derubati, gabbati, dissanguati.
Un mese fa neppure, la signora Fornero dichiarò: "Non conosco l'articolo 18 e non so di cosa tratti lo Statuto dei Lavoratori"; oggi è convinta di conoscerlo solo lei e gli altri tre suoi amici.
Vedrai che tra poco questi quattro dell'Ave Maria studieranno pure di dare croissants al popolo affamato.
Il Governo delle Marie Antoniette.

Lucio Galluzzi

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