Chi pensava che allo schifo ci fosse una fine si è sbagliato, di grosso.
La situazione del Paese è talmente grave da apparire ormai incomprensibile, siamo nel pieno di una fiction di pessima fantascienza ed è tragico che la gente, quasi tutta, non se ne accorga.
Il coma nel quale sopravviviamo lo comprendono solo ed esclusivamente i disoccupati, precari, esodati, anziani, tutti i non più garantiti da questo Stato canaglia.
Loro se lo vivono sulla pelle e si ammazzano anche a due al giorno.
Le cronache non ne debbono parlare.
Tutti tacciono per non incrinare il "meraviglioso equilibrio" di questo annuncio avanzato di Apocalisse.
Nascondono pure quello che sta succedendo in questi giorni in Grecia: la fame più reale, le file infinite di gente che attendono un pasto solidale dalle associazioni caritatevoli, la polizia che arresta e tortura i manifestanti.
Non dobbiamo sapere.
Tanto gli italiani non se ne accorgono, da popolo idiota qual è, non leggerebbe, non legge e se lo fa guarda solo le figure.
E' stato censurato "A Girlfriend in a Coma", il film documentario realizzato nel 2012 da Bill Emmott (ex direttore della rivista britannica The Econimist) e da Annalisa Piras, prodotto da Springshot Productions; la programmazione nelle sale cinematografiche nazionali è stata cancellata: non è permesso disturbare i cittadini oppiati di questo Paese, in questa campagna elettorale, parlando di declino morale totale dell'Italia dovuto agli ultimi vent'anni di schifo politico/partitico, un collasso morale unico in tutto il Mondo Occidentale.
Così, come nel Ventennio precedente, l'Ufficio Propaganda Centrale ha fatto scendere la mannaia della purga.
Va tutto bene così che è un incanto.
Ci mancano solo le Sirene d'Ulisse.
Ci fossero, i miei connazionali rifiuterebbero di mettersi i tappi di cera alle orecchie.
Lo fanno da una vita, da più vite, da secoli interi.
Schiavi senza interruzione storica, masochisti della più estrema risma, egoisti e soprattutto devoti al manganello.
Tanto malati di catatonia avviati alla rabdolimia, da non reagire neppure minimamente all'identico stesso mostruoso gioco d'orrore che le mummie di sempre stanno riproponendo.
Un raccapriccio che insulta ogni logica d'umana comprensione: sono tutti lì alle TV e sui giornali, ad occupare ogni spazio senza sosta, i comizianti a caccia di croci sulle schede; e sono gli stessi ladri di sempre, quelli che hanno depredato senza ritegno l'Italia, che chiedono di essere riconfermati per insegnare come fare a non rubare più.
Ladri che promettono di reprimere ladri.
Vampiri che giurano d'essere intolleranti al sangue umano.
Puttanieri che avrebbero smesso di trombarsi minorenni a pagamento e ora si danno ai cuccioli e al pelouche.
Troie incallite a rifarsi l'imene.
Giù più in basso ancora, fino a raggiungere la merda assoluta, gente che era morta, fallita politicamente, dimenticata, ma riesumata per questa occasione, con annessa putrefazione.
Chi sarebbe oggi questa Irene Pivetti che "corre" con i Cristiano Popolari, o Storace, o PdL, e vuole che la "politica ritorni nelle mani dei cittadini"?
E' macelleria totale dell'Italia, stupro continuo della Nazione, deficienza globale di un Sistema da abbattere con tutti i mezzi possibili, senza più alcun compromesso, dialogo o pietà.
C'è da chiamare alla mobilitazione permanente, non elettorale, tutta la Classe Operaia, il Movimento degli Studenti, il coordinamento Precari e Disoccupati, c'è da riorganizzare la Lotta di Classe, riappropriarsi del Diritto al Conflitto; perché o li si manda a casa tutti, nessuno escluso, restituendo l'Italia alla Sovranità Popolare e alla Costituzione o ci sarà davvero, inevitabile, un bagno di sangue.
Era il 1977 e Claudio Lolli cantava "Incubo Numero Zero".
Era il 1977 e non è cambiato nulla di nulla.
Compagni dove siete ora?
ASCOLTA QUI "INCUBO NUMERO ZERO" DI CLAUDIO LOLLI
Lucio Galluzzi
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