martedì 19 febbraio 2013

I MISERABILI

Bisognava attendere queste elezioni per comprendere fino in fondo in quale squallore unico hanno buttato l'Italia.
Chi pensava che allo schifo ci fosse una fine si è sbagliato, di grosso.
La situazione del Paese è talmente grave da apparire ormai incomprensibile, siamo nel pieno di una fiction di pessima fantascienza ed è tragico che la gente, quasi tutta, non se ne accorga.
Il coma nel quale sopravviviamo lo comprendono solo ed esclusivamente i disoccupati, precari, esodati, anziani, tutti i non più garantiti da questo Stato canaglia.
Loro se lo vivono sulla pelle e si ammazzano anche a due al giorno.
Le cronache non ne debbono parlare.
Tutti tacciono per non incrinare il "meraviglioso equilibrio" di questo annuncio avanzato di Apocalisse.
Nascondono pure quello che sta succedendo in questi giorni in Grecia: la fame più reale, le file infinite di gente che attendono un pasto solidale dalle associazioni caritatevoli, la polizia che arresta e tortura i manifestanti.
Non dobbiamo sapere.
Tanto gli italiani non se ne accorgono, da popolo idiota qual è, non leggerebbe, non legge e se lo fa guarda solo le figure.
E' stato censurato "A Girlfriend in a Coma", il film documentario realizzato nel 2012 da Bill Emmott (ex direttore della rivista britannica The Econimist) e da Annalisa Piras, prodotto da Springshot Productions; la programmazione nelle sale cinematografiche nazionali è stata cancellata: non è permesso disturbare i cittadini oppiati di questo Paese, in questa campagna elettorale, parlando di declino morale totale dell'Italia dovuto agli ultimi vent'anni di schifo politico/partitico, un collasso morale unico in tutto il Mondo Occidentale.
Così, come nel Ventennio precedente, l'Ufficio Propaganda Centrale ha fatto scendere la mannaia della purga.
Va tutto bene così che è un incanto.
Ci mancano solo le Sirene d'Ulisse.
Ci fossero, i miei connazionali rifiuterebbero di mettersi i tappi di cera alle orecchie.
Lo fanno da una vita, da più vite, da secoli interi.
Schiavi senza interruzione storica, masochisti della più estrema risma, egoisti e soprattutto devoti al manganello.
Tanto malati di catatonia avviati alla rabdolimia, da non reagire neppure minimamente all'identico stesso mostruoso gioco d'orrore che le mummie di sempre stanno riproponendo.
Un raccapriccio che insulta ogni logica d'umana comprensione: sono tutti lì alle TV e sui giornali, ad occupare ogni spazio senza sosta, i comizianti a caccia di croci sulle schede; e sono gli stessi ladri di sempre, quelli che hanno depredato senza ritegno l'Italia, che chiedono di essere riconfermati per insegnare come fare a non rubare più.
Ladri che promettono di reprimere ladri.
Vampiri che giurano d'essere intolleranti al sangue umano.
Puttanieri che avrebbero smesso di trombarsi minorenni a pagamento e ora si danno ai cuccioli e al pelouche.
Troie incallite a rifarsi l'imene.
Giù più in basso ancora, fino a raggiungere la merda assoluta, gente che era morta, fallita politicamente, dimenticata, ma riesumata per questa occasione, con annessa putrefazione.
Chi sarebbe oggi questa Irene Pivetti che "corre" con i Cristiano Popolari, o Storace, o PdL, e vuole che la "politica ritorni nelle mani dei cittadini"?
E' macelleria totale dell'Italia, stupro continuo della Nazione, deficienza globale di un Sistema da abbattere con tutti i mezzi possibili, senza più alcun compromesso, dialogo o pietà.
C'è da chiamare alla mobilitazione permanente, non elettorale, tutta la Classe Operaia, il Movimento degli Studenti, il coordinamento Precari e Disoccupati, c'è da riorganizzare la Lotta di Classe, riappropriarsi del Diritto al Conflitto; perché o li si manda a casa tutti, nessuno escluso, restituendo l'Italia alla Sovranità Popolare e alla Costituzione o ci sarà davvero, inevitabile, un bagno di sangue.
Era il 1977 e Claudio Lolli cantava "Incubo Numero Zero".
Era il 1977 e non è cambiato nulla di nulla.
Compagni dove siete ora?

ASCOLTA QUI "INCUBO NUMERO ZERO" DI CLAUDIO LOLLI


Lucio Galluzzi


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sabato 16 febbraio 2013

LETTERA APERTA AL QUASI NON PIU' PONTEFICE


Professor Ratzinger,
vede al di là di tutto il negativo che si può dire su di lei, una cosa incontestabile e positiva c'è: lei non è uno stupido, tutt'altro.
Lo so io, lo sa lei, lo sanno i suoi confratelli, connazionali, fedeli, seguaci, maggiordomi e corvi annessi, atei e mangiapreti, lo sa il mondo.
Proprio per questo c'è qualcosa che non convince nelle sue ultime azioni.
Questo atto di postuma e tardiva umiltà esibita, il chiedere scusa, il far intendere, senza dire chiaramente come si usa da sempre nei suoi Palazzi, le mezze frasi sul declino della devozione, il baratro delle offese sacerdotali al Corpo stesso di Cristo, le faide interne, il marcio, le spie... non c'è logica nel suo atto di rifiuto.
Non c'è alcuna giustificazione storica e principalmente personale sua.
Non sta a me, di certo, giudicare, i moti papali, ci manca solo questo, ma lei è un personaggio pubblico, politico e Capo di Stato, e che Stato!, il più potente del Mondo.
Lei, quando ha accettato la candidatura a Papa sapeva perfettamente lo schifo che andava a guidare.
Lo aveva scritto nel 2005, pochi giorni prima della morte del suo predecessore, nelle meditazioni per le Via Crucis, lei allora era cardinale.
La parole usate per la IX Stazione [la Terza Caduta di Gesù] sono ancora lì, tutti le possono leggere ed ascoltare.
Nel suo atto formale di dimissioni, lei parla dell'avanzata età, forse non ricorderà cosa scrisse per quella Stazione, ecco il testo:
"QUANTA SPORCIZIA C'E' NELLA CHIESA! E PROPRIO ANCHE TRA COLORO CHE NEL SACERDOZIO DOVREBBERO APPARTENERE COMPLETAMENTE A LUI.
QUANTA SUPERBIA, QUANTA AUTOSUFFICIENZA, QUANTO POCO RISPETTIAMO IL SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE NELLA QUALE EGLI CI ASPETTA PER RIALZARCI DANNE NOSTRE CADUTE.
TUTTO CIO' E' PRESENTE NELLA SUA PASSIONE: IL TRADIMENTO DEI DISCEPOLI,  LA RICEZIONE INDEGNA DEL SUO CORPO E DEL SUO SANGUE E' CERTAMENTE IL PIU' GRANDE DOLORE DEL REDENTORE, QUELLO CHE GLI TRAFIGGE IL CUORE.
NON CI RIMANE ALTRO CHE RIVOLGERGLI, DAL PIU' PROFONDO DELL'ANIMO, IL GRIDO 'KYRIE ELEISON', SIGNORE SALVACI!"
Eppure, poco tempo dopo, lei accetta d'essere Papa e guidare la sporcizia, la superbia, offrire il Corpo di Cristo sulle lingue degli indegni, aggiungere dolore alla già grave ferita del Salvatore, benedire il tradimento dall'interno della Santa Sede e imperare [perché la Costituzione Vaticana la vuole "Imperatore infallibile e Re" dello Stato] su ogni schifezza perpetrata intra e extra muros.
Ci mette tutto questo tempo per capire che il suo regno è maledetto, così come i traditori e gli indegni che lo popolano tra le porpore e gli scandali.
Non c'è Logica in tutto questo.
Lei è fine teologo e conoscitore profondo della filosofia: che fine ha fatto il suo Aristotele?
"L'umiltà del non sentirsi più degno a condurre il suo mandato", "le divisioni all'interno della Comunità Ecclesiastica", "le curie che fanno per conto loro ed escono dal seminato", "nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato".
Sempre di più crollo della Logica.
Eppure il suo "lavoro" di dividere e fermare il dialogo lei lo pratica da sempre.
Quando era a capo dell'ex Sant'Uffizio, ex Santa Inquisizione, su richiesta di Civiltà Cattolica [i Gesuiti] lei istruì il processo e ottenne dal Papa di allora la scomunica di tutti i buddhisti italiani [64.000], perché era quello "il pericolo per la Chiesa", mise a tacere e punì comunità monastiche di suore che aprivano all'Ecumenismo, fece allontanare e ridurre al silenzio coloro che "osavano" criticare "la sporcizia", "la superbia" e gli "indegni" interni al Vaticano.
In tutti questi anni lei ha praticato il silenzio connivente e assenziente, sollevando mai alcun velo su verità che tutta la Nazione le chiedeva: da Emanuela Orlandi/Mirella Gregori a Elisa Claps.
Mai una presa di posizione netta e pubblica sullo IOR, il riciclaggio di denaro sporco che passa dagli sportelli della sua banca, la massoneria nerissima che infesta le porpore, le morti illustri in nome e per conto dei Misteri Vaticani, Banda della Magliana compresa.
Lei si è di certo reso conto che durante il suo Pontificato gli scandali nella Chiesa sono aumentati, il primo e assolutamente imperdonabile è quello della pedofilia; eppure ha taciuto, coperto, nascosto, difeso, permettendo, per esempio,  a un poveretto come Cantalamessa, suo predicatore ufficiale, di sermoneggiare in San Pietro, di fronte a lei, lo schifo della menzogna, salvo poi chiedere scusa dopo poche ore, Cantalamessa, non lei.
Un pontificato maledetto per una realtà politica, perché tali siete dalle vostre parti, stramalefica.
Ecco che finisce con le sue dimissioni, o dimissionato come sarebbe meglio dire per onestà, lei "sparirà dal mondo e starà in silenzio", ma realizzi che dal mondo lei era già sparito, non c'era nella realtà concreta delle persone/fratelli/sorelle ed è stato sempre in silenzio, un silenzio non solo imbarazzante, ma carico di ignavia, odio verso chi non è "normale"... ed è meglio ora non più continuare l'elenco.
"Guai a voi Farisei, guai a voi!"
Non si addice molto la simiglianza coccodrillesca ad un pontefice.
Bertone e Cardinal Mitra allo IOR?
Siete propria brutta gente, mercanti nel tempio, parassiti in nome di Cristo, agenti del Male.

Lucio Galluzzi


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sabato 9 febbraio 2013

MENTRE CHIEDONO IL VOTO CON I CUCCIOLI IN BRACCIO, GIUSEPPE S'IMPICCA

Giuseppe Burgarella, è uno storico sindacalista resistente della CGIL di Trapani.
Aveva denunciato l'uso spalmato del pizzo nei cantieri edili e poi la presenza di Cosa Nostra negli appalti del cemento armato; perciò aveva dovuto vivere sotto scorta, allora era segretario della federazione provinciale edili.
Aveva 61 anni.
Una settimana fa s'è ammazzato.
Da tempo era senza lavoro.
Senza dignità.
Certo, come tanti, che questo Stato criminale, con la Costituzione si pulisce il culo, l'ha fatta finita.
Si è messo una corda al collo e si è impiccato nel giardino di casa.
Era di domenica mattina.
Sotto il maglione aveva una busta sigillato, dentro un biglietto datato primo febbraio 2013: "44 giorni di lavoro dal 2010 ad oggi, ma oggi ho trovato un impiego, per sempre."
Nel suo ultimo intervento alla assemblea del direttivo degli edili aveva detto: "Dobbiamo suicidarci tutti per far capire quanto grave sia la crisi che stiamo vivendo?"
In passato aveva scritto anche a Napolitano e Camusso.
In casa ha lasciato la copia della Costituzione, gliel'aveva regalata la CGIL il 25 aprile scorso: c'erano, sottolineate ed evidenziate le frasi sul diritto al lavoro, alla dignità della persona, alla libertà, sicurezza sociale, felicità...
Insieme alla copia della Carta, l'elenco minuzioso di tutti i suicidi per disperazione economica degli ultimi due anni in Italia, accompagnati dai ritagli di cronaca dei giornali.
Giuseppe s'è ammazzato una settimana fa, ma i pennivendoli che scrivono per raccontare qualsiasi puttanata hanno fatto finta di nulla.
In periodo elettorale meglio non farle passare notizie così.
Si rovina il clima di "oggi le comiche" e anche se in minima misura, vista la coglionaggine ormai cronica e clinica/cinica degli italiani, il suicidio per impiccagione di un disoccupato infastidisce le greggi che tanto stanno facendo per rivotare l'identico disastro di sempre.
Giuseppe aveva scritto a Napolitano.
Ma questo tizio che impersona a sua insaputa il Presidente della Repubblica, non si è mai interessato dei cittadini italiani, anzi, il suo compito è sempre stato, nei suoi 40 anni di zombificazione partitica, fare combutta con i poteri forti e il fascismo mascherato da buonismo burattino.
Per Napolitano è molto più importante ottenere, il più presto possibile, la distruzione delle intercettazioni mafiose tra lui e certa feccia, impedendo a noi di sapere di che schifo si parla dai telefoni del Colle, calpestando il diritto della difesa di Ciancimino jr di essere ammessa all'ascolto di quanto si dicevano i mammasantissima, truccati da democratici, nelle linee del Quirinale.
Per Napolitano è vitale continuare a tifare per i banchieri assassini e fare di tutto perché massoneria rossa e nera finanziaria proseguano l'opera al massacro dei lavoratori italiani, continuando a negare la sovranità al popolo.
Come poteva e può occuparsi del concreto disagio mortale di Giuseppe e di tutti quelli che in questi ultimi due anni si sono dati fuoco anche davanti alla sua Residenza Presidenziale?
No, non può, non possono tutti quelli come lui, collaborazionisti squallidi che tifano morte; ed è subitaneo l'intervento di squadre di "pulizia" che cancellino ogni traccia visibile di corpi diventati torcia che lasciano scie di bruciato sul selciato.
Pulire, nascondere la verità, chiudere gli occhi, andare a trovare i carcerati battendosi il petto ripetendo le frasettine di circostanza sulle condizioni disumane delle patrie galere.
Tanto non gliene può fottere di meno; dopo pochi minuti rieccolo ad esternare la difesa dei ladroni MPS, dei suoi amici Bankitalia, delle istituzioni economiche nazionali da proteggere, quelle stesse che rubano, scudandosi all'estero, grazie alla legge voluta da Berlusconi, dal PD e firmata, senza battere ciglio dal burocrate con la camicia bruna.
Giuseppe aveva scritto alla Camusso.
Susanna manco l'avrà letto il biglietto di Giuseppe.
E' troppo impegnata ad inciuciare per garantire alla CGIL di continuare ad essere la prima azienda per liquidità disponibile sull'unghia in Italia.
Magari userà la notizia del suicidio di Burgarella in qualche suo comizio pagliacciata, uno dei tanti, identici tutti l'uno all'altro, minaccerà lo sciopero generale contro il Governo Monti, come faceva per il governo precedente, ma lo minaccerà solamente, poi appena scesa dal palchetto della recita da oratorio di periferia, s'incontrerà con Bonanni e Angeletti, insieme andranno a cena con il professore, discuteranno del controfiletto al pepe verde e come ammazza caffè pregheranno, per omaggiare la craxiana Susanna, alla memoria di Bettino.
Giuseppe si impicca, Giovanni si da fuoco, Luisa si butta dal balcone con sua figlia, Andrea attende che la sua famiglia dorma profondamente poi apre il gas e la fa finita per i suoi cari e per lui, sicuramente oggi un altro disperato, se non due, farà le stesse identiche cose: si darà la morte per protesta finale.


[Il biglietto che Giuseppe Burgarella aveva sotto il maglione]








Intanto i coglionazzi fanno finta di litigare, ma con i cuccioli in braccio che adottano; uno dice che toglierà le macchie da giaguaro a Berlusconi [e non è una battuta dell'Autore], Silvio risponde che sotto le macchie troverà il leone; Maroni vuole la moneta padana e la chiameranno Marone, Grillo strizza gli occhi a Casapound, vuole bombardare il Parlamento, prima conquisterà l'Italia, dopo l'Europa intera, poi dice che non è vero che lo ha detto, che abbiamo capito male; Bersani, causa scandalo MPS, gliela conta a D'Alema che la racconta a Fassino/a e decidono che è meglio far finta di contrastare Monti per prendere voti, ma intanto preannunciano che saranno alleati dei padroni, naturalmente per Unità Nazionale d'Emergenza; Ingroia, che s'è tirato dentro Di Pietro, voleva allearsi con Grillo, ma niente da fare, ora gira l'Italia e promette la vera rivoluzione, al cuore del sistema, entrando nel sistema e collaborando con il sistema; la Meloni porta i Fratelli d'Italia, giovani volti, sulla sua bandiera nera, candida di verginelli ai palazzi, illibati e adolescenti come Ignazio la Russa; Storace si stava per sposare con Pannella, poi hanno capito che sarebbe stato controproducente per tutti e due, viste le reazioni emetiche degli italiani con ancora un po' di senno e, trovando una scusa di procedura elettorale/deposito liste hanno fatto marcia indietro; poi c'è il pazzo che dopo aver debellato il cancro in Italia, promesso un milione e mezzo di posti di lavoro...  ne promette quattro milioni, restituirà l'IMU a tutti, condonerà le tombe e la prossima notte di Natale di autoincoronerà Silvio Magnum PI..., damigelle reali: Piercasinando Caltagirone, Badessa Buttiglione, Cardinal Bagnasco [che però tutti di nascosto tifano Monti]...
Se da una parte ci sono questi poveri falliti marci che prendono per il culo, ancora, di nuovo!, le pecore votanti; dall'altra, i passivi, masochisti estremi, schiavi bondage... a milioni, sono tutti in orgasmo per produrre proseliti, impegnati, pare a tempo pieno, per far votare ed eleggere i propri beniamimi.

Nessuna di queste facce da paura, candidati e fedeli seguaci, hanno la dignità di usare una sola parola, dico una!, per denunciare e portare a galla il crimine, Statale, dei suicidi provocati dalla loro scellerata politica/partitica di morte e collaborazionismo bieco contro la classe operaia e il ceto medio.
In questa ridicolissima pagliacciata che chiamano campagna elettorale, c'è solo da non ascoltare più, disertarli, lasciarli da soli ad ammazzarsi poi l'uno con l'altro, esentarsi da questa ennesima chiamata alle armi che è a difesa sempre e solo dell'identico sistema: partitocrazia, delega in bianco, disconoscimento della Costituzione, smantellamento finale del Conflitto di Classe, cancellazione dei CCNL, RSU... e di vite, vite nostre.
Giuseppe Burgarella e i compagni/e, fratelli e sorelle che si sono suicidati, gli altri ed altre che lo continueranno a fare meritano, non solo rispetto ed azioni immediate, ma una primavera araba di Gelsomini.

Lucio Galluzzi


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sabato 2 febbraio 2013

FRATELLI MARX

C'erano una volta gli operai.
Non è che ora non ci sono più; hanno semplicemente cambiato nome alla categoria.
Adesso, da almeno vent'anni, sono conosciuti come schiavi.
Grazie ai pantaloni sempre calati e alle chiappe in aria dei vari Bonanni, Angeletti, Epifani, Camusso, accomodati ai tavoli di cene/concertazioni con i governi, abbracci e baci, tarallucci e vino, a braccetto di impresentabili squallidi come Sacconi, Brunetta, Marchionne, Tremonti, Fornero, Profumo e chi più merda ha ne metta... ecco che il potere conflittuale della Classe Lavoratrice è stato completamente cancellato.

C'erano una volta lo sciopero generale e le rivendicazioni salariali, i CCNL che si rinnovavano, altrimenti era scontro sociale, l'attenzione alle condizioni di lavoro e sicurezza sempre vigili; oggi scioperare è vietato, è diventato quasi incostituzionale o meglio: non si può scioperare perché non è educato nei confronti dello Stato e della Patria, così se si scende in piazza sono botte da orbi, la polizia, i carabinieri, la GDF, gli squadroni antisommossa... è tutto uno spaccar teste e ossa, perché è così che vanno le cose nella democrazia fottuta del Paese delle Pecore Morte, cioè gli italiani tutti.

C'era una volta il dipendente pubblico e l'insegnante, poi sono arrivati certi dipendenti pubblici che si sono incollati il culo nelle poltrone dei dicasteri, gente abbietta, figuri presi dalla polvere del fallimento totale e sistemati in posti da nababbi, donnicciole buone neppure per scopare nominate a dirigere ministeri fondamentali... così il dipendente pubblico e l'insegnante sono diventati, per dogma dei cialtroni al governo: fannulloni, parassiti, gente da epurare, feccia, ma soprattutto limoni da spremere a più non posso per ripianare i buchi di bilancio fatti da Lor Ladroni.
Non fa neppure più ridere la comica rappresentata per decenni da politicanti da strapazzo inquisiti, condannati, ladri di denaro pubblico, mafiosi, con lauree finte, masters inventati, ricattatori, puttanieri, case regalate a loro insaputa, abusatori edilizi sanati per favori che poi ti faccio... una mano lava l'altra insomma... che si sono permessi per vent'anni, e ancora si permettono, di insultare lavoratori affibbiando loro tutti i peccati che appartengono in realtà agli stessi buffoni che li pronunciano in ogni sede pubblica.
Così i precari diventano "la parte peggiore d'Italia", i disoccupati "gente sfaticata che è troppo choosy", i quasi licenziati "un peso per la produzione che non possiamo permetterci in questo tempo di crisi", gli anziani zavorra da buttare a mare presto, i malati si possono permettere di esserlo solo se ricchi, altrimenti devono crepare e in silenzio, i futuri pensionati non andranno mai a riposo ma potranno sperare in quello eterno, lavorando però.
Intanto le Rosy Mauro, i Trota, Borghezio, Maroni, Dell'Utri, Lusi, Lavitola, Minetti, Scilipoti, Formigoni, Bossi, Berlusconi... sono tutti liberi, la galera per loro non esiste, non sia mai!
Giovanardi non si preoccupa di fare apologia di nazismo giorno dopo giorno, tanto anche Ratzinger lo fa e mica lo possono arrestare!
C'erano una volta anche la Scuola Pubblica e le Università, poi sono arrivati zombies come Falcucci, Misasi, Berliguer, De Mauro, Moratti, Gelmini, Profumo... ed è tutto finito nello schifo delle loro latrine mentali: in questi ultimi dieci anni le matricole nelle Facoltà italiane sono scese di quasi 60 mila unità, è come se fosse sparita la Statale di Milano [dati Eurispes], ma tutti stanno zitti...
Taglio dopo taglio, poi, la scuola primaria, secondarie inferiore e superiori hanno raggiunto livelli di distruzione e di dequalificazione mai visti prima.
Sempre meno fondi alla Cultura e Istruzione, ma sempre di più per insegnanti di Religione Cattolica e scuole clericali.
Pare che i soldi per studenti ed insegnanti pubblici non ci siano mai, da sempre, però chissà perché, di nascosto, soprattutto di notte [e non è una battuta] il Parlamento trova centinaia di milioni di euro ogni tot di mesi da regalare ai preti didattici: opera dello Spirito Santo e della Beata Trinità Concordataria.
Tutto questo sfacelo avvenuto sempre sotto la vigile attenzione collaborazionista del PD, che ha  votato, senza stancarsi mai, la qualsiasi merda per "solidarietà nazionale" [leggi: garantiamoci le poltrone], e quando non votava si assentava dall'Aula in numero tale da permettere che le Leggi fasciste e padrone passassero comunque [vedi: scudo fiscale].
C'era una volta Berlusconi, ora c'è ancora, anzi: ce ne sono due, Monti è il secondo.
Anche il professore sa benissimo come fare a mantenere l'attuale Sistema nazifascista europeo, calato in Italia dai poteri forti: cacciare palle continue, imitare Silvio con il suo Contratto per gli italiani, smentire il giorno dopo quello che aveva detto ieri o anche solo poche ore fa e coagulare intorno a lui l'esatto grumo infetto che c'è stato per due decenni nei Palazzi: sempre gli stessi morti viventi, nessuno escluso: da Casini a Bersani, Rutelli, Buttiglione, Mastella risorto, fuoriusciti [per finta] PdL e PD, gruppi misti, mistici dell'ultima ora: la corte di Miracoli al completo.
Anche il cardinal Sepe [che orrore!] dismesso dal patrimonio immobiliare Vaticano, che regalava a pezzi ai vari bertolaidi & Co., riscende in campo e fa le sue consultazioni con i segretari dei partiti italiani, non si capisce il perché, cioè lo si capisce fin troppo bene: ordine di Bagnasco, così il Vaticano si garantisce i dieci miliardi di euro che succhia ogni anno alle casse dello Stato italiano, cioè a noi.
Siamo talmente poveri che ci siamo pure comprati gli F35
Quello del caccia F-35 è un programma che ad oggi ci è costato già 2,7 miliardi di euro ne costerà - in caso di acquisto di 131 aerei - almeno altri 15 solo per l’acquisto dei velivoli, che potrebbero scendere a 10/12 miliardi con una riduzione a 90 (il prezzo unitario si alzerà, secondo l'azienda produttrice Lockheed Martin). Complessivamente arriveremo arrivando ad un impatto tra i 15 e i 20 miliardi nei prossimi anni. Senza contare il mantenimento successivo di tali velivoli.
Li ha comprati a "scatola chiusa" solo il Governo italiano, li hanno voluti D'Alema e Prodi con gli accordi anche intercorsi con Berlusconi; gli altri Stati si sono rifiutati per adesso di acquistarli o hanno congelato il contratto, perché questi caccia sono difettati: noi che siamo cretini ce li prendiamo così, li paghiamo e poi la Lockhed magari li ripara, tanto c'è grossa crisi...
Ora però gli italiani hanno trovato la panacea miracolosa per uscire e salvarsi da questa fogna totale, hanno identificato due novelli messia, cancellano ogni memoria, si resettano, si concentrano in massa nei luoghi delle apparizioni, pronti senza alcun dubbio, certi della delega totale, ancora di nuovo!
Per Grillo e Ingroia ripraticano l'Oppio dei Popoli con alienazione annessa e obbligatoria e sono lì i votanti ad ogni costo, costi quel che costi, a stracciarsi le vesti, strapparsi i capelli, rimettersi a urlare slogan, mobilitarsi per proselitismo e guai, ma davvero guai a chi dissente da loro, perché è un obbligo di Patria votare o per Grillo o per Ingroia.
Vaglielo a dire di leggersi con attenzione qualche passo di Marx, ti risponderebbero che in questa situazione attuale nazionale, del cinema cinque fratelli non è proprio il caso d'occuparsene.
Come Berlusconi a Porta a Porta che, senza farsi problema, chiedeva a Bertinotti di portarlo a trovare papà Cervi... magari gli organizzava un bunga bunga per rimetterlo in vita.
Come quella marea di Italiani che al referendum contro la Legge Reale: "io la voglio l'abolizione, perché sono contro la monarchia!"
C'era una volta la Mafia, ora c'è il Conflitto di Attribuzione e un Presidente della Repubblica che militava nella Gioventù Universitaria Fascista, quella che per Mussolini avrebbe preparato i futuri burocrati governanti: Napolitano ce l'ha fatta!
Di certo anche Balotelli darà il suo grande contributo per salvare l'Italia.


"Queste masse hanno fatto dei conti un po' maldestri, si sono dette: 'siamo retti e governati da una massa di ignoranti, di imbecilli, di persone anti estetiche, di non persone estetiche, non hanno nemmeno un'etica da rivendere...'; e cos'hanno scoperto le masse a questo punto? Ecco: 'Votiamo, votiamo!' A furia del: 'voto, voto, sono votato, facciamoci votare, facciamoci eleggere!', sono passati a candidarsi, tanto anche gli zombies appena alfabetizzati e senza cultura, non rimane che candidarsi, pur di non far niente.
E' questa la fine dell'italietta, dello stivale, dell'europina, del mondicino: quello dell'essere passato da elettore a candidato, a eletto, tanto siamo pari... così le masse si credono protagoniste e invece sono consumate, hanno smarrito ogni senso patologico del crimine.
Davvero le masse se la passano giustamente malaccio.
La democrazia è quella situazione politica, social politica, dove IL POPOLO VIENE PRESO A CALCI DAL POPOLO SU MANDATO DEL POPOLO."


- Carmelo Bene -


Lucio Galluzzi


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