venerdì 24 febbraio 2012

IL GOVERNO DEI MARCHIONNE/NAPOLITANI


Hanno fatto perdere alla politica ogni sua prerogativa caratteristica, trasformandola in oscenità, rendendola atto disumano, falsità assoluta, truffa ai danni del popolo.
Non c'è differenza alcuna tra uno che va e l'altro che viene: che siano prodiani, peones arcoriani, professori passeggeri, d'alemiani trapiantati con ventose: è uno schifo indicibile.
Non hanno mai avuto, e perseverano nell'errore capitale, coscienza etica e misura d'umiltà.
Coloro che si scudettano con i gagliardetti della cristianità fanno più terrore degli altri.
Omofobi alla Giovanardi, razzisti e ributtanti come Ciarrapico, detestabili presuntuosi saltimbanchi da Binetti a Buttiglione, Casini e Rutelli.
Sembra che glielo abbia prescritto direttamente il cadavere di Mons. Lefevbre di fare i mestieranti falliti, ad libitum, nella partitocrazia della rovina totale.


Non possono schiodarsi.
Sono sempre gli stessi.
Una simbiosi parassita poltronale.
Ricchi sfondati, paraculati, immanicati, immuni e soprattutto santi per il Vaticano.
Che di peccati questi se ne trainano a cisterne: parlano di Dio, del Cristo, citano i Vangeli, allungano lingue pelose e bifide per divorare l'Ostia Consacrata e non hanno la minima traccia di vergogna nel bestemmiare e profanare i Sacramenti e Comandamenti.
Seminano odio e discordia, mettono a dimora zizzania e gramigna, infestano con la loro peste aliena ferale la democrazia Costituzionale, si battono il petto da consumati commedianti e comparse del catechismo "fotti il prossimo tuo come non faresti mai a te stesso".
E predicano, da una eternità, contro noi tutti, maledicono i fratelli in difficoltà, invocano pene di morte, chiedono cannoni e mitra per i disperati sui barconi nel Mediterraneo, s'innalzano a difensori unici delle radici cristiane italiane ed europee e proprio per questo vogliono mandare nei campi di sterminio i Rom e tutti quelli che non si vestono di verde o si ubriacano, vestendosi poi da squadristi come loro.
Neppure i bambini si salvano nei loro deliri demoniaci.
Ed è unitile neppure citarli gli infami kapò padani, portano male, uno vale l'altro, nessuno escluso.
Poveri Aristotele e Platone.
Povera Patria.
Sempre più in basso e peggio.
Trattata come una puttana di strada da chiunque salga sugli scranni, maledetti, del potere di questo sistema malato e spietato.
Svenduta di volta in volta al peggior offerente.
L'altro ieri a Craxi, tangentopoli e industriali cannibali.
Stuprata, fino a pochi mesi fa dagli adoratori del pene a pompetta, squadristi fascisti, troie in cerca di carriera parlamentare, mafiosi e marchettari vari.
Si sono mangiati tutto il possibile.
Poi l'hanno preso e se lo sono portati all'estero.
Solo nelle banche svizzere sono depositati in conti "segreti" 16o miliardi di euro sottratti dagli evasori italiani, sempre gli stessi, alle casse dello Stato.
Ma quale Stato?
Ville e complessi turistici, isole intere e imperi da nababbi nei paradisi fiscali off shore.
Noi qui a fare la fame e pagare in sangue e morte in nome e per conto loro.
Ci ha pensato lo scudo fiscale di Tremonti/Berlusconi e mettere al sicuro i ladri di Stato che evadono all'esteri.
Il PD di D'Alema, Bersani, Veltroni, Franceschini... lo hanno fatto passare lo Scudo Fiscale in Parlamento.
Non erano presenti in Aula alla ennesima fiducia chiesta dai ladri di verità perché: "non erano stati avvertiti dell'importanza del voto".
Di fatto non era la prima volta che facevano "passare" porcate, dicendoci poi che non se ne erano accorti.
Industriali evasori e ladri, tangentisti e condannati: ma la Marcegaglia dice che i ladri sono i lavoratori protetti dal sindacato.
D'Alema ha la sua santa poltrona, garantita dall'amato Silvio, al Copasir; va dal papa e si fa nominare Vice Duca Vaticano, vende lo yacht e si tiene l'azienda agricola ed entra a far parte di consorzi bancari.
L'ex tesoriere della Margherita, Lusi, all'insaputa di tutti sia chiaro, si fotte la cassa dei finanziamenti pubblici del PD: 30 milioni di euro; si regala ville, alloggi, casetta in Canada e pare che si sia appropriato di altri 30 milioni, sui quali la magistratura sta indagando.
Lo sbattono fuori dal partito ma lui fa ricorso al Tribunale, perché "tutti sapevano", dice.
Un milione di nuovi posti di lavoro aveva promesso agli italiani il puttaniere matto; lo aveva fatto dall'insetto Vespa, firmando il "contratto elettorale con gli italiani".
Un milione di posti di lavoro in meno, difatti.
Smantellamento dello stato sociale, aziende che licenziano a raffica, Bonanni e Angeletti che se ne fottono; anzi, collaborano.
Marchionne inizia la sua lotta di classe padronale contro lo Statuto dei Lavoratori, esce da Confindustria, disdetta il CCNL della FIAT [PD consenziente]; la stessa cosa la annuncia Fincantieri.
E arriva oggi: in Parlamento ci sono sempre i soliti, il Capo dello Stato ha voluto così.
Dimenticandosi della sovranità del popolo ha eletto lui il nuovo governo "tecnico" dei professori.
Siamo caduti dalla padella alla brace.
Il demolizione del Welfare continua con mezzi sempre più spietati.
Una Fornero che nulla ha da invidiare a Sacconi, la Severino e Cancellieri seguono le orme di Brunetta, Monti se gli metti "Tre" davanti hai capito chi è veramente.
Quello che i governi del pene a pompetta non sono riusciti a fare perché troppo impegnati a salvare il culo al nano, lo sta mettendo in pratica l'esecutivo di Napolitano: i professori.
Licenziare e licenziare, cancellare la Cassa Integrazione Staordinaria, abbattere l'articolo 18, introdurre la precarietà di Stato: colpire a morte sempre e comunque i soliti.
Tant'è che Monti, Gianni Lecca, Angelino Jolie Al Fano si incontrano per colazioni di stima e amore reciproci.



In realtà questo esecutivo è ostaggio dei voti dei berluscones: o fa quello che vogliono loro, oppure gli votano contro ed è crisi.
Napolitano è talmente contento di come l'Italia viene stuprata sempre più a fondo che predica sulla bontà della "riforma del mercato del lavoro" e si spinge anche oltre: sgrida, in nota ufficiale, il PD perché ha presentato troppi emendamenti, non graditi a lui e a Monti, sul Decreto Milleproroghe: "sono fuori tema", dice.
Poi se ne va in Sardegna per le sue visite di Stato e i pastori lo contestano, gli gridano "buffone", lo fischiano.
E' da tempo che questo presidente della Repubblica delle Banane ogni volta che appare in pubblico viene duramente contestato.
Lui non si chiede il perché, da buon soldatino intruppato continua nel suo "avanti marsh!", svendiamoci alle banche, spaventiamo gli italiani con la storia che possono fallire come la Grecia e spolpiamoli sempre di più.
Al mio paese si dice: "U' megghiu ndavi a rugna" [il migliore ha la rogna].
Di lorsignori nessuno è da salvare.
Sarebbero da accompagnare al confine, Ciarrapicio in testa, con i forconi dietro al culo, farli correre via, lontani dal nostro Paese.
Dimenticarseli presto.
Istituire un Governo di lavoratori...
Mi scuso con i lettori eventuali: dimenticavo che siamo in Italia e i miei connazionali hanno una paura fottuta dei cambiamenti, da sempre. Fin dall'impero romano.
De profundis allora perché Celentano è un grande, è andato anche da Santoro a predicarvi.


Lucio Galluzzi

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sabato 18 febbraio 2012

BASTA ATTI DI DOLORE PER NOI, UN ATTO DI CORAGGIO ADESSO A VOI!



Eppure quelli che se ne stanno con il deretano sulle poltrone istituzionali, tutti, dal primo fino all'ultimo, sono lì per rappresentare noi.
E' probabile, forse più certo che probabile, che lorsignori questa cosa la vedano come fantascientifica, infatti, ormai, i cittadini considerano politicanti e ministri come puri alieni.
Perché tali sono: Visitors, spietati e completamente avulsi da ogni nostro processo sociale.
Ad ogni ondata elettorale arrivano, con la puzza sotto il naso e lo schifo per gli umani, si calano dall'astronave madre di turno, che intanto ha cambiato colore, truccati, stuccati, plastinati, riverginati e direttamente si trovano teletrasportati sulle predelle e palchi dei comizi.
Tanto lo sanno che gli italiani sono imbecilli.
Bastano due o tre promesse becere, nazional popolari ed il gioco è fatto: eletti!
Ce n'è uno, che deve essere il Capo dell'Unione Extragalattica Nera, ha 93 anni e non se ne va.
Chissà con quale potente collante cosmico lo hanno posizionato sullo scranno parlamentare!
Io sono convinto che nel giro di poco tempo, visto lo squallore e il vomito incoercibile che
qualsiasi "partito" ha seminato e sta raccogliendo pubblicamente, i rappresentanti dei vari poli, polli, cespugli, tacchini ripieni, puffi e cronicari vari, riusciranno pure ad apparire nei luoghi dell'Immacolata Concezione, al suo posto: da Fatima a Lourdes.
Ratzinger non perderà tempo per farli santi e nominerà Napolitano secondo Pontefice.
Celentano permettendo.



Perché adesso è nata una nuova moda totalitaria: decidono loro, dall'alto, anche gli eletti, senza consenso popolare, senza chiedere a noi e indire votazioni.
Il porcellum è una schifata?
Ebbene, lo superano facendo ancora più schifo.
Ed è così che per volontà presidenziale ci ritroviamo con un finto governo tecnico che ci odia più del precedente e ci considera meno che caccole di naso.
Non solo: adesso hanno pure deciso che riformeranno la Costituzione senza poi ricorrere al Referendum, sancito dalla Carta, che dovrebbe approvare o meno l'operato loro.
E' il massimo della tracotanza, fascimo e menefottismo mai esibito da un governo.
Se questa ultima follia la si aggiunge alla paranoia distruttiva della Coccodrilla Fornero & Co. sull'articolo 18/Statuto dei Lavoratori, riforma del mercato delle braccia che producono, eliminazione della Cassa Integrazione... con benedizione del Capo dello Stato che è davvero un gran "compagno solidale", il quadro è completo: ricorda la locandina di "Quattro Mosche di Velluto Grigio" di Dario Argento, con incursioni dirette al ballo rituale di "Eyes Wide Shut" di Kubrick.
Insomma: l'orrore!
Ma come è possibile che l'Italia debba meritarsi la classe industriale meno illuminata del mondo?
La Mercecagna che finge d'essere sindacalista amorevole e la Mi Camuffo che al contrario fa la padrona, concedendosi a tavoli, incontri segreti e tornei di ping pong; Luca di Montezuma che crea/non crea/chissà chi lo sa il suo partito SalvaFuturo degli educati-carini-conlaFerrariOriginal, Lusi si fotte i soldi del finanziamento pubblico che erano del PD, pare 30+altri 30 milioni, Don Abbondio Bersani si fonde con la nuova Democrazia Cristiana di Piercasinando Caltagirone...
Un circo di periferia in fallimento da anni, che non viene mandato a casa a calci nel fondoschiena perché è meglio discutere delle omelie di Celentano e indignarsi con l'Inter che continua a perdere.
Industriali deficienti che si tagliano i coglioni per far dispetto alla moglie e anche all'amante, adorando solo il massimo profitto personale e ministri ignavi che non hanno il coraggio di smettere, una volta per tutte, la connivenza con il ricatto dei berluscones, accettando e sparando qualsiasi atto volto ad offendere ancora una volta di più l'Italia nel dolore.
Altro che eliminare l'Art. 18 e la Cassa Integrazione!
Il primo semmai è da estendere a tutti i lavoratori; gli ammortizzatori sociali se vengono tolti porterebbero solo licenziamenti di massa.
Ma perché l'Italia deve meritare politici così miopi, arroganti e sicumerosi?
Basta, ma davvero, con le minacce a chi si fa un culo tanto per mantenervi come nababbi.
Finitela di invertarvi decreti contro il popolo e i poveri, non c'è più nulla da prenderci, se non la vita... e in molti/e ve la stanno dando, si suicidano per disperazione; smettetela signori ciechi e ematofagi.
Non è più tempo.
Se continuate così altro che Guerra Civile.
E' pure probabile che la vogliate, visto il perseverare demoniaco che vi possiede.
Chiamatevi un esorcista valido, visti i rapporti intimi che avete con il Soglio di Pietro.
Per una volta, fate voi atto di dolore e di coraggio: non convocate più le parti sociali, ma gli industriali.
Chiamateli e imponetevi, lo potete fare, ne avete autorità, diritto, ma soprattutto dovere nei nostri confronti.



Lasciate perdere lo Statuto dei Lavoratori che è Storia di un secolo di Civiltà e di Lotte: prendete a sberle i padroni dell'Italia, spremete loro, accordatevi come cavolo vi pare, ma fatelo con i Marchionne & Co. che da sempre hanno preteso soldi dalle nostre tasche "per salvare le industrie nazionali".
Ecco, ora è il momento che comincino a restituire, che facciano rientrare in Italia i 130 miliardi di euro [quelli conosciuti] portati in Svizzera, che sia cancellato lo scudo fiscale ed imposto a questi ladri di vite e futuro nostro la stretta di cinghia.
E' ora che dimagriscano.
Non siete capaci a farlo o avete paura che i berluscones vi facciano "cadere" al prossimo voto in aula?
Fottetevene, e se non riuscite proprio a farlo, beh leggetevi qualche buon libro di Storia, così, tanto per capire che fine hanno fanno tutti i Governi vessatori e persecutori della Classe Operaia.
Magari vi si stringe un po' l'ano e riuscirete nell'intento di lasciarci in pace, stringendo d'assedio chi i soldi li ha veramente.
Se poi preferite la rivolta violenta che è dietro l'angolo...

Lucio Galluzzi

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giovedì 16 febbraio 2012

NAZI EUROPE: DI MORTE IN MORTE

... TANTO CI SONO CELENTANO, IL PAPA, LA MERKEL E NAPOLITANO

Ci sono notizie che quando le leggi ti fanno capire subito, all'istante, il livello di disperazione disseminato a pioggia dai governi della disumanità, su tutti e tutto.
Ci sono titoli nella cronaca nazionale ed estera che ti tagliano ogni voglia di sorridere, ti prendono lo stomaco e te lo rivoltano, come un guanto, neppure la voglia di vomitare ti serve.
Ieri sera stavo postando materiali su Facebook, ed eccola lì la notizia, una delle tante, in mezzo a un Celentano che chi se ne frega, la predica solita di Napolitano, l'incenso sacro per Mario Monti, l'idiota sempre più idiota che non ha ancora smesso di usare i media per parlarci del suo uccello morto...


Guardavo la timeline a destra dello schermo, vedevo scorrere quello che gli altri pubblicavano sulle loro pagine: auguri all'amico del cuore, citazioni famose, foto di vasetti di fiori, qualche sparuto caso di seria presenza, una sequenza lunghissima di cose sulle partite e il calcio mercato...
La notizia arrivava proprio in quei minuti.
Subito ho avuto voglia di metterla come ultima ora nel mio aggiornamento di stato, smettere di postare, mi era scappata la voglia, restare almeno in silenzio, astenersi dal mercato, provare ancora e sempre di più a sollecitare i lettori con requiem e "apparente assenza" dell'Autore.
Ma a che sarebbe servito?

Lì su Facebook nessuno si ferma mai, è un delirio continuo di illusioni per far finta di colmare solitudini ormai allo stremo.
Può capitare qualsiasi cosa che i migliaia e migliaia di utenti on line non riuscirebbero mai e poi mai a tacere e pensare in silenzio, si posta e si posta, si va avanti così, come una dose, una spada in vena, una striscia sparata al naso, un acido di moda, il resto è resto e proprio perché resta al di fuori, non interessa.

E' diventato sempre più difficile comprendere che non c'è più limite tra vita reale quotidiana e social network, è un'intersezione diventata ormai biologica.
Li nelle bacheche/walls ci sono le nostre vite raccontate, il nostro scorrere, la cadute di stile, le vittorie, gente che se gli tocchi il papa si mette a farti l'angelus perché sua santità non lo si deve né trattare in satira e neppure criticarlo, altri te la discutono sulla bontà del "cambiamento ideologico" di Celentano, che è diventato bravo e pure rivoluzionario, e via così fino a quando non viene sonno e vanno per un po' a calmare la fame di presenza.

Uno stop ogni tanto farebbe bene.
Guardarsi dentro e intorno.
Sforzarsi per cercare quella notizia che è oltre tutte le altre, che rende il senso vero del nostro fallimento completo come senzienti e attori del cambiamento.
Eccola lì la notizia, le agenzie continuano a batterla, i tg, tutti, la riportano, ma la juve che fa? Protesta per un rigore negato, 9.000 ragioni per amare Del Piero, Gesù ti vuole bene, hai condiviso una foto che mi hai rubato, sei un ladro, ammettilo e chiedi scusa, ammazziamo quello, spariamo a quell'altro, viva le tette grosse e Cuba, el pueblo unido jamas serà vencido...
L'Italia è così com'è, uno Stato morto perché i morti non fanno altro che esibirsi in morti sotto riflettori, a milioni, un enorme e sconfinato cimitero di cadaveri talmente abituati alla morte e alla putredine da non sentire più alcuna puzza, nessuno schifo.

La notizia eccola: a 80 anni, una donna, ricoverata in geriatria al Gemelli di Roma, si è buttata dal quarto piano e si è suicidata.
Una nonna, forse una bisnonna, una piccola esistenza fragile, perché a quell'età tornano bimbi, una bimba di 80 anni si è scaraventata giù di sotto e si è fracassata, finita, non c'è più.
Subito dopo eccone un'altra di donna, più giovane, ospite con sua figlia piccina in una comunità protetta per persone con difficoltà economiche e psicologiche, da mesi chiedeva aiuto e ascolto ai Servizi, da mesi urlava, tutti però erano sordi, nessuna risposta, abbandonata al suo dolore, si è lanciata nel vuoto con la figlia di tre anni in braccio, morte sul colpo.


Tragedia annunciata dicono ora.
Intanto lei non c'è più e se ne fotte dei mea culpa.
Intanto quella piccola anima di tre anni s'è spappolata sull'asfalto e non ne vuole sapere nulla di assistenti sociali assenti, opere pie disattente, tagli mortali alle strutture d'accoglienza e al Welfare.
Non vuole neppure più avere a che fare con noi tutti. Se ne è andata.
Aveva solo tre anni e il benedetto diritto di vivere.

Taglio dopo taglio, speranza assassinata sempre di più, diritti vitali negati, sacrifici e sangue ancora da versare, Napolitano che sprona ad essere coesi ed affrontare la crisi con l'unità delle forze politiche e sociali, sindacati che si accordano più o meno segretamente per far licenziare di più, anche senza giusta causa.
Vite svendute, in saldo, date in pasto al miglior offerente: le banche d'Europa e del Mondo.
Futuri neri, senza via d'uscita, ghigliottinati dalla Merkel.
La Grecia non si salverà.
Lo sappiamo tutti.
La Cancelliera che tutto vuole e niente offre, l'ha già deciso, insieme all'Europa Cannibale, più di un anno e mezzo fa.
Atene non ce la potrà fare, gli strozzini di Strasburgo hanno fatto in modo che sia così.
Basta guardare i dati sugli interessi chiesti al Governo greco e cosa dovrà ancora affrontare quella gente, ancora!, nei prossimi mesi: sarà l'inferno di fame, miseria, altri morti, suicidi, incendi...
Lo sappiamo tutti.
Poi sarà il turno della Spagna o dell'Italia.
Questo dipende da come Monti sarà bravo a vendere alla sua amica Angela consigli criminali su chi e come vampirizzare prima.
Questa non è Europa.
Non è unione.
Questo è nazismo puro.
Durante l'ascesa al potere di Hitler, lo stesso chiese al Parlamento tedesco di affidargli pieni poteri per affrontare la crisi economica che attraversava il Paese e l'Europa.
Ebbe i poteri.
Non so quanto ci sia ancora altro da dire se non che per ogni vita che si scaraventa da una finestra, un balcone, un tetto, una torre, per ogni colpo di pistola ad una tempia, una dose letale di veleno per topi, un impiccato in carcere, se ne va parte della nostra stessa esistenza.
Dopo averci tolto la tranquillità economica ci stanno spogliando dell'umanità.
Noi, cimitero immenso, si sta a guardare.
Stiamo perdendo.


Lucio Galluzzi

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venerdì 10 febbraio 2012

TORTURA ALL'ITALIANA: INTERNI E GIUSTIZIA DARANNO RISPOSTE?

IL "PROFESSOR DE TORMENTIS" E LE SUE SQUADRACCE DELL'ORRORE

Su iniziativa della deputata radicale Rita Bernardini, qualche tempo fa, è stata depositata in Parlamento una interrogazione al ministro della Giustizia e degli Interni, nella quale si chiedono risposte ufficiali circa i casi di tortura contro fiancheggiatori e militanti delle Brigate Rosse, avvenuti tra fine anni '70 e inizio anni 80.
Un funzionario dell'Ucigos [ora Polizia di Prevenzione], conosciuto con il sinistro soprannome di "Professor de Tormentis", guidava una squadra di poliziotti della mobile napoletana addestrati in varie tecniche di tortura e violenze psicofisiche, tra le quali "l'Algerina": il waterboarding [annegamento] con acqua e sale.
Salvatore Genova, ex commissario della Digos, oggi questore, uno degli autori delle indagini sulle BR negli anni 80, in alcune interviste al Secolo XIX, rivela l'esistenza di due gruppi che venivano identificati con i titoli di due cult movie: "I cinque dell'Ave Maria" e "I vendicatori della notte".
Le due "formazioni" intervenivano dopo i fermi di persone sospette di appartenere alla BR o fiancheggiatori e cercavano di estorcere informazioni e confessioni per mezzo di sevizie e violenze, seguendo un "protocollo" messo a punto dal "Professor De Tormentis".





Genova racconta così il trattamento riservato a Nazareno Mantovani, uno dei primi fermati nelle indagini sul rapimento del generale Dozier:
"Fu spogliato, disteso supino su un tavolo di legno e legato alle quattro estremità; la testa e la parte superiore del tronco uscivano fuori.

Le persone che lo circondavano erano tutte incappucciate: urlavano, minacciavano, gli annunciavano cose terribili; uno teneva aperta la bocca del prigioniero e gli chiudeva il naso.
Un altro gli teneva la testa, mentre un terzo cominciò a versare in maniera sistematica, ritmica e controllata acqua e sale, attraverso una cannula inserita in gola in modo sapiente.
Mezzo litro, poi si fermava una decina di secondi per far sì che Mantovani non soffocasse e poi ricominciava.
Mantovani non parlò.
Dopo un'ora di trattamento, il "professore" decise di sospenderlo.
Il sospetto brigatista era già svenuto due volte e c'era il rischio che ci rimettesse la pelle..."
Alla fine dello "spettacolo" due uomini al comando di Genova dissero al loro capo che se ne tornavano a casa.
Non se la sentivano di assistere ad una cosa del genere.
Rita Bernardini, nella sua interrogazione, cita l'inchiesta pubblicata da Liberazione, l'11 dicembre 2011, ne riprende ampi stralci, si sofferma sulla personalità e curriculum "professionale", culturale e politico del capo dei torturatori che prende il suo soprannome dal "Tractatus de Tormentis", scritto da un non noto criminalista bolognese di fine 1200, citato molte volte da Manzoni nella Colonna Infame.
In quel trattato vengono descritte minuziosamente, nei minimi particolari esecutivi, tecniche e minuziose regole procedurali da seguire per giungere alla "prova regina": la confessione del reo.




La Bernardini chiede ai Ministri competenti se "non intendano verificare l'identità e il ruolo svolto, all'epoca dei fatti dal funzionario dell'Ucigos nascosto dallo pseudonimo 'professor de Tormentis' e se non sia il caso di istituire una Commissione di Inchiesta, specifica, per accertare i fatti e le responsabilità, per l'identificazione e l'operato dei due gruppi addetti alle sevizie ai quali fanno riferimento gli ex funzionari della Polizia di Stato".

Sempre Bernardini nell'interrogazione domanda se: "il Governo intenda adottare con urgenza misure volte all'introduzione nell'ordinamento italiano del reato di tortura e di specifiche sanzioni al riguardo, in attuazione di quanto ratificato in sede ONU e se non sia utile assumere iniziative, anche normative, in favore di risarcimenti per le vittime di atti di tortura e violenze da parte di funzionari dello Stato e per i loro famigliari."

Secondo alcune fonti, il "professor De Tormentis" sarebbe l'uomo a destra di Cossiga nella foto scattata intorno al ritrovamento dell'auto con il corpo di Aldo Moro, nel 1978, in via Caetani.

Secondo il Corriere della Sera, il professor De Tormentis si chiama Nicola Ciocia, ha 78 anni, è pugliese di Bitonto, ma vive a Napoli, città nella quale diresse prima la squadra mobile, poi la Sezione Interregionale Campania e Molise dell'Ispettorato Generale Antiterrorismo.
Dalla polizia si dimise nel 1984 con il grado di Questore, non accettò la sede di Trapani.
Fino a pochi anni fa ha fatto l'avvocato.
Il suo nome però, misteriosamente, poco tempo fa, "scompare" dall'albo on line dell'Ordine.
Si sarebbe ritirato del tutto, esce raramente dalla sua casa sulla collina del Vomero.
Di sé dice: "Sono mussoliniano, per la legalità".
Tiene il busto del duce sulla libreria, non ammette esplicitamente di aver praticato la tortura, anche se a dire il contrario non c'è solamente Salvatore Genova.
Agli atti di inchieste mai portare a termine, ci sono le denunce di molti brigatisti come ad esempio Ennio di Rocco che con la sua confessione consentì vari arresti tra i quali quello di Giovanni Senzani, condannato a morte dalle BR fu ucciso in carcere.
Ciocia è bravo a schivare le domande:

Lo stato italiano praticò la tortura attraverso lei e la sua squadra per sconfiggere le Brigate Rosse? «Le Br hanno fatto stragi, e avrebbero continuato se non fossero state debellate da una azione decisa dello stato». Una azione che si concretizzò anche attraverso i suoi interrogatori? «Bisogna avere stomaco per ottenere risultati con un interrogatorio. E bisogna far sentire l’interrogato sotto il tuo assoluto dominio. Non serve far male fisicamente. Io in vita mia ho dato solo uno schiaffo a un nappista che non voleva dirmi il suo nome».
Ciocia sostiene che «non si può affermare che torturavamo i brigatisti, facendo passare noi per macellai e loro per persone inermi». Arriva a dire che «Di Rocco si mise spontaneamente a disposizione della giustizia», e su Triaca si lascia scappare un ambiguo «lui non ha parlato, quindi quei metodi non sempre funzionavano». E insiste pure: «La lotta al terrorismo non si poteva fare con il codice penale in mano, ma io ho fatto sempre e solo il mio dovere, ottenendo a volte risultati e a volte no. Perché non è vero che quei sistemi, quelle pratiche sono sempre efficaci».
«Quei metodi», «quei sistemi», «quelle pratiche»: sembrano tutti modi per non pronunciare la parola tortura. E Ciocia non la pronuncia: «Lo Stato si attivò per difendere la democrazia. I macellai erano loro, non noi».
[Corsera, 10.02.2012]





Per approfondire:

































Lucio Galluzzi

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martedì 7 febbraio 2012

FORNERO, MONTI, CANCELLIERI, MARTONE: "DATE CROISSANT AL POPOLO!"



Di solito l'abilitazione all'insegnamento e l'assegnazione di una cattedra sono preceduti da corsi obbligatori, percorsi formativi, anno di prova e valutazione di commissione per la conferma del docente.
Normalmente un "professore" deve conoscere di psicologia, pedagogia, didattica, tecniche di comunicazione, soluzione di conflitti, applicare tutto ciò al suo lavoro.
E' prassi etica obbligatoria che il docente pratichi l'umiltà, perché in caso contrario troverà davvero duro, sarà odiato dai propri alunni, rifiutato, trattato come un qualsiasi padrone in possesso della scienza effusa, si trasformerà in un fallimento, un anello inutile della catena di montaggio nozionistica che nulla a a che fare con la maieutica.
Di solito è così.
Ora, io non conosco, davvero, i curricula dei professori chiamati a governare tecnicamente il nostro Paese, ma mi piacerebbe sapere da dove arrivano, chi li ha preparati, che rapporto hanno avuto o hanno con gli allievi, quanti "frutti" sono riusciti ad ottenere fino ad oggi dalle loro classi.
Davvero vorrei saperlo.
Da collega.
La sicumera, prepotenza, arroganza e distacco dalla gente che stanno dimostrando alcuni dei ministri dell'esecutivo Monti, fanno cadere letteralmente le braccia.
Pare che Fornero, Cancellieri, Martone e lo stesso Monti siano atterrati adesso sulla Terra da chissà quale astronave intergalattica, che abbiano vissuto da sempre su altri pianeti, lontanissimi da qualsiasi forma umana e dai meccanismi che regolano una società sana e civile.
I Berluscones ci hanno abituati a qualsiasi insulto, infamia, offesa, tracotanza e idiozia possibili.
Brunetta e Sacconi odiano i lavoratori, non si sono mai risparmiati volgarità e disprezzo totale per pecari, disoccupati, ricercatori universitari in nero, giovani disperati e senza speranze.
Hanno fatto talmente e tante figure di merda pubbliche da diventare odiati e rifiutati in ogni loro uscita pubblica.



La Gelmini ha vinto il premio "simpatica come una colica renale", si potrebbe continuare ancora per molto, nome dopo nome, arrivando a ceffi come Borghezio e Calderoli che dell'insulto e pratiche irrispettose sono ai vertici, ma mi porterebbe sfiga, troppa.
Ecco, arrivano i professori, non eletti dal popolo, imposti da Napolitano, Banchieri e Merkel e nulla cambia, anzi si peggiora, in un continuum che si deteriora ogni giorno di più.
Personaggi d'Ateneo di Chiarissima Fama, che da qualche mese ce la raccontano sulla bontà della barbarie: licenziare è giusto, riformare o abrogare l'articolo 18 è salutare per gli investimenti industriali, il posto fisso è noioso, i giovani devono smetterla di stare vicino a mamma pretendendo un impiego sotto casa, i bamboccioni sono diventati poppanti non svezzati, se le forze sociali non si accordano con lorBaroni la riforma del lavoro sarà imposta d'ufficio... e via discorrendo.
Che dire?
Che è ora che la finiscano di insultarci e trattarci come i loro zerbini?
Che siamo veramente e definitivamente stufi di incompetenti, sicumerosi e tracontanti?
La signora Fornero, professoressa universitaria, che è moglie di Mario Deaglio, giornalista, economista e scrittore, ha una figlia, Silvia, che poverella se la passa proprio male: a 37 anni è professore associato di genetica medica alla facoltà di Medicina, Università di Torino e responsabile della ricerca alla Fondazione Hugef; lavora, guarda caso vicino a mamma e papà, anzi: è una loro collega.
Silvia Deaglio infatti, lavora all'Università del capoluogo piemontese, dove insegna anche il babbo, Mario e la stessa mamma, docente Economia Politica.
Chissà che noia per la povera Silvia, a piangere tutto il giorno per la sua vita frusta e sfortunata!
Nulla di illegale nella carriera splendida della rampolla, ma davvero, che la Fornero la smetta, una volta per tutte di predicare dal pulpito che non le compete.
Se ha voglia di sermoneggiare, lo faccia in altre sedi e non in quelle istituzionali.
Sappiamo anche che tipo di "giudizio" ha avuto dal suo professore di laurea il signor Martone, e da dove arrivi, che tipo di carriera brunettiana ha avuto e soprattutto perché attacca i suoi coetanei disperati che non hanno avuto i calci in culo suoi.
Ci raccontassero la Cancellieri e Monti dei sacrifici che fanno in famiglia, di come dosano i centesimi alla fine del mese, di quante volte mangiano al giorno e se saltano delle cene per far mangiare i figli.



Dire che questi quattro sono vergognosi è poco.
In quattro a ribattersi la stessa cosa, gli stessi concetti, le identiche mancanze di rispetto nei confronti del prossimo, che siamo noi, i cittadini italiani, derubati, gabbati, dissanguati.
Un mese fa neppure, la signora Fornero dichiarò: "Non conosco l'articolo 18 e non so di cosa tratti lo Statuto dei Lavoratori"; oggi è convinta di conoscerlo solo lei e gli altri tre suoi amici.
Vedrai che tra poco questi quattro dell'Ave Maria studieranno pure di dare croissants al popolo affamato.
Il Governo delle Marie Antoniette.

Lucio Galluzzi

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giovedì 2 febbraio 2012

BARONI

IL GOVERNO PROFESSORE: DALLA PADELLA ALLA BRACE

C'era qualcuno, a dire il vero molti, che si erano illusi sulla bontà dell'esecutivo Monti.
Illusi davvero, perché il potere che abbiamo in Italia è sempre lo stesso.
Non si smentisce, da decenni, da oltre 60 anni è sempre lo stesso.
Cambiano i nomi, si riciclano, si liftano, si riverginano e sono sempre gli stessi.
Chi era sicuro che la peggiore Democrazia Cristiana fosse morta definitivamente, si è preso calci nei denti: Andreotti ha 93 anni, sta ancora al Senato, è stato riconosciuto mafioso, prescritto, ma sta lì. Testimone incartapecorito di tutto il marcio che i suoi governi e le contiguità degli altri esecutivi hanno sparso e continuano a disseminare sulla Nazione.
Sono sempre lì, incollati agli scranni e poltrone.
Garantiti da stipendi da nababbi rubati al contribuente.
Rubano, instascano, si portano via le casse dei partiti, si comprano ville, casette in Canada, aziende, banche, hanno la scorta, le macchine blu, tutto gratis, troie e puttani offerti da noi che non riusciamo quasi più a mangiare.



Un esercito di vecchi, cinici, infangati in ogni sorta di schifezza, il cui unico interesse è far soldi, il più in fretta possibile per continuare a farne.
Si accorgono del popolo che dovrebbero rappresentare solo in periodi elettorali.
Tutti loro se ne accorgono, sempre e solo poco prima del voto.
Dai sindaci che improvvisamente asfaltano le strade e lustrano i centri delle città e blaterano di nuovi e meravigliosi servizi, ai governatori delle Regioni fino ai capi della truffa politica, quelli che siedono in Parlamento.
Noi siamo solo carne da voto.
Quello che è ancora più grave è che l'italiano ogni volta di più ci ricasca, li rivota e poi piange e si dispera, protesta, urla e bela.
Bela sempre di più.
Un gregge immenso di amebe; nemmeno pecore, perché avrebbero più dignità.
19 anni di loschi figuri, incompetenti, arrampicatori, cretini, villani e prepotenti, sessuomani, falliti, soubrettes e ballerine, squadristi fascisti, neonazisti, ladri, mitomani e bugiardi, con conflitti di interessi grandi come il Colosseo, mafiosi e piduisti, attentatori alle istituzioni della Repubblica, incostituzionali e penali, penosi... e li abbiamo lasciati fare, non se ne sarebbe schiodato neppure uno se non fossero intervenuti i poteri forti esteri: le banche e i loro voraci rappresentanti.
Per 19 anni gli italiani hanno solo giocato a fare la protesta.
Derubati di tutto e di più, chinavano la testa e la schiena, perché il popolo italiano è così: immobile, senza midollo, schiavo da sempre e tale ama restare.
Gli italiani sono masochisti estremi, più ricevono merda in faccia, più godono.
A parole bla bla bla sono capaci di tutto, all'atto pratico li trovi casa o allo stadio a guardare le partite, a pubblicare ricette veloci e immaginette Baci Perugina su Facebook, a farsi seghe lunghissime o far la fila per il nuovo Iphone.
Allora, in fin dei conti, i politicanti fanno bene a metterlo nel culo ai cittadini, tanto nessuno osa sottrarsi, quindi prendetelo e tacete.
Adesso abbiamo i Baroni Universitari al Governo.
Un Governo tecnico dicono.
Lo dicono loro però: è un Governo che sopravvive accettando i ricatti del passato esecutivo berlusconiano, quando è in pericolo si incontra con i partiti che lo sostengono.
Com'è avvenuto ieri: i parlamentari sono finalmente riusciti, voto segreto e colpo di mano, ad approvare un emendamento della Lega Nord che fa pagare ai giudici la responsabilità civile.
Come dire: i politici rubano, i magistrati pagano.
Bella merda!
Monti si è subito preoccupato, perché il Governo "tecnico" aveva espresso parere contrario all'emendamento: è stato battuto.
Subito, in serata, il premier robotico, Alfano, Casini e Bersani si sono riuniti in vertice urgente per rinsaldare il "patto di lealtà".
Siamo davvero in buone mani!
Soprattutto fidate e serie.
Quello che non è riuscito a fare Ballusconi, mettere i bastoni tra i piedi della Magistratura, lo hanno fatto ieri.
C'è anche di più.
Sacconi, Brunetta, Gelmini, Tremonti uniti in sodalizio con Bonanni, Angeletti, Marchionne, Marcegaglia, UGL, Fincantieri si concertavano privatamente, estromettendo la CGIL e la FIOM, e pezzo dopo pezzo hanno iniziato la demolizione del Movimento Operaio, dei CCNL e dello Statuto dei Lavoratori.
Il risultato è quello che conosciamo tutti: disperazione e miseria.
Sono "finiti" prima di abrogare l'art. 18 dello Statuto.
Ed ecco che in perfetta contiguità, in prepotenza e cecità assoluta, il governo "tecnico" di Monti attraverso lo stesso premier e la Coccodrilla Fornero, fanno sapere che il lavoro e gli operai sono "cosa loro", privatissima e come esecutivo faranno quello che vorranno anche senza il consenso dei sindacati.
Monti va Matrix e come un qualsiasi povero Brunetta o Castelli dice che "il lavoro fisso è noioso".
Il giorno dopo, la Coccodrilla senza mezzi termini, questa volta non piangeva d'isteria, comunica che "o con intesa o meno l'art. 18 sarà riformato e con esso le norme che regolano il mercato del lavoro".
In pratica questi lungimiranti professori, che di vita reale e concreta, quotidiana, spesa per mangiare, stipendi di dipendenti, precarietà, disoccupazione, povertà capiscono una mazza di niente... sono convinti che cancellando i diritti dei lavoratori e introducendo la mobilità a vita si creeranno chissà quanti posti di lavoro nuovi!
Il fatto che stiano dicendo emerite cretinate lo dimostra il fatto che la Marcegaglia, appena ha sentito "art.18 sarà riformato comunque", è entrata subito in orgasmo e ha cominciato a saltellare, smitragliando dichiarazioni di plauso e trionfo industriale.




Chissà come si annoiano i figli di Monti, che lavoro hanno, su quali poltrone sono seduti, quanto guadagna il loro babbo così senatore a vita di botto Napolitano, su quali e quante proprietà possono contare.
La Coccodrilla Fornero tra poco avrà una barba talebana tanta è pure la sua noia di lavoro strafisso come professora, ministra, pubblicazioni e chissà cos'altro.
E i suoi pargoli saranno sicuramente davanti alla Adecco, ogni mattina, a far la coda per sentirsi dire: "per oggi non c'è nulla, ripassa domani".
Cari Baroni, fare i finocchi con il culo degli altri vero?
Se il posto fisso è una noia, cominciate a divertirvi voi per primi, invece di umiliare chi già non vuole più vivere; licenziatevi dalle cariche di governo che avete, dalle cattedre, e andatevene.
Piantatela davvero, tutti, di predicare la bontà del dolore quotidiano, dall'alto delle vostre sicurezze d'oro, Papa compreso, del quale siete così tanto amici e devoti.
Siamo passati dalla padella alla brace.
Io non posso fare molto, perché sono da solo, la mia arma in questo momento è la parola.
Ma verrei tranquillamente a prendervi per accompagnarvi altrove.
Ma uno solo che fa?
Verrebbe picchiato e placcato come è successo ai pochi giornalisti che ieri volevano fare una domanda lecita alla ministra Cancellieri.
A causa la vostra minaccia continua/contigua sull'Art 18 e i diritti dei Lavoratori dovrebbero già esserci le piazze piene di rivolta, in ogni città; perché state riportando l'Italia a 70 anni fa.
Invece nessuno vi si muove contro.
Amebe d'Italia fottetevi.
Meritate esattamente quello che avete, tenetevelo stretto.

Lucio Galluzzi

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