sabato 10 maggio 2014

LA FINE DELL'AMORE - PARTE PRIMA -

NARCISISMO PATOLOGICO: VAMPIRI PSICOAFFETTIVI TRAUMATIZZANTI

E' solo da poco tempo che psicoterapeuti, psichiatri e sociologi USA hanno pubblicato studi e codificato il Disturbo Narcisistico di Personalità [DNP], creando un terremoto nella comunità clinico-diagnostica statunitense.
Anche nel nostro Paese si è aperto, dal 2010, il dibattito sulla figura del vampiro psicoaffettivo.
I criteri diagnostici psichiatrici per osservare, descrivere ed intervenire su tale disturbo, sono adottati da decenni, ma è la prima volta che in letteratura medica viene prediletta la figura archetipa junghiana del vampiro.
Quella di Jung è metafora, naturalmente.
Il vampiro, così come lo concepisce l'immaginario collettivo, non esiste.

 

Esistono invece comportamenti vampirizzanti e soggetti disposti a farsi vampirizzare, ed è così che viene studiato di pari passo al DNP anche il Trauma da Nacisismo [TdM] http://www.medicalnewstoday.com/articles/10872.php.
Gli affetti da DNP sono persone seriamente malate nella sfera dell'affettività, in superficie appaiono normali, ma il loro disturbo può provocare gravissime conseguenze a chi ne è legato affettivamente.
In una coppia, per esempio, il DNP di un partner puo' portare ad una grave sindrome traumatica dell'altro partner che ne è vittima.
Chi soffre di DNP non ha quasi consapevolezza della propria malattia, puo' mentire credendo sia giusto farlo per salvaguardare il proprio ego ed ottenere vantaggi, giungendo al punto di danneggiare in modo grave chi è legato affettivamente a lui con comportamenti spietatamente manipolatori, ingannevoli ed ipocriti.
Di fatto è come mentisse a sé stesso, in certi casi anche autoingannandosi, fino a convincersi d'essere nel giusto e anche sincero.
Non si può condannare un malato di DNP come persona meramente cattiva/malefica, ma come sofferente di problemi nell'area dell'affettività.
In uno studio USA pubblicato sul Journal Personality & Social Psycology, il nacisista ama troppo sé stesso per riuscire ad amare l'altro/gli altri, non è in grado di sostenere relazioni sentimentali felici e durature.


 

Per il 'narciso' l'amore è un gioco nel quale lui si prende il ruolo del leone e per mantenere tale potere usa qualsiasi arma: mente, tradisce, umilia il partner.
La personalità narcisistica non ammette per l'appunto la relazione affettivamente importante: è pur vero che per amare gli altri occorre prima di tutto amare se' stessi, ma il nacisista non si ama veramente, il suo è un semplice sopravvalutarsi, in continuazione e a spese di chi gli sta vicino.
Non si deve confondere, poi, il narcisimo con l'autostima: l'autostima consente la capacità di amare, il narcisismo, invece, comprende necessariamente sfruttamento ed umiliazione del partner.
Il manipolatore relazionale, essendo narcisista patologico ed egocentrico totale è quello che viene definito 'vampiro psico-affettivo che si nutre dell'essenza vitale delle sue prede': critica, disprezza, colpevolizza, ricatta, ricorda agli altri i principi morali o il perseguimento della perfezione, ma questo solo quando torna utile a lui.
Per raggiungere i suoi scopi utilizza raggiri, ragionamenti pseudo-logici per capolgere le situazioni a proprio favore [girare la frittata per l'appunto].
Spesso la sua comunicazione è paradossale: messaggi opposti in double bind [http://www.tesionline.it/v2/appunto-sub.jsp?p=64&id=697] ai quali è impossibile rispondere senza contraddirsi e deformazione del significato dei discorsi.
Si auto-commisera, si deresponsabilizza, non formula richieste esplicite e chiare; eppure non tollera i rifiuti, pretende di avere sempre l'ultima parola per trarre le sue conclusioni, poco gli inporta se non sono condivise.
Muta opinioni e decisoni, soprattutto mente, insinua sospetti, riferisce malintesi, simula somatizzazioni ed auto-svalutazioni, ma dimostra in sostanza disinteresse affettivo.
"Si tratta di personalità disturbate e disturbanti, con le quali ci si può anche legare, per venire immancabilmente destabilizzati dalla loro perfida influenza." [G. Ierace]
[Nazare Aga, La Manipolazione Affettiva, Castelvecchi, roma, 2008
Hirigoyen, Molestie Morali, La violenza perversa nella famiglia e nel lavoro, Einaudi, Torino, 2000]
Il narcisista malato di DNP, sia in spiegazione psichiatria che nell'orientamento junghiano, è una persona pervasa dal proprio 'lato oscuro' [L'OMBRA, in C. G. Jung], che esiste difatto in ogni  umano, ma che in determinate condizioni sfocia in modi di essere e fare negativi e maligni per gli altri e anche per se' stessi.
Tutti possiamo agire in modo negativo, qualche volta lo facciamo anche deliberatamente, ma proprio perché proviamo senso di colpa e ci pentiamo, non siamo affetti da DNP, magari abbiamo altri problemi o più semplicemente abbiamo agito male.
Winnicott dimostra come la baste istintuale, prima ancora che quella culturale, per uno sviluppo individuale ed equilibrato dell'essere è la capacità di provare senso di colpa. [D. W. Winnicott, Sviluppo affettivo e ambiente. Studi sulla teoria dello sviluppo affettivo, Armando Editore, 2002]
I narcisisti sono tanto più patologici maligni nella misusa in cui non provano senso di colpa e, quindi, per nutrire il proprio egoismo, giungono alla manipolazione e all'odio, in modo particolarmente assurdo verso chi li ama e pone fiducia in loro.
La cattiveria semi-consapevole nel DNP si abbatte con predilezione sul partner, perché il narcisista patologico ha inconsciamente nella mente la diabolica idea di doversi poter vendicare  su qualcuno che, attraverso l'innamoramento, è caduto sotto il dominio del vampiro psico-affettivo.
Il bisogno di vendetta del vampiro è dovuto al fatto che crede di essere stato svalorizzato e sminuito dalla famiglia e dal mondo in generale, sente che la vita gli impone torti enormi che lo rendono debole ed insicuro, per questo deve farla pagare a qualcuno.
E la fa pagare alla persona che ha la disgrazia di innamorarsene, producendole continui microtraumi fino a fare scatura una vera e propria Sindrome Traumatica [TdM] dagli esiti gravi che possono pure essere fatali.
Raramente il narcisista chiede di essere curato, qualora lo facesse sarebbe un buon segno terapeutico, almeno che un accadimento grave, un lutto o una disgrazia, non li faccia cadere in stato 'depressivo', costringendoli a chiedere aiuto.
La DNP fa ammalare chi intrattiene rapporti affettivi con il narcisista patologico, nella famiglia, nella coppia, nell'amicizia.
L'immaginario popolare solleticato da artisti, scrittori, registi rappresenta il narcisista maligno come un vampiro che desidera il sangue di persone sane e l'ottiene, servendosi delle tenebre, cioè di quello stato di cecità relativa della vittima prescelta, dovuto all'innamoramento indotto in modo seduttivo e manipolatorio.
Le vittime/prede dei narcisisti patologici in TdN possono essere comprese figurativamente nel senso di 'vampirizzate da un vampiro psico-affettivo'.
Il narcisista patologico adopera deliberatamente la sessualità, ma anche falsa e ingannevole tenerezza, per far cadere la vittima/preda in uno stato di intorpidimento della consapevolezza, per conquistarne la fiducia e l'amore [per l'appunto cieco, nella tenebra, nel buio della notte] , al fine di nutrirsene a scopo egoistico.

 

Al naciststa patologico piace immensamente sedurre ed adopera ogni sua arte per riuscirci, ci riesce proprio in quanto è abile, inizialmente, ad assumere le sembianze del 'sogno d'amore' della vittima; il sogno poi diventerà incubo.
Il vampiro psico-affettivo, non potendo amare normalmente, è invidioso della capacità dell'altro di saper amare, a tal punto da volerlo distruggere, logodandolo sottilmente, arrivando in certi casi ad indurlo all'autolesionismo e al suicidio.
I testi psichiatrici odierni considerano il DNP come grave disordine mentale che può generare pazzia nell'altro, qualcosa di satanico che solo le vittime possono comprendere in tutto il suo orrore.
I narcisisti più maligni, poi, in relazione affettiva, diventano spesso rabbiosi [senza un chiaro motivo], non piangono mai [o quasi mai], umiliano sadicamente il partner con molteplici modalità, specie quando il rapporto sta finendo, allo scopo di distruggerlo moralmente.
Le vittime del vampiro psico-affettivo è come se fossero state contagiate da un virus psichico , trasmesso per via erotico-sessuale, come fossero entrate a contatto con un potente veleno, tipo fibre d'amianto o radionuclidi, e ne risultano intossicate, perdono le proprie difese immunitarie per cui i loro punti deboli [i problemi e le debolezze], a livello psicologico e umano, si aggravano pericolosamente.
L'autostima crolla, si sentono esseri brutti, incapaci, insicuri perché ritengono inoncepibile così tanta violenza psicologiga da parte della persona amata.
Si sentono posseduti dal 'delirio di rovina' che li rende 'vuoti a perdere', 'senza più speranze', 'senza più il senso della vita', 'con la morte nel cuore'.
Di solito la vittima del vampiro psico-affettivo ha almeno una ferita da TdM, nascosta e non curata, per questo più esposta, perché già indebolita, ad essere individuata e 'reinfettata' su quella stessa ferita che il narcisista maligno ben riconosce abile predatore com'è.
Più l'infezione psichica si fa profonda, maggiore è l'intossicazione/avvelenamento generale.
'Anticorpi' sempre più disorientati e sistema immunitario psichico apparentemente ridotto a zero.
Ma se è quasi impossibile per il vampiro psico-affettivo orientarsi verso una cura, perché si ritiene sano e i malati sono tutti gli altri, per la vittima il discorso per fortuna è diverso.
Chi è stato predato ha un arma dalla sua parte: sa amare.
Pur se non ci crede e se gli pare impossibile nello sfacelo che si porta dentro, si vuole bene ed è per questa ragione che chiederà aiuto.
[P. P. Brunelli, Trauma da Narcisismo nelle relazioni di coppia, Paperback, 2010]

Continua...

Lucio Galluzzi
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