…E non nel senso che l'appestato puttaniere, nottetempo, farà trascinare dai servi il suo cadavere in qualche reggia all'estero, non speriamoci. Quel morto non ci scapperà. Non scapperanno le troie assunte a nuova etica politica, sistemate qua e là per fare immagine.
Non varcheranno i patrii confini neppure gli avanzi di galera, falliti, ruffiani e markette leccaculo…
Gli italiani coglioni l'hanno voluta questa corte dei miracoli delle infezioni letali, hanno accettato l'orrore e, nonostante la situazione del Paese sia andata sempre peggiorando, fino a quella attuale, che sta diventando senza ritorno, non hanno, sempre gli italiani, mai osato un atto d'amore per l'Italia.
Mai sono scesi in piazza con la voglia di mandare veramente a casa i neonazisti.
E' vero, c'è stato qualche superfischione lanciato a Slek Bonanni, ma era un atto democraticissimo e moderato.
Come la contestazione a Torino alla festa del PD, altre ce ne sono state, ma niente hanno avuto o hanno a che spartite con una vera ed autentica rivolta di libertà.
Insomma: gli italiani, da sempre, se protestano lo fanno solo per finta, ma preferiscono di gran lunga il campionato di calcio e le seghe, le canne innaffiate di birra, il pelo del sabato sera e la tranquilla disperazione di questo immenso obitorio nazionale.
Ricordo l'enfasi e i proclami del "Se non ora quando?" Le donne italiane, contro il puttanismo di Stato, dovevano spazzare via i trombatori del popolo e a milioni, nelle piazze, riportare l'etica politica di nuovo nel suo naturale e giusto corso.
Praticamente non si sono viste. Rapida apparizione, slogan e cartelli, urli e strepiti, qualcuna si stracciava le vesti e poi basta. Sono morte anche loro.
Qualche settimana dopo, ho sentito della convocazione davanti a palazzo Monte Citorio degli "indignati italiani". Ma dove? Quanti? Chi li ha visti?
E' vero, c'è stato il presidio, ma non erano gli indignati, si trattava sempre dei soliti volti noti, quelli che ci sono sul serio nelle lotte, una volta si chiamavano "le avanguardie", ma saranno stati massimo un centinaio. Poi come "indignati" sono morti anche loro [erano quelli del Popolo Viola difatto].
Un'occhiata poi agli scioperi generali, indetti quasi come si trattasse di una vergogna illegale: i metalmeccanici fanno la fame, stipendi ridotti, licenziamenti a raffica, fabbriche smantellate, migliaia e migliaia di famiglie distrutte… e la CGIL di Susanna Mi Camuffo attende ben 5/cinque mesi per ufficializzare una, dicasi una!, giornata di mobilitazione.
Non basta: durante il suo comizio la ex Bettina chiese ancora, come fa fin dall'inizio della sua carica a Segretario Generale, il colloquio e i segnali dal Governo; il Governo manco l'ha considerata, anzi l'ha insultata e con lei tutti gli operai italiani in sciopero, definiti: "rovina dell'Italia, semi terroristi, provocatori, parte peggiore del Paese…"
Allora la Susanna che fa? In nome e per conto suo, si reca dagli stessi che l'hanno insultata, quelli che hanno svenduto la classe operaria al padronato, e firma un accordo con loro, quello del 28 giugno, salvo poi far finta di nulla, "riscendere" in piazza con il cappellino "compagno" e mettere il piede nella ottava o nona scarpa disponibile: il "buon sangue" del PSI non mente.
Ma queste sono quisquilie & pinzillacchere, come diceva Totò.
Anche se siamo allo sfascio totale, gli italiani si interessano d'altro, non vogliono affrontare il problema, che è uno solo, facilissimo da focalizzare, si girano dall'altra parte e passano le proprie vite, spogliate d'ogni dignità, a discutere, anche di notte, di quante se n'è fatte realmente quel pirla, come le ha girate, se le ha girate, se lo fanno a tre o cinque, con doppia penetrazione, con il preservativo o senza.
Nel mentre pippano Alprazolam e Fluoxetina e si arrabbiano perché quell'altro deficiente da Mosca dice di loro che sono invidiosi perché carenti di "patonza".
Ma il problema è sempre uno solo, non si chiama nano psicopatico, lui è solo una pallida mascherina malata, in fin di vita: una pedina, bruciabile in un attimo, una comparsa di Confindustria, Banchieri e padronato italiani ed europeo, un gagliardetto ormai sfilacciato e bucato della massoneria monetaria nera e dei golpisti di Gelli.
Questo è l'unico problema serio, concreto che ha l'Italia: si chiama contiguità con la peggiore Democrazia Cristiana, prosecuzione dell'immobilismo eversivo mafioso andreottiano, almirantiani diventati ministri e sottosegretari, neonazisti dementi che praticano il ricatto, salvano Milanese dal carcere, lo faranno pure con Romano e in cambio ottengono la merda che chiedono.
Il Capo dello Stato sta a guardare e, nonostante le richieste di scioglimento delle Camere provengano ormai da quasi tutti quelli che posseggono più di un neurone, si limita a ripetere, disco rotto, vaneggiamenti sull'unità nazionale, la solidarietà e patti di corresponsabilità.
E' uno solo il problema italiano: si chiama fascismo padronale e finanziario.
Hanno cancellato la Classe Operaria, lo Statuto dei Lavoratori, il Diritto al Lavoro e alla Dignità della Persona, violano le norme principali della Costituzione: dal diritto alla salute a quello sulla felicità, al tempo libero, allo sviluppo della persona che deve essere armonico e non da schiavo chino.
Sono pronti a spaccare teste se solo si prova a dire timidi no.
A difendere il territorio tuo dalla devastazione dell'Alta Velocità ti prendi candelotti sparati in faccia.
Se ti auto organizzi e occupi le discariche che ammazzano di cancro i tuoi figli, eccoli che arrivano a fratturarti braccia e gambe.
Ogni volta che quei pochi in lotta permanente vanno contro lo sfascismo è sempre sangue.
Il morto lo ha continuamente cercato il regime, ottenendolo: da Scajola Smemorello con Carlo Giuliani a Genova fino alle decine della gestione folle e incapace di DueMaroni.
Il gladiatore Cossiga faceva lezioni su come ottenerlo il morto, lo chiedeva proprio al DueMaroni e il sassofonista dalla testa trilobata ha messo in pratica tutto.
Loro hanno i cattivi maestri, non io e neppure i miei fratelli.
Loro da 60 anni hanno insanguinato questo Paese, coperto responsabili di stragi di Stato, depistato, testimoniato il falso, ammazzato tutti gli Stefano Cucchi possibili, loro stanno portando i nazisti di Proud & Honour a Roma…
Mesi fa, Napolitano disse testualmente: "c'è un clima da rivolta violenta, ribellione sociale… un clima che deve fare paura e portarci ad una seria riconsiderazione dei bisogni dei cittadini…"; poi cadde in uno dei suoi coma.
Disse esattamente le stesse cose che Antonio Di Pietro ha ripreso l'altro giorno, il leader dell'IDV ha solo aggiunto una chiosa logico-storica: "prima che ci scappi il morto".
Ha fatto scandalo, tutti hanno condannato quella frase, insultandolo.
Oggi a dirlo, ancora più chiaramente è Pisanu, ex ministro degli Interni: "Cambiare maggioranza e guida, altrimenti scorrerà sangue."
Così come stanno le cose, da cancrena gassosa, sarà inevitabile la rivolta violenta di chi ha fame e da è tempo calato nella disperazione totale: la maggioranza degli italiani.
Quando l'Enel staccherà l'elettricità in casa a quelli che non possono più pagarla, quando le banche si prenderanno le case dei lavoratori perché le rate del mutuo non sono state onorate causa povertà, quando si dovrà rubare nei supermercati per sfamarsi, quando qualcuno si darà fuoco e farà notizia, perché quelli che lo hanno già fatto sono stati censurati dalla libera stampa di questo Paese, quando moriranno ancora più figli piccoli perché "non ci sono soldi per pagare farmaci e assistenza sanitaria"…
Non ci sarà campionato di calcio che tenga.
Lucio Galluzzi
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