sabato 27 novembre 2010

E' MAGGIO DI PRIMAVERA: RIVOLTA CONTRO LA RIFORMA, SENZA TREGUA

MARIASTAR GELLI-MINIPIMER

PIU' CHE UNA MINESTRONA: UN TRITAMENTO DI GONADI

E IL VENTO TI STA SPAZZANDO VIA


- Canzone del Maggio, Fabrizio de Andrè, video - click -

L'approssimativa tizia che impersona abusivamente la ministra dell'Istruzione non sa più che fare.

Non sa più che fare neppure di se stessa, e di tutte le altre sé stesse che in questi due anni di delirio sono emerse dal suo simulacro psichico.

Diciamo pure che è alla disperazione, pure essa calata completamente nella frutta marcia e inverminita, come tutte le altre comparse dell'esecutivo.

Impersona abusivamente il ruolo che le hanno regalato appunto perché glielo hanno letteralmente donato.

Cioè: la conoscevano solo Berlussonini, i suoi fidi minzolinguani e i soliti prezzemoli d'ogni minestra di Comunella & Liberatutti lombardi, noi della soggetta non ne sapevamo alcunché.

Abusiva, come tutti i suoi "colleghi" messi lì, perché causa "porcata legge elettorale", voluta da tutti, PD compreso; il cittadino votante non sceglie, mette solo la croce sulla scheda e deve, per ordine dei gerarchi, accettare senza protestare qualsiasi cialtrone venga scelto dalle Segreterie di Partito come "eletto dal popolo".

Un esempio pratico: mettiamo che il PD candidi Margherita Hack nelle sue liste [non lo farà mai, non perché non la voglia, ma la Hack è mica scema e venduta! E' solo un esempio per chiarificare un po' la sugna bisunta di questo regime idiota e truffaldino], riprendo il pensiero: il PD, dicevo, candida la Hack, ma non la mette tra i nomi perché prenda i voti che si merita, e ne merita moltissimi!, ma solo per la Lista. Nomi da spendere per prendere punti da cumulare.

Hai presente le card Esselunga, Coop, Bennet, Euronics… ? Praticamente è la stessa cosa.

La Lista accumula punti/voti con le personalità che presenta. Tu che hai votato, certo che l'astrofisica sarà almeno ministro, se non premier [fosse vero: la Hack premier!] poi vedrai che al posto di Margherita ci sarà il solito Capitan Findus Simpatia D'alema, Skeleton Fassino, Democristo Nipote Lecca, ti becchi pure la Binetti e la Bindi, dopo che ti sei sopportato, ricordatelo!, la Strega Bacheca Liviessa Turco!

Ti domanderai il perché? E non devi! Li hai voluti tu e li hai votati questi rappresentati del duopolio.

Ti sei accorto che Rifondazione Comunista, i Radicali, i Comunisti Italiani li hanno sbattuti fuori dal Parlamento? Il mondo operaio, per la prima volta dal dopoguerra non è rappresentato alla Camera e neppure al Senato. Neppure nelle contrattazioni sindacato-padroni: la CGIL è stata estromessa, ha detto no a Marchiettonne, cioè a Sleck Bonanni, cioè a Al Saccone, a Saldo Angeletti e quindi anche al duce...

E' un fatto gravissimo: eppure è avvenuto. Legge porcata elettorale più sbarramento per le "formazioni politiche piccole" ed il gioco loro è fatto.

Si sono garantiti le poltrone a vita, e anche por mortem.

Continuando così saremo solo più sgovernati da Cheope Andreotti, la Mummia Tre De Mita con tutti i suoi ritorni e simil cadaveroni, contorno di ultra ottantenni fatti di viagra e chissà cos'altro e di certo riesumeranno pure Santo Craxi che se lo merita insieme agli altri eroi dell'Empireo di Mangano, trionfante su cavalli OGM robocop con lupare al posto delle narici.

Questa esposizione necrofila è benedetta pure dal Vaticano, non potrebbe essere alttrimenti, visto che De Pedis lo fanno riposare come Dottore della Chiesa a Sant'Apollinare, la banca della Santa Sede lavora per loro e con loro, i porporati dettano le Leggi per la Repubblica, sono autorizzati a fotterci milioni di euro perché tizi come Lunardi firmano le autorizzazioni per farsi gli affari loro coi nostri soldi…

[Perché Teresa D'Avila non ritorna immediatamente qui e li prende tutti a calci in culo?]

Tanto poi nessuno verrà inquisito e giudicato, non ci sarà galera per lorsignori, ci penserà Danceteria Almirante Fini a garantire impunità a tutti, Cosentino compreso. Aveva detto il contrario? Beh? E' giusto così no? Berlussonini lo fa da una vita e ancora lo votate!



E la Mariastar in tutto questo che ruolo ha?

Nullo: è solo una comparsa, anche se non è nipote di Mubarak e l'igienista mentale Minetti non la soccorrerà in questo momento di crisi totale della maggioranza.

Si soccorre da sola. Si fa per dire.

Questo regime ha bisogno di facciate che coprano un po' la putrescina e l'odor di cadaverina ormai insopportabile. Ed eccole le donne belle, giovani, messe lì solo per quello, piccoli tocchi di mentolo alle narici durante le autoptiche: Carfregna, Gelli-Minipimer, Reggente Brambilla, Adirante Carlucci, Bonazza Minetti… e via così.

Fanno tappezzeria e rendono la morte più bulla.

E gli italiani vanno in piazza con la CGIL, ieri, e non si incazzano perché lo sciopero generale ad oltranza chiesto da FIOM non sia stato subito dichiarato dalla nuova segretaria.

Insomma: gli studenti Universitari stanno rivoltando l'Italia contro la Riforma della Scuola e i tagli alla Cultura di TremoRti-Badessa Bondi, finalmente si rivede la vera gente e i cittadini giovani che richiamano alla lotta di classe, ma la CGIL si perde il treno e non capisce che è solo questo il momento per mandare a casa l'infezione. Non lo vuole capire e chiede di trattare con il governo borghese. Non lo vuole abbattere.

Ed eccola la virgola di mentolo Mariastar, conscia che deve spandersi perché glielo ha suggerito qualcuno, sfrutta i lassi ignavi svenuti da anni e ci fa l'appello materno da YouTube, si fa forza spronata dalle E-Coli Economiche e insulta, come sempre: "mi fanno effetto questi giovani che manifestano insieme ai pensionati della CGIL, sono come gli studenti che plagiati dai baroni mi contestano."

Guardatelo l'appello video su YouTube, ascoltatela bene, sentite l'enfasi della spontanea lettura del gobbo che le si riflette nelle lenti degli occhiali, notate le pause sue e quelle del riflesso del suggeritore elettronico…

Che i regimi dittatoriali siano idioti ce lo insegna la Storia, ma di solito erano, e sono molto attenti ai piccoli particolari "estetici propagandistici"; come questo degli occhiali da vista che fanno la spia.

In TV e davanti alle videocamere fanno indossare lenti antiriflesso. Addirittura se il ripetitore di turno non porta gli occhiali o gli impongono lenti neutre non riflettenti o spostano il gobbo in posizione tale, solitamente in basso e orizzontale rispetto al "punto di lettura oculare", perché non ci sia specularità sulla cornea.

Ma questa dittatura italiana è cialtrona tutta completa, oltre che, per l'appunto, idiota: così, eccola la minestronessa che legge quello che non pensa e, se dalla voce già si intuiva che le frasi non le aveva manco minimamente viste prima, le lenti degli occhiali sono testimoni incontestabili e spietate.

Sentitevela anche al Senato quando parla del "libro bianco sulla scuola scritto sotto l'egìda dei ministri Fioroni e Padoa Schioppa", oppure quando convinta d'essere la bambola Furby, "il 40% di ottocento mila fa quattrocento mila", "la situazione dei carceri minorili…"

Ne stiamo chiedendo le dimissioni, da mesi, di questa macchietta tragicomica ed infelice, talmente acida di cattiveria e malata di carrierismo Carfregnista, da non riuscire neppure a sforzarsi per apparire fintamente un po' più simpatica, tacendo, in questo momento della sua fine completa e del fallimento totale della politica di casta che rappresenta.

Non ce la fa proprio, perdere le poltrone per questa gente è insopportabile, vanno ancora più fuori di testa, e si lasciano andare alle più impietose, per loro, cadute di immagine.

Solo immagine perché di altro non c'è che debba cadere.

Non posseggono alcuna sostanza.

Non possono neppure cadere di stile.

Se TremoRti, con oltre l'80% delle Università occupate, e tutti gli studenti, ricercatori, docenti nelle piazze e sui monumenti, riesce a dire che siamo "una infima minoranza assolutamente non incisiva" che si può pretendere dalla sua dipendente?



Puoi provare a spiegarle che quello che ha detto su studenti e pensionati è una vergogna, che un ministro della Repubblica queste cose non se le può permettere, di togliersi il paraocchi e pensare con la sua testolina, capire che in piazza con la CGIL c'erano i pensionati insieme ai giovani studenti e che quei pensionati sono i genitori e i nonni degli stessi studenti, tutti insieme sulla stessa barca di precariato infame… che docenti giovani che non vedranno mai la pensione sono i genitori degli studenti che pure loro non la vedranno, la pensione, ed erano lì, in piazza San Giovanni, presi per mano.

E questo farebbe senso alla ministra?

E non sa quanto senso lei fa a noi.

Lei che bugia dopo l'altra ci dice pure che siamo noi i deficienti plagiati dai baroni, proprio mente a Lecce, i baroni ascoltavano e applaudivano la Ballerina Fini che "la riforma Gelmini è la cosa migliore che questa Legislatura abbia prodotto, la voteremo e la approveremo martedì".

Vede: i baroni non sono con noi, ma con lei e con la sua riforma, e lei le bugie le racconta pure male, è talmente incapace d'essere vera che si merita il Fini che ha, la Marcecagna e Montezuma che la vogliono, ma solo per i soldi fottuti al 5x1000, stanziati di nottetempo per le Luiss e le scuole private dei padroni, che Tremorti le ha trovato [trovato?], 347 milioni di euro.

Lei è voluta dagli sfigati finanzieri solo perché esegue ordini e garantisce continuità di rovina, per null'altro. Provi una sola volta, per scherzo s'intende non si spaventi!, a dire un no a TremoRti, o un "nì" alla Badessa Bondi o Al Saccone, un "so" al puttaniere o anche solo alla Santadeché… e vedrà cosa le succederà.

Noi però non abbiamo poltrona da perdere, ci avete già portato via tutto, anche la vita; noi lavoratori della Cultura e studenti abbiamo tutto da riguadagnare: tutto quello che ci avete preso lo rivogliamo indietro e ancora di più, costi quel che costi, con o senza la CGIL, lo stiamo dimostrando: no leader, no logo.

Se Fini è così certo che martedì "la più bella riforma di questa legislatura" sarà licenziata, noi non daremo tregua, non siamo disposti a trattare e cedere.

E' talmente bella questa controriforma che la demaquillageremo a dovere.

E' nostro dovere.

Via, dai, fuori i manganelli, seguitela tutta la lezione infame di Cossiga - click qui - , lo avete già fatto con Carlo Giuliani e prima ancora con Giorgiana Masi, ché anche oggi saremo sui tetti e sui monumenti, sempre più monumenti, più numerosi, in più piazze, sotto i vostri Palazzi… e come farete a spaccarci la testa a tutti?

E prima o poi questa polizia, fatta di lavoratori che scendono in piazza pure loro contro i tagli alla sicurezza, non si stuferà di picchiare i propri figli, i fratelli, gli amici?

Sì che si stuferà!

E la primavera è più vicina che mai.

[SVEGLIAMOCI! LA MORTE DELLA COSTITUZIONE ITALIANA, click qui]


Lucio Galluzzi

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LA SPERANZA E' UNA TRAPPOLA INFAME INVENTATA DAL PADRONE

LE RISATE DELLA GIOIA DI MONICELLI



Era il 1960 quando uscì "Risate di gioia" di Monicelli.

Anna Magnani, "Tortorella", impersona una improbabile e fallita attrice: sempre pronta a ridere, per l'appunto di gioia, con quella sguaiata e cafona sonorità che è simbolo di "Annarella". Ridere fragorosamente, ma da un viso che di divertito esprimeva esattamente il contrario dell'essere felice. Era una risata caciarona, che scattava nei momenti più tragici nella consapevolezza della trama.

Come nel finale di "Mamma Roma" di Pasolini: una lunghissima camminata nella notte, con zero stacco di piani, sequenza unica, lei che racconta degli orrori della sua vita, miseria dentro ormai mineralizzata, parla ad accompagnatori che si scambiano al suo fianco, "addio Biancocofiò!", compagne di marchetta, ex papponi, gioventù bruciate in cardigan immacolati, maschietti che sculettano.

E lei quasi non si accorge di loro. Racconta, ti prende il cuore te lo incorona di spine, e all'improvviso eccola: la risata sguaiata, proprio quando non c'è nulla da ridere. "Addio Roma!".

Monicelli è riuscito a rendere la Magnani ancora più tragica: "Tortorella" è vittima consapevole di una società squallida, senza valori, spietata, è sola: assolutamente senza nulla.

Ed è per questo, per non morire fuori, visto che è morta dentro, che sceglie di farsi fottere ancora di più, mentendo pure a se stessa, scegliendo fantasmi falliti ladri e nullatenenti truffatori come "amici", così per trovare almeno un parvente amore, che lei lo sa già… "è un impunito" e quanto tutto crolla, finisce lei in galera e prima e dopo la reclusione usa solo le frasi che deve, luoghi comuni da meccanismi di difesa per manuale freudiano: la mezza stagione, è colpa di noi grandi se la gioventù è sbandata, ladra e senza un senso, senza speranze, se ruba alla Madonna pure in Chiesa, ma tanto anche se oggi è ferragosto per lei è il primo gennaio, ha da ricomprasse tutto novo, ha da ricomincià la vita, e lo dice all'unico amico che le è rimasto, andato ad aspettarla all'uscita dal carcere, che in regalo le ha pure portato un ombrello da uomo: Umberto: quello che le è stato sempre fedele, che non ha mai una lira e l'ha sfruttata per anni. Totò.

E pensa un po', la "Tortorella" di Monicelli-Moravia nel film si chiama "Gioia".

1960, "Risate di gioia": ladri, truffatori, comparse di Cinecittà, mignotte, bugiardi, commendatori e cavalieri, borseggiatori, ricchi borghesi e diplomatici stranieri: gli stranieri che non sanno dire altro guardando stupiti i personaggi della pellicola se non: "come si vestono bizzarri questi italiani…"

Italiani: straccioni illusi vestiti da gran galà, perché Annarella-Gioia per tutto il film ha sempre addosso l'abito nero con cascate di strass e la volpe bianca con annessa testa dell'animale sulle spalle nude. Esce pure di galera così. Ma tarlata.

Davvero se non si sapesse che quel film è di Monicelli, ci si troverebbe Marco Ferreri, parti di Pasolini.

Cambiare gli interpreti, non i nomi di scena, sostituire tutto il tessuto sociale delle "risate" con quello attuale, mettere al posto della sepolcrale imbiancata folla degli "altri" fuori da Gioia, quella odierna: gentiluomini di Sua Santità, Cavalieri del Lavoro altrui, Cummenda, gregari, vendute, troie dello spettacolo da lacerto macellato, trafficanti di corpi, corpi trafficati, nanetti convinti d'essere giocatori di basket dalla bellezza irresistibile, sorrisi e cazzoni TV, famiglie cretine, mafiosi & pentiti, coso loro, signorini e cicisbei, vecchie mummie con rivolo bavoso inarrestabile a lato labbro, innumerevoli "vogliessere attrice" e "mi piacerebbe fare spettacolo o la ministra", mi sono spogliato e l'ho mostrato eretto per fare carriera elettorale… e riverdersi il film.

Cioè: vedere il vero.

Rappresentare l'assenza di Gioia che regna imperatrice assoluta, zarina famelica, macellaia globale tra noi.

Certo è che dovremmo scegliere di metterci un sonoro all'altezza della situazione.

Quale meglio dei sordi e criminali tonfi dei manganelli sulle carni, le ossa, le teste… quelle noi tutti?

Sentiteli quei suoni, ad occhi chiusi, dai filmati Youtube e YouReporter. E' il rumore più disumano che si possa ascoltare. E' una dimensione che sentiamo estranea, perché inaccettabile, eppure ce la impongono, anzi: ce la frantumano addosso.

Non passa giorno, ormai, che questa colonna sonora la sospendano.

"Risate di Gioia" 2010 non avrebbe circuito, di certo la gente non andrebbe a vederlo, direbbe che è vita reale e non interessa perché "che noia, già con tutti i problemi che abbiamo, preferiamo 'Matrimonio In Brianza' o 'Natale dalla Brambilla', stasera per esempio andiamo a vedere 'Balla con le Nipoti di Sarkozy".

Monicelli a 95 anni sarebbe arrestato.

Chiederebbero al CDA Rai di imporre una pellicola di risposta "par mostricio" a reti unificate e otterrebbero senza attese la messa in onda di "Minzolingua alle Crociate: salvate la vita dei Giussano non ancora nati".

"Shooting Silvio".



"Gli artisti sono sempre stati poco coraggiosi. Sono stati vent'anni sotto un governo fascista ridicolo, con un pagliaccio che stava lassù… Eravamo tutti contenti perché c'era uno che pensava lui, guidava lui, il Mussolini ha sempre ragione, lasciamolo lavorare, tutti stavano boni e zitti. Adesso c'è questo grande imprenditore che dice: lasciatemi governare, votatemi perché io mi sono fatto da solo, sono un lavoratore, sono diventato miliardario, vi farò diventare tutti milionari. E sono 15 anni che gli italiani aspettano. Gli italiani sono così, vogliono che qualcuno pensi per loroSe va bene, va bene, altrimenti poi lo impiccano a testa sotto. Ormai nessuno più si dimette, tutti pronti a chinare il capo pur di mantenere il posto, per guadagnare, a sopraffarci, a intrallazzare. Uno, la prima cosa che fa è mettersi d'accordo con un altro per superare le difficoltà… E' proprio la generazione che è corrotta, è malata, va spazzata via, non so dacché cosa e non so da chi… Io lo saprei, ma lasciamo perdere. La speranza è una trappola inventata dai padroni, la speranza è state bon, state zitti, pregate dio, che avrete il vostro riscatto, la vostra ricompensa nell'aldilà; perciò qui adesso state boni, tornate a casa, sì è vero siete dei precari, tanto fra due o tre mesi vi riassumiamo, abbiate speranza. Vanno a casa e stanno tutti bon. Mai avere speranza: la speranza è una trappola, è una cosa infame, inventata da chi comanda. Non lo so come finisce, io spero che finisca con quello che in Italia non c'è mai stato: una bella botta, una rivoluzione. La rivoluzione c'è stata dappertutto meno che in Italia. Quindi ci vuole qualcosa che riscatti veramente questo popolo che è sempre stato sottoposto, è 300 anni che è schiavo di tutti. Se vuole riscattarsi, il riscatto non è una cosa semplice, è doloroso, esige anche dei sacrifici. Se no: vada alla malora, come sta andando ormai da tre generazioni." [Mario Monicelli, AnnoZero]




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domenica 21 novembre 2010

CASTA CAFONA

PORGANO LE SCUSE ALL'ITALIA QUESTI CIALTRONI

LO FACCIA ANCHE IL CAPO DELLO STATO


Ma chi siete? Chi vi conosce?

Da dove arrivate?

Che curricula professionali avete per stare nei posti che vi siete assegnati?

Perché ve li siete dati voi. Nessuno di noi vi ha messi lì.

Poche storie con la balla che il popolo vi ha eletti. Non è vero.

Con la legge truffa elettorale il voto del cittadino serve solo a far numero, mai a scegliere la persona che lo rappresenti.

Quello lo fate voi.

Voi decidete per noi anche in questo. O meglio: partendo da questa cialtronata.

Io non conosco la signora Gelmini, non so perché sia Ministro dell'Istruzione, quali siano i meriti e le competenze che ve l'hanno fatta mettere lì dov'è.

Noto solo che è un disastro di dirigenza in un dicastero vitale per l'Italia, Paese della Cultura e delle Tradizioni Scolastiche che facevano invidia al mondo intero.

In due anni o poco più la sua iattura ha fatto sì che l'Istruzione nazionale sia al crollo in un baratro fallimentare.

Continuatrice devota dell'antipatia sicumerosa della sua malefica predecessora, questa tizia riesce pure a fare l'altezzosa, la sapiente, quella che sotuttoio, ignora la rivolta globale contro di lei dei lavoratori della Scuola Pubblica, se ne fotte; e senza alcuna vergogna si permette pure di insultare con frasi e considerazioni che chissà chi gliele suggerisce.

Non ha soldi, come non li aveva la Moratti, accetta il blocco dei contratti dei docenti, depreda gli scatti di carriera dagli stipendi dei già peggio pagati d'Europa; però aumenta di 300 euro la busta paga delle insegnanti di religione. Lo fa senza avvertire alcuno. Lo fa e basta.

Se ne strafotte se questa cosa umilia la dignità professionale dei colleghi delle "religiose cattoliche".

Ma fa di più.

Nottetempo, perché è proprio di notte che questi truffaldini fanno le porcate, trova 245 milioni di euro per le Scuole Private, votano e voilà: il giorno dopo è tutto ufficializzato.

La stessa cosa, identica, la faceva l'attuale sindachessa meneghina.

A questi figuri non interessa neppure che la Costituzione sancisca sì il diritto del privato ad aprire scuole non pubbliche, ma vieti allo Stato l'intervento o l'aiuto economico e/o integrativo per le medesime.

Ergo: ti apri il cavolo di liceo che vuoi, ma non chiedere piccioli al contribuente!

E siccome la signora Gelmini pensa di essere una navigata pedagogista, neuropsichiatra infantile, economista rifinita… e pure costituzionalista, le stronzate le fa e non ne da conto ad alcuno.

Una gerarchessa per sa perfettamente interpretare il ruolo della mastina del potere, per dirla alla De Bartolomeis.

Non è scema. E' una zarina assetata di carrierismo come la Carfagna.

Per quello le hanno scelte, non per altro.

Le mettono lì ai ministeri e così i veri contabili dello sfascismo di Stato d'Arcore sono sicuri che qualsiasi vacata illegale propongano queste la avvalleranno, usano la faccia di tolla e il culo di gomma che si ritrovano.

L'illegalità diventa "giusta direttiva", l'incostituzionalità la chiamano "svecchiamento".



E il Capo dello Stato tace.

Cioè: parla ogni tanto. Si profonde in accorati discorsi per la difesa della Cultura e della Scuola Pubblica Italiane, ma è solo bla bla bla.

Parole e basta.

Poi per l'appunto chi è la Carfagna, perché è alle Pari Opportunità? Un calendario erotico e partecipazioni a varietà TV con tette al vento, chiappe trattenute dal filo interdentale del tanga e balletti con sforbiciate a cosce larghe e mezza vagina in primo piano… ne fanno una ministra?

E la Santanché? Sottosegretaria a non si capisce bene cosa. Una che è lì, al Governo, finge di essere Capezzone che finge di essere Cicchitto che finge di essere Bondi che finge di essere La Russa… ma la pregressa professionalità di questa arcivescovessa nerissima per fare la "portavoce" di un Governo qual è?

Chi è la Meloni?

Tremonti: un ministro della Repubblica Italiana che dice "la Cultura non si mangia". Il responsabile economico del bilancio dello Stato del Paese più ricco al mondo in beni culturali paragona Enti Teatrali e Lirici Storici, il Regio di Torino, Carla Fracci, La Scala, il San Felice… i musei, i siti archeologici, il cinema nazionale, 250.000 maestranze… ad un panino?

E' talmente cieco da non vedere che siamo l'unico Paese al mondo che ha affrontato la crisi economica mondiale disinvestendo e tagliando nella Cultura e nell'Istruzione.

Per ogni euro investito in Cultura: ne ritornano dai tre ai cinque.

E allora che cosa dice Tremonti? Chi è costui? Da dove esce?

Perché è lì?

Anche la legge sulla sicurezza sui posti di lavoro è "un lusso che non ci possiamo permettere", lo ha detto sempre lui.

Questi si fanno figure di merda internazionali e mai una volta che chinino la testa e chiedano scusa.

Cafoni!

Entrano come elefanti imbizzarriti in un negozio di cristalli di bohemia nelle nostre vite, nel tessuto sociale, distruggono, radono al suolo, creano disoccupazione, miseria e disperazione, sfiducia, schifo per le istituzioni e mai un doveroso mea culpa, mai una dimissione per manifesta incapacità.

Se ne stanno comunque lì, convinti di non si capisce cosa.

Si producono in sceneggiate tra le più squallide e disgustose a suon di "vajassa" e "quando la vedrò la voglio fissare in quegli occhioni che ha, non distaccare lo sguardo e farglieli restare ancora più sbarrati" [lite Carfagna-Mussolini]… vogliono andarsene, però restano, si picchiano, si urlano, minacciano sberle agli avversari, diffamano, creano dossiers falsi per sputtanare l'uno o l'altro e li fanno pubblicare dai "giornalisti" di famiglia, odiano, divorziano, si risposano, ridivorziano, vanno a troie, prendono in giro le questure con le nipoti di Mubarak, si telefonano con la narcotrafficante di notte…

Ma chi siete? Chi vi conosce?

Da dove arrivate?

Chi è Bondi? Chi mi rappresenta?

Perché è Ministro dei Beni Culturali?

Questi poi, tutti, sono alla frutta più marcia che si possa immaginare. Basti pensare a come proteggono il potentissimo Cosentino e a cosa sono disposti pur di non perderlo.

Ma perché?

Uno soprannominato " 'O Mericano", per il quale è stato chiesto l'arresto per "concorso esterno per associazione mafiosa"… perché ve lo volete tenere così stretto?

Che ci guadagnate?

Perché ha ancora incarichi, e non di poco conto, nella scompaginata compagine governatizia?

Questa gente che si riempie la bocca di "Dio, Patria e Famiglia", e nel contempo fotte il prossimo, pare non viva in Italia e investe nelle società off shore, si protegge con gli scudi fiscali, sputa sulla Costituzione, defeca dove capita, tradisce mogli e fidanzate, mariti, truffa gli elettori, cittadino per cittadino…

Questa casta sporchissima che rappresenta solo se stessa, infarcita di mediocrità, villaneria, cafonaggine estrema, insulto ad ogni etica di politica, di fede e religione, bugiarda all'estremo, spergiura, truffaldina, piduista, golpista… ci deve delle scuse per tutto il male che ci ha fatto.

Io le pretendo queste scuse.

Le esigo e le devono porgere con l'umiltà che non hanno mai adoperata, in ginocchio e piangendo.

Ma senza recita pre elettorale.

Che siano autentiche queste scuse, ed uniche.

Soprattutto uniche, senza appello. Io non mi chiamo Casini, tantomeno Fini o Bersani.

Che chinino la testa e se ne vadano via subito.

E se il Capo dello Stato vuole porgere pure lui le sue scuse per tutto quello che ha permesso ai cialtroni, beh, le faccia: anche lui le deve.


Lucio Galluzzi

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sabato 20 novembre 2010

SAVIANO STRUMENTALIZZA, IO STRUMENTALIZZO: VIVA LA STRUMENTALIZZAZIONE

COSA NOSTRA E 'NDRANGHETA A MILANO

DueMaroni: domani sera da Fazio non ne parlerà




Se un ragazzo cammina tranquillo per strada, arrivano all'improvviso dei tizi, lo ammazzano di botte, e tu fai notare che era uno straniero e mentre lo bastonavano urlavano "sporco negro crepa"; vi sentirete dire "non strumentalizzate".

Se non era nero, ma passeggiava mano nella mano con il suo ragazzo e da un bar escono e a calci, sputi, pugni li mandano tutti e due al CTO e tu hai sentito che mentre li pestavano gridavano "froci ai forni"… beh anche in questo caso non "devi strumentalizzare".

E' la nuova frase magica che diventata parola d'ordine reggimentale, ormai tutti i gerarchi dell'esecutivo centrale e periferico te le dicono.

Se noi insegnati insieme al lavoratori della Cultura scendiamo in piazza per protestare contro i tagli mortali alla Scuola Pubblica e allo Spettacolo, Enti Lirici e Teatrali, Gestione dei Beni Artistici e Musei… la solita MariaStar dirà a cantilena memorizzata che "è indecente strumentalizzare i bambini a fine politico", BadessaBondi lo dirà poco dopo ad AnnoZero.

Hanno "salvato" Alitalia a scapito dei lavoratori e con danno del contribuente, cioè anche tuo, si protesta e "non strumentalizzate una vicenda economica".

C'è anche di peggio.

Da una parte i fatti dell'amore usano questa frase magica, dall'altra, ma quella altra? C'è un'altra parte?, se vai a contestare Schifani, Bonanni ti sentirai dire che sei uno "quadrista antidemocratico", un altro modo di tradurre "strumentalizzatori".

Che queste cose le dicano il discentente democristo di Gianni Lecca, Skeleton Fassino, Capitan Simpatia d'Umiltà D'Alema, Don Abbondio Bersani… o DueMaroni, Portinaio Al Fano, Ripetina Santadeché, Capezzolone, Ciqui Cappuccetto Azzurro Chiccitto… poco cambia. Sono tutti nell'impasto.

Ma sai, cerca di capirli, povera gente, lo fanno per l'unità nazionale. Quando c'è qualcosa che imbrazza le maschere sono tutto uno stare insieme e solidarizzare tra loro.

Noi siamo solo strumentalizzatori.



Non ve lo diranno più durante i comizi elettorali prossimi, se ne guarderanno bene: per un voto vendono il culo pure a Robocop.

La cosa più grave che puoi dire come "strumentalizzatore", in questo ultimo periodo, è che la mafia sia al Nord, radicata a Milano, disseminata in Brianza interessata ad investire soldi in tutti gli appalti pubblici possibili.

Insomma: devi per forza dire che Cosa Nostra sta solo al Sud, il nord padano verde ha un imene impenetrabile. E' tutto pulito, virginale e santo.

Prova a dire il contrario e vedrai la rivolta dei morti senza verità. Usciranno tutti allo scoperto, i "giornalisti" fascisti ti raccoglieranno le firme contro e questa volta troverai pure i mussoliniani con la camicia rossa, quelli più terribili, che per solidarietà ai Fatti Antimafia dello Stato ti remeranno contro: sei un ipocrita, puzzi marcio, usi la Mafia per scrivere e farti i soldi, scrivi per Mondadori, rubi il materiale per Gomorra al Centro Documentazione Peppino Impastato… insomma sei uno "strumentalizzatore".

Perché è meglio tacere.

Non puoi permetterti di dire che prima degli anni '80 a Milano di Mafia proprio non se ne parlava affatto. Era tabù anche usare il termine. Ergo: se non se ne parla è perché "quella cosa" non c'è sul territorio.

Non è proprio così. La Logica funziona in un altro modo.

Pillitteri, ex sindaco meneghino degli anni '80, diceva "la Mafia qui da noi non c'è". Proprio in quel periodo Cosa Nostra aveva una sua base a Milano, mandava gli emissari suoi, Stefano Bontade, l'allora Capo Mafia, si recava spesso in città. Lo stesso faceva Tommaso Buscetta. A Milano vivevano Luciano Liggio, Gerlando Alberti, Tanino Fidanzati.

Luciano Liggio non fu arrestato a Paternò, ma a Milano, in via Ripamonti.

In Lombardia tra il 1974 e il 1983 ci furono 103 sequestri di persona e corrispettivi 103 richieste di riscatto.

103 cittadini lombardi sequestrati non solo da Cosa Nostra, ma anche dalla 'Ndrangheta.

La 'Ndragheta proprio in quel decennio si insedia in modo massiccio nell'hinterland milanese.

In alcuni anni i morti ammazzati a Milano erano più che a Palermo.

Ma a Milano "la Mafia non esisteva".

Negli anni '90 a Milano si sono celebrati 10 maxiprocessi. Non parlo di Milano quella sulle Code di Orione. Ma di Milano in Lombardia, Italia.

Però tutti ricordano solo il maxiprocesso alla Mafia a Palermo. Quello con Andreotti.

Di quei dieci maxiprocessi a Milano pare resti memoria nella fantascienza.

Eppure quei processi fatti nell'aula bunker di via Uccelli di Nemi, con centinaia e centinaia di imputati ciascuno, con altrettante centinaia di condanne ed ergastoli, sembra ora che non si siano mai celebrati.

Erano tutti contro "famiglie" della 'Ndrina: la 'Ndrangheta.

A Milano operavano i due più grandi banchieri privati italiani di allora: Michele Sindona, Banca Privata Italiana, e Roberto Calvi, Banco Ambrosiano, che avevavo gli uffici e le sedi operative proprio in città.

Tutti e due furono accusati di riciclaggio del denaro di Cosa Nostra, quelli che arrivavano dal "monopolio" mafioso del narcotraffico d'eroina negli anni '70/'80.

L'eroina che arrivava in Sicilia, poi mossa da lì sul mercato internazionale degli Stati Uniti.

Sindona e Calvi avevano a che fare con questa "storia", a Milano.

Sindona, intervistato da un giornalista Usa:

"Ma è vero che la sua banca è quella della Mafia?"

'Ma no, lo sanno tutti!, la banca della Mafia è una piccola banca che ha solo uno sportello in Piazza dei Mercanti'.

In Piazza dei Mercanti quella "piccola banca" non c'è più ora: era la Banca Rasini, lì lavorava il padre di Berlussonini e proprio quella banca fu la prima finanziatrice del giovane e "geniale" imprenditore milanese che ha fatto tutta la strada che conosciamo, in salita verso lo "splendore" tra gli uomini più ricchi del Mondo.

L'11 luglio 1979 muore Giorgio Ambrosoli, ucciso da un killer mandato da Sindona.

Ambrosoli era il commissario liquidatore delle banche di Sindona, si rifiutò di "aggiustare le cose all'italiana", non accettò di far pagare il crack Sindona ai contribuenti, insomma non fece come per Alitalia, e per questo fu ammazzato.

Ai suoi funerali non partecipò alcuno degli uomini del potere bancario e business milanesi: lo ricorda Marco Vitale che fu l'unico a presenziare alle esequie e scandalizzato racconto l'accaduto in un articolo al Giornale [il quotidiano di quegli anni non era una Feltranata].

Il 14 febbraio 1983 vennero arrestati i cosiddetti "colletti bianchi della Mafia", i processi a loro carico non sortirono effetti, ma servono a far comprendere da quanto e come la malavita organizzata sia permeata nel tessuto economico fatto di riciclaggio, appunto colletti bianchi e pezzi di controllo dei territori milanesi.

A Milano aveva il suo palazzo residenza e sede di rappresentanza, dove morì, uno venuto dal ravennate, allora ai vertici del primo gruppo industriale privato italiano: Raul Gardini.

Gardini era "socio" di Cosa Nostra.

La sua Calcestruzzi SpA di Ravenna si era fusa con la Calcestruzzi SpA Palermo di Nino Buscemi e Giovanni Bini, erano loro due a "rispondere" direttamente Totò Riina dell'andamento dell'Azienda tutta.

Il Gruppo Ferruzzi, in qualche modo, era diventato un prestanome di Cosa Nostra.

Questa è la storia recente dalla quale Milano economica arriva.

Eppure nessuno si pone la domanda di conoscere queste origini.

Nessun intellettuale italiano.

Se ne guardano bene.

Eh sì, non "strumentalizzano".

Ma DueMaroni se la prende con Saviano perché ha dato del mafioso ai mafiosi.

Non si può. Non si deve

La Lega e Feltri insorgono e raccolgono firme contro lo scrittore.

Il PDL fa quadrato intorno ai suoi "fatti antimafia".

Il tizio che impersona il ministro degli Interni, che dopo l'intervento di Saviano a "Vieni via con me" è stato già a strillare senza contraddittorio dappertutto, domani sera sarà da Fazio: non parlerà di Cosa Nostra e 'Ndrangheta a Milano.

Sarebbe una fottuta strumentalizzazione politica che manderebbe su tutte le furie Il Papino.

Neppure accennerà alle 650 pagine di motivazione di condanna per concorso esterno mafioso di Don Macello Dell'Utri, altrimenti il figlio di Vittorio Mangano magari mette qualche "superfischione" con forte botto, ma per "ischerzo"!, davanti al cancello di Arcore.


[grazie a Dario Fo, Rifondazione Comunista Milano, Gianni Barbacetto]



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